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Autore: Niky_94    02/11/2014    0 recensioni
[Ghostbusters]
Una storia ispirata alla serie a cartoni animati The Real Ghostbusters ;)
I protagonisti sono Peter Venkman, Winston Zeddemore, Egon Spengler, Janine Melnitz, Slimer, Ray Stanz e.... la sorellina di Ray, Niky! :P
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Niky socchiuse gli occhi e cercò di vedere attraverso la pioggia. 
Improvvisamente vide la Ecto-01, l'auto degli Acchiappafantasmi.
Sorrise e si affrettò a raggiungerla, cercando di ripararsi dalla pioggia con le mani.
Aprì la portiera della macchina e scivolò sul sedile.
-Wow, questa non è pioggia, è un diluvio!- esclamò, senza voltarsi verso il guidatore. -Grazie per essere venuto a prendermi, Winston... Se Ray avesse scoperto che sono andata al concerto, sarei...
Si voltò verso il guidatore, e rimase a bocca aperta. -R-Ray!- balbettò.
Suo fratello era seduto al posto del guidatore con le braccia incrociate, e la stava guardando con un'espressione molto arrabbiata.
-C-che cosa ci fai qui?- balbettò lei. -Credevo che sarebbe venuto Winston a prendermi!
-Che cosa ci faccio qui?- ripetè lui, irritato. -Che cosa ci fai TU qui! Credevo di non averti dato il permesso di andare al concerto, mi sbaglio?
-Bé, non l'hai fatto, ma...- iniziò lei, ma Ray la interruppe.
-Niente ma. Ti avevo detto che non ero d'accordo, e tu mi hai disobbedito; sei andata al concerto nonostante mi avessi promesso che non lo avresti fatto!
-Ray, io...
-Non un'altra parola. Sono molto deluso da te.- disse lui in tono severo, e mise in moto la macchina. -La cosa peggiore- continuò -è che il fatto che tu abbia chiesto a Winston di venire a prenderti, per aiutarti a nascondere la tua bugia. Non riesco a credere che tu mi abbia mentito, e quel che è peggio, che tu abbia chiesto ad un mio amico di fare lo stesso! Non voglio sentire un'altra parola, quello che hai fatto mi ha molto ferito...
Niky si mordicchiò il labbro inferiore ed abbassò lo sguardo, rabbrividendo. Non osò dire una sola parola per tutto il tragitto fino al quartier generale degli Acchiappafantasmi. Si vergognava moltissimo. Non aveva mai mentito al fratello prima di allora, ma voleva davvero andare a quel concerto. Quindi gli aveva promesso di stare a casa, ma era sgattaiolata fuori non appena lui si era addormentato.
Dopo quella che sembrò un' eternità, arrivarono a destinazione. Ray parcheggiò la Ecto-01, e i due scesero dalla macchina.
Ray si mise di fronte alla sorella, con le mani sui fianchi, e le lanciò un'altra occhiata di rimprovero.
-E ora fila di sopra e SUBITO a dormire.- disse in tono freddo.
Niky annuì, senza riuscire a guardarlo  negli occhi, e salì lentamente le scale che portavano alla sua camera.
Ray la guardò per qualche secondo, poi appoggiò la schiena alla portiera dell'auto. Aveva cercato di apparire arrabbiato, ma non era così che si sentiva. Era ferito.
"Non riesco a credere che mi abbia mentito..." si disse. "E' capitato, a volte, che mi disobbedisse, ma siamo sempre stati sinceri tra noi... Perché mi avrà detto una bugia?"
Sospirò. "Forse è stata solo uno sbaglio innocente, tutto qui... Sono certo che capirà il suo errore..."
Decise di seguire la sorella, per fare una chiacchierata con lei.

Niky aveva quasi raggiunto la sua camera, quando s'imbattè in Winston.
L'uomo si avvicinò timidamente. -Mi dispiace, Niky,- disse -ma non potrei mai mentire a Ray. Lui si fida di me, e non tradirei un amico per tutto l'oro del mondo.
Niky scosse la testa. -Sono io quella che deve chiedere scusa.- replicò. -Non avrei mai dovuto chiederti di aiutarmi a fare una cosa del genere... Mi dispiace, Winston, non ti chiederò mai più di fare una cosa del genere, lo prometto...
Lui le sorrise. -Non preoccuparti, è tutto a posto.
Fece per andarsene, ma si voltò di nuovo verso di lei. -Senti... Tuo fratello era davvero preoccupato per te, Niky... E molto deluso dal fatto che tu gli abbia mentito... Cerca di no farlo di nuovo, d'accordo?
La ragazza annuì. -Non lo farò... Mi dispiace molto, e... sono un pò preoccupata... Ray si fidava di me, e io l'ho deluso... Credi che avrà ancora fiducia in me?- domandò, la voce che tremava per la preoccupazione.
Winston sorrise ed annuì. -Dagli un po' di tempo, e sono certo di si.
Niky sorrise. -Grazie, Winston.- Quindi entrò nella sua stanza, e si chiuse la porta alle spalle.

Winston stava scendendo le scale, quando vide Ray.
-Ehi, sono felice che tu l'abbia trovata.- gli disse, sorridendo.
-Non ce l'avrei fatta, senza il tuo aiuto.- rispose Ray. Indicò il piano superiore con un cenno del capo. -E' nella sua camera?
Winston annuì. -L'ho appena lasciata. Mi ha detto di essere molto dispiaciuta, e credo fosse sincera. Non essere troppo duro con lei, Ray... A volte agiamo senza pensare, sono certo che non aveva intenzione di ferirti...
Ray abbassò lo sguardo. -Si, lo so...- Poi, sospirò. -Bene, credo che la lascerò dormire. Le parlerò domani.
Winston sorrise. -Mi sembra una buona idea.- Si avviò, ma Ray lo fermò.
-Winston, io...
Lui sorrise e fece l'occhiolino, dando a Ray una pacca sulla spalla. -Non c'è di che, amico.

...

Il mattino seguente, Ray entrò in cucina.
Peter, Winston  e Janine erano seduti al tavolo, mentre Egon friggeva alcune uova con la pancetta. Slimer galleggiava in aria alle sue spalle, annusando il profumo del cibo.
-'giorno, ragazzi!- disse allegramente Ray, entrando in cucina.
-Buongiorno!- risposero tutti.
Slimer volò verso di lui e gli saltò addosso, dandogli un viscido, bagnaticcio bacio sulla guancia.
Ray lo allontanò. -Accidenti, Slimer, ce la metti davvero tutta per farti calzare questo nome, eh?
Il fantasmino verde ridacchiò e tornò da Egon.
Peter, intento a leggere il giornale, lanciò un'occhiata a Ray, che stava prendendo una sedia. -E così sei uscito ieri sera, non è vero?-
Ray sospirò. -Già, ho dovuto...-
-...andare a prendere la ragazza, lo sappiamo. Abbiamo sentito per caso la tua conversazione con Winson.- rispose, prendendo la tazza del caffè. -Allora, l'hai portata a ballare, dopo essere passato a prenderla?
-A dire la verità, in camera sua.- rispose Ray. -Ce l'ho spedita non appena siamo tornati a casa.- Si guardò attorno. -Ora che ci penso, dov'è Niky?
-E' uscita presto, questa mattina.- disse Egon. -Correva come se fosse stata inseguita da un fantasma.
-Sul serio? Doveva avere molta fretta...- commentò Winston -Di solito dorme sempre fino all'ultimo!
Ray scosse la testa. -Non credo sia quello il motivo... E' più probabile che se ne sia andata via presto per non incontrare me...-
Egon fu d'accordo. -Forse stava cercando di evitare una discussione con te, Ray.
Peter scosse la testa. -E allora? Stava solo cercando di evitare di ricevere una sgridata da suo fratellone.- Ridacchiò. -Tirati su, Ray, è una cosa normale, a nessuno piace essere rimproverato. Tu non centri nulla.
Ray sospirò. -Lo spero...

...

Quel pomeriggio, Niky stava camminando verso casa. Il terreno era ancora bagnato a causa della pioggia, e c'era fango dappertutto.
La ragazza guardava in basso, con un'espressione triste sul volto.
"Questa volta ho davvero esagerato..." pensò "Come ho potuto fare una cosa del genere a Ray? Mi vuole così bene, si prende sempre cura di me, mi dà sempre fiducia ed è così che lo ripago? S-scommetto che non me la farà passare liscia, questa volta..." Rabbrividì. Non voleva tornare a casa ed incontrare il fratello.
Ad un tratto, sentì che la sua amica Ester la stava chiamando. Si voltò, e vide che stava correndo verso di lei.
-Ti va di venire a casa mia? Sono da sola, e mangerò la pizza...- sorrise, sapendo di aver nominato il cibo preferito dell'amica.
Niky ci pensò sopra. Sapeva che Ray e i ragazzi avevano un lavoro per quel pomeriggio; non si sarebbero nemmeno accorti della sua assenza, quindi non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di avvertirli. Inoltre, non se la sentiva di affrontare Ray. Non ancora.
Quindi, sorrise. -Certo. Non posso dire di no ad una pizza!

...

Peter, Winston, Egon e Ray erano seduti sul divano, di fronte alla tv. L'uomo che aveva chiamato per ingaggiarli aveva cambiato idea, dicendo di non vedere più alcun fantasma, per cui avevano il pomeriggio libero.
Ray lanciò un'occhiata al suo orologio.
-Non preoccuparti, Ray- disse Peter -E' ancora presto, arriverà da un momento all'altro.
-Già, rilassati!- approvò Winston -Scommetto che si è fermata a parlare con qualche suo amico e non si è resa conto di che ora si è fatta.
Ray scosse la testa. -Avete ragione, mi sto preoccupando troppo, tra poco sarà qui.

...

Il pomeriggio trascorse in fretta, per Niky e la sua amica. Avevano mangiato, scherzato insieme, ascoltato la musica ed ora stavano guardando la tv.
-Ora che ci penso... Avevi detto a Ray che saresti venuta qui?- chiese Ester.
Niky scosse la testa. -Doveva uscire insieme ai ragazzi per un lavoro, e non tornerà a casa prima di me... Non è necessario dirglielo...
-Ma...non credi che potrebbe preoccuparsi se dovesse tornare a casa e non ti trovasse?- chiede di nuovo Ester.
Finalmente, Niky si decise a vuotare il sacco. -Ray ed io abbiamo litigato, ieri sera, e non ci parliamo da allora...- sussurrò. -Non credo sarebbe felice se sapesse che finita la scuola non sono andata dritta a casa... E' meglio che non lo scopra...
Ester annuì, e le due ripresero a guardare uno dei loro programmi preferiti, "il Segreto", sedute l'una accanto all'altra sul divano.

...

Ray camminava su e giù per il quartier generale, preoccupatissimo. Aveva cercato di chiamare Niky numerose volte, ma il suo cellulare era spento. Non aveva idea di dove fosse, e questo lo faceva impazzire.
-Ha risposto al telefono?- chiese Winston, vedendo che Ray aveva provato nuovamente a telefonarle.
Lui scosse la testa. -Devo andare a cercarla- disse -Non posso stare qui senza fare niente!
Peter scosse la testa a sua volta. -Non riesco a capire. Capisco che non voglia essere rimproverata, ma sparire in questo modo è una cosa da pazzi!-
Ray sospirò. -Questo non è proprio da lei, Peter... Non farebbe mai una cosa del genere... Se è sparita, deve esserci una ragione! Forse è nei guai!
Egon gli posò una mano sulla spalla. -Non temere, Ray, la troveremo...
Ray stava per rispondere, quando la porta si spalancò.
Tutti si voltarono e videro che era Niky. I suoi capelli erano scompigliati e aveva il fiato corto a causa della lunga corsa.
-Niky!- esclamò Ray.
I due si corsero incontro, e lui la abbracciò forte, quasi stritolandola.
-Oh, Niky, ero così preoccupato! Come stai?
Lei si sciolse delicatamente dall'abbraccio. -Sto bene, non devi preoccuparti... Ero a casa di Ester...
-Cosa? Perché non me lo hai detto?- domandò lui, la voce che tradiva la sua preoccupazione.
-Perché sapevo che sareste usciti per quel lavoro, e non pensavo di trovarvi a casa ad aspettarmi... E-e poi, sarei dovuta rimanere da lei solo per un paio d'ore, quindi pensavo che sarei tornata prima di voi... Ma non mi sono resa conto dell'ora, mi dispiace...-
-Questa non è una buona scusa!- esclamò Ray, sbattendo le palpebre. -Ho cercato di chiamarti, come mai il tuo cellulare era spento?
Niky lo estrasse dalla tasca, e lo mostrò al fratello. -Ho dimenticato di ricaricare la batteria, e non mi sono accorta che si fosse spento, per questo non ti ho risposto... Sono corsa qui appena l'ho scoperto... Mi dispiace, Ray, non avevo intenzione di spaventarti!- si scusò.
Poi si voltò, e si rese conto che il resto del gruppo la stava fissando.
Peter fece un passo avanti. -Tuo fratello era preoccupato a morte per te, signorina!- le disse, severo. -Lo eravamo tutti! Dovresti avere più riguardo per le altre persone!-
Egon annuì, e così fecero Winston e Janine. Perfino Slimer la guardava con aria di rimprovero.
La ragazza arrossì e si nascose un poco dietro Ray. -A-avete ragione, ragazzi, mi sono comportata da egoista... Mi dispiace di avervi fatto preoccupare, prometto che non succederà più...-
Peter, Winston, Egon e Janine sorrisero, e la ragazza capì che tutto era perdonato.
A quel punto, Ray le posò le mani sulle spalle. -Vai di sopra, sarò da te tra un minuto.
Lei lo guardò con gli occhi sgranati, ma annuì e corse nella sua camera.
Ray sospirò e si voltò verso i suoi amici.
Peter gli fece l'occhiolino. -Visto? Te l'avevo detto che stava bene!

...

"E ora che faccio?" si domandò Niky, camminando per la stanza.
Ray sarebbe salito da un momento all'altro, ed era preoccupata di ricevere una punizione.
Improvvisamente, sentì i passi del fratello sulle scale, ed iniziò a tremare.
Ray bussò alla porta. -Niky, posso entrare?
Non ricevendo alcuna risposta, entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle. Si guardò attorno, ma non vide la sorella da nessuna parte. Sospirò. -Coraggio, piccola peste, vieni fuori. Voglio solo parlare...
Niky uscì timidamente dal suo nascondiglio, dietro il letto, guardandolo con aria mesta.
Lui le indicò di sedersi sul letto con un gesto della mano.
La ragazza obbedì, abbassando lo sguardo.
Ray incrociò le braccia sul petto. -Allora?
Niky non disse una parola.
-Hai intenzione di dire qualcosa?- le domandò, iniziando a perdere la pazienza.
-Cosa dovrei dire?- chiese lei, scrollando le spalle.
-Non essere impertinente- la sgridò lui -Sai bene a cosa mi riferisco.-
La ragazza sospirò. -Scusa, Ray, ma... detesto quando mi sgridi...
Ray sospirò a sua volta, e si sedette sul letto accanto a lei. -Lo so, Niky... Non piace neanche a me. Ma ti meriti una sgridata con i fiocchi, dopo quello che hai combinato, e...
Non riuscì a finire la frase, perché Niky si strinse forte a lui.
Ray sbattè le palpebre, sorpreso, e la guardò.
La ragazza nascose il viso contro il petto di lui. -Mi dispiace, Ray! Mi spiace di aver rotto la promessa e di essere andata al concerto, mi spiace di aver chiesto a Winston di aiutarmi a mentirti, e mi dispiace di averti deluso... Non avevo intenzione di ferirti, o di tradire la fiducia che avevi riposto in me... Ho agito senza riflettere, non volevo farti arrabbiare... So che sei ancora arrabbiato con me... Questa mattina sono uscita presto per non incontrarti perché avevo paura che mi avresti sgridata, ma ho capito che cerchi solo di proteggermi e di insegnarmi il modo migliore di comportarmi... Mi dispiace tanto, Ray...
Lui sospirò, e ricambiò l'abbraccio, sorridendo dolcemente. Sapeva che stava dicendo la verità. Si ritrasse con delicatezza, e la guardò.
-So che non volevi ferirmi o deludermi, Niky, e che cercavi solamente di non finire nei guai- disse -Ma agire senza pensare non è un buon modo di fare. Ci sono sempre conseguenze alle azioni, che a volte possono essere serie... E non dovresti sottovalutare la fiducia che gli altri ripongono in te, perché così facendo rischieresti di perderla, e allora ti sarebbe molto difficile, so non impossibile, dimostrare di meritarla di nuovo.
La ragazza annuì, in silenzio.
-Scappare non risolve i problemi- continuò lui -e a volte, rimandare la loro risoluzione può farli diventare ancora più gravi. E' sempre meglio affrontarli non appena si presentano, magari con l'aiuto di qualcuno...
Lei annuì di nuovo, e Ray sorrise. -Sono certo che tu abbia imparato la lezione, Niky, e che non lo rifarai... E non preoccuparti... ho ancora fiducia in te.
Niky sorrise e lo guardò, radiosa.
Ray si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte, facendola sorridere ancor di più. Poi si alzò, e si avviò verso la porta. Stava per lasciare la stanza, quando si voltò nuovamente verso la sorella.
-Ehm, Niky?
-Si, Ray?
-Sei in punizione per tutto il mese. Esci di nuovo senza il mio permesso o senza dirmelo e saranno guai seri, è tutto chiaro?
Lei arrossì. -S-si, Ray...
Lui annuì e uscì dalla camera chiudendo la porta.

...

Quella sera, Ray era seduto sul divano e guardava la televisione, con la testa appoggiata allo schienale del divano.
Improvvisamente, si voltò e vide Niky che gli si avvicinava.
La ragazza si sedette sul divano accanto a lui, in silenzio.
Ray sorrise. -Ciao, Niky.
Niky ricambiò iol sorriso. -Ciao, Ray...
La ragazza abbassò lo sguardo per qualche istante, poi lo guardò. -Ray... Sei ancora arrabbiato con me?- gli domandò, imbarazzata.
Suo fratello scosse la testa e le regalò un grande, caldo sorriso. -No, Niky, non più...
Lei sorrise e si gettò tra le sue braccia. -Grazie, Ray... Prometto che non farò mai più cose del genere... Non voglio perdere la tua fiducia, è davvero importante per me...
Ray annuì. -Sono felice di sentirtelo dire.
Lei lo abbracciò forte e si sdraiò accanto a lui sul divano, mentre Ray si lasciò sprofondare nuovamente nello schienale.
-Mi dispiace tanto...- ripeté la ragazza, nascondendo il vis contro la pancia del fratello.
-Lo so, piccola.- disse lui, carezzandole i capelli.
-Allora mi hai perdonata, Ray?- domandò lei, alzando lo sguardo.
Ray annuì. -Ma certo.-
-Allora mi dai il permesso di andare al cinema, domani sera?-
Lui strabuzzò gli occhi. -Assolutamente no! E' fuori questione. Sei in punizione, lo sai, e...-
Niky gli stinse le braccia al collo e gli diede un grosso bacio sulla guancia. -Rilassati, Ray, stavo solo scherzando!
Ray le lanciò un'occhiataccia. Poi sospirò, e le scompigliò i capelli. -Tu finirai col farmi impazzire...
-Non so te, ma io sono già pazza- dichiarò lei. Si sdraiò di nuovo sul divano, e appoggiò la testa sulla pancia di lui. -Pazza di te, fratellone!
Ray rise, e appoggiò la testa contro lo schienale del divano e mise un braccio attorno alle spalle della sorella, felice che tutto fosse tornato alla normalità.
   
 
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