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Autore: Mew_vale    03/11/2014    1 recensioni

- Ma chi è questo capo?! – chiese spazientita Mina.
- Qualcuno che conoscete.
Rispose la donna, spalancando una grande porta di legno massiccio. La squadra entrò. Era un ufficio con al centro un grande tappeto: uno stemma gigante, come quello che portavano sulla giacca. “IDA – “Internetional Department Anti-aliens”, lessero. E rimasero di sasso. “Alieni?”, pensarono tutte. L’ ufficio era arredato modernamente e con mobili in vetro. “Prego” disse Lisa invitandole al centro della stanza. La porta si chiuse.
- Il suo capo mi sembra maleducato però! Prima ci narcotizza, ci fa portare qui e ora neanche si fa vivo! – rimproverò Strawberry a Lisa, quando la poltrona della scrivania girò su se stessa e si palesò un uomo.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando sentì quel boato, l’alieno abbandonò ciò che stava facendo per affacciarsi alla finestra. Vide un’immensa nube di fumo, sollevata da quella cosa che si era schiantata al suolo provocando un gran frastuono.
<< Pai, presto vieni! Andiamo a vedere cos’è successo! >>
Urlò Tart, il più giovane dei suoi fratelli, spalancando la porta del suo laboratorio. Quando uscì vide che c’era anche Gish, quindi tutti loro volarono nel luogo dell’incidente. Molte persone si erano calate nella voragine che, quell’astronave, aveva provocato schiantandosi, e stavano estraendo da essa una donna. Era senza dubbio di un altro mondo: pelle verdastra, occhi simili a quelli di un serpente e abiti inusuali per il loro pianeta. L’aliena sembrava in fin di vita, poco importava in quel momento se fosse o meno una nemica, anche se Pai la guardava comunque con circospezione, sempre con la sua aria diffidente. La donna sembrava avere una gamba rotta, aveva varie escoriazioni lungo il corpo e segni di colluttazione.
<< Dobbiamo portarla dalla Dottoressa Kylana! >>
<< Non… non c’è tempo… >>
Sussurrò quella, mentre veniva posata a terra e le veniva data dell’acqua.
<< Chi sei? Da dove arrivi? >>
Chiese Pai, con tono freddo e autoritario.
<< Mi… mi chiamo Karina. Vengo dal pianeta Shinto… Siamo… siamo stati attaccati. Sono morti tutti… >>
<< Chi vi ha attaccato? >>
<< Il loro capo… aveva dei lunghi capelli argentati… Non so altro… Ho preso la navicella appena in tempo, questo è stato il primo pianeta che sono riuscita a trovare… Non ho fatto in tempo ad atterrare, ho perso i comandi perché… mi sono sentita male… >>
Riuscì a dire quella, tra gemiti di dolore e respiro affannoso.
<< Dicci altro, chi ti ha ridotto così? Chi ha ucciso il tuo popolo? >>
Le chiese Gish, ma era troppo tardi poiché Karina aveva esalato il suo ultimo respiro. La folla rimase immobile a guardare l’aliena morta. Pai le chiuse gli occhi, ordinando che venisse rimossa ed esaminata, per stabilire le armi e la forza con cui era stata uccisa. Esaminarono anche la navicella, dove trovarono un filmato sconvolgente in cui era ripreso dall’alto il pianeta Shinto, riprese che evidentemente Karina era riuscita a fare prima di abbandonare il pianeta. Non si vedeva altro che desolazione, incendi, cadaveri, esplosioni. Altro se non la morte.

Il biondo marciava con passo sicuro verso il suo ufficio, reggendo un bicchiere di carta, pieno di fumante caffè. Entrato nel suo ufficio, posò il caffè sulla sua scrivania per mettere in ordine alcuni fogli, poi bevve un altro sorso. L’International Department Anti-alien, era stato fondato solo sei mesi prima, dopo anni di raccolte fondi e studi. Contava sull’appoggio del governo, sulle migliori armi e tecnologie non che sugli scienziati migliori, di cui Kyle Akasaka ne era il capo. Shirogane, era stato assegnato come capo della divisione ma non per questo passava le sue giornate in ufficio in mezzo alle scartoffie. Amava trascorrere il suo tempo in laboratorio, davanti al computer o, ancora meglio, in prima linea. Negli ultimi dieci anni, la situazione sulla terra era rimasta serena ma l’IDA era stato fondato come mezzo di prevenzione contro attacchi futuri e per portare avanti le ricerche. Quando squillò il telefono, il biondo posò il caffè per afferrare il ricevitore.
<< Shirogane. >>
<< Dovresti venire nella sala monitori, a vedere una cosa. Corri. >>
Il biondo ubbidì a Kyle e corse sul posto. Vi trovò Kyle, la sua assistente Lisa, altri addetti al centro informatico.
<< Di che si tratta? >>
<< Il satellite lo ha intercettato, risale a una settimana fa. >>
Disse un uomo in camice bianco, per poi premere un bottone. Partì un filmato. Ryan rimase di stucco quando riconobbe nello schermo la persona di Pai.
<< Qui Pai Ikisatashi. Questo video messaggio è stato divulgato a tutti i pianeti dell’universo, e chiedo a chiunque lo veda di divulgarlo come può. Quest’oggi sul nostro pianeta si è schiantata una navicella da cui è uscita un’aliena in fin di vita, scappata dal pianeta Shinto. La donna ci ha messo in guardia circa dei misteriosi alieni che stanno massacrano interi pianeti, per motivi sconosciuti. E’ riuscita a registrare delle immagini che invio insieme a questo messaggio. Ci ha inoltre messi in guardia dicendo che non limiteranno il loro massacro al pianeta Shinto. Fate attenzione e preparatevi. L’aliena di nome Karina, prima di morire per le ferite che le erano state inferte, ci ha fornito descrizione molto approssimativa del capo nemico, dicendo che portava lunghi capelli argentati. In bocca al lupo. Qui Pai Ikisatashi. >>
Le immagini che seguirono, lasciarono di sasso i presenti.
<< Porca puttana… >>
<< Ryan, cosa facciamo? >>
<< Convochiamo una riunione con tutti i responsabili dei vari reparti. >>

<< Bene ragazze. >>
Rispose il biondo, per poi mettersi comodo togliendosi la giacca. La appese allo schienale della poltrona imbottita, spronfondandoci, sedendosi a capo tavola.
<< E’ ora di pranzo, vi vanno dei ravioli di ricotta e spinaci? A stomaco pieno si ragiona meglio. >> Annuirono tutte, e Ryan ordinò alla sua assistente di servire il pranzo.
<< Dovete sapere ancora una cosa riguardo a questo progetto. Da oggi lavorerete per la nostra attività di copertura, parallela a questa. >>
<< Wow, faremo di nuovo le cameriere al caffè Mew Mew? >>
<< No Puddy, la nuova attività di copertura si chiama FAI ovvero Federal Agency of Investigation. La cui sede sorge proprio sopra le nostre teste. Qui ci troviamo sotto il suolo terrestre. >>
<< E di cosa si tratta, Ryan? >>
Chiede Strawberry. Il biondo rispose esaustivamente.
<< Di un ufficio investigativo. Che sarà costantemente in contatto con la polizia, e verrà contattato ogni qual volta insorgerà un “caso spaventoso”. >>
<< Caso spaventoso? >>
<< Casi in cui i normali mezzi di polizia, non sono sufficienti per risolverli. Casi che potrebbero essere collegati all’attività aliena. >>
<< Quindi lavoreremo come investigatrici del governo? Dimentichi una cosa Ryan, non andiamo più a scuola… Molte di noi hanno un lavoro, una carriera… >>
Affermò Lory.
<< Dovremmo rinunciare a tutto, vero? >>
<< Esatto, Pam. Di qualsiasi cosa vi occupate, dovrete metterla da parte. So che vi chiedo una grande rinuncia, quindi se volete andarvene, sapete che è una vostra libera scelta. Ma lo dovete fare adesso. >>
Le ragazze trassero nuovamente un respiro profondo.
<< Ryan, come potremmo tornare alle nostre vite dopo aver visto il filmato di prima? Trovandoci, anche domani, in mezzo a una guerra con il rimorso di essere oggi uscite da quella porta? >>
Chiese Mina.
<< Immagino sia un “Sì”, allora. Bene. Mangiamo, che abbiamo un sacco di lavoro da fare. Ovviamente nessuno vi vieta di dire alle famiglia che lavorate per un’agenzia d’investigazione, ma il resto è un segreto. >>

Kyle, il responsabile dell’armeria, il capo tecnico del centro informatico, l’addestratore reclutato dall’esercito e Lisa, si accomodarono lungo il lungo tavolo di vetro della sala riunioni, adiacente all’ufficio di Ryan. Visualizzarono nuovamente il filmato.
<< Come intendiamo procedere? >>
Chiese Keamy, l’addestratore.
<< Pai ci suggerisce di prepararci, ed è quello che faremo. Recluteremo un esercito, ma prima di tutto voglio queste ragazze. >>
Disse il biondo, facendo scorrere le loro foto sul monitor.
<< Strawberry Momoyia, Mina Aizawa, Lory Midorikawa, Puddy Wong e Pam Fujiwara. Sono le cinque ragazze che collaborarono con me e Kyle al Mew Project. >>
<< Perdonami se m’intrometto Ryan, ma qui siamo a un altro livello rispetto al Mew Project! Pensi che possano essere in grado? >>
<< E tu cosa ci stai a fare? Non sei qui per addestrare? >> - rispose ironico Ryan. Keamy, un omome muscoloso di un metro e ottantacinque per centoventi chili di peso, non replicò. - << Le addestrerai, come hai fatto con me. E grazie a loro recluteremo un esercito. >>
<< Pensi avremo tempo a sufficienza? >>
<< Per adesso non ho un piano migliore, Kyle. Vorrà dire che l’addestramento sarà intessissimo. >>
<< Intendi andare a casa loro e chiedere loro di combattere ancora contro gli alieni? >>
<< No, sarebbe imprudente. So perfettamente come agganciarle. Le troviamo, le narcotizziamo e le porterete qui nella massima discrezione. >>
<< E non si arrabbieranno? >>
Chiese Lisa. Il biondo rispose:
<< Oh, sì moltissimo. >> rispose quello, con una nota di divertimento.
<< E se non dovessero accettare, cosa impedirebbe loro di uscire di qui e raccontare ai quattro venti quello che sanno? >>
Kyle e Ryan si scambiarono uno sguardo complice, quindi il moro rispose a Keamy:
<< Non lo faranno, perché accetteranno. >>


La squadra procedeva a passo svelto, tutte seguendo Ryan e Lisa, lungo il corridoio per poi entrare in un’imponente sala, adibita alle riunioni. Ad attenderle c’erano altre persone.
<< Vi presento Keamy, sarà lui ad addestrarvi, insieme a me. Lui è Josh, il responsabile del reparto informatico, lui è Shiro, responsabile dell’armeria. >>
Le ragazze salutarono tutte i loro nuovi colleghi, e Ryan consegnò loro delle stampelle ricoperte da una fodera.
<< Cosa sarebbero, Ryan? >>
<< Le vostre nuove divise, Puddy. Vi voglio vedere qui, con queste addosso, domani mattina di buon’ora. Chiaro Strawberry? >>
Ironizzò il biondo, guardandola e abbozzando un sorriso. La rossa avvampò.
<< Ho capito Ryan, sarò puntuale! >>
<< Tz, non promettere cose che non puoi mantenere! >>
La rossa lanciò un’occhiata all’amica Mina, poi Lory intervenne.
<< Scusa Ryan, ma vuoi dire che possiamo andare a casa? >>
<< Esatto. Andate a casa, riposatevi e ci vediamo domani per il primo giorno di addestramento. Da domani si fà sul serio. Ragazze, a domani. >>
Disse il biondo, abbandonando la stanza.

Quando uscirono da lì, era ormai buio. Le ragazze camminarono una a fianco all’altra, ogni una in silenzio con i propri pensieri.
<< Certo che Ryan è davvero cambiato… Che freddezza! >> disse Puddy.
<< Puddy, è sempre stato un ragazzo freddo e pragmatico. >>
<< Questo è vero Mina, ma era davvero un pezzo di ghiaccio, come se… >>
<< Come se non avessimo un passato in conume. >> intervenne la rossa, concludendo la frase di Lory.

Il giorno dopo aver scoperto che le labbra di Ryan le piacevano eccome, Strawberry passeggiava per le strade di Tokyo per raggiungere il luogo dell’appuntamento, che aveva con il suo ragazzo Mark. Quando un aereo passò sopra la sua testa, alzò lo sguardo e non potè fare a meno di pensare che Ryan poteva essere là sopra, in viaggio per l’America. Non lo avrebbe visto più. Raggiunse il suo ragazzo il quale la salutò con un casto bacio sulle labbra, che alla rossa non fece più provare alcun brivido lungo la schiena. E il senso di colpa nei confronti del suo perfetto fidanzato, iniziò ad affacciarsi.

Alle dieci di sera, il biondo si apprestava a raggiungere lo spoiatoio per tornare a indossare abiti civili. Si cambiò, e mentre si avviava verso l’ascensore, gli arrivò una chiamata di Kyle.
<< Ciao. >>
<< Ciao Ryan, com’è andata? >>
<< Come ci aspettavamo, sono dentro. Tu quando torni? >>
<< Domani mattina sarò lì. >>
<< Benissimo, domani inizierà la nuova battaglia. >>
<< Che vinceremo. A presto Ryan! Buonanotte. >>
<< Ciao. >>
Ryan ripose il cellulare in tasca e appoggiò la testa al muro dell’ascensore, chiudendo gli occhi. La vide. Strawberry. Mentre incollava le labbra alle sue, inerme. Ma lui non desistette, e continuò a baciarla nella speranza di provocare una reazione in lei. Poi si maledì per essersi staccato quando lei sembrava essere coinvolta. O era stata solo una sua impressione? Non riuscì mai a spiegarsi se quel movimento di labbra da parte di Strawberry c’era realmente stato, o se sel’era inventato lui. E Mark? Era ancora nella sua vita? Rivederla aveva riportato a galla antiche domande e antichi sentimenti, che doveva di nuovo e per forza sopprimere. Quando infilò la chiave nella toppa della porta del suo loft, trovò la luce accesa. Lisa, con solo addosso una sua camicia, si affacciò dalla camera da letto. Si avvicinò a lui ancheggiando, poi disse.
<< Era ora Ryan, stavo per fare da sola! >>
<< Non pensarci proprio! >> Le rispose lui.

TO BE CONTINUED….

Lo so, un ritardo… cosmico xD Ma volevo prima raccogliere un pò di lettori con il primo capitolo… Spero che vi sia piaciuto questo second capitolo! A presto!
   
 
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