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Autore: Nessie86    03/11/2014    2 recensioni
Non pretendo che sia qualcosa di sensato, ma li amo così tanto che forse un senso non era neppure ciò che stavo cercando.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non pretendo che sia qualcosa di sensato, ma li amo così tanto che forse un senso non era neppure ciò che stavo cercando.

 

Light and Soul

 

 

 

Mickey teneva stretta la mano di Ian, talmente stretta che talvolta sembrava si stesse letteralmente aggrappando a lui, in una muta supplica, mentre insieme percorrevano il Sentiero della Vita.

Ian era sempre stato il suo rifugio. Alta, forte e sicura roccia sulla quale si era imbattuto come spuma del mare. Lo aveva accolto, protetto, reso uomo, tirato via a forza da una meschina condizione di perenne infelicità.

E come l'onda che si infrange sulla scogliera, aveva poi trovato ristoro tra gli iridescenti e sgargianti coralli che al suo interno, impetuosi, sfidavano la violenza della natura.

Amava risvegliarsi ogni giorno tra quei coralli, profumati e soffici, richiamo irresistibile per le sue narici che vi sprofondavano, facendolo avvampare di desiderio.

Spesso le sue mani indugiavano sul pallore di quel viso levigato da incessanti piogge e perenni venti, percorso da schegge di fuoco irregolari e dense, per poi tastare la consistenza delle sue dita, lunghe, affusolate e intrecciate alle proprie, così tozze e macchiate in modo indelebile.

 

La purezza di Ian era di un altro mondo.

 

Avvezzo alla totale assenza d'affetto, Mickey aveva più volte rischiato di vederlo svanire come un fatuo miraggio, incapace di tradurre in parole le mute preghiere che i suoi occhi urlavano.

 

Non andare.

Soltanto, rimani.

 

Eppure una corda invisibile era ormai stata tessuta, intrecciata e forgiata con fili d'acciaio le cui due estremità, conficcate nella loro profonda essenza, non avrebbero permesso loro di allontanarsi mai più. Sebbene entrambi, a quel tempo, non lo sapessero ancora.

 

***

 

Una goccia stillante correva lungo le pareti di bianco magnesio definendone le venature e assecondandone curve e incavi, prima di scomparire, inghiottita dal fiume celeste che silenzioso accompagnava i pellegrini come loro.

 

Ian avvertiva l'ansia di Mickey dal modo in cui questi gli stringeva la mano, e drizzava la schiena per mostrarsi sicuro, nonostante anch'egli fosse logorato dall'incessante aspettativa d'interminabili mesi.

Ogni tanto, non visto, tentava con la coda dell'occhio di intercettare l'espressione sul suo volto, e poi sorrideva, piegando un angolo delle labbra, memore di un passato ormai lontano ma di certo non cancellato.

 

Mickey lo aveva respinto per l'ennesima volta, infastidito e brutale, com'era tipico dei suoi modi d'altronde. Era per questo che Ian non si era arreso, paziente e folle di lui come il primo giorno. Aveva lasciato che capisse da solo, che seguisse per una volta i suoi istinti in quel luogo protetto nel quale nessuno avrebbe potuto far loro del male.

 

Ora che camminava accanto a lui, aveva quello stesso sguardo.

 

Spaventato, intenso, disperato, supplichevole, debordante di un desiderio che lo muoveva fin dalle viscere e che lo aveva scaraventato, come un ciclone, sulle sue labbra, tra le sue mani, sul suo petto, a occhi ormai chiusi, perché tutto si potesse sentire più forte, il loro battito sovrastante la musica, la sua pelle nuda e calda e accogliente, il sapore di quel bacio infinito. Un altro primo bacio. L'ennesimo primo bacio di colui che non sapeva mai trovare il suo posto nell'universo.

 

Ian però lo amava così com'era. E non lo avrebbe cambiato per nulla al mondo.

 

***

 

 

Dopo un'ora di cammino, il Sentiero della Vita s'interruppe.

Ian e Mickey si trovarono tra le fronde luminose di un antico salice bianco, i cui rami risuonavano dei cristalli mossi dal vento. Ognuno di essi rifletteva una luce accecante che li indusse a coprirsi gli occhi finché, affievolitasi quella, scorsero una sfera irregolare poggiata ai piedi della corteccia.

 

"Il vostro cammino è giunto al termine."

 

Una melodia li avvolse, calda e armoniosa, stranamente simile alla voce di una donna.

 

"E un altro sta per cominciarne."

 

I due si guardarono consapevoli. E poi il processo ebbe inizio.

 

Mickey alzò le sopracciglia con estremo stupore quando vide la pelle di Ian che cominciava a brillare emanando sprazzi di luce simili a piccole stelle bianche.

Sussultò quando si accorse che anche a lui stava accadendo la stessa cosa e seguì con lo sguardo la direzione della luce che andava a confluire sulla sfera che ancora permaneva immobile dinnanzi all'antico tronco.

 

Interminabili minuti durante i quali le loro dita si sfiorarono più volte a cercare il conforto che era la loro casa, quello che li salvava dal male e li conduceva verso il giusto.

 

Dieci anni erano ormai trascorsi da quando Mickey aveva guardato negli occhi di Ian capendo di non voler ucciderlo, ma amarlo.

Dieci anni da quando Ian aveva salvato la propria vita, semplicemente salvando quella di Mickey, che per lui avrebbe mosso mari e terre, piegato i fulmini al proprio volere, affrontato la sua malattia come fosse un dono del cielo.

Tutto, pur di averlo accanto.

 

E adesso che il loro bagliore si era affievolito sino a svanire, la sfera di luce si stava dischiudendo, rivelando il suo prezioso contenuto.

 

Una piccola mano strinse con inaspettata forza il dito che Mickey aveva sporto verso di lei, per toccarla e renderla reale.

Ian l'avvolse in un tappeto di foglie bianche e la portò al suo petto per osservarla incredulo.

Il suo pallore iridescente e puro era interrotto a sprazzi da gruppi di lentiggini che le coprivano le guance paffute.

Era leggera come aria ed Ian temette per Mickey quando questi la scrutò in volto e parve traballante e incapace di reggersi sulle proprie gambe.

 

Schiudendoli d'improvviso, quella creatura rivelò due occhi d'oceano, profondi e tempestosi.

 

Ian ringraziò silenziosamente l'antico Salice per aver dato gli occhi di Mickey al frutto del loro amore.

Non a tutti era concesso il Sentiero della Vita, ma l'intensità della loro purezza li aveva resi degni di stringere quell'angelo di luce tra le loro forti braccia.

Ella era testimone d'un tempo in cui due anime, soffocate dal fango, erano state capaci di risorgere, arrancare e resistere.

 

Nell'amore.

 

L'amore che dona la vita.

 

 

 

Dedicata a Tina, Laura, Luigi, la piccola Giulia,e a tutti coloro che li amano e li conoscono da più tempo di me.

Talvolta i doni arrivano inaspettati, così hanno fatto Ian e Mickey nella mia vita.

Grazie a chi ha letto fin qui e a chi vorrà lasciare un segno del suo passaggio.

  
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