Era una giornata come le altre, non sembrava avere nulla di speciale. Si alzò.
Aveva tutti i capelli in disordine, non era di certo una cosa fantastica per una ragazza.
Si chiama Amber, era una ragazza molto orgogliosa e piena di sé, non aveva paura di niente e di nessuno. I suoi capelli era biondi come il sole e aveva degli occhi celesti che potevano far invidia a dei diamanti.
X: Ehi buongiorno. –appena alzatosi-
Era suo fratello nonché suo gemello Chase. Alto, bello e anch’egli molto orgoglioso.
Capelli neri e stesse occhi della sorella.
Amber: Finalmente direi! –quasi infastidita-
Chase: Hai qualcosa da dire già dalle 9.00?
Amber: Ho sempre da dire a te, idiota.
A primo impatto le loro conversazioni sembrano brusche.. ed infatti lo sono ma era questo il loro modo di parlare.
Dopo qualche minuti si alzarono anche i loro genitori, non molto riposati a quanto pare.
Padre: Si può sapere perché avete sempre da urlare voi due?! –disse strofinando le mani al volto per il sonno-
Amber: Sono affari nostri questi. –rispose bruscamente-
Madre: Non rivolgerti con quel tono a tuo padre signorina!
Amber: Tsk, patetici –disse sottovoce-
Si, da come avrete potuto capire non hanno un bel rapporto genitori-figli.
Il perché è proprio per l’assenza di loro due per lavori in città lontane.
Non erano neanche abituati a vederli per più di due giorni a casa.
Chase: Perdoni sua maestà ma devo recarmi al cesso ora!
Padre: Bleah..sei davvero volgare  –aggiunse con una smorfia di disgusto-
Amber: No, deve solamente pisciare. Dov’è il problema?
Madre: Siete disgustosi, dei demoni venuti al mondo! –alzando la voce ai due ragazzi-
Lo diceva sempre ai due ragazzi che ormai ci avevano fatto l’abitudine e non li toccavano più di tanto.
Amber: Voi invece, eh? Cosa pensate di essere? Siete solo due imbecilli che hanno avuto noi solo per una scopata andata male.
Li odiavano con tutto il cuore, odiavano il fatto che li avessero messi al mondo per poi “abbandonarli” cosi.
Padre: Adesso basta! Su uscite di casa! –alzando il tono di voce e indicando la porta-
Chase: Mmh. –roteando gli occhi-
Padre: Hai qualcosa da dire anche tu Chase?
Chase: Tante, avrei tante cose da dirti ma credo che mi urleresti anche peggio di come hai appena fatto ad Amber. Ti lascio nel dubbio caro padre.
Padre: FUORI! –prendendoli per le giacche, li buttò fuori e sbattè la porta-
Cosa dovevano fare? Non sapevano neanche cosa significasse avere una famiglia e comportarsi in modo educato.
I loro genitori non furono mai a casa per insegnarglielo.
Amber: Li detesto quei due, non riesco proprio a provare altro nei loro confronti.
Chase: Io invece provo anche disgusto.
Amber: Perchè non scappiarmo di nuovo di casa?
Chase: Vuoi che chiamino di nuovo la polizia e facciano gli innocenti i televisione dicendo "aiute a ritrovare i nostri ragazzi"? Per favore, sono patetici ma purtroppo sono i nostri genitori.
Amber: Non mi importa. Se non vuoi venire vado da sola! 
La prima fuga, come detto da Chase, non andò per niente bene. Stavano rischiando grosso e Chase voleva solamente proteggere Amber.
Chase: Provaci e te la vedrai con me.
Amber: Credi di farmi paura fratellino? Sai benissino che non ne ho e non ne avrò mai.
Chase: Si si...ora andiamo, siamo già in ritardo.
Amber: Uh perfetto, abbiamo anche scuola..
Chase: Come ogni santissimo giorno Amber, sembri rincoglionita a volte.
Amber: Per questo sono tua sorella, tesoro.
Tra parolaccie e qualche litigio, i due arrivano nella loro scuola con mezz'ora di ritardo. Sempre con calma ragazzi!
 

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Eccomi qui con una nuova fanfiction, questa volta su C-17 e la mia amatissima C-18.
So che non sembra un granchè da questo primo capitolo ma più in avanti sarà molto interessante.
Grazie a tutti, un bacio.
Elsather