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Autore: myrietta    22/10/2008    3 recensioni
"Non c'è tempo di chiedere spiegazioni, nè di capire. Ci arrendiamo entrambi. Tutto quello che ci resta da rivelare lo racchiudiamo in questo gioco di sguardi, nel quale i miei occhi cadono nella trappola delle sue pupille tenebrose. Sento che lui vorrebbe qualcosa di più dalle mie labbra che sentire sussurrare un semplice "Addio", ma io non voglio rendere le cose ancora più difficili, perchè diverrebbe tutto ancora più doloroso e non so se riuscirei a sopportarlo una volta tornata nel mio mondo. Prima che lui potesse realmente fare qualcosa e vincere la sua timidezza, abbasso gli occhi lucidi e mi libero dalle catene che mi legavano al suo volto. Mi fisso i piedi e come per magia riesco a muovermi e faccio pochi passi lontano da lui, che ormai abbattuto e deluso, allontana lo sguardo dalla mia figura. Come uno scoglio che viene colpito violentemente da un'onda impetuosa e schiumeggiante nella tempesta, così la consapevolezza di ciò a cui dovevo dire addio mi travolse e mi fece annegare nel mare di rimpianti che portava con sè. Mi fermo. Immobile. Nel silenzio assoluto." ...ma ciao a tutte!!...beh...penso che l'abbiate capito che sono nuova...e anche più o meno di cosa parla la storia...Sono esclusivamente i pensieri di Susan nel momento finale del film!...però dovete immaginarvi la pellicola a rallentatore...e soprattutto usare 1 po' della vostra memoria perchè non descrivo proprio tutti i posti ( anche se penso che si capiscano lo stesso!;>)curiose??Precipitatevi subito a leggere! che aspettate!!....spero vi piaccia, ho cercato di immedesimarmi il più possibile nella parte!!!^^"... Dedicato a tutte coloro che vivono o che hanno vissuto una storia a distanza, e a chi spargerà sorrisi...e forse anche qualche lacrimuccia, su questa fic!!Buona lettura!!=]
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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l'ultimo battito del mio cuore EFP

L'ultimo battito del mio cuore.



"No, NO, NO, NOOO!!!!!"
Stritolo i pugni in una morsa e serro i denti per non fare uscire nemmeno un suono da quelle mie labbra che ora tremano al solo pensare alla voragine che mi si è creata dentro.
"Aslan! Non puoi farci questo!!". Ancora pensieri, niente parole, niente di niente, non ho più la minima forza per parlare. E' straordinario come una piccola frase possa distruggere una persona in pochi secondi, davvero!
"-Non potrete più tornare a Narnia, mai più-".  Rieccheggiano ancora quelle parole assassine. "Ebbene, mi hai annientata....", lo penso guardando Aslan dritto negli occhi, ma non riesco a oppormi, non riesco a farlo sentire in colpa per quanto ha appena pronunciato, forse perchè non riesco nemmeno a guardarlo con uno sguardo sufficientemente accusatorio e cattivo.....Niente.....Allora mi volto e guardo mio fratello tentando di trasmettergli tutto ciò che vorrei dire all'animale possente che ho al mio fianco.
-Aslan....perchè?-
"Che cosa?? Tutto qui quello che sai dire, Peter??? Credevo di averti fatto capire il fiume di parole ed emozioni che mi stanno travolgendo e tu te ne esci con un solo -Perchè?-. Assurdo! Davvero assurdo!!"
-Ascoltatemi bene figlio di Adamo e figlia di Eva, solo voi due non potrete più tornare a Narnia, mentre Edmund e Lucy sì. Questo non è però da considerare un castigo! Affatto! Voi ormai siete cresciuti, avete fatto le esperienze necessarie per la vostra età, mentre i vostri fratelli sono ancora molto giovani e per imparare a crescere non è detto che un giorno non torneranno ancora, perchè qualcuno avrà ancora bisogno di loro. Senza contare che voi avete già vissuto una parte della vostra vita come re e regine a Narnia, e che ora questo paese ha già un nuovo re. Voi certo sarete sempre ricordati come gli antichi sovrani, ma oramai apparterrete per sempre alle fiabe passate. E poi, mi domando: se rimarreste, sapreste non intralciare il corso degli eventi nel governo del nuovo re?-.
Detto questo lanciò uno sguardo tagliente e indagatore a Peter, il quale, capendo anche fin troppo bene ciò che voleva dire il grande leone (come dimenticare i numerosi litigi, anche silenziosi, fra lui e Caspian..), si voltò a sua volta, con uno sguardo rassegnato, verso i miei occhi che ormai non riuscivano a contenere altro che dolore, tanto dolore.
"Traditore! Ti arrendi senza neanche insistere! Ma non eri tu quello che non riusciva a dimenticare di essere stato sovrano di Narnia? Non eri tu quello che faceva a botte con i propri compagni di scuola solo perchè non gli portavano quel rispetto regale che aveva sempre ottenuto qua? Non eri tu quel ragazzo orgoglioso, spavaldo e anche stupido, che se non fosse stato per Edmund, si sarebbe dimenticato di Aslan facendo un patto con la Strega Bianca?.....Balle!! Non possiamo più tornare perchè apparteniamo al passato e basta! Sono soltanto balle quelle che stai aggiungendo per cercare di convincerci, Aslan!".
Guardo ancora mio fratello con un'aria imbronciata, ma lui evidentemente non riesce a sostenere i miei occhi e abbbassa lo sguardo verso il ciottolato del porticato. Anche io lo distolgo da lui e mi fisso i piedi che continuano a passeggiare imperterriti.
Il silenzio mi attanaglia.
"Facile arrendersi per lui! Lui ha avuto quello che voleva in fondo, voleva tornare ancora una volta qua e ce l'ha fatta perfettamente direi! Voleva guidare ancora una volta un esercito? E anche in questo c'è riuscito! Ora ha imparato la lezione e può tornarsene a casa tranquillo.
Ma io? Io cos'ho imparato?.................La risposta è ovvia Susan............ho imparato ad amare. Dannazione! Tutta colpa di quei suoi occhi così profondi e misteriosi allo stesso tempo....mi hanno imprigionata.....e vi sono sprofondata dentro.....e ormai non c'è più rimedio....Non doveva accadere!...NON-DOVEVA-ACCADERE!.........io non riesco a tornare, Aslan.....non ce la faccio proprio...Sembra il colmo....per una volta che mi sono innamorata (e non di una persona qualunque, ma di un PRINCIPE!!) e vengo contraccambiata, non posso restare!......Io.....io non ci riesco!! Sento che se me ne vado da qui, Aslan, io ci lascerò il mio cuore.....e sai che senza non posso vivere..."
Come se gli stessi parlando veramente, volta i suoi occhi caldi verso di me.
"Oddio!", lo guardo con finta innocenza per celare la mia sorpresa. "Non mi stupirei se mi avesse pure letto nel pensiero!".
Ecco....sta per parlare....Mi preparo a ricevere il colpo di grazia, ma i suoi occhi vengono catturati da qualcosa al di fuori del mio campo visivo.
-Vostra maestà-, e fece un cenno impercettibile del capo come per incoraggiare chi aveva davanti a rispondere.
Una lama di ghiaccio mi trapassò da parte a parte.
"Noo! Non lui!! E soprattutto non adesso!!!"
Lui non risponde ancora......
Lo sento......sento i suoi occhi puntati su di me, o meglio su cio che rimane di me. Un'improvvisa voglia di vederlo e di perdermi nel suo viso mi assale. E io cedo, è più forte di me.
Mi volto. E provo talmente tante sensazioni di gioia mista a dolore che mi sento scoppiare. Cerco per lo meno di avere un'espressione normale, ma sento le sopracciglia inarcarsi e gli angoli delle labbra curvarsi verso il basso. Sono vittima di un dolore insopportabile.
"Caspian".
Lui mi fissa preoccupato e allo stesso tempo sorpreso. Non capiva il perchè della mia espressione probabilmente.
"Parla, ti prego! Chiedimi cosa succede, perchè ti sto guardando così! Chiedi spiegazioni! Insisti perchè io possa rimanere! E poi portami via!".
Ma non faccio in tempo a finire che il suo sguardo si scioglie dal mio per andare a incontrare deciso quello perplesso del leone.
-Siamo pronti! Sono tutti riuniti.-
Detto questo mi regala ancora una volta uno sguardo fugace, si volta e se ne va. In quello stesso istante sento che qualcosa si incrina dentro di me e la voragine che avevo forma tante piccole crepe che procedono lungo il mio corpo. Un dolore lancinante mi attanaglia il petto quando oramai vedo la sua figura allontanarsi sempre di più.
"Come vorrei che capissi, Caspian..."
Istintivamente mi volto verso Aslan e colgo i suoi occhi preoccupati e carichi d'affetto puntati su di me, io osservo le sue pupille color miele con un' espressione sofferente.
Non una parola.
Non un bisbiglio o un sussurro, a lui non serve niente del genere per capire ciò che mi turba veramente.
Il mio volto ormai è un libro aperto e lui ne sta cogliendo ogni singola sillaba.
Mi guarda dispiaciuto.
"Ora conprendi perchè non posso andarmene? Perchè non mi dici che se voglio posso scegliere di restare? Cosa cambierebbe? Non c'è proprio una seconda alternativa?". Le mie labbra tentarono di rianimarsi, colte da una piccola speranza, ma la voce potente del leone mi precedette:
-Dovete vivere la vostra vita nel vostro vero mondo, ragazzi! Dovete diventare adulti! Ma ricordate bene: ciò non vuol dire dimenticarvi di Narnia, anzi! Serbatela sempre nel vostro cuore, figli miei!...E chissà che un giorno non possiate tornare di nuovo, e per sempre!-
Nel dire ciò ci incamminammo verso la piazzetta del palazzo dove ci attendeva il nostro cosidetto "portale" per tornare a casa.
Non sapevo più cosa pensare.
Forse arrendersi agli eventi era la cosa migliore....

-Narnia appartiene alle sue creature come appartiene all'uomo. E' benvenuto di Telmar chiunque voglia restare e vivere in pace qui, ma Aslan farà tornare tutti quelli che lo desiderano nella terra dei nostri padri.-
"Parla proprio come un re!". La sua voce autoritaria creava un buffo contrasto con il suo viso ancora da bambino. Le mie labbra si curvarono leggermente in un sorriso divertito, che scomparve subito, scacciato da tristi pensieri che non volevano abbandonarmi un istante.
"Se solo sapessi che fra poco anche io varcherò quella stessa soglia che stai proponendo ai cittadini di Telmar, chissà cosa faresti! Però........affrontiamo la realtà: io vengo da un altro mondo e non credo riuscirei a lasciare i miei fratelli tanto facilmente, in fondo,....mentre tu....la tua situazione è ancora più assurda della mia. Il tuo popolo non può rischiare di perdere di nuovo un re....Per che cosa, poi? Soltanto per il mio egoismo?"
-Sono generazioni che abbiamo lasciato Telmar!-. Un telmarino si era fatto coraggio e aveva esposto la propria opinione.
-Noi non ci riferiamo a Telmar. I vostri antenati erano briganti di mare, pirati, approdati su un'isola dove in una caverna trovarono un passaggio che li portò qui dal loro mondo, lo stesso dei nostri re e delle nostre regine!- Aslan era subentrato nel discorso per rispondere.
"Pazzesco! Questo pezzo di storia me l'ero persa!".
Mi volto verso Peter, anche lui stupito quanto me. Anche i cittadini alla nostra sinistra ci osservano sorpresi.
"Ebbene sì, proveniamo da un altro mondo.." e la dura realtà mi colpisce pesante come un masso.
- E' in quell'isola che io posso farvi tornare. E' un bel posto per chiunque voglia ricominciare una vita.- continuò il leone.
Caspian si volta improvvisamente verso di me, i nostri occhi si incontrano per una frazione di secondo. Io, colpita dal gesto improvviso, abbasso lo sguardo.
Il mio cuore batte iperattivo..."Diamine!! Avvertimi, che mi preparo psicologicamente!"
-Accetto.- un uomo, già visto in battaglia, si fa avanti. -Io accetto la proposta-.
Caspian lo guarda sorpreso e china brevemente il capo in segno di rispetto. Quegli avanza verso di noi e una donna, con in braccio un bambino accompagnata da un altro uomo, lo segue:
-Sì, anche noi!-. I tre salgono lentamente i gradini che li separano da un grande albero e vengono raggiunti dalla voce incoraggiante di Aslan:
-Poichè avete parlato per primi, il vostro futuro in quel mondo sarà felice-. Detto ciò, alitò loro come un padre affettuoso e si voltò verso l'enorme albero ai margini della piazza. Subito questi cominciò a smuoversi e a "svitarsi", se così si può dire, dividendo la base in due tronchi e mostrandovi all'interno una cavità molto ampia dove si riuscivano  a scorgere le ripide montagne di Narnia che incorniciavano la vallata sottostante il palazzo.
"Ottimo! E così io dovrei passare lì in mezzo per tornare a casa? Dovrei passare dentro un albero per dire addio per sempre a questo luogo? Un 'uscita di scena non male, in fondo!......Se solo potessi dimenticarmi di tutto ciò una volta tornati, per lo meno non avrei da rimpiangere nulla.."
I tre avanzarono tra i cori di "oooh" della gente stupita da quell'albero incantato e nell'esatto momento in cui passano in mezzo ai tronchi, scompaiono senza lasciare traccia alcuna. Il brusio fra i cittadini aumentò, carico di incomprensione e paura, persino Caspian rimase basito dinnanzi alla repentina sparizione.
-Come essere sicuri che non ci stia conducendo verso la morte?-, esordisce a gran voce un uomo barbuto.
"Domanda più che ovvia.....certo, se ascolti un leone parlante con tanto di centauro a tasso al seguito, perchè non fidarti ad oltrepassare un portale creato da lui stesso?!"
-Sire, se il mio esempio può esservi di qualche aiuto, prenderò 11 topi con me senza frapporre indugio-. Il piccolo topo Ripicì si fa avanti con i suoi occhietti servizievoli. Ma Aslan non risponde ancora.
Tutto si era immobilizzato.
"Non dirmi che...."
A risposta di ciò che più temevo, Peter si volta verso di me serio, come per cercare approvazione.
Mi sento cadere nel vuoto.
E la voragine ritorna a sanguinare con più violenza.
"Perchè così presto?? Non potremmo neanche salutare tutti con calma! Non potremmo calpestare più i manti erbosi di Narnia! Non potremmo mai più essere re o regine!
Il gioco è finito.
Ora inizia la vita.....
Chissà, forse, se fossi rimasta ancora un giorno ora che le acque si sono calmate, io e lui avremmo potuto parlare un po' da soli....e magari chiarire la nostra situazione......mpf.....ma cosa vuoi chiarire Susan....conosciamo benissimo i nostri sentimenti, si sarebbero evoluti magari, col tempo, ma io qui l'ho finito il mio tempo....e non ci posso proprio fare niente....."
Rassegnata guardo Peter a mia volta, anche lui sofferente nel dover dire addio a questo mondo incantato, e ci troviamo puntati addosso anche gli occhi mielosi del grande leone dinanzi a noi. Pur con una leggera vena di tristezza, il suo sguardo mostra autorevolezza e decisione. E io non posso fare altro che accettare ed incassare tutto ciò con amarezza.
Mio fratello si volta ancora per un istante verso di me e colgo nei suoi occhi qualcosa che non avrei mai voluto notare: le sue pupille, la sua espressione era stranamente premurosa, cercava di sezionare il mio viso velocemente per coglierne ogni minimo particolare....ogni minima crepa di dolore.
"Lo so cosa stai tentando di trovare, ma la cosa peggiore che puoi fare ora è compatirmi!"
E guardandolo decisa, muovo rapidamente il capo in segno d'assenso.
-Tocca a noi!- Peter avanza, la mano sinistra sull'elsa della spada, come per salutarla un'ultima volta.
-Tocca a noi?-
Colgo l'espressione stupita di Edmund sul suo viso, mentre ripete le parole del fratello maggiore. Accenno un sorriso. "Non direte ancora addio a questa terra Ed...."
-Venite, il tempo è scaduto!- Mio fratello rassicura Edmund e Lucy e si dirige verso Caspian.
-Dopotutto.....noi non serviamo più qui- , e nel dirlo si toglie la spada dalla cintura e la porge al neo re, che, dopo una breve esitazione, la accoglie nella presa salda della sua mano.
-La custodirò fino al tuo ritorno.- dice deciso.
"Forse è meglio che ora mi faccia avanti io. Devi sapere la verità. Io non riesco più a tenermi tutto dentro. Noi non ci vedremo mai più. I nostri mondi si scinderanno, così come i nostri cuori.....Non potrò mai più perdermi nel tuo viso, così come tu non potrai più regalarmi i tuoi sorrisi imbarazzati. Dio, come fa male tutto questo! Fa maledettamente male!"
Mi prendo quel poco di coraggio e forza che mi sono rimasti e alzo gli occhi verso di lui.
-Temo che questa sia la fine...- le parole mi escono flebili dalle labbra e ho bisogno di una piccola pausa per continuare. -Non torneremo più.-
I miei occhi si staccano dal suo volto, diventato ormai nido di paure incomprese.
I suoi occhi si sgranano e il terrore lo assale. Incapace di un qualsiasi movimento è rimasto immobile, con ancora la bocca semiaperta.
 "Non guardarmi così, ti prego!"
Incapace di reggere quello sguardo denso di dolore, abbasso gli occhi sconfitta.
-A no?- mi chiede subito Lucy che si era voltata verso di me.
-Voi due sì.- continua Peter rivolgendosi prima a Edmund e poi a Lucy. -Almeno credo che intenda voi due!- e dicendolo si ferma al mio fianco e lancia uno sguardo ad Aslan.
-Ma perchè?? Loro hanno fatto qualcosa di male?- domanda la mia piccola sorellina al grande leone con sguardo affranto. Vorrei tanto abbracciare Lucy e sussurrarle un grazie affettuoso, ma mi trattengo perchè Aslan le risponde prontamente:
-Al contrario mia cara, ma ogni cosa ha il suo tempo. Tuo fratello e tua sorella hanno imparato tutto quello che potevano da questo mondo. Ora è il momento che vivano nel loro.-
Mentre dice ciò istintivamente alzo un sopracciglio contrariata. "Sembra che parli come se non avesse visto nulla stamattina! Eppure lo sa! Sento che lo sa!! Come può dirmi di vivere la mia vita nel mio mondo, se tutto ciò che voglio è qui? Perchè non possiamo rimanere qui per sempre tutti e quattro? Lo sistemerei io Peter se solo provasse a contraddire Caspian. Senza contare che ormai sulla Terra non abbiamo...." ma a quel pensiero mi arrestai di colpo. Le uniche persone che ci legavano al nostro mondo erano i nostri genitori. Ora devo veramente piantarla di inventare scuse. Devo ritornare ad essere la solita Susan razionale e solitaria di sempre. "Ormai sono adulta!".......ma il mio cuore non la smetteva di lacrimare silenzioso. Mentre venivo assalita da questi pensieri, Peter si era avvicinato a Lucy, rassicurandola come un padre:
-Stai tranquilla, Lucy! Non pensavo che sarebbe andata in questo modo.....- e fece una pausa, colto da un groppo in gola. In fondo anche lui soffriva visibilmente. Poi però alzò lo sguardo e si voltò verso Aslan, come per parlare a entrambi. -Ma va bene così. Un giorno lo capirai anche tu. Vieni.- le sorrise affettuoso e offrendole il braccio la porta a salutare il nano, il centauro e tutti gli altri che avevamo conosciuto in quest'incredibile avventura. Dietro a loro si accoda anche Edmund. Volevo raggiungerli anche io, ma le mie gambe non vogliono proseguire, sanno già che avrebbero faticato a reggere all'addio che stavo per dare. Allora li seguo da lontano, con lo sguardo, conscia che colui del quale, ebbene sì, mi ero innamorata, mi stava ancora fissando. Sentivo che sondava ogni mio movimento.
"Peter, per me è già venuto il giorno di capire.......e allora perchè non riesco a comprendere se questa sia sì o no la cosa giusta da fare? Vorrei non potermi arrendere così facilmente. Ma il mio corpo non sopporterebbe un'altra battaglia. Sono distrutta..." Sorrido amaramente pensando che se solo trovassi la forza per oppormi......Una scena mi distoglie dai miei pensieri: Lucy abbraccia con gli occhi lucidi il nostro caro piccolo amico, Briscola, il nano che ho salvato poco dopo essere giunti qui. Si era legata molto a lui, e ora anche loro non si rivedranno mai più, perchè molto probabilmente quando lei ritornerà a questo mondo, lui lo avrà già lasciato......
"In fondo.....tutti stanno soffrendo perchè perderanno qualcuno. Che sarà mai.....Io perdo solo l'amore...."
Le mani mi cominciarono a sudare e il mio cuore premeva l'acceleratore.
Lui.
A pochi passi da me, aspettava frustrato una mia parola, un mio sussurro o saluto.
Faccio un respiro profondo e mi faccio portare dalle mie gambe tremolanti verso Caspian.
"Inizia il secondo round.." pensai.
-Tornare è stato bello.- inizio, cercando di mostrare entusiasmo, ma in realtà dentro soffrivo terribilmente e mi sarei data volentieri qualche pugno pur di togliere questa maschera di falsa felicità dal mio viso. Ma non voglio causargli dolore più di quanto avevo già fatto. Lui mi guarda con i suoi occhi cioccolato e mi dice mogio:
-Avrei voluto trascorrere più tempo con te.-
"A chi lo dici....se solo avessi capito che c'era qualcosa che non andava...chissà..forse avresti ancora qui la Susan sorridente di un tempo, e non questo catorcio umano!....Ma sì....va bene anche così, non devo avere rimpianti. E' anche perchè sei così terribilmente timido che mi piaci!"
-Non avrebbe mai funzionato, comunque..- sussurro innocente. "Bugiarda! E pure perfida.....e anche masochista!! Certo che avrebbe funzionato se solo avessi lottato un po' più a parole che a sguardi! Sono sempre la solita! Lui usa parole delicate per esprimere i suoi sentimenti con discrezione, e io gli spiattello in faccia la verità nuda e cruda! -Non avrebbe mai funzionato, comunque-.......Vi prego, infilatemi una ciabatta in bocca prima che dica altre cavolate!"
-Perchè no?- mi chiede lui confuso e spaesato, con gli occhi di chi ha appena ricevuto uno schiaffo in pieno volto.
"Cosa pensi?? Con questo non voglio dire che non ricambio i tuoi sentimenti!! La vuoi sapere la dura verità? Vuoi sapere cos'è che non riesco realmente a digerire? Ebbene, ecco tutto: me stessa. Non riesco a digerire me stessa.
Quell'incredibile fifona che non sono altro. Una terribile fifona.
Una persona orribile, talmente realista da aver paura di vivere in questo mondo incantato, inconcepibile per me se non leggendolo nelle fiabe. Ho sempre cercato di non illudermi troppo, di non viaggiare con la fantasia, perchè pensavo che sognare portasse solo ad una vita triste e senza un reale significato. Ma quando sono arrivata qui per la prima volta, le mie difese hanno cominciato lentamente a cedere, e ho iniziato a vivere. Ero una regina! Ma poi tutto ciò che avevo acquistato è svanito nuovamente e cercai di nuovo di abituarmi all'idea di vivere a Londra come una ragazza qualunque, lottando per ciò che desidera, anche se il ricordo di Narnia non svanì del tutto. Sul più bello però sono tornata di nuovo qua.....e se all'inizio maledicevo Aslan per aver liberato nuovamente i miei sogni di bambina, ora lo ringrazio, perchè mi ha fatto incontrare te. Mi ha fatto conoscere l'amore!........Anche se ora come ora gli tirerei volentieri una scarpa sul muso per aver fatto trascorrere così velocemente il tempo qui in nostra assenza.....e anche perchè si è accorto di noi, ma non dice nulla, sai?" Sorrido flebilmente "Già....il tempo..."
-Ho 1300 anni più di te!- cerco di rispondere prontamente con la mia solita ironia. Provo a sorridere di nuovo, tentando di essere rassicurante. Anche lui increspa le sue labbra, e se fossimo in un'altra occasione sembrerebbe divertito, ma ora più che mai il suo volto pare ospitare solo amarezza e tanta tristezza.
Non c'è tempo di chiedere spiegazioni, nè di capire.
Ci arrendiamo entrambi.
Tutto quello che ci resta da rivelare lo racchiudiamo in questo gioco di sguardi, nel quale i miei occhi cadono nella trappola delle sue pupille tenebrose. Sento che lui vorrebbe qualcosa di più dalle mie labbra che sentire sussurrare un semplice "Addio", ma io non voglio rendere le cose ancora più difficili, perchè diverrebbe tutto ancora più doloroso e non so se riuscirei a sopportarlo una volta tornata nel mio mondo.
Prima che lui potesse realmente fare qualcosa e vincere la sua timidezza, abbasso gli occhi lucidi e mi libero dalle catene che mi legavano al suo volto. Mi fisso i piedi e come per magia riesco a muovermi e faccio pochi passi lontano da lui, che ormai abbattuto e deluso, allontana lo sguardo dalla mia figura.
Come uno scoglio che viene colpito violentemente da un'onda impetuosa e schiumeggiante nella tempesta, così la consapevolezza di ciò a cui dovevo dire addio mi travolse e mi fece annegare nel mare di rimpianti che portava con sè.
Mi fermo.
Immobile.
Nel silenzio assoluto.
"Eh no eh! Susan!! Ora va bene il dolore e la sofferenza e la tristezza, ma i rimpianti no! Non sono a Londra! Basta nascondersi dietro alla timidezza o alla paura. Qui posso, anzi....devo essere me stessa! E allora la vera Susan sai cosa farebbe adesso Caspian? Lo sai? Lascerebbe finalmente parlare il cuore!!!" e spinta dal desiderio di volerlo per me almeno per l'ultima volta, mi volto di scatto. E con la stessa rapidità con cui lui si gira verso i miei occhi, sorpreso e speranzoso, così io avvicino decisa il mio volto al suo, e sia per incoraggiarlo a venire più vicino sia per non lasciarlo allontanare tanto facilmente, poggio una mano dietro al suo capo stringendo i suoi capelli color caffè tra le mie dita.
Fu un attimo.
Un battito di ciglia innamorate.
E modello le mie labbra alle sue.
Lo bacio avidamente, come lui risponde altrettanto avidamente, consci del fatto che sarebbe stato il nostro primo e ultimo bacio.
Fu incredibilmente dolce e affettuoso, travolgente ma delicato e mite allo stesso tempo. Quasi non mi accorgo degli "oooh" di sorpresa e di commozione che trasparì dalla folla, e dei sussurri di Lucy ed Edmund, pronunciati con una certa ironia.
Non me ne importava niente.
Non ero imbarazzata, ma felice, talmente felice che mi stavo illudendo che la mia voragine si potesse rimarginare. Ma non aveva molta importanza ora.
"Ok. Ora il tempo si potrebbe anche fermare e al diavolo tutto e tutti!"
Entrambi però dobbiamo riprendere fiato e così siamo costretti a separare le nostre labbra, ma i nostri respiri sono ancora incatenati l'uno all'altra.
I nostri visi così vicini, che ho la tentazione di continuare il bacio.
I nostri occhi carichi di un amore ormai muto si studiano, insaziabili l'uno dell'altra, per una frazione di secondo. E poi lui fa la cosa migliore che potesse mai fare. Mi avvolge velocemente tra le sue calde braccia, come se con quel gesto potesse davvero imprigionarmi, e mai più farmi allontanare da lui. Mentre mi stava stringendo a sè, abbassa istintivamente il capo tra l'incavo del mio collo e la spalla e poggia le sue labbra ancora calde del mio respiro sulla mia pelle pallida, lasciata scoperta dal vestito.
Un brivido mi percorre la schiena.
Non sarei riuscita a resistere a lungo. Sento affiorare le lacrime prepotentemente, avide, nel voler bagnare il mio volto straziato, sprofondato nella stoffa della maglia di Caspian.
Il suo profumo mi stava inebriando. Avrei potuto vivere solo di ciò.
Tutte le minime certezze di poter fare a meno di lui si sbriciolano in mille pezzi.
"Ti amo", vorrei poterlo dire. Vorrei potergli finalmente sussurrare queste nuove parole che ho imparato a comprendere veramente in ogni singolo momento in cui ti scrutavo, curiosa, colpita da un sentimento a me del tutto estraneo, ma nessun suono proviene dalle mie labbra.
So di per certo che se parlassi adesso, se volessi veramente parlare, la mia voce uscirebbe incrinata dal magone, e le lacrime avrebbero avuto un pretesto per sgorgare. Con questa consapevolezza e conscia del fatto che il tempo nemmeno a Narnia lo si poteva fermare in eterno e che i miei fratelli mi stavano ancora aspettando, la magia finisce.
Ci stacchiamo da quell'abbraccio al quale probabilmente ho affidato il mio cuore e abbasso lo sguardo, sia per l'imbarazzo di quel gesto davanti a oltre 1000 persone sia perchè la gioia dello scoprire di essere amati, così incredibilmente effimera, svanisce, offuscata e rapita da un dolore lancinante proveniente dalle profondità del mio essere, della mia anima.
Mi rivolgo lentamente verso Peter e gli altri, e nel farlo, nel compiere il primo passo lontano da lui, alzo i miei occhi leggermente umidi, verso i suoi.
Caspian mi guarda come non mi ha mai guardata prima e ricambia il mio sguardo. Noto che i suoi occhi, in quel momento, sono carichi di una certa luce, carichi di emozioni mai provate, racchiuse, pressate in così poco tempo.
I nostri visi, le nostre espressioni, parlano per noi.
Spesso le parole sono davvero futili.
E' in quel preciso istante che capisco che potevo andarmene, potevo dire addio al mio cuore senza rischiare di morire, perchè sapevo di averlo affidato a colui che più di tutti ne avrebbe avuto cura, senza rimpianti, più o meno.....
Mentre mi volto, dandogli le spalle, per raggiungere gli altri, un sorriso appena accennato incurva le mie labbra, stanche da questa logorante lotta interiore. Le mani alzano lentamente la gonna del vestito per impedirmi di inciampare tra i miei stessi piedi. Le mie guance stanno accennando un leggero rossore, ancora sintonizzate con i battiti del mio cuore impazzito.
Ero soddisfatta.
Ero soddisfatta di me stessa, perchè sapevo che lui stava dedicando i suoi occhi, incantati dal mio gesto, a me. Solo e soltanto a me!
"In fondo non è da tutti far innamorare un re, no?"
Non so perchè, ma tutto il risentimento e il dolore che provavo prima, hanno ceduto il posto ad una certa serenità, anche se sentivo ancora sempre più vivamente quell'incolmabile vuoto causato dalla voragine nel mio petto. Mi sento ancora meglio quando, giunta dai miei fratelli, questi mi guardano con occhi rassicuranti e incredibilmente comprensivi. Mi fermo tra Peter e Lucy e ricambio i loro sguardi, soprattutto quello della mia piccola sorellina, che mi guarda con i suoi occhietti luccicanti di curiosità e dolci allo stesso tempo, imprigionando due dita della mia mano tra le sue, come facevamo quando eravamo piccole, per farmi coraggio.
Alzo finalmente i miei occhi e osservo, scruto per l'ultima volta le case, gli alberi, le montagne, il cielo, la gente del mio mondo, il mondo al quale sento più profondamente di appartenere, il mondo nel quale trascorsi una parte della mia vita.......e il mondo nel quale, ora, vi lascio per sempre l'altra parte di me, del mio essere regina. Per ultimi tengo gli sguardi dei nostri amici più cari: Briscola, il tasso, Ripicì, il centauro, il Dottor Cornelius. Poi mi volto verso Aslan. I suoi occhi mi colmano per un attimo di uno strano calore.
"Grazie......Forse col tempo capirò il perchè di questa scelta, o forse no.....ma non ti dimenticherò mai, non dimenticherò mai il mio popolo. Una regina è per sempre, non è vero?" Come se avesse colto i miei pensieri, il grande leone annuisce impercettibilmente e mi sorride affettuoso. Riesco a intravedere per un attimo una vena di tristezza e malinconia nei suoi profondi occhi. Sorrido anch'io sincera, in risposta.
Poi, ci fu lui.
Caspian.
Decido che è l'ultima cosa, o meglio persona, che voglio vedere di quel mondo per l'ultima volta.
Tu-tum.
Il mio cuore rimbomba chiassoso nel petto. I nostri occhi si perdono nel ricordo di quel nostro ultimo contatto, nel sapore malinconico di quel bacio a fior di labbra, nell'amore trasmesso dai nostri sguardi reciproci, imbarazzati. Non saprei spiegarne il vero motivo, ma tra i miei pensieri si fa largo il motivetto di una canzone che avevo ascoltato un po' di tempo fa e che avevo reputato troppo sdolcinata. Tuttavia mi rimase impresso un pezzettino del testo. Diceva:

I won't be sad when i look back

cause i was
i was loved,
i was touched
and i learned what love is
i learned what love is from loving you....

Solo ora capisco il vero significato di quelle parole, così adatte a questo momento.
Il mio cervello comincia a macchinare varie scuse per esordire e poter rimanere qui ancora qualche giorno, addirittura penso di dire di aver perso una cosa di vitale importanza a Cair Paravel. Stringo i pugni e cancello immediatamente quell'idea stupida dalla mia testa.
Guardo Caspian più intensamente.
"Sarà meglio che entrambi accantonassimo la speranza di rivederci, non credi? Quindi.......questo è....un....addio..."
Tu-tum.
Quello fu l'ultimo battito che sentii rimbombare dentro di me, seguito da una leggera eco.
Poi più niente.
I suoni divengono come ovattati, i miei occhi si allontanano dai suoi e mi giro in direzione del portale. Le mie gambe sono rigide. Sembra che più che camminare stia incespicando su me stessa, incapace di mettere un piede davanti all'altro.
Stritolo ancora di più le mani in una morsa, tanto da farmi diventare le nocche bordeaux e chiudo gli occhi, strizzandoli più che posso.
Avanzo ancora di più, ormai sono quasi tra i due tronchi, ma una lacrima furtiva e dispettosa, sfugge dalle mie ciglia e mi riga il volto contratto e teso. Scende lungo la guancia lentamente e, colta da una voglia di libertà improvvisa, abbandona il mio viso per andare a lasciare un segno indelebile del mio passaggio sulla calda terra di Narnia.
Per sempre.
Fu come passare da una stanza ad un'altra, e subito il rumore sordo del treno in arrivo e il vociare chiassoso di persone a me totalmente sconosciute sopraggiunge alle mie orecchie, assordandomi.
Sono di nuovo a Londra.
Io e i miei fratelli ci guardiamo attorno, spaesati. Lucy si volta da dove eravamo venuti, ma del portale non vi è più nessuna traccia. I muri ingialliti e un'orda di ragazzi in divisa scolastica occupano il suo posto. Il treno si ferma e la porta si apre proprio davanti a me. Guardo i miei vestiti: sembrano quasi ruvidi e scomodi in confronto ai tessuti morbidi degli abiti che ero abituata, oramai, a indossare. Un nome a me familiare mi fa ridestare da quel momento di trance, in cui ero sprofondata.
-Tu..non vieni Phillis?-
Era il ragazzo che avevo "gentilmente" scaricato all'edicola.
"Forse se sparissi dalla mia vista..." gli rispondo ironica col pensiero. Guardo Peter rassegnata e mi precipito, insieme agli altri, a prendere i nostri bagagli, posti esattamente dove li avevamo lasciati. Appena entriamo nel vagone la porta si chiude.
-Dite che non c'è modo di tornare indietro?-
Ci voltiamo tutti verso un Edmund intento a frugare nella sua borsa, sorpresi e con uno sguardo interrogativo. Lui risponde, come se fosse una cosa ovvia e di vitale importanza:
-Ho lasciato la mia torcia a Narnia!-
Una risata fa eco tra di noi. Ci guardiamo sorridenti, in uno dei pochi momenti in cui la malinconia non ha il sopravvento. Mi accorgo dal vetro di un finestrino che ho una faccia stranamente serena. Peccato che dentro di me non sia affatto così.
E il vuoto e il dolore mi attanagliano e m'invadono al ricordo di un solo nome che rieccheggia nei meandri della mia anima.
"Caspian"
A un certo punto un ruggito mi percuote i sensi, ed una voce calda mi sussurra nella mente: "Un giorno, lo rincontrerai".
Tengo per me quelle parole, senza dire nulla agli altri, e annuisco a me stessa.
"Un giorno.......lo rincontrerò".

Note dell'autrice:
.....vi prego.......non ammazzatemi!!!...lo so....l'ho fatta finire come il film....
il fatto è che volevo essere fedele (infatti ho riportato anche i dialoghi identici) e in fondo.....se ci fosse una fine alla "..e vissero tutti felici e contenti" sarebbe stato 1 po' scontato, no?....comunque spero abbiate notato che non finisce proprio male...ma con una speranza!!! (^^" me saltellante)
spero che vi sia piaciuta lo stesso!! sono graditi tanti tanti commentini....anche negativi, non preoccupatevi! non mi demoralizzerò, anzi!!!!
1 baciottolo a tutte!!!! xD

  
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