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Autore: RescuemeGeorge    06/11/2014    0 recensioni
Avete presente quando tutto sta dando alla grande, quando avete tutto e quel tutto è tutta la vostra felicita'? Avete presente quando finisce tutto, in un battito di ciglia?
//SENTIMENTALE, MALINCOMICO, ROMANTINCO //
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Camminavo per i corridoi, quel mattino non salutai né Erica, né Miriana. Ero incazzata, piu' delle altre volte. Mi aveva mentito per la millesima volta, ma dico io, cosa risolve con le bugie? Lui fa come vuole e con chi vuole, poi si lamenta se esco con altre persone. Iniziasse piu' ad essere coerente con sé stesso, e anche piu' leale. "Non ho scopato con nessuna" certo, e poi mezza scuola viene a farmi un video dove lui e una delle troiette della scuola consumavano un rapporto. Perche' far vedere questi video proprio a me? Sono solo la sua migliore amica, non la fidanzata. Sono al corrente che va a puttane. Sono al corrente anche del fatto che sono innamorata di lui dai tempi delle medie o inizio superiori, non ricordo. Raggiungo la classe in ritardo, mio solito. Solito richiamo, solito posto accanto alla finestra. Posai il mio cellulare nella borsa e con sé anche le cuffie e mi siedo, e come sempre dò un'occhiata al tempo. Il cielo era tra il grigio e il celeste, adoro. Quei colori, cosi' diversi che insieme erano perfetti. Proprio come me e George. Differenti, ma per me perfetti, ah va beh, quando si tratta di George, tutto per me è perfetto, anche quel cazzutissimo carattere. Se solo ci pensavo, mi innervosivo piu' del solito. Come rovinarsi una giornata di scuola? Basta avere un migliore amico come ol mio. Senti' il mio nome piu' volte, mi sa che la professoressa mi stava richiamando.

<< Maria, potresti recitarmi le prime sei frasi del I canto di Dante? >> 

La professoressa mi passo' la divina commedia e mi sorrise, un sorriso dolce e amichevole, ricambiai. Mentre stava andando al suo posto, io mi alzai con il libro fra le mani e incominciai a leggerla con tono deciso.

<< Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita. 
Ahi quant.. >> 
Una voce maschile e molto conosciuta mi interruppe, facendo sollevare il mio capo. Sbuffai, avrei dovuto ricominciare di nuovo a leggere. Filosofia mi annoia e non poco.

<< Scusi il ritardo, professoressa. >>
<< Signor Shelley, mi sono stancata dei suoi continui ritardi. Metta una sveglia che suoni un'ora prima. Vada a sedersi. >>

Non lo guardai in faccia, tanto dalla rabbia in quel momento non mi importava nulla. Qualcosa mi disse, il mio caro intuito, che si sarebbe seduto accanto a me, e prima che potesse toccare lo schienale della sedia, con un calcio la tirai contro il banco. Feci un bel respiro lungo e contai fino a dieci.

<< Raggio di sole, che hai? >>

Che faccia tosta, porcocane. Lo prenderei a schiaffi, ma potrei rischiare di o avere qualche rapporto per la mia violenza o una sospensione per il mio quasi omicidio verso un alunno, se solo lo avessi avuto fra le mani.

<< Va a sederti da qualche altra parte e dopo facciamo i conti, che mi hai rotto i coglioni che non ho. >>

Lo liquidai in due secondi e lui non apri' bocca per dire ma, a o b. Andò accanto ad Erica. Ecco che inizia il terzo grado fra di loro, ma l'argomento ero io.

<< Scusi Maria, se l'ho interrotta, puo' ricominciare? >>

Feci un altro respiro, chiusi gli occhi e inclinai leggermente il capo all'indietro per poi inclinarlo nella zona opposta.

<< Va bene, professoressa.
Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita. 

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura! >>
 
La professoressa annui' in modo piacevole e soddisfatta. Lo si capiva dalla smorfia che fece dopo aver udito la mia recitazione.

<< Bella preparazione. Sa leggere in modo divino e rispetta la punteggiatura. Un bel 8 nessuno glielo leva! >>

Le risposi con un sorriso e mi accomodai al mio posto.
Finalmente quelle due ore finirono velocemente, anche perche' la professoressa fu chiamata in presidenza. Presi il mio zaino e guardai sul banco semmai avessi lasciato qualcosa, ma niente, bianco, misi la sedia al suo posto e usci' dalla porta. Mi giravo e rigiravo, ma nessuna traccia di Erica e George. 
Mi incamminai verso il cortile, avevo voglia di fumare, ma il fatto che le sigarette le avevo, ma l'accendino no. Bella merda. Sentii vibrare il cellulare e quindi lo tirai fuori per poi sbloccarlo e andare in "messaggi":

"Sono in cortile, Erica doveva parlarmi di un fatto che includeva anche Josh, quindi raggiungimi lì. 
            George. X."

Direzione giusta.
Andai verso il cortile e salutai un paio di persone, tra cui anche mia sorella, Miriana. Lo raggiunsi, con lui c'era anche Erica, la salutai. 

<< Dovevamo parlare, ricordi? >>

Erica ci guardo', sollevo' lo zaino da terra e saluto' entrambi. Sapeva di lasciarci soli.

<< Che succede?>>
<< Quando finirai di nasconderti dietro bugie? Ricorda che le bugie hanno le gambe corte e non si arriva da nessuna parte. Pian piano la fiducia che ho in te, sta andando a puttane come fai tu. - gli puntai il dito contro ma lui lo levo', si irritava spesso. - quindi, o cambi, o vado a puttane con le tue amichette. >> 

Feci una faccia disgustata, che provoco' una sua risata, lasciando che nel mio umore si aggiungesse l'essere irritante. Stringevo le mani a pugno, tanto da far diventare le nocche bianche. Quel ragazzo, quel fottutissimo ragazzo, era la causa del mio umore cattivo. Mi guardo' e alzo' un sopracciglio, facendo un passo indietro. Portai il mio braccio verso il mio corpo e la mano su un fianco, continuando a guardarlo.

<< Ti mento solo per non farti del male e per non farti restare una merda. Ho un carattere di merda. Ne sono a conoscenza, ma lo faccio per te. >>

"Ma lo faccio per te". Con quel discorsetto alla cazzo mi fece piu' imbestialire.

<< ah, quindi mi menti perche' lo fai per me? Perche' potrei rimanerci di merda? Sai, George. Avrai anche quasi ventun anni, ma è come se ne avessi dieci. Sii razionale, non puoi continuare a fare le cose prima di pensarci, e piuttosto, pensa alla tua migliore amica. Pensa a me. Mettiti nei miei panni. Come ti saresti sentito, se io avessi fatto cosi', ti avrei mentito come tu fai con me? Ti sentiresti una merda, giusto? - lui' annui', arricciando piu' volte il naso - Perche' cazzo allora continui? Ti avro' fatto milioni e milioni di richiami, ma nulla. Sei di coccio. >>
<< Perche' ti imbestialisci tanto quando vado a letto con persone? Non gioco con i tuoi sentimenti, non tocco il  tuo corpo. >>

Lo guardai, mi rifeci dire la domanda. Avevo bisogno di tempo per formulare una bugia. Da bugia, nascono bugie. Non potevo dirgli "oh guarda, sono anni che sogno di scoparti, no aspetta, di fare l'amore con te perche', cristo, sono innamorata di te. Tutta la scuola l'ha capito, ma tu, addormentato come sei, beh, fai finta di esserlo, non l'hai capito.

<< Perche' venire a sapere la verita' da altre persone che non sei tu, mi fa incazzare. Vorrei ucciderti, Shelley. >>

Ho sempre fortuna nel pararmi il culo, e con George ci riesco sempre. Suvvia, sono bugie bianche. Mi venne sempre piu' incontro fino ad abbracciarmi. Ero fredda e immobile, anzi, in quel momento ero un pezzo di ferro, duro, ma stavo per cedere.

<< smettila di essere cosi' rigida, che mi irriti a morire >>

Mi bacio' una guancia e sorrisi come un ebete, si allonto' di qualche centimetro e fece segno col capo nella direzione del corridoio. Annui' senza dire nulla e ci avviammo verso il corridoio.

<< Senti, adesso prestami l'accendino e accompagnami a casa, che abbiamo finito le ore e ho fame. >>

Sbuffo' e gli diedi un cazzotto sulla spalla sinistra, gli scappo' un buffo di risata e fece sì col capo, passandomi l'accendino.
Il tragitto da scuola-casa fu dieci, venti minuti. Grazie auto e guida spericolata di George!
Abbasso' il finestrino della macchina, facendomi avvicinare nuovamente all'auto

<< Oggi vengo un po' a casa tua, Zizzi. Quindi fatti trovare e annulla tutti i tuoi impegni, anche quelli con Erica>>
<< Va bene. Va bene. Ci vediamo verso le 5.>>
<< Devi studiare, giusto? >>
<< Sì, filosofia >> 

Sbuffammo entrambi e mi saluto' con un bacio sulla guancia, piu' che altro, verso l'angolo della bocca. Lui' ando' via e io entrai in casa. Che lo studio abbia inizio.
  
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