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Autore: Green 182    06/11/2014    0 recensioni
Tra pochi minuti finirà la scuola. Il tipo che mi è seduto accanto fa il conto alla rovescia sottovoce, mentre il prof non cede con la sua spiegazione di matematica.
Guardo il mio vicino di banco per un attimo e lui se ne accorge, quindi mi fissa. Dopo pochi secondi mi mostra un sorriso bellissimo. Mi piace, l'ammetto.
Sento che arriva al fatidico uno e contemporaneamente suona la campana. Io, ovviamente, devo ancora mettere via la mia roba nello zaino, sono l'unico.
"Muoviti DeLonge!" la voce di quel ragazzo mi fa sbrigare.
"Arrivo Hoppus!"
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mark Hoppus, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IX

All The Small Things

IX

 

 

 

Mi prende e -non so come- mi butta per terra, poi si mette a cavalcioni su di me. Esplodo, come i miei pantaloni.

“Io...” provo a dire, ma lui mi ficca subito la lingua in bocca.

Oh cazzo se mi era mancato!

Mi viene da piangere di felicità.

Ci stacchiamo e io mi metto seduto.

“Hey” sussurra dolcemente, asciugandomi le lacrime.

No, ma io non posso.

Riesco ancora a ricordare il dolore di 4 anni fa, di quel 'Tom non è più nella band'. Quando codardo fosti. Quanto male mi facesti. Troppo orgoglio per tornare indietro, eh? Per pentirti, per ammettere di aver sbagliato.

Non era rimasto niente da dirci, era troppo tardi.

Tu non avevi niente da dire, ma io si: non è mai troppo tardi per amare.

“Non lasciarmi” riesco a bisbigliare, quasi come un sospiro.

“Non lo farò di nuovo”

Lui è l'amore.

 

Poi accade tutto velocemente. Vestiti sparsi per il pavimento, io e lui. Solo io e lui. Tom sopra di me, le mie gambe sono appoggiate sulle sue spalle. Ci guardiamo in faccia poi lui penetra in me senza lubrificante ne niente, quindi urlo di dolore.

“Cazzo, scusa!” si affretta ad uscire e a tapparmi la bocca.

Scuoto la testa.

“Sta zitto e baciami” ordino.

Lui sorride e appiccica le sue labbra alle mie. Mentre limoniamo lui rientra in me, e io non faccio altro che gemere. Fa meno male di prima, almeno.

Continua a spingere e io vengo prima di lui, sporcando pure per terra. Ride, mentre raggiunge il culmine pure lui dentro di me. Poi si lascia andare su di me, sudato morto. Ci sorridiamo.

Sono felice, ecco tutto.

“Ti amo, testa di cazzo” lo guardo.

Mi bacia il naso.

“Anche io, coglione” risponde.

Rido leggermente, per poi abbracciarlo ancora.

 

Sentiamo bussare alla porta e subito ci alziamo da terra.

“Che succede lì dentro?” chiedono da fuori.

“Niente. Ora arriviamo, stavamo solo...ehm, parlando” rispondo, cercando di vestirmi. Tom fa lo stesso, ma -non so come- scivola a causa del mio liquido rimasto per terra.

“Porca putt-!!”

Io rido a crepapelle.

“Mark!” mi rimprovera.

Rido ancora di più, mentre lo alzo da terra.

“Tu, stupido stron-”

Lo interrompo con un bacio.

“Usciamo da qui perché sennò si insospettiscono”

Lui annuisce, per poi dirigersi alla porta. Usciamo e mi trovo davanti quel cazzo di cartello con scritto 'Dov'è Tom?'.

“Ma che cazzo?! Era tuo?” quasi urlo.

Lui ride.

“Ero io quello in mezzo alla folla”

“Non la passi liscia!” gli faccio il solletico, cosa di cui ha sempre sofferto.

“Vedo che avete sistemato le cose...” ecco Travis.

“Ehm...sno” rispondo, tenendo le mani a posto.

“Vaffanculo Mark!” finge.

“Già, fanculo DeLonge” sto al gioco.

Travis ride e poi abbraccia entrambi.

“Grazie al cielo siamo di nuovo qui” dice lui “E poi con me non dovete fingere, so che vi amate da morire!”

Io e Tom ci guardiamo e poi ridiamo insieme.

 

“Mark, ehm, posso stare da te?” mi giro e lo guardo.

“E me lo chiedi anche?!”

“Eh si, magari non mi vuoi” scherza.

Gli scompiglio i capelli stampandogli un bacio sulla fronte.

“Vieni pure” dico serio.

Lui si mette a ridere e io -ritardato come sono- capisco dopo che sta ridendo appunto per il doppio senso.

Gli mollo una pacca sul culo.

“Sei un coglione” gli sussurro all'orecchio.

Lui se la ride ancora.

“E' per questo che mi ami” dice con modestia, dandomi un bacio sulla guancia.

Accendo la macchina e alla radio c'è All The Small Things.

“La canzone autobiografica di Tom DeLonge” commento.

Lui mi tira un'occhiataccia.

“Non mi sembra che tu ti sia lamentato prima” fa il segno con il pollice.

Soffoco una risata, sono imbarazzato.

Guido fino a casa mia. Arrivati là aiuto Tom con la sua roba e poi entriamo in casa.

 

 

 

IX

All The Small Things

IX

  
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