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Autore: Niky_94    07/11/2014    2 recensioni
[I Dalton]
FF scritta mente ero... Indovinato, dal dentista!!! XD
L'attesa era davvero lunga, e così ho iniziato a fantasticare su cosa sarebbe successo se i fratelli Dalton (in questa FF mi riferisco a quelli dell'ultima serie della Xilam) fossero venuti con me XD
E quindi... ecco a voi la trascrizione della mia folle fantasia XD
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Coraggio, devi essere forte...- disse Jack, prendendo la mano della sorella nelle sue.
Nicoletta annuì. 
William le mise una mano sulla spalla -Devi essere coraggiosa, piccola!
La ragazza annuì nuovamente.
Averell la strinse in un abbraccio -Oh, la mia povera sorellina!- piagnucolò.
Nicoletta ridacchiò -Andiamo, ragazzi, state tranquilli! Si tratta solo di una visita di controllo, non mi succederà niente!
Joe sbuffò -Avete sentito, ragazzi? Non c'è nulla di cui preoccuparsi! 
All'improvviso, i cinque sentirono un suono acuto e stridente. Joe, Jack, William e Averell si voltarono verso la sorella, terrorizzati.
Lei sorrise -Non preoccupatevi, è solo il trapano...
-TRAPANO?!- esclamarono i quattro, all'unisono.
Lei annuì. -Certo. Ma non preoccupatevi, il paziente é sotto anestesia, non sente dolore.
I suoi fratelli emisero un gran sospiro di sollievo.
-Credi...che useranno il trapano anche su di te, sorellina?- sussurrò Averell, pieno di apprensione.
La ragazza scosse la testa, sorridendo -No, assolutamente. É solo un controllo, ve l'ho detto... Il dentista mi farà sdraiare sulla poltrona, schiaccerà dei pulsanti che la faranno spostare  in modo che il dentista possa lavorare meglio, e metterà una lampada sopra la mia testa per vedere meglio. Poi mi farà aprire la bocca e mi controllerà i denti con uno specchietto e altri strumenti che non faranno alcun male.- Rivolse un gran sorriso ai fratelli e strinse la mano ad Averell, dicendo: -Non dovete preoccuparvi, non sentirò niente!
In quel momento, una donna in divisa arancione si affacciò nella sala d'attesa. Indossava una mascherina verde-acqua. -Nicoletta?- chiamò. -È il tuo turno.
La ragazza annuì, e si alzò. Sorrise ai fratelli, salutandoli con la mano, e seguì la donna nel corridoio, chiudendosi la porta alle spalle.

Joe, Jack, William e Averell si sedettero sulle sedie verdi della sala d'aspetto, impazienti. Non essendo mai andati dal dentista, erano molto preoccupati per la sorella. Sobbalzavano ad ogni rumore, e saltavano in piedi ogni volta che la porta si apriva. Finalmente, Nicoletta uscì. 
I fratelli le corsero incontro, preoccupati. Perfino Joe, che fino a quel momento si era finto indifferente, si era precipitato da lei. 
-Allora, com'é andata?- domandò William.
-Ti ha fatto molto male?- chiese Jack.
-Ha usato il trapano?!- strillò Averell.
Nicoletta rise. -É andato tutto bene, proprio come vi avevo detto.
I quattro sospirarono di nuovo, sollevati.
A quel punto, la dentista fece di nuovo capolino nella stanza. -Nicoletta, la visita è andata molto bene, ma vorrei rivederti tra sei mesi per un altro controllo. E cerca di ricordarti di mettere l'apparecchio tutte le notti, intesi? 
La ragazza annuì.
La donna fece per andarsene, poi notò i fratelli di Nicoletta. -Sono i tuoi fratelli?- domandò.
La ragazza annuì. -Ti presento Joe, Jack, William e Averell- li presentò, indicandoli -Ragazzi, lei é Emanuela, la mia dentista.
Emanuela sorrise. -E voi? Avete fatto il controllo, quest'anno?
I quattro si guardarono, imbarazzati.
-In effetti, no.- rispose Nicoletta, prendendo la parola -Temo che questa sia la prima volta che vedono uno studio dentistico...
Emanuela scosse la testa. -Male.- sentenziò -La prevenzione, come l'igiene orale, è fondamentale per la salute dei denti!- Guardò in alto con aria pensierosa, poi sorrise e si rivolse nuovamente ai quattro uomini: -Siete fortunati, un controllo é un'operazione molto semplice e veloce, e dal momento che un paziente ha disdetto l'appuntamento questa mattina, non abbiamo impegni per la prossima mezz'ora... Ho tempo per controllare anche i vostri denti!
-Avete sentito?- disse Nicoletta, felice -La dottoressa può vistare anche voi! Che fortuna, eh, ragazzi? Ragazzi? RAGAZZI?!
Si voltò, e scoppiò a ridere: i fratelli erano svenuti.
Si inginocchiò accanto a loro, e li tirò su a sedere. -Andiamo, fifoni, si tratta solo di una visita innocua!
-Non se ne parla!- esclamò Joe -Nessun dottore vedrà i denti di un Dalton!
-Io sono una Dalton- affermò Nicoletta -e ho fatto la visita. Perché per voi dovrebbe essere diverso?
-Perché...perché...- borbottò Joe -Perché è così, e basta!
Nicoletta sospirò, e si voltò verso Jack e William. -Voi due siete i più assennati. Ve la sentite di andare per primi?
I due si guardarono -Bé...-
Lei mise loro una mano sulle spalle -Verrò insieme a voi, se volete- sorrise. -Starò al vostro fianco tutto il tempo.
Jack e William si guardarono.
-Bhe forse...- disse William -Se tu resti con noi...
Nicoletta sorrise e li aiutò a rialzarsi. Poi si voltò verso la dottoressa: -Siamo pronti.
Lei sorrise e li accompagnò lungo il corridoio.

Poco dopo, i tre tornarono nella sala d'aspetto.
-Sai, Joe, Nico aveva ragione, non abbiamo sentito niente!- esclamò Jack, felice.
-É stato veloce ed indolore, proprio come aveva detto lei!- aggiunse William, cingendo le spalle della sorella con un braccio.
-Visto che avevo ragione?- ridacchiò la ragazza. Poi si voltò verso Averell: -Forza, Averell, tocca a te.
Lui fece un passo indietro. -Ma...ma...io ho paura!- piagnucolò.
Nicoletta lo prese per mano. -Coraggio, verrò insieme a te, fratellone...- gli disse, sorridendo dolcemente -Andrà tutto bene!
Averell annuì e, senza lasciare la mano della sorella, la seguì lungo il corridoio.

Qualche minuto più tardi, i due tornarono. Averell teneva alta una scimmietta di pezza. -Hai visto, Joe?- esclamò in tono allegro -La dottoressa ha detto che sono stato molto bravo, e guarda cosa mi ha regalato!- disse, mostrando il pupazzetto al fratello.
Joe fece per rispondere, quando Emanuela fece capolino nella sala.
-A quanto pare manca solo un paziente da visitare...- disse, sorridendo a Joe.
Lui tossicchiò nervosamente. Tentò di indietreggiare, ma si trovò con la schiena contro il muro. Non aveva scampo.
-Vieni, Joe- disse Nicoletta, sorridendogli incoraggiante.
Joe si guardò attorno: tutti avevano gli occhi fissi su di lui. -Sembra proprio che non abbia altra scelta...- sospirò, e iniziò a camminare lentamente verso la porta. Improvvisamente, si voltò verso la finestra, alla sua sinistra.
-EHI! E QUELLO COS`È?- urlò.
Tutti sobbalzarono, e si voltarono a guardare la finestra.
Joe ne approfittò immediatamente: non appena tutti si furono girati verso sinistra, spalancò la porta dello studio situata alla sua destra, la infilò e fuggì sul pianerottolo.
-HEI, JOE STA SCAPPANDO!- esclamò William.
-Bisogna riportarlo quì!- disse Jack.
-Ci penso io!- affermò Nicoletta, e si lanciò all'inseguimento.
-Brava, sorellina, riportalo quì!- incitò Averell -Così anche lui potrà avere una scimmietta di pezza!- esclamò, stringendo a se il pupazzo.
Joe schizzò verso la porta del palazzo, e cercò di aprirla.
-Fermo là, Joe!- esclamò Nicoletta, arrivandogli alle spalle. 
Joe si voltò di scatto. -Non ho alcuna intenzione di farmi visitare da quella là!- disse, in tono fermo -Ti conviene rinunciare, non caverai un ragno dal buco! Perciò, smamma!
Lei mise le mani sui fianchi. -Andiamo, Joe, si tratta solo di una visita innocua!- esclamò, spazientita -Anche Jack, William e Averell l'hanno fatta, e mi hanno dato ragione...
-Non mi interessa!- rispose lui, testardo -Non ci sarà nessuna visita per Joe Dalton, né oggi, né mai!-
-E INVECE CI SARÀ, ECCOME!- esclamò una voce dietro di loro. Mamma Dalton era appena entrata nel palazzo.
-Mamma!- esclamò Nicoletta.
-D~da quanto tempo sei qui?- domandò Joe, in tono ansioso.
La vecchina fece qualche passo avanti. -Abbastanza a lungo da sentire le tue sciocchezze!- Si avvicinò a Joe, e lo agguantò per un orecchio. -Non sia mai che il mio primogenito si abbandoni a questi capricci!- sentenziò -Ora andrai a fare quella visita.
-Ma mamma...!- piagnucolò Joe -Non mi va di farmi visitare! 
-Poche storie- lo redaguì la madre, conducendolo di nuovo verso lo studio, tirandolo per l'orecchio -Sei il fratello maggiore, e devi dare il buon esempio!
Nicoletta, che li precedeva, aprì la porta dello studio ed entrò nella sala d'attesa.
I suoi fratelli aspettavano il loro ritorno; Jack era intento a sfogliare una rivista di gossip, William una di argomento scientifico, mentre Averell si divertiva a far danzare la sua scimmietta di pezza. Non appena sentirono aprirsi la porta, si voltarono di scatto.
-Sei già tornata?- domandò Jack, chiudendo la rivista.
-Sei stata veloce...- commentò William
Averell si guardò in giro: -Si, ma...dov'è Joe?-
Nicoletta ridacchiò: -Diciamo che ho avuto un piccolo aiuto...- Indicò con un cenno del capo la madre, che proprio in quel momento stava varcando la soglia, trascinandosi dietro Joe.
-E non voglio più vederti fare questi capricci!- lo ammonì.
-Mammina!- esclamò Averell, felice. Le corse incontro e la strinse in un abbraccio.
Lei sorrise, poi si voltò verso Joe: -E tu va' a fare la visita, fila!
-Si, mamma...- sospirò Joe, e con aria mesta seguì la dottoressa lungo il corridoio.
Si sedette sulla poltrona.
La dottoressa gli si avvicinò e Joe chiuse gli occhi, aspettando il peggio.
All'improvviso, sentì che qualcuno gli stringeva la mano. Aprì gli occhi, e si trovò di fronte il volto sorridente della sorella.
-Nico, ma...che ci fai qui?- domandò, sorpreso.
Il sorriso di lei si fece ancora più largo. -Credevi davvero che avrei potuto lasciarti solo, Joe?
Joe sorrise, grato.
Emanuela si avvicinò. -Ora apra bene la bocca, Joe, ci vorrà soltanto un minuto...
Joe fece come gli era stato detto, e sentì che Nicoletta gli stringeva la mano più forte. La guardò.
Lei gli sorrise, e mormorò: -Coraggio, fratellone...

Poco dopo, Joe e Nicoletta tornarono nella sala d'aspetto. 
-Allora? Com'é andata?- domandò Ma'.
Joe incrociò le braccia sul petto, sorridendo con aria spavalda. -Una passeggiata.

Quella sera, tutti e sei erano seduti sul divano del soggiorno, intenti a gustare un film tutti insieme. 
Ma' sferruzzava una copertina per la scimmietta di Averell. Jack e William seguivano attentamente il film. Joe era sprofondato nel puf, e cingeva con un braccio le spalle della sorella, accoccolata accanto a lui.
-Sapete ragazzi, oggi siete stati davvero coraggiosi- affermò la ragazza. -Sono davvero fiera di voi!-
-La dottoressa era simpatica- disse Averell. -Spero di fare un'altra visita molto presto, così potrò avere un'amichetta per la mia piccola Ginger!- aggiunse, abbracciando il pupazzetto.
-SSSSHH!- fecero Jack e William ad indirizzo dei fratelli, per zittirli.
-Comunque,- disse Joe -sono contento che sia andato tutto bene...
-Già!- sorrise lei. 
-Vi decidete a fare silenzio?- esclamò Jack, spazientito.
-É un momento cruciale!- enfatizzò William. -Lupin é bloccato nella ciminiera del Titanic, e ha perso le bombole d'ossigeno! Se non inventerà qualcosa alla svelta, soffocherà!- disse in tono concitato, indicando il televisore con entrambe le mani.
-Scusate- mormorò Nicoletta, muovendosi accanto a Joe in cerca di una posizione più comoda. Quando l'ebbe trovata, si accoccolò nuovamente tra le braccia del fratello.
Tutti rivolsero la loro attenzione allo schermo, ed applaudirono vedendo che Lupin, riuscito grazie ad un esplosione a liberarsi dalla ciminiera, nuotava verso il sottomarino, stringendo tra le mani la statuetta dorata di un dragone.

   
 
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