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Autore: RescuemeGeorge    07/11/2014    0 recensioni
Avete presente quando tutto sta dando alla grande, quando avete tutto e quel tutto è tutta la vostra felicita'? Avete presente quando finisce tutto, in un battito di ciglia?
//SENTIMENTALE, MALINCOMICO, ROMANTINCO //
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Chiusi la porta principale alle mie spalle e mi feci scappare un sospiro di sollievo, un'altra giornata scolastica è finita.

<< Mamma sono a casa >> urlai forte per farmi sentire da lei, ma l'unica cosa che potetti avere in ricambio fu un mugolio. Interessante. Alzai le spalle e andai di corsa in camera dato che dovevo 1) studiare; 2) mettere in ordine la stanca anche s'è inutile, George l'avrebbe ridotta peggio del porcile. Bussarono alla porta, sara' Miri o mia madre col pranzo, anche se avevo pochissima fame.

<< Avanti! >>

Entro' Miri con un vassoio, su esso c'erano dei tramezzini e una lattina di coca. Lo poggio' sulla scrivania e si sedette accanto a me, fissandomi negli occhi. La guardai anche io, incuriosita.

<< Perche' oggi eri leggermente incavolata? e per "leggermente" sono ironica >>

Viva il terzo grado.

<< Solite bugie e comportamento di George. >> avevo una penna in mano e incominciai a fare cerchi su cerchi, mentre Miri mi guardava ancora.
<< Quel ragazzo ti condiziona troppo: stai male quando vieni a sapete la verita'; stai bene quando ti mente >>
<< non sempre mente, - alzai il capo guardandola per poi scuotere il capo e riabbassarlo - Miri >>
<< Lo ami? >>

Alzai velocemente il capo, restando per alcuni secondi senza fiato, sbattendo le palpebre velocemente.
 
<< Come pensavo. - si alzo' dalla sedia e ando' a mettersi sul letto - Non credevo fosse cosi' addormentato il ragazzo, eppure lo trovavo cosi' sveglio. In tutti i sensi. >>
<< Smettila Miri, e smettila anche di stare dietro Jaymi Hensley >>

Divento' bianca per poi arrossire violentemente. Se avessi messo un peperone accanto alla sua faccia, sarebbero identiche.

<< C-Come scusa? E comunque stavamo parlando di te! >>
<< Credi che non senta le cose che dici ad Erica? >>
<< Sono cose private, Maria. - si alzo' dal letto, aggiustandolo e mi guardo' con rabbia - Saro' anche una diciassettenne, anzi, quasi diciottenne, ma non per colpa dell'eta' non diro' "NO" ad Hensley, semmai mi invitasse ad uscire. >>
<< Ha quasi 24 anni, Miri. Non corre dietro le bambine. >>
<< Quindi per te sarei una bambina? << Ho quasi diciotto anni, so badare a me stessa, so scegliere fra due cose e so distinguere il bene e il male, quindi cio' che pensi tu, poco mi importa.>>

Mi alzai, arrotolando la lingua fra i denti per il nervosismo, ma contai prima di fare qualcosa, almeno mia madre mi ha insegnato ad essere razionale.

<< Sentimi bene, Miriana. Che tu sia piccola o grande non importa' a me, ma a Jaymi sì. Intendo piccola di eta', stupidina. Piccola anche di mentalita'. Jaymi cerca ragazze con esperienza, e capisci cosa sto intendo >>

Le feci un occhiolino e la invitai ad uscire dalla stanza, avrei dovuto studiare filosofia.

Iniziai a studiare verso le 15 e fini' alle 16:30. Ero piu' che stanca, volevo fare un riposino ma George sarebbe venuto a momenti, così andai a farmi una bella doccia calda solo per scaricare tutte le energie negative da dosso. Usci' dopo dieci minuti e indossai un top col pantaloncino giusto per restare comoda. Andai verso il letto col mio portatile e incominciai a fare cazzate. Allo schioccare delle 17 e un minuto qualcuno busso alla porta e tadá! Lo scassacazzi era da me.

<< Raggio di sole, che fai? >>
<< Niente che ti riguarda, impiccione >> dissi ridendo, mentre il ragazzo avanzava di passo verso il letto fino poi a sedersi. Mi tiro' il pc dalle mani e lo poggio' sul mobile per poi tirarmi a lui. Andai a sbattere contro il suo petto, ma trattenni una risata e gli tirai i capelli per poi sedermi sulle sue gambe, continuando a stringere i suoi capelli fra le dita.

<< Credi mi sia passata la voglia di ucciderti? >>
<< scusa e p-perdono >> disse ridendo con le lacrime agli occhi, che secondo me era piu' per dolore che per divertimento. Lasciai la presa e lo guardai negli occhi. Era terribilmente bello. Con quella faccia da bambino su un corpo da uomo. Era bello da star male, bello nella sua semplicita'. Inizio a ridacchiare e lo guardai confusa, ma qualcosa mi disse che ero proprio seduta sul suo "amichetto".

<< Maledetto porco che non sei altro >> borbottai ridendo, mentre mi spostai dalle sue gambe ma mi blocco', lasciandomi in una posizione abbastanza ambigua.
<< Lo so che lo vorresti >> mi guarda con smorfie maliziose con quegli occhi provocatori, dovetti girare il viso per non cadere nella sua tentazione.
<< È inutile che fai il provocatore guardandomi, ma non te la dò né adesso, né mai >> trattenni una risata guardandolo e riusci' a liberare la gamba per poi posarla accanto all'altra.
<< Ci riusciro', tranquilla >> detto questo sì sollevo' dal letto e si mise fra le mie gambe, poggiando le mani ad entrambi i lati del mio corpo, la sua collanina si muoveva a mo' di altalena, la presi fra due mani per fermarla e la tirai, tirando anche lui, volevo provocarlo e ci stava cadendo. Si avvicino al mio viso, tanto da sentirne il respiro. La tentazione di mordermi e di mordergli il labbro c'era ma feci la migliore cosa di guardare la porta, lui mi giro' il viso, tenendo il mento fra le dita, guardandomi negli occhi.

<< Potrei cadere ai tuoi piedi e baciarti >> la mia vita ebbe fine lì, senti' il mio cuore smettere di battere per qualche secondo, il fiato mi manco' ma tutto torno' apposto dopo qualche secondo. Me ne accorsi quando incominciai a sbattere le palpebre nuovamente. Lo vidi allontanarsi, lasciandomi perplessa, mi alzai di schiena e si mise dietro in pochi secondi, mi abbraccio da dietro tirandomi per poggiare il capo sul suo petto. Tre, due, uno, ecco Morfeo che mi rapi' fra le sue braccia. Mi svegliai dopo non so quando, ma capi' che fossero le 21 perche' mia madre grido' "è pronta la cena". Ma George dov'e'? Sara' andato via, buh. Misi le ciabatte ai piedi e scesi giu' in cucina, mia madre aveva gia' apparecchiato tutto. Tutti iniziammo a cenare e ad un tratto, a meta' cena, il cellulare inizio' a vibrare: messaggio da George.

"Dobbiamo parlare di oggi, ci vediamo domani a scuola. Passo a prenderti io.
          George x."

Bella merda.
  
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