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Autore: _DangerDays_    08/11/2014    1 recensioni
È solo la mia seconda storia Horror, vi ringrazio, se trovate errori o altre cose, di dirmelo. Accetto tutti i tipi di recensioni, purché esposte in modo educato.
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“Vi sarà capitato di sentirvi vuote. Senza davvero un qualcosa dentro di te. Che sia per due minuti, qualche mese, qualche anno.
Vuoti, mentalmente però.
La storia che vi racconterò ora invece narra di una ragazza. Una ragazza di nome Alexandra, che si sentiva continuamente vuota.
E infatti era così."
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Buona lettura!
Genere: Dark, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Vi sarà capitato di sentirvi vuote. Senza davvero un qualcosa dentro di te. Che sia per due minuti, qualche mese, qualche anno.

Vuoti, mentalmente però.

La storia che vi racconterò ora invece narra di una ragazza. Una ragazza di nome Alexandra, che si sentiva continuamente vuota.

E infatti era così.

*

Una voce. La voce che continuamente la perseguitava nelle ultime notti. Continuava a sussurrarle quelle parole. Quelle parole che la spaventavano tanto. “Sarai vuota, oh, si, sarai vuota”. Parole sussurrate con un certo tono serpentesco. Parole sussurrate quando cercava di dormire, quando cercava di scrivere, disegnare lavarsi, studiare... quando cercava di fare qualunque cosa.

Sono pazza? Pensava in preda a un atroce attacco di panico. Sto diventando pazza, constatava alla fine.

E forse era così.

Era così, di sicuro. Perché quello che stava per succedere non sarebbe mai capitato ad uno sano di mente. Non sarebbe mai capitato a nessuno.

Era notte. Notte fonda. Tutto era scuro. Alexandra, come sempre, era sveglia.

Quando sentì rumore di passi. Scarpe. Tacchi alti.

Tic tic tic tic tic tic. Il rumore dei tacchi a spillo risuonava per tutta la casa, o semplicemente per tutta la sua testa.

Quando non ce la fece più, Alexandra alzò lo sguardo. E colma di terrore urlò. Una donna, era di fronte a lei. Alta, secca, quasi anoressica, con capelli rosso sangue lunghi fin sotto alla schiena e labbra dello stesso spaventoso colore. Indossava un abito fino al ginocchio, di colore nero. Nero come la pece. Ma la cosa più inquietante era il suo volto. Aveva occhi vuoti. Pozzi neri che non contenevano nulla. Le labbra erano legate con un filo di spago, rotto per parlare.

Era grondante di sangue.

E dai suoi occhi uscì una voce. “Sarai vuota”. Tutto il corpo di Alexandra voleva scappare, la sua bocca voleva urlare. Ma si lasciò trasportare dall'istinto di abbandonare la testa sulla schiena.

Rimasero così ferme, immobili, per molto tempo.

E la donna, da chissà dove, estrasse un pugnale. Lo poggiò sull'incavo del collo di Alexandra. La sola vicinanza a quell'affare la fece urlare di dolore. Ma non si mosse. Non aveva più il controllo dei suoi arti.

La donna tagliò. Tagliò in verticale fin sotto al seno. Il taglio si aprì, e cominciò a grondare sangue a fiotti, ma Alexandra non moriva, anche se avrebbe dovuto farlo dal primo sgorgo di sangue.

La donna alzò il pugnale con fare minaccioso e lo poggiò su un polmone, che estrasse senza la minima fatica. “Presto sarai vuota”.

La cosa più brutta era il dolore. Provava il dolore di non respirare, ma respirava. Provava il dolore di morire, ma viveva.

Ben presto la donna si concentrò sull'altro polmone.

E appena posò il pugnale sul cuore, Alexandra urlò molto più forte delle altre volte. Un urlo lamentoso, un urlo degno di un fantasma. Il sangue schizzò sul volto della donna, sporcando la suo pelle bianca. Estrasse anche il cuore.

E Alexandra si svegliò.

La cosa più brutta di quel risveglio, fu non sentire il battito del cuore e il bisogno di respirare. Seguì il notare di una lunga cicatrice che andava dall'incavo del collo fin sotto al seno. E la cosa ancora più inquietante era la sensazione atroce che quella notte dovesse risuccedere.

E così fu. La stessa identica cosa della sera precedente, solo in un altro punto. Lo stomaco.

Continuò così per parecchie notti, fino a quando la donna si trasformò in un serpente e entrò nel corpo di Alexandra ormai vuoto.

Pochi giorni dopo, i genitori della ragazza scoprirono una cosa sulla loro 'bambina', sconvolgente.

Soffriva di autolesionismo. O almeno così credevano. Ne erano convinti, guardando le cicatrici della figlia.

La spedirono subito in un centro di cura. Uno grande, lontano da casa loro, e lì la abbandonarono.”

 

La psichiatra ri-porse il foglio alla ragazza, sua paziente da almeno un anno. Si era scoperto che la ragazza soffriva di schizofrenia, e l'avevano mandata in quel centro, dove aveva continuato a disegnare un'inquietante donna e a scrivere testi illustrativi sulla “sua tortura”, come la chiamava la ragazza. Tutti i medici continuavano a credere che era solo per colpa della malattia al cervello.

Ma lei, la sua psichiatra, sapeva bene la verità.

“Bene bene. Che bel testo, stai migliorando.” poi sorrise sadica. “Oggi mi sembri particolarmente vuota”.

Gli occhi azzurri della dottoressa diventarono due pozzi neri.

Furono l'ultima cosa che Alexandra vide.

Angolino Autrice.

Hello! Come già detto, è solo la mia seconda nel genere Horror. E sempre come già detto, acetto ogni tipo di recensione esposta in modo educato. Solo lasciatela una rcensione.

baci,

BG_01

  
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