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Autore: Shaon Nimphadora    09/11/2014    0 recensioni
questa e lamia prima storia, che tratta del mondo di Tolkien, quindi abbiate pieta'!!
spero che vi piaccia!
Seconda era, Barad-dûr, Mordor.
3565 anni prima della storia conosciuta.
Sharon, e Shaon, progenie di Sauron, saranno la rovina o la fortuna della terra di mezzo?
-''Shaon, ti presento Thorin Scudodiquercia, sarà il capo della compagnia che noi seguiremo''
sentendosi messo di mezzo, Thorin si mise attento, fece un leggero cenno di capo, per presentarsi. La donna lo guardò sorpresa, e chinò la testa.
''Shaon, di Evendim al tuo servizio''-
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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AGOLO AUTRICE
Cari lettori, quello che state per vedere e il frutto della mia povera testa di fangirl disperata, spero tanto che vi piaccia!
BUONA LETTURA!!


RECENZITE!





.01 la Fine dell'inizio

 

 

Seconda era, Barad-dûr, Mordor.

 

3565 anni prima della storia conosciuta.

 

Il nemico e stato sconfitto. Umani ed elfi davano la caccia a ciò che ne rimaneva dell'esercito di Sauron, ormai diviso e senza guida.

Isildur ormai re di Gondor, regnava incontrastato, in possesso dell'unico.

Lasciando le terre di Mordor, affidandole alla supervisione degli stregoni, intenti a scoprirne I segreti.

 

Da lì iniziò ciò che cambiò il corso della storia, e di molte vite.

 

Morinehtar e Rómestámo I due stregoni blu, dopo la dipartita di Sauron, ebbero il compito di esplorare ciò che retava della fortezza. Saruman aveva dato loro l'incarico di trovare dei manufatti, qualunque cosa che potesse essere utile per il bianco consiglio, e che non dovesse per nessun motivo cadere nelle mani di quel che ne rimaneva dei seguaci dell'oscuro signore.

 

I corridoi erano scuri, incrostati ed ancora impregnti dell'odore della presenza dei preedenti abitatori, la fortezza era piena di cunicoli, ed era difficile orientarsi. Con non poche difficoltà, con il loro bastoni si fecero luce, nell'oscurità. Ma più addentrandosi, scendendo, si accorsero che un cunicolo, sprofondava più degli altri, nell'oscurità di Barad-dûr.

''Hai sentito?'' mormorò Morinehtar a suo fratello ''Cosa?''

''sono delle grida''.

''orchi?''domandò Rómestámo nervoso.

''io.....non lo so, sono...diverse'' abbassando il bastone si mise in ascolto, e sul viso la apparve un'espressione smarrita ''sembra.....un pianto...''. Lui la guardo senza capire, togliendosi il cappello ''Che vuoi dire sorella?'' Morinehtar si girò verso di lui con occhi sbarrati''il pianto....di un neonato''.

''un...un neonato?!? cosa ci farebbe un neonato in queste terre maledette?!?!'' ella si girò e lo guardò negli occhi ''non ne sono sicura, ma comunque, andremo a verificare''

armandosi dei loro bastoni e le loro spade si avvicinarono al'luogo da dove proveniva quel lamento, addentrandosi nelle viscere della ormai fortezza.

Entrarono in un sala circolare, di cui muri in rilievo disegnavano sinistre ombre, ed il soffitto si chiudeva a spirale verso il basso. Al centro della sala, c'era una vasca piena di stoffe.

Ed I lamenti provenivano da lì.

I due strgoni si stavano cautamente avvicinando, quando all'improvviso vengono agrediti da dei orchi orribilmente deformi.

I due si ingaggiarono un corpo a corpo contro gli orchi, mentre cercavano di riprendersi dalla sorpresa.

Con vari colpi d bastone, ben assestate, riuscirono a tramortire gli orchi, avendo guadgnato tempo, estrassero le loro spade, e assestarono il colpo di grazia alle viscide creature.

''ma non doveva essere abbandonata?!?''

''stavano custodendo qualcosa, qualcosa d'importante''

 

Morinehtar si avvicinò con cautela alla vasca, sollevò con il bastone alcune stoffe, e ad un tratto I vagiti finirono.

Il fratello si avvicinò con cautela, ed anche lui rimase a bocca aperta.

All'interno della vasca c'erano due esserini minuscoli, che si agitavano, due bambini.

Sul tutta la parete esteriore della vasca, essi lessero in lingua nera un'iscrizione: c'era inciso

 

-Sharon e Shaon progenie di Sauron, l'invincibile, l'inesorabile-

 

Essi avevano un aspetto assai diverso dai neonati umani, la loro pelle era diàfana, di un color bianco, che faceva un netto contrasto con le stoffe nere che li avvolgevano, I radi capelli erano ancor più neri delle stoffe, ed I piccoli occhi rossi, erano dei rubini incandesceni.

I due maghi non seppero che pensare, e un brivido percorreva le loro schiene.

Era evidente: I neonati, erano stati creati da l'oscuro nemico, oggetti malefici, una progenitura oscura, esseri che avrebbero contribuito alla distruzione dei popoli liberi.

Morinehtar e Rómestámo si guardarono negli occhi, ed avevano le stesse espressioni, pronti a fare una cosa orribile, ma necessaria. Alzarono tutti e due il loro bastoni, pronti ad eliminare gli esserini,

quando, Morinehtar, si allontano di qualche passo dal centro ''Aspetta! E se invece non lo facessimo? Ragiona, queste creature sono state create da Sauron, e guarda, erano ben nascosti, e sorvegliati, il nemico aveva oscurato le menti degli orchetti così tanto, che anche se lui e stato sconfitto, sono rimasti qui. Devono essere molto importanti!''

''allora portiamoli al bianco consiglio! Loro sapranno cosa fare, non vorrei fare qualcosa di cui dovrò magari pentirmi''

con un cenno del capo, presero I bambini, che poi scoprirono essere un maschio e una femmina,

I due fratelli si guardarono, e con uno sguardo, con I piccoli avvolti dalle stoffe nere, se ne andarono

 

Durante il cammino del ritorno, I due stregoni, spesso guardavano e studiavano gli esserini.

Ad un tratto Morinehtar, afferò il braccio del compagno, e guardandolo negli occhi gli disse''E se invece non lo facessimo? Perché dovremmo portarli dal consiglio? Cosa hanno fatto loro per noi? Pensaci, noi siamo sempre stati gli eterni ultimi, non ci considerano mai, solo quando c'e un lavoro sgradevole, si ricordano di noi, e pensa, Saruman e gli Elfi aumentano di potere, mentre noi, NIENTE!

Con queste bestioline, riusciremo finalmente a superarli, e avremo il posto che ci meritiamo!''

''allora, cosa facciamo?''

 

 

Quello che successe dopo, nei resoconti di Gandalf e Radagasth risultò che I due stregoni Blu, sparirono, scappando, con qualcosa sottratto da Barad-dûr, andandosene da Mordor, facendo in modo di far perdere le loro tracce. Saruman ordinò a I due rimanenti, il compito di scoprire dove fossero andati, ma ne Gandalf, ne Radagasth riuscirono nell'intento.

 

Quello che risultò un tradimento, era in realtà qualcos'altro: I due stregoni blu, se ne andarono da Mordor, lontano da quel posto orrendo, per allevare per conto loro I due, ma col tempo successe qualcosa che non avevano previsto: si affezionarono.

Erano scappati in un posto dove guerra e morte prematura non esisteva, la città Annùminas di lago Evendim vicino alla pacifica contea.

I due stregoni nelle vesti di marito e moglie, . Morinehtar, abreviò il suo nome, Morine, mentre Roméstámo in Romest.

Essi decisero di lasciare I loro nomi ai bambini, Shaon la bambina, mentre Sharon il bambino.

Passarono gli anni, e ormai consideravano I due bambini loro propri figli, amandoli, e curandoli nel bene. Dopo una lunga riflessione, I due stregoni costruirono fuori città la loro casa, con la magia, ma dopo questo grande sforzo, essi decisero di non utilizarla mai più, solo in casi disperati.

Passarono gli anni, ed I secoli, ma con loro grande stupore, I piccoli, avevano una crescita molto rallentata, simile e per tutto a quella degli elfi.

 

Lavorvano, giocavano, vivevano.

Molte volte andavano su e giù con I loro cavalli, per la campagna, portando con loro I piccoli,ed era Morine che li teneva.

Shaon si agitava di più, ridacchiando e muovendosi senza sosta, mentre, Sharon dormiva tranquillamente tra le braccia di lei ''per I Valar! Questa piccina non la pianta di muoversi! Tra poco mi cade'' Romest, lasciò con una mano le redini del cavallo, si sporse, e senza sforzo sollevò Shaon, e se la mise in braccio, cullandola dolcemente, cantandole una antica melodia. Shaon poco a poco, facendosi più attenta, cominciò a sbadigliare, e poco dopo cadde bella addormentata. ''non pare proprio una creatura demoniaca, vero? Fino a cenoquattordici anni fa, aveva gli occhi rossi, e la pelle bianca, ed adesso, guardala! E chiara, come un bocciolo di rosa prematuro, ed I suoi occhi si sono tramutati nel colore del mare, non sebra stata creata da lui'' ella lo guardò sorridente e mettendosi bene sharon sul petto e gli sorrise teneramente ''tutti coloro che nascono sono innocenti, e non bisogna punire I figli per le colpe dei genitori. In loro ce del buono, ed adesso ne sono più che certa''.

 

Passarono centinaia di anni ed essi erano solo a l'eta umana di 14 e 8 anni..

 

 

''Caro! Sharon! Shaon! E pronto il pranzo, venite a mangiare!'' Morine al piano di sotto gridava il loro nome, ed aspettando un secondo, trotterellando arrivò di corsa la piccola Shaon con un mazzolino di fiori bianchi. Li porse a lei con tono dolce ''mamma, questi sono per te!! padre e fratellone stavano arando e I fiori erano in mezzo, ed invece di rovinarli li ho raccolti!!'' Morine, le sorise e posando la pentola fumante sulla tavola, si inginocchiò e le sfilò tre fiori bianchi dal mazzolino, e con destrezza li intrecciò tra gli indomabili cappelli d'ebano ''così starai meglio, eh? La mamma ti ringrazzia per il bel regalo, e ti ricompensa, humm?'' la bambina si toccò sopra le sue orecchie, e sfiorando I suoi capelli sorrise ridacchiando un grazie, e saltellò contenta alla ricerca di un vaso dove mettere I fiorellini.

Dalla porta, entrarono I due uomini stanchi, ma contenti.

''Comè andata? Oh, Sharon, lavati le mani, sono sporche di terra, Romest, anche tu! Cosa credi, eh?''

I due borbottando, obbedirono, e andarono al bagno.

Nel piccolo corridoio di legno che sepparava le camere dal bagno, Shaon saltò a dosso a Sharon ridendo''Ciao!! guarda! Ho messo I nostri fiori in camera di mamma e papà, credi che gli piacerà?''

Sharon con dolcezza la poggiò a terra, e sfiorandole I capelli le disse''non preoccuparti, a madre e padre piacciono molto I fiori, e il prato davanti casa ne è pieno, quindi non agitarti, e vieni a tavola, e pronto''
 

 

  
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