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Autore: ToInfinityAndBeyond_    09/11/2014    2 recensioni
-Nash, non ce la faccio..-
-Devi restare forte. Per me, per te, per tutti-
-Non ho mai avuto una ragione per sorridere-
-Allora d'ora in poi fallo per me- rispose Nash abbracciandomi stringendomi forte a se mentre le lacrime mi graffiavano il viso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MISTAKE:



Mi svegliai con la voce di mia mamma che mi chiamava.
-Tesoro, sono le dieci e mezza- disse posando la sua mano sul mio viso dolcemente cercando di capire se l’avessi sentita.
Io annuii alzando le coperte sul mio viso.
Dopo alcuni minuti sbattei le palpebre più volte ed aprii gli occhi.
Quella domenica faceva particolarmente freddo per essere ad ottobre.
Mi alzai mi diressi in cucina dove vidi mia madre mentre stava preparandomi la colazione.
-Buon giorno Greta!- esclamò sorridendomi.
-Buon giorno mamma- le risposi andandomi a sedere al tavolo.
Dopo alcuni istanti mia madre mise la colazione su un piatto che mi mise davanti a me.
Erano delle frittelle.
A quella visione non potette non venirmi in mente Nash e a quando aveva cucinato per noi la colazione.
-Spero ti piacciano tesoro- aggiunse lei andando poi in salotto.
La domenica era sempre un giorno abbastanza bello della settimana, ma non quella domenica in particolare: quel pomeriggio sarebbe partito mio padre di nuovo ed io non l’avrei rivisto per altri due mesi.
Quando finii le deliziose frittelle misi il piatto nel lavandino e mentre stavo andando  in camera per cambiarmi, incrociai mio padre per il corridoio.
Lui mi salutò abbozzando un sorriso e facendomi un cenno con la mano, così io gli corsi incontro e lo strinsi forte a me in un abbraccio.
Lui contraccambiò e mi diede un leggero bacio sulla fronte prima di lasciarmi andare delicatamente.
Io gli feci un sorriso poco convinto  ed andai in camera.
Sentii il mio cellulare vibrare e vidi sullo schermo il nome di Eleonora.
-Pronto?- risposi.
-Gre..- disse lei con un filo di voce.
-Ele tutto bene?- le domandai io preoccupata.
Non sentii alcuna risposta.
-Eleonora?!- ripresi io con un tono di voce più alto.
-Oggi sei libera?- mi chiese lei.
La sentivo singhiozzare.
-Veramente oggi pomeriggio mio padre parte.. se vuoi verso le cinque dovrei essere libera-
-Okay, alle cinque vieni da me- concluse lei.
-Va bene..-
-A dopo Greta-
-Ciao Ele- risposi io.
Ero terribilmente preoccupata e il fatto che volesse vedermi non mi faceva stare un gran ché meglio.
Posai il telefono sul comodino e mi cambiai.
Misi dei jeans stretti e una maglietta da baseball a maniche lunghe.
Erano quasi le tre e mio padre stava caricando le valigie sulla macchina, mente mia madre si assicurava che avesse preso tutto.
Salimmo tutti e tre in macchina per andare in aeroporto.
Il buon umore era qualcosa che in quei giorni stava iniziando ad essermi difficile.
Per tutto il tragitto mio padre non fece altro che parlare e scherzare con mia mamma cercando di coinvolgermi il più possibile, ma senza successo.
Ogni tanto abbozzavo qualche sorriso, ma era sforzato.
Quando arrivammo all’aeroporto mio padre andò subito a prendere il biglietto, mentre mia madre ed io lo aspettavamo sulle sedie vicino ai cancelli.
Era strano essere di nuovo lì.
L’ultima volta ero venuta per salutare Nash ed ora per mio padre.
Non avevo più quella grande ammirazione per gli aeroporti nell’ultimo periodo.
Dopo circa dieci minuti vidi mio padre venire verso di noi con in mano il biglietto aereo.
-L’aereo partirà verso le quattro e mezza- disse sospirando e guardandosi attorno.
-Quindi devo essere lì almeno un’oretta prima, per ciò tra dieci minuti devo andare- aggiunse poi.
Mia madre si alzò dalla sedia e lo baciò dicendogli di stare attento e varie raccomandazioni; pareva fosse più sua madre che sua moglie.
Poi mio padre mi guardò e spalancò le braccia invitandomi ad abbracciarlo.
Io annuii impercettibilmente e alzandomi andai ad abbracciarlo stringendolo il più forte possibile.
-Fai la brava bambina mia ed ubbidisci alla mamma- sussurrò al mio orecchio.
Io annuii strofinando le mie guance sulle sue spalle.
-E se ti serve qualcosa io ci sono, basta che fai una telefonata, va bene?- aggiunse poi dandomi un bacio sulla guancia.
-Va bene- risposi con un filo di voce.
Sentimmo una voce chiamare per il volo di mio padre, così lui ci salutò un’ultima volta per poi dirigersi ai cancelli.
Quando ritornammo in macchina iniziò a piovere e tutto attorno a me mi sembrava grigio; sia l’umore che i colori.
Arrivammo a casa e mia madre uscì dalla macchina dirigendosi dentro casa correndo per non bagnarsi, mentre io me la presi un po’ con calma.
Non mi dava fastidio le gocce d’acqua che mi stavano bagnando i capelli e le spalle, anzi le trovavo rilassanti.
Quando rientrai in casa  vidi che mancavano dieci minuti alle cinque, così avvisai mia mamma che sarei andata da Eleonora.
Subito dopo uscii di casa e mi diressi verso casa sua.
Ogni passo che facevo il cuore continuava a battermi sempre di più: non avevo la minima idea del perché stesse piangendo.
Ormai ero arrivata  a casa sua e quando bussai alla porta, in pochi istanti lei uscì e iniziò ad incamminarsi lungo la strada facendomi cenno di seguirla.
Io camminai dietro di lei e poi disse nascondendo la testa nel cappuccio
-Andiamo al parco-.
Io annuii non capendo bene cosa stesse succedendo, ma mi limitai a seguirla.
Quando arrivammo al solito parco dove a volte ci trovavamo, ci sedemmo su una panchina.
Iniziò ad imbrunire e si alzò un leggero vento, così mi strinsi a me in attesa che lei iniziasse a parlare.
-Ho fatto una cosa..- iniziò  a dire con un leggero filo di voce.
Io mi sporsi in avanti cercando di scorgere il suo viso e vidi il suo sguardo spento.
-L’altra sera.. c’era una festa che aveva organizzato Marco, un mio compagno di classe- continuò deglutendo.
-Sì?- la incalzai io cercando di capire dove volesse arrivare.
-Ho bevuto un po’..- proseguì mordendosi il labbro inferiore.
-E l’hai baciato?- chiesi io cercando di comprendere il problema.
-Veramente, siamo andati un po’ oltre il bacio- rispose lei con voce rotta.
A quelle parole sgranai gli occhi.
Lei poi si girò lentamente verso di me per vedere la mia reazione.
Rimasi a bocca aperta cercando ancora di interpretare le sue parole.
-E mi sento letteralmente una merda!- esclamò poi con gli occhi lucidi guardandomi.
Non riuscivo ancora a credere alle sue parole, lei era una delle ragazze più tranquille che conoscessi, aveva sempre il controllo della situazione e sapeva responsabilizzarsi.
-Non so cosa fare con Cam..- aggiunse lei.
Vidi una lacrima scendergli dall’occhio rigandogli la guancia destra.
-Bhe.. – sospirai io.
-Non credo sia giusto che gli nasconda questo, non se lo merita- disse guardando il cielo farsi sempre più scuro.
-Hai ragione- mi limitai a dire.
Non sapevo ancora cosa dirle, non sapevo come avrebbe preso la cosa Cam.
-Ma non so come dirglielo Gre!- esclamò girandosi verso di me.
-Non posso dirglielo così in un messaggio o al telefono o robe di questo genere- aggiunse passandosi le mani tra i capelli.
-Ma non posso nemmeno andare da lui in America per dirglielo..- pensò poi.
-Forse la cosa migliore è chiamarlo e dirglielo- concluse infine convincendosi.
-Spiegagli la situazione. Eri praticamente ubriaca Eleonora e non lo avresti mai tradito o altro altrimenti- dissi io cercando di aiutarla.
Lei sembrò rassegnarsi che la chiamata era l’unica scelta possibile.
-Stasera lo chiamerò e gli spiegherò tutto..- disse lei sospirando.
Poi mi lanciò un’occhiata e mi abbracciò stringendomi forte.
Sentivo il suo cuore battere velocemente e il suo respiro farsi pesante.
Io cercai di confortarla come meglio potevo, ma la verità era che non sapevo come davvero avrebbe reagito Cam a questa cosa.
Sperai solamente che avrebbe capito che si era trattato solo di uno sbaglio e che Eleonora ci teneva davvero a lui.
Restammo a parlare ancora per una mezzora per poi tornare a casa.
L’autunno iniziava a farsi sentire e a dire il vero non mi dispiaceva troppo.
Quando arrivai a casa restai tutta la sera a pensare a come avrebbe reagito Cam.

 
   
 
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