Ancora un istante
Ormai aveva smesso di piovere da un
po’.
Satsuki dormiva dolcemente sul
divanetto, stringendo con una manina la copertina rossa con gli orsetti che le
aveva regalato Nobu… Hachi la guardava sorridendo leggermente, insicura sul
fatto che stesse davvero pensando a sua figlia, in quel momento… Era persa in
quella coperta, sicura che se l’avesse fissata ancora, sarebbe riuscita a
sentire la tenera mano di Nobu sfiorarle il viso, e per un istante, avrebbe
avuto l’illusione di essere con lui.
Satsuki si rigirò leggermente,
emettendo un soffocato mugolino, mentre stringeva sempre più forte quella
copertina, quasi timorosa che qualcuno gliela portasse via. Si era davvero
affezionata molto a Nobu, e a pensarci bene, Hachi notò come lui si comportasse
con lei come fosse stato sua padre: le faceva regali, la coccolava, e spesse
volte si era offerto di portarla al parco giochi con Yasu… Hachi emise un
risolino, cercando di illudersi per un momento che quello potesse essere un
modo, da parte del ragazzo, di chiederle scusa, per averla abbandonata, per non
aver avuto la forza di accettare Satsuki a suo tempo… Si strinse tra le braccia,
per poi scrollare energicamente la testa; per l’ennesima volta era ricaduta in
quei pensieri, che la tormentavano ormai da anni, e che da altrettanto tempo
cercava di scacciare dal suo cuore, legato ancora indissolubilmente a lui… a
Nobu…
Prese in braccio Satsuki, attenta a
non farle cadere la copertina di dosso, e la portò a letto, cullandola un poco e
donandole un bacio sulla fronte; la guardò ancora un istante: era davvero
impossibile dire che non fosse figlia di Takumi… i suoi capelli erano lisci e
neri, sottili come quelli del padre, e alle volte, ad Hachi sembrava di sentirla
parlare proprio come lui… Sospirò sommessamente, mentre con il dito tracciava
leggermente la sua sagoma, deliziandosi della morbidezza della coperta di Nobu…
Uscì dalla stanza, voltandosi
ancora una volta verso il suo dolce angelo che riposava, e si diresse in camera;
era vuota… Takumi non c’era… come suo solito non era ancora rientrato, anche se
ormai era passata da parecchio l’ora di cena… Hachi sospirò di nuovo, anche se
sta volta più rumorosamente… Stava per sedersi sul letto, quando sentì un forte
squillo provenire dalla porta; corse a rispondere, per timore che il successivo
rumore potesse svegliare Satsuki, e quando udì la voce dall’altra parte del
citofono, ebbe un sussulto…
“chi è?”
“Hachi, sono Nobu… Satsuki
c’è?”
“ah Nobu… no, cioè si, c’è, ma sta
dormendo…”
“di già… allora nulla… volevo
portarla a fare un giretto… allora ripasserò domani…”
“Nobu aspetta!” le parole le erano
uscite di bocca senza pensare, e ancora si stava chiedendo cosa le fosse saltato
in mente, mentre con un cappotto indosso scendeva le scale precipitosamente;
l’unica risposta che le veniva in mente, era Nobu… per nulla al mondo avrebbe
più rinunciato all’occasione di vederlo, per nulla al mondo si sarebbe negata
ancora quel piccolo istante di felicità…
Uscì dalla porta frettolosamente,
inciampando svariate volte, tanto che quando arrivò davanti al ragazzo, Nobu
pensò che fosse stata inseguita da qualche strano animale…
“scusa se ti ho fatto aspettare!”
sorrise lei, nascondendo l’imbarazzo di vederlo
“potevo anche salire Hachi… non
c’era bisogno che scendessi…”
“avevo paura che avremmo svegliato
Satsuki con il trambusto!”
Per un momento calò il silenzio tra
i due… era come se in un secondo tutte le parole gli fossero state risucchiate
da una qualche forza misteriosa, e gli argomenti di conversazione fossero
spariti nel nulla…
“a questo punto… ci facciamo un
giretto? Giusto qui sotto…” le parole di Nobu erano come musica, ed Hachi
l’ascoltava incapace di tirarsene indietro… Non poteva andarsene e lasciare
Satsuki da sola… ma infondo sarebbe stata via solo qualche minuto… Takumi
sarebbe anche rientrato di lì a poco… che male c’era? Se per una volta avesse
inseguito la sua felicità, che male ci sarebbe stato? Annuì felice,
incamminandosi con Nobu fuori dall’edificio… Gli argomenti sembravano essere
tornati da soli, così come erano spariti, ed ora i due si perdevano nell’amara
dolcezza dei ricordi… Ogni tanto ridevano, dimenticando per un istante di essere
così legati, eppure eternamente divisi… Ogni tanto le loro mani si sfioravano,
ed allora, il leggero velo dell’imbarazzo si stendeva sui loro volti,
arrossandoli leggermente… entrambi sapevano benissimo di amarsi… Entrambi
sapevano benissimo che quei momenti passati insieme avrebbero solo accresciuto
la tristezza… Ma sapevano anche che non potevano rinunciarvi… Perché quei brevi
istanti che erano in grado di riavvolgere la loro storia, fino a riportarli a
quando ancora potevano essere felici, erano l’unica fiammella che illuminava le
loro buie esistenze, l’unico appiglio che avevano per rimanere ancora aggrappati
alla vita…
Si trovavano davanti ad un bar
molto illuminato, quando Nobu, tutto d’un tratto, rallentò il passo fino a
fermarsi, lasciando Hachi perplessa sul da farsi; si fissarono, per istanti che
parvero secoli ad entrambi, finchè lui non pronunciò quelle parole, che da sole
bastarono a far sussultare il cuore della ragazza
“sei felice
Hachi?”
Senza sapere cosa rispondere sibilò
un incerto “cosa”, Hachi, rimanendo persa nei suoi occhi. L’espressione di Nobu
sembrava essersi rattristata, mentre, senza ripetere le sue parole, continuò
quello che sembrava un discorso preparato da tanto, troppo
tempo
“io avevo giurato… che avrei fatto
qualsiasi cosa per renderti felice… vorrei sapere… ci sono riuscito,
Hachi?”
Se il tempo si fosse fermato, forse
lei non se ne sarebbe accorta, persa come era nel movimento leggero di quelle
labbra, dalle quali uscivano delle parole tanto dolci, eppure così tristemente
dure per lei… Per un secondo trattenne il respiro, quel che bastò per frenare le
lacrime che avevano iniziato a bruciarle negli occhi, e diede voce a dei
pensieri che si era ripromessa di tenere serbati nel suo cuore per sempre…
“ Lo sono… se ti vedo…” il rossore
iniziò a sovrastare ormai non più timidamente le sue gote, mentre quello stesso
imbarazzo troneggiava sovrano sul viso del ragazzo “perché ormai, nella mia
vita, la mia unica felicità è sperare di vederti arrivare ogni giorno, Nobu…
vivo solo per questo… e so che questo non farà altro che farmi stare male, so
che mi tormenteranno questi attimi che viviamo insieme… ma io, se sono con te,
se penso a te, sono felice…”
Concentrata come era sul battito
echeggiante del suo cuore, che stava prendendo un ritmo rapido e irregolare, non
si accorse che la distanza tra loro si era già ridotta notevolmente; Nobu la
guardava, incapace di avere pensieri razionali in quel momento, incapace anche
solo di provare a pensare di andarsene senza stringerla a sé… e pochi istanti
dopo, se la ritrovò stretta al petto. Respirava profondamente il profumo dei
suoi capelli, cercando di fissare il più possibile nella sua mente
quell’istante…
Hachi sentì di non poter reprimere
oltre le lacrime, che iniziarono a scenderle giù per le gote; eppure, non si
sentiva triste… Si strinse forte a Nobu, perdendosi nel suo dolce profumo di
semplice sapone che tanto amava, non come Takumi, sempre pieno di dopobarba…
Un istante ancora, rimasero così
abbracciati, e poi la magia finì… si staccarono, perdendosi l’uno negli occhi
dell’altra, piacevolmente divertiti dal dolce rossore che sovrastava le loro
gote…
E poi…
Tornarono a casa… Davanti
all’entrata, Nobu le sorrise dolcemente, mettendole una mano sulla
spalla
“allora domani passerò a prendere
Satsuki, va bene? La porto al parco!”
Hachi annuì, lasciandosi scappare
un meraviglioso sorriso… Lui si chinò su di lei e, trattenendo l’istinto di
baciarla, le donò solo un bacio in fronte, e poi si allontanò, senza voltarsi
verso di lei…
Un istante ancora, e forse avrebbe
ceduto… Un istante ancora, e forse non sarebbero più potuti tornare indietro…
Hachi rimase a guardarlo finchè non
fu troppo lontano, e poi rincasò… In cuor suo sperò che Takumi non fosse
rientrato, per non dover dare spiegazioni, per non dover sostituire dai suoi
occhi l’immagine di Nobu, per potersi solo coricare e sognare dei momenti felici
vissuti insieme…
Ancora un istante e Takumi sarebbe
rientrato… ancora un istante e quella sera sarebbe divenuta solo un dolce
ricordo… ancora un istante… e sarebbe ricominciato a piovere…
Zao! Allora, questa
fan è per Hachi92, che mi ha consigliato di scrivere su Nobu e Hachi! Spero sia
un po’ più allegra delle altre che ho scritto! Bacioni a tutti coloro che la
leggeranno! (e magari commenteranno!)
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