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Autore: Xandalphon    11/11/2014    2 recensioni
Seguendo le parole de 'la ballata dell'amore cieco' di Fabrizio de André, la storia di un povero universitario, divorato, masticato e sputato dalla follia dell'amore.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BREVE STORIA DI UNO STUPIDO

 

Un uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.

 

“Ciao Mattia, come stai? Sai, pensavo di scendere a Milano domani... E' da un po' che non ci vediamo, che ne dici di fare un salto, così ci beviamo un caffé insieme...”

 

“Veramente sono parecchio raffreddato, Diana...”
 

“Eddàiii... Non ci si becca mai ultimamente!”

 

“Diana, sei una palla...”
 

“Lo so, 'Tia, me lo dici sempre! Allora? Vieni sì o no?”

 

“Ok, ok, faccio un salto... Quanto ti odio quando fai così...”

 

“Lo so, ma alla fine vinco sempre io! A domani allora. Seeya!”



Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.

 

Lui dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.

 

“Atchoo!”

 

“Wow... Allora era vero che avevi il raffreddore...”

 

“Scommetto che se anche lo avessi saputo, avresti insistito lo stesso perché venissi, cara la mia strega...”

 

“Mmm, forse... Senti, posso chiederti un favore? Uno bello grosso?”

 

“Spara...”

 

“Senti mi devi dare una mano gigante con la tesi, che sono nella merda... Devo scrivere cento pagine entro settimana prossima...”

 

“Settimana prossima? Tu sei pazza...”

 

“No, sono solo un sacco disperata! Non posso chiedere mica al mio moroso, lui di queste cose non ci capisce una sega...”

 

“Diana, non vorrei fare il rompicoglioni, ma, posso ricordarti che ho l'esame di abilitazione per cui dovrei studiare un tantinello anche io?”

 

“Ti prego...”

 

“Ok, ok... Basta che non finisca che te le scriva io, quelle dannatissime cento pagine...”


Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non le bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.

Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.

 

“Ecco la tua cazzo di tesi, stampata e rilegata, idiota cosmica...”

 

“Sei un angelo!”

 

“No. Sono un pirla, ecco cosa sono...”

 

“Poi come ti è andato l'esame?”

 

“Ah ah, adesso fai anche la spiritosa? Mi hanno segato... Indovina un po' di chi è la colpa?”

 

“Dai, scusa... Mi farò perdonare, lo giuro!”

 

“Intanto adesso è il caso che vada a casa... Per fare quel tuo cazzo di lavoro non ho chiuso occhio tutta settimana o quasi... Mi sa che ho anche la febbre alta...”

 

“Sempre il solito ipocondriaco esagerato...”

 

“No, davvero, ti guro che non sto scherzando!”

 

“Va bene, va bene, ti credo! Adesso scusa, ma ho un un appuntamento con il mio moroso. Mi raccomando, ricordati di venire alla discussione, dopodomani!”

 

“E ti pare che dopo tutto il culo che mi sono fatto per scriverti due terzi di tesi mi perdo anche la tua discussione? Dai, a domani...”


Le vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò,
correndo come un pazzo da lei tornò.

Gli disse lei ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
gli disse lei ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte.

 

“Diana, complimenti per il centodieci e lode!”
 

“Grazie Maria! E' stata dura ma ce l'ho fatta! Sai che è piaciuta talmente tanto che la Bardotti mi ha affidato un progetto di ricerca?”

 

“Wow, complimenti! Senti, ma Mattia?”

 

“Bah, è stato ricoverato in ospedale per una broncopolmonite, da quanto mi hanno detto... Va beh, dai, adesso andiamo a farci l'aperitivo e festeggiamo!”

E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva,
un uomo s'era ucciso per il suo amore.

 

“Magari far finta di venire a trovarmi, quando mi succede qualcosa no eh, Diana?”

 

“Dai, scusa, Mattia, ti giuro che mi farò perdonare!”

 

“Sì... Farò finta di non averla mai sentita...”

 

“Come va con la ricerca del lavoro?”

 

“Una merda. Sono un testa di cazzo, avrei dovuto leccare culi in università e invece... E invece ho passato il tempo ad aiutare a passare gli esami a una valanga di rompipalle che adesso fanno tutti i professori... Pensa un po' a una ho anche scritto mezza tesi e adesso fa l'assistente della Bardotti...Ogni riferimento a persone e cose è puramente casuale...”

 

“Dai! Non prendertela! Pensa quella tesi l'abbiamo fatta persino pubblicare. Domani devo andare a Siena a relazionarla ad un convegno...”

 

“Questa potevi anche non dirmela...”

 

“Ops... Scusa... Ah, giusto, ti devo dire anche una altro paio di cose che sono successe nel frattempo...”

 

“Sentiamo...”

 

“La prima è che mi sono mollata con Michele...”

 

“Allegria, quindi adesso sono libero di dire tutte le cattiverie che penso su di lui anche in tua presenza?”

 

“Stupido!Tanto lo sapevo anche io che ti stava sulle palle... Comunque la seconda è direttamente correlata... Mi sono messa con Andrea.”

 

“Ah.”


Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lei fu presa da sgomento,
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato,
quando a lei niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene.

 

“Senti, Mattia... Avrei bisogno di te per una cosa importante...”

 

“Come al solito... Senti, scusa, puoi richiamarmi dopo, che adesso sto guidando?”

 

“E' importante, ti prego!”

“Ok, dai, sentia...”

EEEEEEK! SBAAAAM!

  
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