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Autore: Melian    11/11/2014    3 recensioni
Una mera variazione nell'economia del creato destinata a spegnersi in fretta: non sarebbe dovuto essere lì, eppure c'era.
“Olivia, sto cercando di essere dove sei. Aiutami, Olivia. Aiutami!”
Genere: Introspettivo, Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Olivia Dunham, Peter Bishop
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SAVE ME

 

 

I’d die to be where you are, I tried to be where you are”
(“Still Here” dei Digital Daggers)

 

 


“Olivia?”
Peter era accanto al letto di Olivia, la osservava dormire accoccolata sotto le coperte, i capelli sciolti sparsi sul cuscino e un libro rimasto sul comodino, accanto al cellulare perennemente acceso.
Eppure – per quanto si sforzasse di mettere tutto a fuoco – sembrava assistesse a quella scena da un luogo remotissimo, sospeso tra gli interstizi stessi dell'universo, nelle microscopiche fessure tra gli atomi che, attorno a lui, vibravano e si scontravano, minacciando di annientarlo.
Era come un ricordo che sbiadisce troppo in fretta, ma si ostinava a sfidare ogni legge fisica pur di continuare ad esistere.
La sua voce appariva distorta e innaturale al suo stesso orecchio, come l'eco lontana di un sasso lanciato in un lago, in cui i cerchi d'acqua si allargano con spropositata lentezza.
Cos'era diventato? Peter non riusciva a capirlo. Fluttuava senza peso e consistenza, come non fosse altro che un pensiero, un'idea evanescente, una specie di fantasma del Natale passato.
Se l'Universo aveva davvero congiurato di nuovo contro di lui, perfino dopo essere entrato nella Macchina, allora quello doveva essere uno scherzo davvero inumano.
Tutta la sua rete neurale si era dipanata, inghiottendolo, e restituendolo al mondo come una sensazione, un'interferenza elettrica nell'armonia del cosmo, una presenza inquietante che spaventava Walter e turbava i sogni di Olivia.
Perché lei non lo vedeva? Questa era la parte peggiore dell'errare confusamente tra la patina sottile dei due Universi.
“Olivia, mi senti? Ti prego, Olivia, morirei per essere dove sei, insieme a te, accanto a te: rispondimi!”
Il suo appello: un mero incresparsi dell'etere, energia selvaggia che – per qualche secondo – si condensava e volteggiava, giganteggiando nella stanza in uno sprazzo di luce.
Aveva bisogno di lei. L'unico motivo per cui Peter restava aggrappato a quel piano d'esistenza che lo aveva masticato e sputato era null'altro che Olivia. Se necessario, sarebbe morto, pur di saperla al sicuro. Ma voleva – doveva! – esserne certo.
Una mera variazione nell'economia del creato destinata a spegnersi in fretta: non sarebbe dovuto essere lì, eppure c'era.
“Olivia, sto cercando di essere dove sei. Aiutami, Olivia. Aiutami!”
Se non fosse stato sicuro che lei lo stesse aspettando, Peter non avrebbe trovato la forza necessaria per mettersi in contatto, toccarla, invocarla. Entrava in punta di piedi nei suoi sogni, ma non bastava più: stava sparendo e non poteva permetterlo. Avrebbe dato qualsiasi cosa per essere ancora con lei, stringerla, sentire il suo profumo addosso, baciarla e vederla sorridere.
Occorreva solo che mettesse a fuoco se stesso come si fa con l'obiettivo di una macchina fotografica, e avrebbe smesso di essere solo l'immagine sbiadita riflessa in uno specchio, o in un sogno portato via all'alba, al suono martellante della sveglia.
Un'esplosione di energia elettrica e magnetica sbozzò la sagoma di Peter, illuminando la stanza a giorno e assecondando il suo disperato desiderio di vita, la sua folle richiesta di soccorso.

Olivia era tutto ciò che gli restava e che desiderava.
Olivia avrebbe potuto aiutarlo.
Olivia avrebbe potuto salvarlo.



 

_______________________

Note dell'autrice
 

La storia è un missing moment che si inserisce nell'episodio numero 9 della terza stagione di “Fringe” e il punto di vista è quello di Peter che, dopo averci tanto provato, finalmente si manifesta in maniera evidente ad Olivia come un portentosa energia.
Questa flash-fiction, infatti, si inserisce un momento prima che ciò accada e punta l'accento su come, in realtà, Peter si muova dopo essere scomparso quando gli Osservatori hanno tentato di cancellarlo.
A dire il vero, questa è la prima volta in assoluto che scrivo qualcosa su “Fringe”. Adoro questo telefilm e ho voluto fare questo piccolo esperimento, senza pretesa alcuna.

La storia, inoltre, è stata scritta per il contest: “Drabble e flashfic contest: I'd die to be where you are”, di Stareem, indetto sul forum di EFP.
Il prompt richiesto dal contest è proprio la citazione della canzone dei Digital Daggers che ho inserito all'inizio del testo e, inoltre, come battute di dialogo nella storia, pronunciate da Peter. Mi sembravano molto adatte con la situazione, lo stato d'animo di Peter e il suo intenso legame con Oliva.
 

 

Melian

   
 
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