Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: Afaneia    11/11/2014    10 recensioni
[Fanfiction ispirata al cortometraggio The Uncut Story of Mewtwo's Origin, incentrata sul personaggio di Ambertwo.]
Ai [...] i tuoi occhi che sapevano vedere la bellezza persino nel sole che moriva saprebbero vederne ora in me? Il tuo cuore, che amava la vita anche quando essa si esprimeva attraverso le lacrime, saprebbe perdonarmi per quelle che ho fatto versare?
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Mew, Mewtwo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buonasera a tutti!

Questa one-shot ha catalizzato per giorni interi la mia attenzione, mi ha emozionato, forse scioccamente, come raramente era capitato. Non ho idea se questo sarà un sentimento condiviso, ma francamente me lo auguro.

Desidero fare alcune brevi precisazioni: innanzitutto, il testo che segue è appunto basato sul cortometraggio The Uncut Story of Mewtwo's Origin, che potete trovare in rete. Ho deciso di conservare il nome giapponese della bambina che vi compare, Aitwo al posto di Ambertwo, perché mi sembrava molto più adatto. Desiderio inoltre specificare che conosco il corto soltanto grazie a versioni sottotitolate, dunque se ci saranno errori o fraintendimenti me ne scuso anticipatamente.

Per finire, ho messo l'indicazione OOC perché, per quanto mi sia sforzata di attenermi al personaggio di Mewtwo quale appare nel film, ne ho ovviamente data una mia interpretazione e in ogni caso lo reputo un personaggio troppo complesso per le mie modeste capacità. [Edit: avvertimento rimosso in seguito alle bellissime recensioni!]

Detto questo, non posso che augurarvi una buona lettura!

Afaneia



Come l'avresti visto tu.


T'ho insegnato io forse ad amare, ed a piangere?

(Ugo Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)



La luce del tramonto infuoca il mare, soffondendo l'orizzonte di una luce sfumata che annega nei banchi di nubi. Tra poco il sole sprofonderà nelle acque, il cielo si tingerà di tinte livide, i volti diverranno nere pozze indistinguibili col progredire della notte. Poi ascenderà la luna, e ancora una volta, come ogni notte, accetterà di splendere sulla mia anima colpevole, illuminando per me una strada che ancora non sono in grado di percorrere.

Ai, avrei voluto percorrerla con te. Unica amica del mio cuore, sola sorella concessa alla mia carne: so che tu mi avresti guidato lungo questa strada scoscesa verso la redenzione di quell'oscura colpa che sento gravare sulla mia anima, come un peccato originale che non ho direttamente compiuto, ma che macchia le mie mani per il solo fatto d'essere venuto al mondo...

Sono trascorsi molti mesi dall'attimo fatale in cui sei scomparsa davanti a me, trascolorando nella luce della luna, abbandonandomi sulla terra tra i miei dubbi e le mie lacrime e lasciandomi soltanto quella frase che non sono riuscito subito a comprendere, e che per troppo tempo ho creduto essere una bugia: la vita è meravigliosa. Ho creduto a lungo che ti sbagliassi. Come poteva la vita esser meravigliosa, con tutte le sue ingiustizie, che io vedevo e non riuscivo a comprendere: la crudeltà e la solitudine e la morte...? Ma soprattutto, come poteva essere meravigliosa la vita in un mondo che ti aveva rifiutata?

Ci sono tante cose che vorrei raccontarti e ancora di più che vorrei domandarti. So che tu conosceresti la risposta alle mie domande. Ho ammirato la tua saggezza, Ai: rimpiango di non avere avuto il tempo di dirtelo. Conoscevi poche cose, ma con una serenità che io posso solo desiderare, con la saggezza di qualcuno che abbia vissuto infinite vite anziché pochi anni di una sola che neppure era veramente tua, avevi già compreso il funzionamento del mondo e vi avevi accettato il tuo posto.

Ai, tu sapevi chi eri. Quando ricordo le tue parole, la gioiosa semplicità con cui le hai pronunciate: Sono Aitwo, ma in realtà sono Ai, il mio cuore pare stringersi come di uno spasmo doloroso d'invidia e desiderio impotente. Noi allora non lo sapevamo, ma in queste parole c'era tutta la tua saggezza. Tu sapevi chi eri. Capisci, capiresti cosa voglio dire? Tu sapevi di essere Aitwo, un due, un clone, come me, come lo erano i nostri compagni; ma contemporaneamente e senza alcuna contraddizione, sapevi anche di essere Ai, solo Ai. No, non due, Ai solamente. Tu conciliavi l'essere due con l'essere uno, l'essere una copia - una copia, ancor priva di corpo, di una bambina morta! - con l'essere un individuo unico, irripetibile, autentico.

Sono trascorsi troppi mesi da allora, ma ancora il mio cuore urla al pensiero che avrei dovuto chiederti da dove ti veniva questa sicurezza, questa serena consapevolezza di essere un individuo autonomo. Ai, come lo sapevi? Io so, sento, che se solo potessi conoscere anch'io questo tuo grande segreto, ecco!, allora finalmente troverei la mia pace...! Ai, come facevi a sapere chi eri?


Il mondo è ingiusto, Ai: questo è tutto quello che riesco a vedere. In questo universo che lentamente sta sprofondando nella notte, dov'è l'inindagabile giustizia che ha preferito far nascere me, col mio fardello di disperazione, e annegare te, con la tua saggezza e il meraviglioso sguardo che sapevi gettare sulla vita? Se veramente a quest'atrocità c'è una ragione, perché non mi è stata rivelata? Perché non mi è stato detto qual è la ragione del mio affacciarmi su questa terra? Per quale motivo sono stato lasciato da solo a cercare la mia verità?

So che tu non saresti d'accordo con me. Ma ascolta, ascolta, se in qualche luogo del creato hai ancora orecchie per udirmi, ascolta: tu non puoi sapere ciò che ho compiuto negli anni della tua assenza.

Ai, tu avevi accettato il tuo essere con una serenità che a me era e per sempre sarà impossibile: non possiedo la tua saggezza. La mia mente è infinitamente possente, ma vi sono misteri che essa non è sufficiente a sondare – quegli stessi misteri che tu, con la candida semplicità del tuo animo, sei stata in grado di penetrare con una sola occhiata.

Ai, questa nostra diversità che tu avevi accettato tanto naturalmente, io l'avverto come una colpa che non riesco a scontare. Mia ingenua sorella, tu sorridevi affermando di essere un clone, e in quel sorriso che era come un inno alla vita (vita che ti piaceva benché tu non ne avessi una tua propria), io so che tu avevi scoperto la tua verità. Tu ti eri accettata per quello che eri, e se mai fossi venuta al mondo, avresti saputo proseguire per la tua strada: avevi già scoperto la vera ragione della tua esistenza. Ai, tu volevi vivere, questo lo so, l'ho capito, perché ai tuoi occhi innocenti la vita era meravigliosa, proprio in quanto non l'avevi richiesta e ti era stata donata.

Oh, Ai, allora perché per me non è stato così? Perché io ho vissuto questa mia creazione come un'oscura colpa indicibile di cui i miei generatori si erano macchiati, ma che mi avevano trasmessa nell'atto della mia creazione? Ai, la verità è che non so perdonarmi per essere diverso.

La tua anima era tutta protesa verso una vitalistica affermazione di se stessa: tu dichiaravi con forza la vita che ancora neppure avevi, affermavi la tua identità con un vigore gioioso e privo di dubbi che io tuttora t'invidio, consapevole come sono che mai ne sarò in grado a mia volta. Quando tu proclamavi la tua identità, io ancora mi domandavo chi ero, chi avrei dovuto essere... e me lo chiedo tuttora. Vorrei possedere la tua sicurezza.

Ai, se mai ci incontrassimo di nuovo, avrei il coraggio di raccontarti cosa ho fatto? I tuoi occhi che sapevano vedere la bellezza persino nel sole che moriva saprebbero vederne ora in me? Il tuo cuore, che amava la vita anche quando essa si esprimeva attraverso le lacrime, saprebbe perdonarmi per quelle che ho fatto versare?

Anche io ho cercato di affermarmi in questo mondo, ma la verità è che non ho saputo come farlo. Ai, io non ero in grado di conciliare, come te, l'essere due con l'essere uno, l'essere un clone con l'essere unico. Mi perdoneresti mai, sola sorella che mai potrò avere, per le scelte sbagliate che ho compiuto, per i peccati di cui veramente mi sono macchiato, stavolta con le mie proprie mani, nel tentativo di scontare quello che esiste unicamente dentro di me?

Nel mio avido tentativo di affermare la mia identità, l'ho fatto con tutti e soli i mezzi che conoscevo: la vendetta, la violenza. La mia anima non era in pace come lo era la tua, Ai! Io ho ucciso, io ho tentato di...

Sai, Ai, ho conosciuto Mew, e su di lui si è riversato l'odio, la rabbia, lo sgomento che provavo. Mew, Ai, era tutto ciò che avrei voluto essere: sereno, ineffabile, etereo, leggiadro. Unico, primo, autentico. Come avrei potuto non odiarlo? Egli, io lo sentivo, era l'ostacolo sulla strada che credevo erroneamente di dover percorrere per trovare finalmente chi io fossi: su di lui ho proiettato quei limiti che esistevano solo nella mia mente. L'ho reso mio nemico, perché egli incarnava ciò che volevo essere ma che mi sembrava irraggiungibile. So che avrei potuto amarlo se non l'avessi percepito come un rivale: ma se lui era l'originale, io come potevo essere altro che una copia? Tutto ciò che mi era chiaro, era che io ero molto più potente di lui: allora ho creduto che, sopraffacendolo con la mia forza, mi sarei liberato di quella rivalità, avrei redento la colpa di cui mi sentivo colpevole...

Ai, io sono malvagio, allora perché sono nato al tuo posto?


Ai, la luna mi ricorda la tua assenza con un'intensità che si fa insopportabile, perché è davanti alla luna che ti ho perduta. Esisterai ancora in qualche luogo, amica mia, magari assieme ai nostri tre compagni...?

Ci sono tanti come noi, qui, mi dicesti, in quella regione delle nostre menti che avevamo creato per il grande desiderio che avevamo di parlarci, di comunicare, di condividere almeno una piccola parte delle nostre vite che sentivamo crescere pulsanti dentro di noi. A contarci tutti, non eravamo che in cinque. Ma in quel piccolo nostro mondo, che ci apparteneva poiché noi ci appartenevamo, in due eravamo in molti, in cinque un universo...

Non ci è stato concesso molto tempo da trascorrere insieme sulla terra. Eppure, per quanto brevi siano state le ore – o i minuti? – della nostra amicizia, essi hanno significato come ere intere nel mio cuore. Forse la tua morte ha imperscrutabili ragioni che io non conosco, ma tutte le parole che la mia mente sovrumana conosce non sono sufficienti a esprimere il mio bisogno della tua presenza. Ai, io so che se tu fossi qui, o se solo nel tempo della nostra amicizia avessi potuto interrogarti più a lungo, tu mi avresti indicata la strada da percorrere, mi avresti aiutato, guidato; mi avresti mostrato il mondo come lo vedevi tu, colla tua voglia di vivere e la tua gioia sconfinata. Col tuo aiuto, mia cara maestra, contenta com'eri della poca vita che avevi, so che avrei trovato la mia identità.

Ai, tu mi dicesti che la vita è meravigliosa, mi promettesti che viverla mi sarebbe piaciuto. Non voglio più credere che tu mi abbia mentito.

Ai, voglio vivere la vita che avresti dovuto vivere tu... per entrambi. Voglio imparare a vedere il mondo come l'avresti visto tu, voglio leggere la promessa di un tramonto, provare il conforto di un soffio di vento, voglio sentire la compagnia delle stelle, scoprire la dolcezza del pianto. Ai, voglio vivere in tua vece quella vita che avresti meritato di conoscere, voglio apprezzare anche a tuo nome questo dono che mi è stato fatto. Voglio perdonarmi per essere diverso, accettare l'anima che è in me... Ai, voglio fare tante cose.

Perché so che un giorno, quando finalmente avrò compreso anch'io quel segreto che il tuo sorriso celava, quando i miei occhi vedranno di nuovo il mondo come un tempo l'hanno visto attraverso i tuoi occhi e la tua bocca... quel giorno, Ai, io so che finalmente ti ritroverò di nuovo, in una regione del mio cuore che ancora mi è ignota e irraggiungibile, e tu potrai vivere attraverso di me, e mi ringrazierai ancora, non più per il mio pianto, ma finalmente per il mio sorriso.


   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Afaneia