Non provo nč tristezza nč felicitā,
Nessun dolore alcun sollievo,
Non vedo luce come non distinguo il buio,
Non ho freddo e non ho caldo,
Non accetto... non rifiuto,
Sto immobile ma mi muovo.
Semplicemente non trovo pace
Qualcosa si dimena dentro me
Provocando un'assurda pazzia:
voglia di sangue, disperazione e morte.
Una lama taglia la mia carne dandomi sollievo...
ma non posso abbandonare la vita, anche volessi.
Sarebbe un torto a chi ha sopportato.
Dannato genere umano che infetti questa terra,
Pagherai le conseguenze come al tempo passato,
tu, che non impari dai tuoi errori e pecchi di arroganza.
Non incolpo nessuno del mio malessere se non me.
Possano perdonare la mia insolenza
e risparmiarmi all'era del risorgimento.