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Autore: Lilith Hedwig    14/11/2014    1 recensioni
912 parole per descrivere la morte della madre di Simon, come me la sono immaginata io.
Ci ho provato... enjoy.
Genere: Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Simon Monroe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Where have you been my love?
I’ve been right here waiting for you to wake up


 
Iain aveva ormai perso le speranze, ma fingeva il contrario per amore di Janet. Erano ormai passati due anni dal Risveglio, le probabilità che Simon fosse ancora vivo erano scarse, eppure in qualche modo lei continuava a sperare, a pregare. In cosa, forse, non lo sapeva nemmeno lei. Anche se fosse stato ancora vivo, sarebbe valso per qualcosa, considerato lo stato in cui doveva trovarsi?
“È morto nel 2009. Sono stati loro a tornare indietro.”
Iain taceva e stringeva il braccio attorno alla sua schiena.
“Deve esserci anche lui. Deve.”
Iain taceva ancora. Taceva sempre.
Quando Simon era morto gli sembrava di aver perso anche lei, non avrebbe potuto toglierle anche quell’assurda speranza, quella luce che era tornata ad animarla, in qualche assurdo modo.
Aveva dovuto imparare a cucinare –non era abbastanza sicuro uscire, con quelli.
Ricordava i primi tempi, prima che si formassero i primi HVF, ricordava le urla, il sangue della gente, il rumore incessante della carne che veniva strappata dalle ossa, il terrore di essere i prossimi, il nascondersi pregando –quale Dio?- di non essere trovati, di resistere un giorno di più. Ce l’avevano fatta fino ad allora… ce l’avrebbero fatta anche dopo.
Sarebbe riuscito a mantenerla viva anche dopo che quella piaga fosse stata spazzata via –doveva esserlo, non poteva essere altrimenti, non si poteva pensare ad altro che a quello-, anche dopo che lo fosse stata la sua ultima speranza.
Era una buona serata, quella.
Janet non aveva lo sguardo perso nel vuoto, né sfogliava febbrilmente i giornali in cerca di notizie. Iniziava ad accadere meno di rado, e questo era un buon segno.
-Tesoro, ho noleggiato un film. Una commedia. Vuoi che vada a prenderlo?- interpretò il suo silenzio come un assenso, quindi si avviò su per le scale.
Non aveva noleggiato nessun film, in realtà, ma lei non si ricordava mai di quelli che aveva visto, o almeno fingeva che fosse così -avrebbe preso uno dei loro preferiti e una volta tanto sarebbero stati, per quanto possibile, in pace. S'incamminò verso la cassapanca nella loro camera, non lo vedevano da tanto, doveva essere sul fondo...all'improvviso si congelò.
Quella era decisamente la portafinestra riparata alla bell'e meglio della cucina che veniva aperta -Iain si precipitò verso la finestra della camera che dava sul cortile interno e li vide.
Quelle erano decisamente due carcasse che entravano in casa sua. Senza staccare gli occhi dalla scena -quello che per il buio non riusciva a vedere poteva immaginarlo, la pelle putrefatta e coperta di sangue rappreso che in alcuni punti si staccava dal corpo, quel ringhio, che sembrava più un rantolo, che saliva fino a lui e gli gelava il sangue nelle vene- allungò il braccio sinistro verso il comodino, tastando, alla ricerca del telefono, lo afferrò, premette il tasto di chiamata rapida e sussurrando di sbrigarsi all'HVF si allontanava dalla finestra, copriva la bocca ed il telefono con una mano... Si muoveva più veloce che poteva senza fare rumore, una volta alle scale cercò di bisbigliare a Janet di raggiungerlo, in fretta… ma la sua voce era coperta dal rumore della televisione. D’istinto fece per andare a trascinarla via –magari barricandosi nella camera di Simon avrebbero potuto resistere fino all’arrivo della pattuglia-, ma una carogna che fino ad ora era stata nascosta al suo sguardo dalla credenza si avvicinava allo schienale della poltrona di Janet.
Gli occhi di Iain guizzarono alla porta della cucina, solo per vederne un’altra. Avrebbe voluto muoversi –non gli interessava che lo sbranassero, ormai-, ma era immobilizzato.
L’energia che aveva avuto fino al momento prima si era volatilizzata, le gambe gli tremavano, le sue nocche erano bianche per lo sforzo di aggrapparsi con disperazione alla ringhiera delle scale, gli occhi sbarrati.
Dio, Dio mio, ti prego, fa’ che arrivino in fretta, fa’ che facciano in tempo, oddio…
Janet li aveva visti –guardava prima uno e poi l’altro, voltava la testa sbigottita, allargava le braccia come per cercare istintivamente una via d’uscita, in piedi tra la poltrona e il piccolo tavolino di cristallo del matrimonio- e poi crash, il tavolino era andato, e Janet urlava, e Iain non poteva, non riusciva a chiudere gli occhi mentre quei cadaveri coperti di sangue facevano a brandelli la sua Janet, si abbassavano su di lei mentre ancora urlava, perforandogli la testa, prendevano dal suo corpo a piene mani e si spalmavano le sue interiora in bocca, e Iain non sapeva più se le urla erano ancora reali o solo nella sua testa.
E sapeva, per Dio, sapeva di essere fottuto, perché le sue gambe non l’avrebbero mai fatto alzare, perché non sarebbero mai arrivati in tempo, e le carogne avevano finito con sua moglie, e lo sguardo di quello di fronte a lui si alzò.
Si fissarono negli occhi –quegli occhi bianchi senza traccia di umanità, quegli occhi terrorizzati e sbigottiti e spossati e… oh, Dio, ammazzami ora, Dio santissimo, Simon, Dio mio, Simon
Finalmente riuscì a sbarrare gli occhi fino a farsi male e aspettò, aspettò, e non li aprì quando sentì il rantolo famelico farsi più vicino, e non li aprì quando sentì le urla e gli spari e le cervella di quei mostri che gli schizzavano sulla faccia, non li aprì quando qualcuno gli cinse le spalle e lo costrinse ad alzarsi e lo portò in camera, dicendogli che era al sicuro, che uno dei due era morto e l’altro era stato catturato –fa’ che non sia Simon, buon Dio, fa’ che non sia Simon



Angolino Me
Buongiorno, Redenti!
Grazie di cuore per aver letto, spero che abbiate potuto apprezzare il mio lavoro, a me è piaciuto molto scriverlo :) Chiaramente, ogni tipo di parere è ben accetto, se avete tempo e voglia mi fa solo piacere sapere cosa ne pensate ^^
Dunque, la citazione iniziale (e il titolo, obv), come anche l'atmosfera generale del testo almeno mentre lo scrivevo, è presa da Don't Swim di Keaton Henson, dritta dritta dalla colonna sonora di In the Flesh -se non avete ancora curiosato, ve lo consiglio molto, ho voluto descrivere l'assassinio della madre di Simon... in effetti non so se dovrebbe essere tra i personaggi, honestly...
Beh, invece di rimanere qui a blaterare, vi auguro buona giornata, e a spresto, spero!
Un bacio;
Lil
   
 
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