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Autore: ayame90    14/11/2014    1 recensioni
SPOILER SECONDA STAGIONE! 2x18
[Rebecca Jones]
Cosa è successo a Jones dopo che Dawson le disse dei piani di suo padre? Cosa ha fatto Rebecca il giorno successivo? Con chi ha parlato, dove è andata?. Ho cercato di ripercorrere la sua giornata e i suoi pensieri per cercare di capire perchè ha voluto mollare tutto definitivamente.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gabriela Dawson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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I personaggi appartengono a Dick Wolf e a chi ne detiene i diritti. Non scrivo a scopo di lucro ma per semplice diletto.


I HAVE DREAM



“Grazie per aver chiamato tuo padre Jones …. ma c'è anche qualcos'altro che dovresti sapere. Lui ti vuole costretta ad una scrivania”

Le parole di Dawson impiegano qualche secondo ad avere un senso per me, i secondi passano lenti fino a quando realizzo che tutto quello che sto facendo per te, per te non ha senso papà.
Perché? Perché mi stai facendo questo? Io ho lottato tutta la vita per essere dove sono ora, per essere alla tua altezza ho dovuto ricorrere anche ad espedienti di cui non vado fiera, ma che alternativa avevo? È tutta la vita che mi impegno per te, per farti essere fiero di tutti i tuoi figli, nessuno escluso fra me e i miei fratelli.

Passo la notte in bianco tormentata fra mille pensieri e i ricordi della mia infanzia dove tu eri il mio eroe, i ricordi della mia adolescenza dove eri tutto ciò che volevo essere, e i sogni del mio futuro dove volevo essere un vigile del fuoco come te; che tu fossi fiero di me come io ero fiera di te, papà.
Non ho mai pensato di cosa fare della mia vita se non questo, avevo un solo e unico obiettivo: essere un vigile del fuoco e ora tu hai rovinato tutto, come sempre.


L'inizio della giornata non è dei migliori ma ti dimostrerò, papà, che anch'io posso essere come i miei fratelli. Sarò ciò che voglio essere.
Arrivo in caserma, sembra essere tutto normale.
La squadra tattica è seduta al suo tavolo, anche il tenente Severide; Cruz si sta occupando del camion, Shay e Dawson stanno facendo l'inventario dell'ambulanza.

“Chissà quanti loro sono coinvolti nel piano di mio padre” penso mentre varco la soglia dei garage della caserma.

Sono tutti impegnati nelle loro mansioni, allora perché mi sembra che tutti mi stiano guardando e parlando alle mie spalle?

“Smettila Rebecca, questa è paranoia!” penso fra me.

Voglio andare fino in fondo, così quando vedo il tenente Casey e il comandante Boden parlare nel suo ufficio, mi fiondo lì, senza nemmeno bussare.

“Allora avete già deciso come e quando mandarmi via?”

Ora non è certo il tempo dei formalismi e tanto se vogliono buttarmi fuori tanto vale dargli una valida motivazione, nel caso fossero a corto di idee.
Ma loro mi spiazzano e rispondono in un modo che non mi aspettavo.

“Sei il vigile del fuoco che vorremmo alla 51”

Le parole del comandante mi stupiscono, mi inorgogliscono e contemporaneamente mi feriscono. Queste sono le parole che dovrebbe dirmi mio padre, non un estraneo.

“Vorrei un giorno di permesso comandante” chiedo, e lui, capendo le mie intenzioni, me lo concede senza indugio.

E ora di concludere questa vicenda una volta per tutte. Ci penso da molto ed è ora che io e mio padre appianiamo i quesiti irrisolti di una vita. Solo così potrò essere veramente un buon vigile del fuoco.


Esco dalla caserma, senza voltarmi indietro, ora devo solo andare avanti, devo superare l'ultimo ostacolo che mi blocca.
Penso a cosa dirti papà per tutto il tragitto, a come pormi nei suoi confronti, come una figlia tranquilla? O irrompere come una furia nel tuo ufficio per quanto concesso dal mio carattere, sì forte, ma non così irruento come a volte vorrei.

Attraverso i corridoi del comando dei vigili del fuoco fino a giungere di fronte al tuo ufficio. Giunta lì mi fermo un secondo prima di bussare, raccolgo tutto il mio coraggio e busso.
Quando sento la tua voce stringo con più forza la maniglia ed entro. Oggi si deciderà il mio futuro, definitivamente.

“Rebecca!” Mi accogli con un sorriso pronunciando il mio nome, ma il mio sguardo lo spegne all'istante.

“Dobbiamo parlare papà! Adesso!” alle mie parole il tuo sguardo cambia espressione, comprendi subito che so tutto.

“Già papà! Ma né il tenente Casey o il comandante Boden sono responsabili di tutto questo. Loro si sono attenuti a quanto hai loro ordinato” questa precisazione almeno a loro gliela devo, sono gli unici che mi hanno trattata come qualsiasi altro candidato. Sono certa che al tenente Casey non sia andata molto a genio dal primo giorno, ma non ha mai permesso ai suoi sentimenti di interferire con il suo lavoro, solo ora me ne rendo conto. E il comandante Boden, mi ha sempre trattata con freddezza e severità ma con rispetto.

“Perchè mi stai facendo questo?” urlo contro mio padre. Io mi sto impegnando! E tutta la vita che cerco di essere come io credevo che tu mi volessi e ora tu me lo stai portando via.

“Rebecca … sei la mia unica figlia. Se tu fossi un padre cosa vorresti per lei?”

“Io vorrei che facesse ciò che vuole, e non essere costretta a ubbidire ai desideri di suo padre quando non coincidono con i propri!”

“Non sono solo tuo padre Rebecca! Se continuerai su questa strada non sarò solo tuo padre, ma anche il tuo comandante e dovrai ubbidirmi o non ci sarà posto per te in questo corpo”

Mi stai minacciando papà!? Stai sfruttando la tua posizione nel dipartimento per farmi fare ciò che vuoi?!
Le tue parole mi fanno sanguinare, sono come una lama nel petto che mi trafigge, tutto ora diventa chiaro di fronte a me. La nebbia che offuscava i miei occhi si dirada. Ti guardo con rabbia ma non dico niente, basta il mio sguardo a esprimere ciò che provo per te in questo momento, ma tu lo sostieni fieramente e non ti lasci intimidire, d'altronde tu sei un vigile del fuoco; io non sono nessuno, non sarò mai nessuno, tu me lo impedirai, sempre.

Mi volto ed esco dalla stanza senza dirti più una parola, dentro di c'è un mare in tempesta; ripercorro la stessa strada dell'inizio fino al parcheggio.
Salgo in macchina e metto in moto, guido seguendo l'istinto. Non so dove andare, non ho posti particolari in questa città.
Ripenso alle tue parole papà, è questo quello che veramente vuoi per me? Nessun posto per me.

Alla fine esaurito il traffico mi accorgo di essere tornata a casa. Stringo il volante fra le mani, fino a farmi diventare le nocche bianche ma poi lo lascio. Mi arrendo?

“Forse dovrei tornare al lavoro, per quel poco che mi resta” pensò fra me ma poi mi rendo conto che è sera ormai. Il nostro turno adesso è finito, tutti saranno a casa o al bar …. e il pensiero di Dowson mi sfiora la mente. Rimetto in moto e parto.

Dowson, ti ho subito notata in accademia, non solo per essere l'unica donna oltre a me nel corso, ma per la determinazione del tuo sguardo, che non ti ha mai abbandonato anche quando non hai superato il test finale.



“Dawson è qui?”

Ti cerco al bar ma non ti trovo, in compenso c'è Herrmann. Serve da bere, propensa consigli e si apre con me; allora forse non sono riuscita a farmi odiare da tutti.
Grazie dell'invito Herrmann, mi sono trovata bene con voi alla fine, la caserma 51 resterà sempre nel mio cuore. Avrei continuato volentieri a lavorare lì ma il destino non ha voluto per me quella strada.

Salgo nuovamente in macchina e mi dirigo ancora una volta a casa. Parcheggio e salgo su. Poggio le chiavi sul comodino accanto all'ingresso e mi siedo sul divano. C'è il televisore di fronte a me ma in realtà non lo vedo. Il mio sogno si conclude qui oggi.

Prima però devo ancora fare una cosa, devo parlare con qualcuno. Io mi sono dimostrata troppo debole, non sono forte come pensavo, d'altronde alla mia prima vera occasione di mostrare se ero veramente un buon vigile del fuoco la paura mi ha assalito e bloccato; ma tu lo sei Dawson, tu sei forte, riuscirai a realizzare il tuo sogno, realizzalo anche per me.

Chiudo la porta ed esco di casa. Io avevo un sogno ma si conclude qui stasera.


                                                Dawson -

                                                                Don't let anything
                                                                 stand in your way
                                                                                               - Jones

                                                                   
                                                                    Non permettere a nessuno
                                                               di mettersi in mezzo alla tua strada






Note Autore:

Devo dire che all'inizio Jones mi stava davvero antipatica e non vedevo l'ora che uscisse di scena, tuttavia ho rivalutato la sua figura dopo il suo suicidio e ho analizzato con più attenzione il carattere con cui ce l'avevano presentata.
Ci hanno mostrato una Rebecca che si vuole mettere in mostra, che vuole riuscire con tutti i mezzi a diventare un vigile del fuoco, una donna che all'apparenza sembra forte ma che in realtà era molto fragile e segnata da un rapporto conflittuale nei confronti del padre. Verso cui non è la stessa ragazza che abbiamo visto in accademia e nella caserma.

L'idea di scrivere un missing moment su Rebecca è nata dopo un po', non mi ci sono buttata a capofitto ma più il tempo passava più l'idea si faceva insistente e così ho dovuto scrivere qualcosa ed è uscito fuori questo.

Ovviamente le ultime frasi sono riprese dal biglietto che Rebecca lascia a Dawson prima di suicidarsi e che quest'ultima conserverà nel suo armadietto.

Grazie a chiunque passerà di qui, leggerà e/o commenterà! ^__^

   
 
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