«Saranno pronte?»

   «Non ti facevo così golosa, Akira-kun.» Accovacciato in terra accanto a lei, Takumi sorrise, scostando con un bastoncino le foglie secche e bruciacchiate raccolte nel tardo pomeriggio sul retro del dormitorio maschile, mentre buona parte della scolaresca si era da un pezzo ritirata per la cena e a lui veniva l’improvvisa voglia di mangiare patate arrosto. «Sono quasi pronte» considerò poi.

   «Ho freddo» mormorò Akira, stringendosi nella giacca dell’uniforme. «Ho bisogno di qualcosa di caldo.» L’amico le passò un braccio attorno alle spalle e l’attirò a sé. «S-Stupido! N-Non intendevo in questo senso!»

   «Sì, sì» la prese in giro Takumi, continuando ad abbracciarla. «Ma hai ancora freddo, adesso?»

   Akira nascose il viso arrossato contro la sua spalla, crogiolandosi nel suo odore più che in quello della cena. Le piaceva molto. «No, sto bene.»

   «Quindi le patate arrosto non le vuoi più?»

   «Sì che le voglio!» protestò, allungando le mani per afferrarne una, già dimentica dell’imbarazzo.

   Takumi allora la lasciò andare e lei fermò la sua azione sul nascere, voltandosi a guardarlo. Non dissero nulla, ma tanto bastò perché lui comprendesse. Le porse una delle patate e restò come in attesa.

   La ragazza la prese, ma non gli lasciò la soddisfazione di parlare, concentrandosi piuttosto sul soffiare sulla sua cena per poterla finalmente assaporare.

   «Sarebbe una gran cosa, se voi donne iniziaste a dire apertamente quello che pensate» lo sentì riflettere a mezza voce. Levò gli occhi felini su di lui, l’aria stizzita, ma si ostinò al silenzio. Takumi rise e si sbottonò il cappotto, lo stesso che lei, per chissà quale capriccio femminile, si era rifiutata di indossare prima di scendere in cortile. «Però… credo che sia anche per questo che noi uomini vi adoriamo» proferì, passandole di nuovo il braccio attorno alle spalle per coprire anche lei, incurante del fatto che, ad occhi estranei, pareva stesse stringendo a sé un altro ragazzo.

   Rossa in viso, Akira gli passò una patata, senza tuttavia tornare ad incrociare il suo sguardo o protestare per quel nuovo abbraccio. «Gli uomini, però, dovrebbero anche capire quando è ora di tacere. Quindi, mangia e sta’ zitto» gli intimò con voce malferma per l’imbarazzo, facendolo ridere ancora.







Flashfic nata sul momento per ampliare la gallery del TakumixAkira fanclub su DeviantArt, ad opera di ChibiKagura/Hikari-Hart. Il tema proposto dal club per disegni e fanfiction è quello autunnale, e perciò... Il vero problema sarà tradurla in inglese... Argh.
Un grazie a tutti coloro che hanno recensito, o quantomeno letto, le mie ultime shot. ^^
Shainareth
P.S. Dimenticavo: spesso in Giappone le patate vengono messe sotto mucchi di foglie secche per arrostirle. ^^