( it's hard to say it
it's time to say it
goodbye, goodbye )
« Abbiamo sempre saputo che questo momento sarebbe arrivato, Gojyo » la voce di Hakkai suonava calma. Distante. Quasi non stesse parlando di sè stesso.
La stanza era piccola agli occhi di Gojyo, fredda e troppo luminosa. Odorava di mele un po' troppo mature.
Anche l'uomo che giaceva nel letto gli appariva piccolo, nonostante non lo fosse mai stato in tutta la sua lunga vita.
( Ma non lo siamo forse tutti? Piccoli e indifesi, sciocchi e fragili? ).
« Quale momento, 'Kai? » ma era una domanda stupida, lo sapevano entrambi.
Hakkai sorrise e i suoi occhi verdi, ora un po' sbiaditi, scintillarono brevemente da sotto la cortina di capelli un tempo neri e brillanti e allungo una mano ruvida a circondare la guancia del kappa.
« Non piangere, Gojyo »
« Non sto piangendo! » interloquì il mezzodemone più bruscamente di quanto avesse programmato.
« Mi ricorderai? »
Le lacrime scorrevano sulle guance di entrambi.
« Non... non avrò bisogno di ricordarti. Tu sarai con me »
Hakkai sorrise ancora. Più stancamente.
Il viso, indurito dal tempo, di Gojyo impallidì.
« E' il momento di dirlo »
« Che... che cosa? »
« Addio » rispose Hakkai. Poi la sua mano ricadde inerte sul letto.