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Autore: Marzio C    21/11/2014    3 recensioni
Eccomi di nuovo a tediarvi con una ff. Questa volta è stata scritta a 4 mani con la mia amica Valentina. Nella conclusione della sesta stagione Sarah era incinta di qualche settimana, di conseguenza nel cap. 1 di questa ultima stagione, composta da 12 capitoli (meno male direte voi) lei, la nostra splendida eroina, finalmente partorirà. Diciamo che il filo conduttore per 11 capitoli sarà la nuova arrivata in casa Bartowski fino ad arrivare al cap 12 alquanto surreale che la coautrice Valentina ha firmato "obtorto collo". Colgo l'occasione per ringraziare, in anticipo, tutti gli amici che visiteranno la ff pregandoli di lasciare un commento. Sono sicuro che l'ultimo capitolo non sarà di vostro gradimento per cui mi assumo tutta la responsabilità Valentina è innocente.
Ciao e buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 
 
 
Ormai era guarito del tutto, aveva ripreso gli allenamenti in palestra ed a  correre nel parco cittadino con Zach e Vonnie.
 
 
Aveva appena chiuso il collegamento con il presidente, per fortuna riusciva a lavorare anche lontano da Washington. Tra l’altro era un periodo relativamente tranquillo.
 
 
Mentre sorseggiava una tazza di the, osservava Sarah col pancione che giocava sul prato con il piccolo Martin, il figlio di Morgan.
 
 
Il suono delle risate cristalline arrivavano fino a lui. Il tempo fuggiva veloce ma Chuck ogni volta che la guardava e ne sentiva la voce  subiva il suo fascino, era un perenne innamoramento. Anche la loro quotidianità non era mai routine.
 
 
Scese in giardino, salutò Alex e “stropicciò” di coccole il piccolo Grimes.
 
 
Cinse fra le braccia le spalle di sua moglie e la baciò sul collo.
Sarah lo guardò e gli mormorò “Sei sempre il mio principe azzurro?.
Chuck, mi ami come allora, come quando eravamo più giovani, mi ami anche se sembro una mongolfiera?”
 
 
“Sarah, non ho mai smesso. Se devo essere sincero ogni istante che passa ti amo più del precedente e…e sei bellissima.
Tesoro non dovrebbe esistere alcun luogo dove io non possa vederti o sentirti. ”
 
 
Lei sospirò sollevata, improvvisamente sul suo viso una smorfia di dolore: “Chuck mi sa che per qualcuno sia arrivato il momento di uscire”. 
 
 
Chuck era in sala travaglio, teneva la mano di sua moglie, mentre le detergeva il sudore faceva con lei gli esercizi di respirazione.
Le doglie si facevano sempre più frequenti era arrivato il momento…”Amore mio spingi”…
 
 
Un vagito ed un’altra piccola Bartowski si affacciò al mondo. Sarah volle appoggiarla immediatamente sul suo cuore, era importante che battessero all’unisono poi si rivolse al marito:” Non volevamo sapere il sesso del nascituro per cui non abbiamo preso in considerazione i nomi… Tu come vorresti chiamarla?”
 
 
“Con il tuo vero nome: Samantha”
 
“Grazie, ci speravo. Sono sempre più convinta che tu mi legga nel pensiero. E’ una sensazione bellissima questo tipo di appartenenza.”
 
 
Zach e Vonnie entrarono in assoluto silenzio.
 
 
“Ragazzi vi presento la vostra sorellina Samantha”
 
 
Timidamente, a turno, la presero in braccio: “Mamma è splendida e non poteva essere diversamente. E’ così minuta, così fragile che abbiamo paura di poterle fare del male. Che emozione”…
 
 
Sarah si era assopita, seduto accanto a lei Chuck osservava il viso di sua moglie era così…così raggiante, avrebbe voluto baciarla ma la lasciò riposare. Socchiuse gli occhi e rivide con la memoria il film della loro storia.
 
 
Sorrideva pensando a tutte le stupidate, alle situazioni buffe fatte per inesperienza però e c’è sempre un però in tutte le cose, nonostante il loro rapporto fosse ampiamente consolidato provava lo stesso piccole fitte di gelosia quando ricordava di Bryce, Cole e Daniel.
 
 
Erano state sì delle meteore, ma uno di loro avrebbe potuto cambiare la loro storia… ma cosa andava a pensare, accidenti a lui che stupidità rovinarsi un giorno di gioia con pensieri idioti.
 
 
Nonostante tutto un minimo di insicurezza gli rimaneva…aveva paura di perderla e questo timore non voleva sparire. Sapeva che non sarebbe mai accaduto…però era più forte di lui.
 
 
Un certo trambusto lo distrasse dai suoi pensieri, si alzò, aprì la porta della camera… Nel corridoio parecchi uomini della sicurezza si erano piazzati ai lati delle entrate. Uno che non aveva mai visto lo pregò di rientrare in camera.
 
 
“Agente, sono il direttore Bartowski dell’Intelligence, che accade?”
 
 
“Signore mi scusi non la conosco di persona, potrebbe mostrarmi le sue credenziali?”
 
 
“Eccole!!!”
 
 
“Direttore mi perdoni, sto solo eseguendo gli ordini”
 
 
“Non si scusi, lei sta facendo al meglio il suo dovere. Ora, per cortesia, mi dica cosa sta succedendo?”
 
 
“Il presidente con la famiglia sta venendo a far visita al direttore Walker”
 
 
“Fra quanto tempo arriverà?”
 
 
“Circa un’ora signore”
 
 
“Bene mia moglie potrà riposare ancora per un po’ di tempo”
 
 
Sentì le voci di Emma e della giovane cognata, chiedevano di poter vedere Sarah, Chuck fece segno agli agenti di farle passare. Si abbracciarono. Disse loro di fare piano, stava riposando. Decisero di andare nella nursery a vedere la piccola Sam e poi di entrare in camera da lei.
 
 
Vi trovarono anche Ellie, Devon e Mary. La nuova nascita aveva riunito, ancora una volta, le famiglie. Fantastico.  
 
 
“Papà possiamo parlarti?”
 
 
“Certo ci sono per caso dei problemi?”
 
 
“Dipende dai punti di vista papà, lo sai fra tre giorni discuteremo la tesi di laurea, siamo sicuri di passare con il massimo dei voti.
 
Abbiamo già ricevuto delle offerte di lavoro, però noi vorremmo entrare nell’Intelligence e lavorare con voi. Premettiamo che non vogliamo diventare agenti operativi, a noi piace la ricerca, lo studio analitico degli avvenimenti nello scacchiere mondiale. ”
 
“Interessante, ma  la mamma cosa dice?”
 
 
“Non lo sa ancora. Papà, ha appena partorito… un po’ di sensibilità dai!!!”
 
 
Chuck scoppiò a ridere, i suoi figli avevano già imparato l’arte della diplomazia e di come muoversi a Washington.
 
Sicuramente avrebbero avuto l’appoggio di George e soprattutto del presidente che, in quel preciso istante, stava entrando in ospedale.
 
 
 
  
            Continua
                                                         Marzio C. e Valentina B
 

   
 
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