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Autore: nagrafantasy    22/11/2014    1 recensioni
«Cosa ti turba? A me puoi dirlo. A volte tenersi tutto dentro è difficile»
«Già. Ma quando cresci con l'idea che la solitudine sarà sempre la tua ancora di salvezza, non ti curi più di chi ti sta ad ascoltare»
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Morrigan, Nuovo personaggio, Sten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Qualcosa non va, Morrigan?»
La voce di Lagertha risuonò nella stanza dell'Arle Eamon nella città di Denerim.
Una bella città, seppure ricca di problemi da risolvere e oppressa dal Flagello incombente.
Era una situazione troppo incresciosa per giovare della notte stellata che si poteva ammirare affacciandosi alle finestre del grande palazzo, o per poter banchettare tutti insieme.
Ma quella sera Morrigan era diversa dal solito. Il cipiglio sarcastico e le labbra perennemente distese in un ghigno quasi beffardo che di solito la contraddistinguevano erano scomparsi per lasciare spazio ad un viso tirato, come se fosse preoccupata.
La Maga delle Selve sedeva accanto al caminetto acceso, gli occhi dorati fissi sulle fiamme che si innalzavano su per la cappa.
Sten era in piedi nella parte opposta della camera, appoggiato ad un pilastro e con la mente persa nei suoi più intimi pensieri.
«Io? Nulla» rispose Morrigan alla domanda di Lagertha.
La templare reclinò il capo, poco convinta.
Morrigan sbuffò. «Immagino non te ne andrai da qui finché non ti avrò detto la verità, giusto Custode Grigio?»
Lagertha si sedette sul divano appoggiandosi allo schienale, senza smettere di cercare la strega con lo sguardo.
«Cosa ti turba? A me puoi dirlo. A volte tenersi tutto dentro è difficile»
«Già. Ma quando cresci con l'idea che la solitudine sarà sempre la tua ancora di salvezza, non ti curi più di chi ti sta ad ascoltare»
«Io ti ascolto. Di' ciò che ti preme»
Morrigan sbirciò Lagertha e poi tornò cocciuta sulle fiamme.
«Lagertha, sei consapevole vero che quando tutto questo finirà, io sparirò?»
Sì, gliel'aveva già detto. 
All'inizio non sembrava per nulla una tragedia... ma quella sera, dopo tutte le avventure vissute insieme, dopo l'appoggio reciproco, dopo le notti passate vicine a vegliare sull'accampamento, Lagertha sentì come una spaccatura all'altezza del cuore.
«Non fare quella faccia. Non sei tu quella che deve rattristarsi» la rimbeccò la strega.
«Cosa intendi dire?»
«Per quanto le tue preferenze in amore siano alquanto discutibili, credo che un futuro con Alistair sarà per te motivo di grande gioia. Vivrete felici, dopo il Flagello...»
Lagertha avvertì i movimenti di Sten poco lontano. Sapeva che anche il Qunari stava ascoltando il discorso.
Sospirò, decisa a non lasciar correre quell'ondata di tristezza che albergava indubbiamente nella mente di Morrigan.
«Sei rammaricata di dovertene andare? Non potrai restare?»
«Ognuno ha il proprio destino e non lo si può aggirare. Sparirò, perché è ciò che mi spetta compiere una volta che l'Arcidemone sarà annientato»
«Rispondi alla mia prima domanda, Morrigan»
Lagertha era risoluta. Gli occhi turchesi annegavano nelle dune dorate del deserto.
Morrigan esitò per un istante.
Per la Maga delle Selve era sempre stato un problema aprirsi agli altri. Non l'aveva mai fatto, non le interessava. Eppure Lagertha era diversa, meritava di sapere.
«La verità è che non mi sono mai sentita, come dire, a casa. Non credevo fosse possibile provare affetto per delle persone... considerarle come parte di sé» farfugliò, distogliendo lo sguardo.
Lagertha sorrise.
«Se ci fosse un modo per rimanere al tuo fianco, anche a costo di sopportare una vita sotto le mie aspettative, non esiterei. Ma non si può»
«Capisco...»
«Già»
Entrambe ora fissavano il fuoco, il suo calore arrossava le gote e contrastava un poco il freddo grigiore che aleggiava negli animi.
«Perché ci hai pensato adesso?» chiese ancora Lagertha.
«Perché so che la resa dei conti è vicina. Lo sento» rispose semplicemente Morrigan.
Lagertha chinò il capo, scossa da emozioni contrastanti. Da una parte era lieta di sapere che ormai la sua battaglia stava per volgere al termine, dall'altra non sopportava l'idea di dover perdere una grande alleata, oltre che amica e, come Morrigan stessa aveva affermato, sorella.
Lagertha pose una mano premurosa sulla spalla della strega, scoprendo che il ciuffo di penne di corvo che portava sempre come decorazione era più morbido di quanto sembrasse alla vista.
«Ti troverò, Morrigan. Lo giuro»
«Non dovresti giurarlo. Probabilmente non mi rivedrai mai più»
«Invece sì. In questa vita o in un'altra, io ti rivedrò»
Esplose il silenzio.
Morrigan osservava Lagertha con sguardo commosso, ricambiato dalla stessa templare.
Quando udirono un pesante quanto insolito sospiro di Sten, compresero che quel giuramento era stato in grado di toccare persino l’animo di pietra di un Qunari.
  
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