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Autore: Geo_L_C    24/11/2014    1 recensioni
Il distretto 13 si è ribellato contro Panem e tutta Capitol City, c’è stata una guerra che è durata molto, troppo tempo, così, Panem, decise di radere al suolo tutto il distretto 13 e mettere una volta per tutte a tacere tutti i distretti. Per mettere fine hai giorni bui, Capitol City decide che ogni anno, da quel momento, tutti i distretti doneranno in sacrificio un ragazzo e una ragazza per partecipare ad un nuovo reality show chiamato: Hunger Games dove, in questa lotta al massacro, ci sarà solo un vincitore.
Ma cos'è capitato nella prima edizione..
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mags
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Terza Parte
Salvezza da uno sconosciuto
 
 

 
Erano passati all’incirca due giorni da quando erano iniziati i giochi, ricordo che non riuscivo a dormire molto bene soprattutto su dei massi scomodi o delle macerie rocciose e pungenti che ti punzecchiavano la schiena, non facevo una sana dormita da non sapevo nemmeno quanto tempo. Ronnie invece non dormiva affatto, restava di guardia a sorvegliarmi, non appena mi svegliavo lo facevo riposare per un paio d’ore ma quando lui si risvegliava dal riposo mi dava subito il cambio, non voleva che io mi stancavo troppo, forse mi reputava fragile e stupida come avevo dato l’impressione di essere come mi avevano suggerito la mia stilista e il mio staff. Già.. forse.. non mi ha mai detto perché mi proteggeva tanto, ma lo faceva e per questo non potrò mai ringraziarlo abbastanza.
Da quando il cannone sparò e annunciò la prima edizione degli Hunger Games, ricordo che in due giorni non c’erano ancora state vittime, o per lo meno, non dopo il mattino del terzo giorno. Ora mi salta alla mente un piccolo e lieve ricordo che dopo la prima edizione facevano vedere sempre chi erano stati i vincitori precedenti di quella determinata edizione, ricordo che al sesto Hunger Games il presentatore aveva annunciato che la prima fu stata l’edizione più corta mai vista prima, e non aveva tutti i torti, durò precisamente quattro giorni.
Ritornando a quel ricordo della prima edizione, alla terza mattina il sole color arancio si stava alzando per dar spazio all’alba, non faceva freddo in quell’arena, anzi, sembrava piena estate, i grilli cantavano gli uccelli cinguettavano e tutta la desolazione della Città in Rovina dedicata al distretto 13 si risvegliava da un sonno inquietante e agitato. Ma quella non fu una piacevole mattina come sembrava, venni risvegliata di soprassalto perché Ronnie mi aveva dato una leggera spinta, diceva a voce bassa di sentire dei passi li vicino e mi zittiva ogni volta che pronunciavo una sillaba o qualche domanda, poi origliai meglio e sentì che in effetti c’era qualcuno che stava correndo verso di noi, erano dei passi molto pesanti che schiacciavano le rocce e i bastoni con tale violenza che era percepibile da molte miglia, questa persona che man mano si avvicinava a noi sembrava agitata e impaurita correva più forte che poteva, poi sentimmo che subito dietro quel personaggio altri passi pesanti ma più cauti e tranquilli, probabilmente c’era un conflitto tra i due, non so da cosa sia scaturita questa violenza ma so con certezza che l’altra figura lo voleva morto. I passi si facevano sempre più vicini da dove eravamo noi, il casolare diroccato non era più un posto sicuro.
In fine vedemmo quella figura, un ragazzo che avrà avuto all’incirca sedici o diciassette anni con addosso la mia stessa divisa solo che sul braccio aveva contrassegnato il numero 8. Io e Ronnie eravamo pronti ad attaccarlo. Ma qualcosa cambiò
-ANDATEVENE DA QUI!!- urlò disperato facendoci segno di andarcene.
-Che cavolo stai dicendo?- replicò Ronnie.
-SCAPPATE!- urlò ancora più forte, ci prese con forza dalle braccia e ci spintonò via, io ebbi la prontezza di guardare chi ci fosse alle nostre spalle ed eccolo li, il tributo del distretto 5 che sparava frecce con una balestra argentata, ricordo perfettamente che una delle frecce l’avevo schivata per un soffio, mi stava per ferire l’addome. Dopo quell’attacco da parte sua decisi di correre dietro al ragazzo del 8. Stavamo correndo verso un ammasso di rottami li vicino, non appena pensavamo di essere quasi in salvo Ronnie fu colpito gravemente da un braccio, la freccia era entrata nella sua carne ed era trapassata da una parte all’altra e lui inciampò e cadde a terra con un tonfo, ritornai indietro per soccorrerlo, non l’avrei mai abbandonato. Non appena fui su di lui l’immagine mi martella tutt’ora la mente, il sangue sgorgava a fiotti dal braccio sinistro non sapevo nemmeno io che fare, così lo sollevai e lo presi sotto braccio.
-Dammi una mano, non possiamo lasciarlo qui!- urlai a quello del 8. Il ragazzo esito un istante, ma non appena vide che ero in seria difficoltà tornò indietro e aiutò Ronnie portandolo dietro alle macerie.
Restammo li qualche secondo per riprendere fiato, tutto sembrava tacere, il ragazzo del 5 aveva smesso di lanciare le frecce ma restava puntato verso di noi. Sentimmo i suoi passi cauti e allarmati che si avvicinavano, quello del 8 ebbe un idea.
-State qui, ok? Non dovete muovervi è chiaro?
Io e Ronnie non sapevamo con precisione quello che voleva fare, ed io non ebbi nemmeno il tempo di controbattere. Osservai la scena con molta attenzione, se quello del 5 avrebbe attaccato io l’avrei fermato ad ogni costo pur di salvare la vita a Ronnie. Il ragazzo del 8 uscì allo scoperto con le mani in segno di resa.
-Dammi tutte le armi che hai- disse quello del 5, notai che il ragazzo era visibilmente sconvolto e turbato, non sembrava che volesse uccidere nessuno ma l’avrebbe fatto per sopravvivere.
-Ok..- disse quello del 8 -ma devi stare calmo, va bene..- prese dal retro dei pantaloni una piccola ascia e la lasciò cadere a terra poco accanto a lui.
Il ragazzo del 5 fu talmente stupido da distrarsi per avvicinarsi cautamente all’ascia che aveva fatto cadere l’altro, ma con fermezza e crudeltà quello del 8 lo colpì in pieno volto con una sentita ginocchiata. Quello del 5 indietreggio tenendosi premuto il naso che sgorgava sangue, subito dopo quello del 8 tirò un’ulteriore calcio dove lo colpì in pieno stomaco ed in fine contrattaccò ancora con un pugno in pieno volto facendolo cadere a terra.
Il ragazzo del 5 cercò di ritirarsi su ma non ebbe abbastanza tempo perché quello del 8 lo colpì con ferocia sullo sterno con l’ascia, mi spaventai a quella scena, non guardai il resto ma sentì altri tre colpi sulla vittima ed in fine il cannone sparò.
Il ragazzo del 8 si avvicinò a noi e io prontamente presi il machete di Ronnie e glielo puntai mettendomi a proteggere il mio amico.
-Rilassati Sirenetta, sono qui per aiutarvi- disse.
-Non so se fidarmi di te, hai appena ucciso a sangue freddo- risposi.
-La mia lealtà nei vostri confronti mi sembra di avervela fatta notare- poi si mise al nostro stesso livello mettendo via l’ascia, mi guardo con uno sguardo che mi fece capire che di lui ci si poteva fidare -davvero, sto dalla vostra parte.
-Bè.. ma che differenza fa, ci sarà solo un vincitore- replicò Ronnie.
-Non temete ragazzi, preferisco arrivare con voi e morire per mano vostra, più tosto che per mano di quelli dell’1 e del 2.
-Come ti chiami?- chiesi.
-Josh, distretto 8, voi?
-Mags distretto 4 e lui è Ronnie del distretto 12.
Era ufficiale, avremmo avuto un valoroso alleato.
 
Si era fatto pieno pomeriggio, il sole era caldo e si stava molto bene all’ombra degli alberi, ricordo che guardavo l’ondeggiamento delle foglie vibrare e giocare con il vento fresco che ci toccava la pelle, per un secondo guardai i miei due ragazzi che mi avevano salvato la vita. Ronnie riposava, da quando il nuovo arrivato si era alleato con noi lui dormiva profondamente, era anche stanco da quanto sangue aveva perso, la fasciatura gliela dovevamo cambiare ogni tre ore. Poi il mio sguardo si posò su Josh, era triste, il suo sguardo sembrava spento e perso a pensare a qualcosa, qualcosa che lo aveva toccato nel profondo. Decisi di avvicinarmi a lui e gli sorrisi.
-Che succede?- chiesi, lui sospirò e non mi rispose subito ma poi alzò lo sguardo e ammirò il panorama terrificante di macerie e case distrutte che ci girava intorno.
-Sto cercando una persona qui nell’arena. Vedi, la mia compagna si chiama Tamara, ed è la mia ragazza. Da quando il cannone a sparato l’inizio dei giochi, non l’ho più ritrovata..- disse.
-Mi dispiace moltissimo.
-Già… ho visto che hai perso il tuo compagno due giorni fa.
-Si, ma non lo conoscevo nemmeno, sai.. non parlavamo molto- poi una domanda mi vagò nella mente e gliela porsi -che cosa vuoi fare adesso?
-Devo trovarla ad ogni costo- rispose fermo.
-E se non la ritrovassi in tempo, se vedessi proiettato il suo nome?
-Fidati, riuscirò a trovarla. Forse..- e poi quella domanda -..forse potreste aiutarmi voi! Lo fareste?
Non seppi cosa rispondere, ero davvero nel panico anche perché sapevo che in quel determinato orario i Favoriti si muovevano pronti ad attaccare qualche Tributo disarmato.
-Josh.. non credo sia una buona idea- dissi con voce calma. Il suo sguardo cambiò e divenne duro, mi dispiaceva dargli false illusioni ma c’erano veramente pochissime possibilità che l’avrebbe ritrovata, se non morta.
-Bè.. fate come vi pare, io vi ho salvato la vita ma andrò comunque a cercarla con o senza di voi.
Josh si stava per avviare quando d’un tratto i megafoni dell’arena si accesero e la voce del presentatore si fece largo per tutta l’arena, la natura si zittì.
-Attenzione tributi, attenzione, in sole tre giornate siete rimasti in nove Tributi. Vi faccio le mie congratulazioni. Per ciò abbiamo deciso di dare un festino alla cornucopia, tutti avrete notato che non c’è alcuna fonte d’acqua e pochissimo cibo. Dovrete raggiungere la cornucopia, li ci sarà il vostro premio, ma è solo per i primi quattro di voi che arriveranno. Spero che la fortuna sia sempre a vostro favore. Il messaggio non verrà ripetuto- i megafoni si spensero e la natura riprese le sue attività naturali con i vari rumori di animali ed insetti.
-Tamara..- disse Josh con una lieve voce, incontrai il suo sguardo perso nei sorrisi e nei ricordi, svegliai Ronnie e gli spiegai in breve il piano che avevamo, Josh non ce l’avrebbe mai fatta senza di noi così prendemmo una decisione: io Ronnie e Josh avremmo cercato Tamara e saremmo arrivati in finale insieme.
 
   
 
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