Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: MaryjaneErnesta    28/11/2014    0 recensioni
C'è chi nasce per caso, chi è desiderato, chi vive la vita come meglio può, chi sorride, chi piange, chi ride, e poi ci sono io, che di questa vita non ho capito un cazzo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Solitamente una persona appena sveglia pensa alle tante cose da fare durante alla giornata, agli impegni, alla famiglia, al proprio compagno, a cosa indossare, ma per me non è mai così. Ogni dannata mattina che apro gli occhi mi pongo solo alcune semplici domande "Perchè sono ancora qui?" " Oggi che cazzo succederà? cosa oggi rovinerà la mia giornata?" "E' panico questo? o è ansia? quali medicine devo prendere?"
E così mi ritrovo alla non più tenera età di venticinque anni, ad avere una vita che nemmeno un ottantenne sogna, ogni giorno la stessa fottuta routine, stesse facce, stessa strada. Potrei addirittura non aprire gli occhi al mattino, vestirmi a caso, cosa che già faccio, e percorrere la strada sempre ad occhi chiusi, ho imparato gli odori, le piccole cunette e i pezzi rotti della strada.

A occhio posso sembrare una persona "figa", dai capelli multicolor, o di colori strani, che veste in modo stravagante, che legge roba strana, ma alla fine cerco solo di sopravvivere in questa merda. 
 
Non credo di avere una grande intelligenza, ma molti lo credono, credono che io sia una persona fantastica, sempre pronta a dare consigli, disponibile con tutti, ma non è affatto così. Fosse per me li brucerei tutti questi dannati figli di puttana che si fanno fighi con frasi prese dai libri rubati ai propri genitori, o ad un telefilm di cui magari non hanno capito un cazzo, ma quella frase gli sembrava ok e l'hanno imparata a memoria.
 
Quando la mattina vado a lavoro e vedo ragazzi perfettamente uguali, vestiti allo stesso modo, che mi fissano, solo per il mio aspetto fisico, e per le stronzate che indosso ogni giorno, io continuo a camminare, facendo finta di nulla, sorridendo a chi mi rivolge la parola, ma onestamente, mi sto cagando addosso dalla paura, è sempre così, stare tra la gente mi mette una paura incredibile, così, per non finire chiusa in casa o addirittura in un manicomio mi maschero, mi faccio aiutare.
 
Effettivamente non sono una persona ch si può definire normale, e mio padre me lo ricorda ogni cazzo di giorno, e mia madre me lo fa pesare ogni sra quando torno da lavoro distrutta, non sono propriamente pazza, ma nemmeno "sana".
 
Ho passato la mia infanzia in silenzio, rimanendo sempre ferma, lo psichiatra disse che non scendevo le scale per paura di cadere, o meglio, glielo dissi io, poichè nonostante i miei quattro anni, sapevo bene che dire "non voglio avere a che fare con questo mondo di merda, mi avrebbe marchiata a vita", però poi i marchi sulla pelle sono arrivati, e non me li ha fatti un medico, me li son fatta da sola, con una bella lametta. Si, sono autolesionista, non di quelle coglioncelle che si fanno il taglietto per poi mostrarlo su tumblr, io sono una di quelle che taglia finche il sangue non gocciola e vede un poco del suo interno, che come dice il caro Davide "è così fragile, così fraterno".
 
Verso i diciannove anni però ho avuto la conferma "sindrome bipolare", e mi hanno dato dei farmaci, certo come se dei farmaci ti insegnassero cos'è davvero la tua malattia e ti insegnassero come cazzo devi vivere questa vita che tu proprio non volevi. I dottori sono bravi in questo, ti ascoltano qualche minuto, estrapolano dal tuo discorso quello che gli serve per la diagnosi e poi fanculo, facciamo una bella ricetta con qualche pillolina che le farà vedere il mondo migliore! E si, il mondo lo vedi davvero migliore, indossi degli occhiali come quelli 3D, ma la sera, quando dormi, lì i farmaci non fanno un cazzo, lì sei tu contro i tuoi pensieri, lì sei tu contro il mondo, lì sei tu contro te stessa.

Credo non esista cosa peggiore dell'odiare se stessi e combattere con lo specchio, certo tutti siamo scontenti di qualcosa in noi, ma con me è diverso. Niente cose fighe o da libri da cui faranno un film, non sono una malata terminale, non salverò la mia nazione e non risolverò un enigma, semplicemente io sono nata con uno scopo. Molti possono dire "beh i tuoi ti volevano", ma no, io non sono nata perchè mi volevano, io sono stata la cura, o meglio, una cura in più per mia madre, per la sua depressione. Bello vero? Bello sapere che sei stato il figlio che doveva parare un matrimonio fallito, il figlio che non avrebbe dovuto far sentire gli altri due dei falliti, il figlio che cura la madre, e alla fine si, mi prendo cura di mia madre, i miei fratelli mi hanno abbandonata ed il matrimonio dei miei è andato in pezzi quando avevo due anni... bel lavoro ho fatto, vero?
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: MaryjaneErnesta