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Autore: cartoonkeeper8    28/11/2014    2 recensioni
"The wall between... Reality and fantasy... Sometimes so small, and now so tall!"
Cit. Raphael Gualazzi.
RaphaelxApril
Genere: Erotico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: April O'Neil, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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~~*Angolo autrice* Ciao ciao ciao, drughi belli! ... No, non si vede che ho appena visto Arancia meccanica, no no no. :)
Conunque... volevo dire alla cara LaraPink che nonostante mi sia costato tanto...  ce l'ho fatta. L'ho scritta. Lacrime e sangue, sangue e lacrime, pianti e stridori di denti eccetera eccetera. Ma vabbè.
Nel pensare ad una scena "erotica" non ho potuto fare a meno di pensare a "E.T." di Katy Perry... non chiedetemi perchè. La mia povera testolina bacata.
Insomma breve spiegazione: due capitoli sullo stesso tema. Ma con due finali diversi. A voi il piacere di decidere quale sia il vostro preferito. Buona lettura e... niente, buona lettura e basta.
 

~~April non sentiva freddo tra le braccia di Raffaello. La maglietta gialla giaceva a pochi passi dal letto, ma non ne sentiva assolutamente la mancanza. Bastava quello sguardo smeraldino a scaldarle il cuore e a farla imporporare tutta. Si può affogare nell’erba? Capiva come doveva sentirsi Dorothy nella città del mago di Oz. [1] Doveva ritrovarsi nuda di fronte a lui per apprezzare il raro colore di quegli occhi?


You’re…  so…  hypnotizing...

Lui la strinse a sé, respirando forte. Scalciò via le lenzuola ormai appallottolate ai piedi del letto e strinse le gambe di lei tra le sue. Raffaello pensò che in fondo aveva avuto ragione almeno su una cosa: peccare era davvero paradisiaco. L’inferno doveva proprio essere un bel posto.

Could you be the devil, could you be and angel?

Aveva bisogno del tocco di quelle mani piccole e fredde, lo faceva sentire puro…

Your… touch… magnetizing…
 
Leggero…

Feels like I am floating…
 
Si sentiva come le arancioni e brillanti pepite pulviscolari che risplendono in controluce al tramonto. Arancioni, come i magnifici capelli di April. Pura seta.

Leaves my body glowing…

April non si spiegava perché non l’aveva capito prima. Cosa li aveva tenuti lontani? Perché li avevano tenuti separati? Le avevano detto che lui l’avrebbe fatta soffrire, che era sbagliato, ma cosa era sbagliato?, lui, loro, tutto, ma no, non era vero, erano loro che si sbagliavano.


They… say… be afraid…

Era totalmente diverso. Lui era diverso, loro erano diversi, tutto era totalmente diverso.

You’re not like the others futuristic lovers! Different DNA…

Non lo capivano, non l’avevano mai capito e non avrebbero mai potuto capirlo… come sapeva fare lei.

They don’t understand you…

Raffaello si chiedeva dove era stata lei fino a quel momento. Dove?

You’re from a whole ‘nother world…

Era speciale, e lo rendeva speciale solo per il semplice fatto di essere lì con lui, in quel preciso istante.

A different dimension…

Si sentiva finalmente curato, salvato, da quell’abisso che da sempre colmava la sua anima.

You open my eyes…

Era pronto ad annullarsi per essere LEI, era pronto a non lasciarla andare…

And I’m ready to go

No, non l’avrebbe mai lasciata andare, perché insieme  a lei aveva capito cosa provano le stelle…

Lead me into the light!

E fu in onore delle stelle che Raffaello la baciò.

Kiss… me…. Ki-ki-kiss me!

E dentro quel bacio una dolce amara irresistibile fiera si impossessò dei loro corpi, li penetrò con violenza passionale, anestetizzando la paura e stuzzicando la voglia.

Infect me with your love… and…

Si sentirono morire e rinascere tre volte, quanti furono i baci che si regalarono l’un l’altro.

Fill me with your poison!

April gli si strusciò contro, stringendosi a lui come a dire “Prendimi, sono tua”.

Take… me… ta-ta-take me!

E Raffaello si arrese a quella richiesta-comando. Non poteva negarlo, era diventato il suo schiavo…

Wanna be your victim…

E voleva esserlo per sempre. Non avrebbe mai smesso.

Ready for abduction!

Solo una frase si ripeteva in loop nella mente di April… Dio, come l’amava…

Boy…

Per lei l’unica cosa aliena era la sensazione che lui le regalava ogni volta che si univano in quell’abbraccio.

You’re an alien…

Le sue mani non l’avevano mai toccata prima, eppure le sembrava di conoscerle da sempre.

Your… touch is so.. foreign…

Non riusciva a capire, era forse troppo complicato per la sua mente di ragazza quindicenne…

It’s… supernatural…

Ma le sembrava che loro due non fossero fatti per quel mondo.

Ex…traterrestrial.


E con questo pensiero lo guardò negli occhi, azzurro nel verde, e gli sussurrò: “Ti amo, Raffaello”.
Per tutta risposta, un urlo carico di delusione rimbombò nella metropolitana abbandonata.




- Ehi, dormiglione! Ci siamo alzati tardi stamattina!
- Scusa Leo, non ho dormito molto stanotte.
Il leader, capendo che c’era qualcosa di strano, si sedette accanto a suo fratello, che disegnava sul tavolo dei cerchi immaginari.
- È tutto a posto?
- Hmm…
- Hai le occhiaie. Non hai dormito?
- Ehm… non tanto. Incubi.
- Ne vuoi parlare?
- Tranquillo, Leo, sto bene. Era solo un sogno, no?
Leonardo stava per ribattere, quando una voce lo interruppe.
- Buongiorno ragazzi… ehi, che è quel muso lungo?
La tartaruga seduta si voltò a guardare il fratello appena entrato. Senza proferire parola.
- Che c’è, Ice Cream Kitty ti ha mangiato la lingua? Leo, volevo dirti che oggi tocca a me allenare April, quindi…
Il rumore della sedia spostata di scatto fu quasi assordante. Appoggiato allo stipite della porta, Raffaello guardò confuso suo fratello uscire singhiozzando dalla cucina. Michelangelo, in lacrime, singhiozzò ancora più forte quando per poco non andò a sbattere contro Donatello, che assonnato stava varcando la soglia della stanza per fare colazione.
Il viola guardò subito il rosso.
- Cosa gli hai detto stavolta?
- Niente! Non so che cosa gli sia preso! – si difese lui, allargando le braccia. Allora il nerd guardò Leonardo, che fece spallucce.
- Incubi, ha detto. – spiegò lui pacatamente.
Donatello e Raffaello si guardarono, annuendo comprensivi.


[1] Citazione del Mago di Oz, riguardo La città di Smeraldo.

  
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