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Autore: Little Redbird    28/11/2014    1 recensioni
Flash scritta per il Drabble Week-end indetto nel gruppo We are Johnlocked.
Prompt: "Recount the night that I first met your mother, and on the drive back to my house I told you that I loved you." "Still Into You", Paramore.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flash scritta per il Drabble Week-end indetto nel gruppo We are Johnlocked.

 
God only knows


Sherlock accarezzò la schiena nuda di John, che dormiva di fianco a lui, seguendo con l'indice la spina dorsale nella sua lunghezza, fino a raggiungere il bordo delle lenzuola bianche che lo coprivano fino ai fianchi.
"Ti amo, John Watson" mormorò al buio. 
Ogni volta che diceva quelle due parole sembrava la prima. La prima, imbarazzante volta in cui aveva detto a John che l'amava si erano quasi schiantati contro un albero. Sherlock sorrise ricordando lo shock sul volto del dottore, il respiro affannato che faceva muovere frenetici le spalle ed il petto, mentre cercava di tenere gli occhi sulla strada. 
Non era stato romantico o speciale, glielo aveva detto e basta: un frettoloso 'ti amo' che gli impedisse di tirarsi indietro. Non aveva mai confidato a John perché avesse scelto proprio quel momento per dirglielo, nonostante lui glielo avesse chiesto infinite volte. Voleva conservare quel momento solo per sé, un unico momento soltanto suo prima di dividere tutto con il suo compagno. E poi, non voleva suonare stupido dicendogli che era stata sua madre a dargli il coraggio necessario a dirlo. 
Incontrare la madre di John era stata una vera rivelazione. Osservarla piangere senza imbarazzo per il figlio ogni volta che posava lo sguardo su di lui, gli aveva aperto gli occhi in un modo che solo una madre può fare. La signora Watson sapeva cosa significava credere di aver perso John, pregare perché non fosse in pericolo, ferito o morto. Lei sapeva come ci si sentiva a credere di aver perso per sempre il suo sorriso, lo sguardo curioso e le sue mani callose. Sapeva quanto tremenda fosse la vita senza John, e questo l'aveva quasi distrutta durante il periodo in cui era stato in Afghanistan. 
Era così che Sherlock aveva realizzato di non voler scoprire come sarebbe stata la sua, di vita, senza John. Non voleva sapere come sarebbero state le sere d'inverno senza giocare come ragazzini, le lenzuola senza il suo profumo o l'ora del tè con la sola compagnia di Mrs Hudson. Non voleva tornare lo Sherlock senza John. Per questo glielo aveva detto, perché John avrebbe capito questo e molto altro da quelle due parole. Glielo aveva detto perché voleva sentirselo dire a sua volta, anche se John era rimasto in silenzio per tutto il tragitto verso casa; non aveva proferito parola fino a quando non avevano chiuso la porta dell'appartamento dietro di loro.
"Ti amo, Sherlock. Dio solo sa se ti amo" aveva mormorato quando lui ormai aveva perso le speranze di sentirselo dire.
Sherlock passò le lunghe dita trai capelli di John, che sospirò estasiato nel sonno. "Dio solo sa se ti amo, John."




 
   
 
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