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Autore: piumetta8    28/11/2014    1 recensioni
La volontà di Jordi era sempre stata quella di diventare un minore emancipato. Ora che il traguardo è ad un passo, è davvero ciò che vuole?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il getto caldo della doccia era sempre un toccasana dopo le interminabili ore di tensione trascorse in sala-operatoria.

Il dottor McAndrew si concedeva sempre quei dieci minuti di puro relax lasciando che il calore rilassasse i suoi muscoli tesi.

Poteva visitare novanta pazienti di fila o passare intere giornate in sala operatoria senza avvertire la stanchezza ma appena si fermava si svuotava di tutta l'energia.

Sicuramente un sandwich veloce e un buon film in televisione, una volta tornato a casa, gli avrebbero conciliato il sonno. Prima di lasciare l'ospedale, però, decise di fare un altro giro per il reparto.

I problemi di quei ragazzi erano anche problemi suoi. E c'era una questione in particolare che gli faceva passare le notti in bianco nelle ultime settimane.

Sorpreso e contrariato trovò un letto vuoto.


Jordi era rannicchiato in un angolo della grande stanza che, abitualmente, veniva usata per le lezioni. Una vera e propria aula scolastica.

"Non dovresti essere a letto tu?"

Lo rimproverò il dottor McAndrew.

"Non riuscivo a dormire. E non volevo svegliare Leo tenendo accesa la luce per poter leggere."

Adam si avvicinò, interessato al libro che il ragazzo teneva tra le mani.

"Cosa stai leggendo di bello?"

Jordi sollevò il tomo perché la copertina fosse ben visibile. Adam sorrise.

"Addio alle armi. Una lettura un po' triste, vero?"

Jordi si strinse nelle spalle e sorrise di rimando. Aveva gli occhi lucidi e all'occhio clinico di Adam non sfuggì che doveva avere qualche linea di febbre addosso.

"Come ti senti? Nausea? Vertigini?"

"Niente di tutto questo. Ho solo un po' di freddo."

Rispose sinceramente il ragazzo raggomitolandosi nel suo plaid.

"Dovresti essere a letto."

Ripeté quella raccomandazione il dottore.

"Altri dieci minuti e poi torni nella tua stanza."

Gli concesse per poi alzarsi per andarsene. Esitò: forse quello era il momento giusto.

"Ehi Jordi posso parlare con te un minuto?"

Disse tornando indietro e sedendosi difronte al ragazzo che non capiva proprio a cosa fosse dovuto quel ripensamento.

"Certo."

"Ho saputo che domani mattina hai un incontro con il giudice!"

"Già. Mi vuole incontrare. Sa...Sono un po' nervoso."

"Probabilmente vuole conoscerti meglio prima di decidere se approvare la tua emancipazione. Ma scommetto che andrà tutto bene."

"Lo spero. Non so proprio cosa farò se lui dirà di no."

Il Dottor MCAndrew non era ancora convinto che quella fosse la decisione migliore per Jordi. Conosceva la sua situazione, con la madre che lo aveva abbandonato, e la sua condizione medica, con un cancro che lo stava uccidendo lentamente.

"So che non ti farà piacere ciò che sto per dirti ma non sono sicuro che l'emancipazione sia l'opzione migliore per te in questo momento!"

Jordi si irrigidì. Forse aveva preso la cosa con troppa leggerezza o forse non capiva ancora appieno tutte le responsabilità che sarebbero derivate dal diventare adulto così presto. Il Dottor McAndrew era intenzionato a sbattergli la verità in faccia perché si rendesse conto di non potercela fare da solo.

"Ascolta Jordi. La tua situazione è abbastanza grave. Gli effetti della chemio potrebbero durare anche per tutto il trattamento e sai bene quanto siano debilitanti, inoltre, anche nelle giornate buone sei esausto. Gli insegnanti dicono che non riesci nemmeno a concentrarti a lezione. Immagina di dover lavorare e studiare, in un contesto simile. Quanto credi che resisteresti?"

Jordi abbassò gli occhi.

"Sii onesto con me Jordi: tu non vuoi essere un adulto, piuttosto vuoi essere sicuro di stare lontano da tua nonna e dalle sue discutibili teorie sulla medicina."

Jordi annuì.

Non voleva tornare in Messico. Non voleva tornare da persone che credevano che il cancro potesse essere curato dalle capre.

"Forse allora dovresti dirlo al giudice. Dovresti essere sincero anche con lui."

"Io non voglio finire in qualche casa famiglia quando esco da qui!"

"Sarebbe così terribile?"

"Sì"

Il dottor McAndrew accostò la sua sedia ancora più vicino a Jordi.

"Allora dovresti chiedere al giudice di designare per te un tutore legale. Qualcuno che si assicuri che tu vai a scuola. Qualcuno che capisca le tue esigenze mediche e che non va in panico appena le cose peggiorano. Qualcuno di cui ti puoi fidare."

"Ma io non conosco nessuno che risponda a questi requisiti, dottor McAndrew. Sono cresciuto con una madre più interessata ai casinò che a me e con una nonna che crede che anche i tappetini abbiano un'anima."

"Tu conosci quel qualcuno Jordi!"

Era così convincente, così disponibile, così sicuro di quella decisione che Jordi stentò a crederci.

"Sul serio? Lei farebbe questo per me?"

"Jordi sei tu che mi hai scelto. Sei tu che hai oltrepassato il confine per venire negli Stati Uniti a cercare proprio me. Sei tu che mi hai chiesto di farti stare meglio e non mi hai permesso di dire di no. Ricordi? Quando sei arrivato qui mi hai detto che no non esiste nel tuo vocabolario. Ti sto dicendo di sì, Jordi. Ti aiuterò. Se tu me lo permetterai."

   
 
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