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Autore: Scarl_Bloom 94    29/11/2014    3 recensioni
Lui mi guardava da lontano mentre io cercavo di dare il meglio di me stessa sul palco. Non capivo come avessi fatto ad innamorarmi di un uomo così prepotente e antipatico. Avevo cresciuto mio figlio William da sola, contando solo sulle mie forze. E un bel giorno arriva lui, Orlando Bloom.
< No…non…ti avvicinare. Io…sono la tua guardia del corpo. Non possiamo. >
< Io...ti voglio. >
Era la mia guardia del corpo, ed io avrei dovuto vederlo solo come un mio dipendente e non come un uomo. C’ero cascata e ormai non potevo fare più niente per tornare indietro, per evitare di innamorarmi di lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Guardia del corpo

 

Lui mi guardava da lontano mentre io cercavo di dare il meglio di me stessa sul palco. Cantavo quella canzone d’amore, scritta proprio per lui, per la mia guardia del corpo. Non capivo come avessi fatto ad innamorarmi di un uomo così prepotente e antipatico. Ma lo amavo. Lo amavo tanto. E in quel momento glielo stavo urlando a squarciagola. Era piombato nella mia vita all’improvviso e in poco tempo era riuscito a sconvolgermela del tutto. E con i suoi modi di fare, con i suoi gesti, con i suoi rari sorrisi, era riuscito a farmi innamorare perdutamente. Ero sempre stata forte. Dopo quella violenza subita a diciassette anni non volevo avere più a che fare con un uomo. Avevo cresciuto mio figlio William da sola, contando solo sulle mie forze. E un bel giorno arriva lui, Orlando Bloom.

 

<< Brava, Scarlett! Sei stata bravissima! >> disse fiera di me la mia manager abbracciandomi forte. Annuì cercando di sorridere ma sentivo un gran male dentro al petto. Orlando era ancora lì a fissarmi, con quel suo sguardo freddo e d’acciaio. Ogni volta che mi esibivo, i suoi occhi non si staccavano mai da me. Lui doveva proteggermi, me l’aveva più volte ribadito. E l’aveva fatto. Mi aveva salvato la vita, più volte.  Era la mia guardia del corpo, ed io avrei dovuto vederlo solo come un mio dipendente e non come un uomo. C’ero cascata e ormai non potevo fare più niente per tornare indietro, per evitare di innamorarmi di lui. Mi misi a correre per andare dal mio piccolo William. Aveva solo cinque anni e per causa mia era costretto a viaggiare per il mondo per concerti, film ed eventi vari. Spesso se ne stava in camerino con la sua babysitter. Facevo tutto quello per lui, per potergli dare un futuro migliore. Quel futuro che a me fu negato.

<< Mamma! Mamma! >> urlò dalla contentezza appena mi vide. << Io e Pellie abbiamo fatto un disegno! >> . Lo abbracciai forte e lo strinsi a me per almeno un minuto. Ho rischiato di perderlo per sempre e non avrei voluto rivivere quella terribile esperienza per nulla al mondo. Amavo mio figlio più di ogni altra cosa. E anche se è stato il frutto di una violenza non l’ho mai rifiutato.  << Piccolo Will! Imparerai mai a dire il mio nome correttamente? Sono Perrie, non Pellie! >> .  Sorrisi mentre mio figlio e la mia migliore amica discutevano su quale fosse realmente la pronuncia del suo nome. E Dovevo tutto a lei .  Perrie e Carol mi erano state sempre vicine. Quella pazza di Perrie mi aveva aiutata molto con William, era diventata la sua tata oramai. E per quanto riguarda Carol, era stata da sempre un ottima assistente. << Scarl, hai ricevuto altre minacce? >> mi domandò Perrie, a bassa voce, approfittando della distrazione del piccolo Will. Feci di no col capo mentre in realtà tremavo dalla paura. Non volevo che accadesse di nuovo qualcosa di male al mio bambino e come se tutto ciò non fosse bastato, avevo anche discusso con Orlando proprio su quella faccenda. Continuava a ribadirmi che non dovevo più partecipare a nessun evento finché continuavano ad arrivare minacce. E in più sosteneva che c’era un traditore tra le persone che mi stavano accanto. Non ci volevo credere e così alla fine abbiamo finito per litigare. Sospiravo mentre Will mi faceva vedere il suo disegno. E quando mi resi conto che aveva disegnato me, lui ed un uomo quasi non mi venne un colpo. << Ma…amore mio…chi è questo signore? >> . Will mi guardò con un sorriso meraviglioso. Lo stesso sorriso che a volte mi regalava Orlando. Sapevo che mio figlio si fosse affezionato molto alla mia guardia del corpo e viceversa. Ma quel sorriso mi lasciò senza fiato. << E’ Orlando. >> Mi disse semplicemente. Gli accarezzai quella testolina dorata mentre cercavo di trattenere le lacrime. << Gli ho chiesto se vuole essere il mio papà >>. Spalancai gli occhi, incredula delle sue parole. << Cosa?! Will…che linguaccia! E…dimmi…lui…cos’ha risposto? >> . Sentivo il cuore scoppiarmi dentro al petto e nel frattempo mi davo dell’idiota per la domanda che avevo appena fatto a mio figlio. Pensai che sicuramente si sarà messo a ridere per quella richiesta un po’ bizzarra che gli aveva fatto il mio piccolo. << Ha detto si. >>

In quel preciso istante sentimmo dei colpetti alla porta. Perrie andò subito ad aprire senza nemmeno chiedermi se poteva o no. E quando intravidi la mia guardia del corpo iniziai a sentire caldo e freddo nello stesso istante. << Devo parlare con Scarlett. Mi lasciate da solo con lei? >> chiese cortesemente ai due. Will scese subito dalla sedia e corse da lui per abbracciarlo. Portai una mano sul cuore quando vidi l’uomo abbassarsi e prendere in braccio il mio bambino. << Posso parlare con tua madre, giovanotto? >> Will annuì e gli diede un bacio sulla guancia. Quando entrambi uscirono, iniziai a prendermi dal panico. << Sei stata fantastica prima…sul palco >> . Rimasi senza parole, credevo volesse rimproverarmi ancora. << Ti amerò per sempre… >> pronunciò le parole della canzone << mi è piaciuto quando l’hai urlato >> e avanzò verso di me. Mi sentivo come di impazzire. Il cuore non faceva che battere e battere all’impazzata. Orlando si mise a camminare intorno a me ed io ero completamente stordita dal suo profumo. << E…mi guardavi . >> Annuì e sospirai << si, ti guardavo. Non posso? >> Mi girai verso di lui e quel suo sguardo d’acciaio mi ammutolì. << Io ti guardo sempre. Non ti mollo mai. Quando canti, quando reciti. Io sono sempre lì a guardarti. Sono sempre pronto a correre da te. >> Eravamo sempre più vicini e sentivo in me il desiderio di rifarlo di nuovo, di baciarlo ancora una volta. << Farai la brava, vero? Non mi creerai più problemi? >> Annuì, completamente stordita. Lo volevo. Lo desideravo con tutta me stessa. Orlando abbassava e rialzava gli occhi in continuazione. Stava guardando la mia bocca, perché anche lui desiderava ardentemente baciarmi di nuovo. << Ross…non possiamo… >> Sorrisi nel sentirgli pronunciare il mio vero nome. << il mio nome artistico non è di tuo piacimento? >> Orlando sospirò << perché adesso non è di lavoro che stiamo parlando. >> Sentì un brivido attraversarmi la schiena << ah no? E di cosa? >> Mi avvicinai ancora. Volevo toccare quelle labbra con le mie, volevo sentire il suo sapore. << No…non…ti avvicinare. Io…sono la tua guardia del corpo. Non possiamo. >> Indietreggiò ma non mollai l’impresa. << Io…ti voglio. >> Finalmente riuscì a trovare il coraggio di dirglielo. Orlando non parve per niente sorpreso ma alzò ugualmente una mano come per impedirmi di andare oltre. << E’…complicato. >> Risi << complicato? No, Orlando…non lo è. So di essermi comportata male con te, più di una volta. E so anche di averti urlato tante cose orrende contro. Ma…adesso è diverso. >> Ma l’uomo non sembrava per niente convinto << no, Ross…è tutto uguale, non è cambiato nulla. Io non posso…darti quello che cerchi. >> Continuavo a non capire ma non mi arresi nemmeno dinnanzi a quelle sue parole. << Hai detto a Will che vuoi essere il suo papà. >> L’uomo s’irrigidì di colpo << e cosa potevo dirgli? Io…voglio bene a tuo figlio. Non volevo deluderlo…ne ha passate tante. >> Riuscì ad avvicinarmi e a sfiorargli il viso con le dita << alla fine anche tu hai un cuore, allora. >> Toccai le sue labbra e Orlando chiuse gli occhi, come per controllarsi. << Si che ce l’ho. E in questo momento sta battendo più forte di quanto dovrebbe. >> Mi misi in punta di piedi per avvicinare il mio viso al suo << lo so che mi vuoi anche tu. >> Orlando perse del tutto il controllo. Mi afferrò da sotto il seno con decisione e prepotenza, e senza indugiare ancora, unì le nostre labbra. Era un bacio colmo di passione e desiderio. Le nostre lingue lottavano muovendosi da una bocca all’altra. Rallentai per la fatica di tenergli testa e Orlando prese il pieno controllo di quel bacio.  Lo sentì ansimare, gemere, mentre mi toccava, mi stringeva e mi baciava con sempre più voglia. Sembrava come se stesse combattendo contro quello che sentiva. Io invece mi sentivo scoppiare d’amore. Si staccò solo per riprende fiato. << Quando ti guardo….mentre canti o reciti…lo sai cosa immagino? >> Sentivo il suo fiato sulla mia bocca e stordita come non mai non potei far altro che annuire. << Immagino di baciarti…così…come un secondo fa. E poi immagino di spogliarti… di toccarti… di ….di…fare l’amore con te. >> Rimasi a bocca aperta mentre l’uomo continuava a darmi leggeri baci sulle labbra, ansimando e tenendomi stretta nella sua presa.  << Si. Io ti voglio. Ti desidero come non ho mai desiderato nessuna in vita mia. Ma…non posso. >> Mi lasciò andare e rimasi a guardarlo incantata mentre cercava di pulirsi le labbra dal rossetto che gli avevo lasciato durante quel bacio divoratore. << Io non…voglio farti del male. >> Sorrisi e cercai di avvicinarmi ancora una volta. << Tu…non mi hai mai fatto del male! Hai sempre cercato di proteggermi. Sia me che Will. E ci sei sempre riuscito. >> Orlando si tenne a una giusta distanza mentre cercava di replicare << non è…così semplice come sembra. >> Abbassai lo sguardo esasperata e confusa. << Non ci vuoi con te? >> Sentì l’uomo avanzare e come alzai il capo lui lo afferrò nelle sue mani << no, Ross. Io darei la vita per voi due. Siete l’unica cosa di cui mi importa veramente. >> E mentre mi diceva quelle cose, per la prima volta in vita mia, sentivo che con lui al mio fianco non poteva succedermi niente di male, ne a me ne a mio figlio. Orlando c’avrebbe protetto da tutti e da tutto. << Tu non sai quanta…paura ho >> mi disse ancora per poi abbracciarmi << ho paura di…non esserci… quando avrete bisogno di me. >> Sciolse immediatamente l’abbraccio, probabilmente si era anche pentito di quel gesto. << Ora torniamocene a casa. Va bene? >> Lo guardai con gli occhi tristi e delusi << e noi? >> Orlando prese il mio cappotto e quello del piccolo Will << noi continueremo ad essere quello che siamo sempre stati. >> L’aveva detto con troppa freddezza e non avevo la forza di contestare quelle sue parole. Aprì la porta e prima di uscire lo fermai, afferrandolo per un braccio << anch’io l’ho immaginato stasera. >> L’uomo mi guardò confuso << cosa? >> Sorrisi leggermente e lo guardai negli occhi  << di fare l’amore con te. >>

Mi regalò una carezza sul viso, breve ma intensa. Uscimmo da quel camerino, continuando ad essere io Scarlett, l’artista più amata del momento, e lui la mia guardia del corpo, pronto a proteggermi da ogni pericolo.

 

 

 

 

 

Spazio *autrice*

Ciao bimbi e bimbe ^^

Questa è una One-shot che… se vi piacerà potrebbe diventare molto presto una long :D

Quindi ditemi cosa ne pensate :D

   
 
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