Guardia
del corpo
Lui
mi guardava da lontano mentre io cercavo
di dare il meglio di me stessa sul palco. Cantavo quella canzone
d’amore, scritta
proprio per lui, per la mia guardia del corpo. Non capivo come avessi
fatto ad
innamorarmi di un uomo così prepotente e antipatico. Ma lo
amavo. Lo amavo
tanto. E in quel momento glielo stavo urlando a squarciagola. Era
piombato
nella mia vita all’improvviso e in poco tempo era riuscito a
sconvolgermela del
tutto. E con i suoi modi di fare, con i suoi gesti, con i suoi rari
sorrisi,
era riuscito a farmi innamorare perdutamente. Ero sempre stata forte.
Dopo
quella violenza subita a diciassette anni non volevo avere
più a che fare con
un uomo. Avevo cresciuto mio figlio William da sola, contando solo
sulle mie
forze. E un bel giorno arriva lui, Orlando Bloom.
<<
Brava, Scarlett! Sei stata bravissima!
>> disse fiera di me la mia manager abbracciandomi forte.
Annuì cercando
di sorridere ma sentivo un gran male dentro al petto. Orlando era
ancora lì a
fissarmi, con quel suo sguardo freddo e d’acciaio. Ogni volta
che mi esibivo, i
suoi occhi non si staccavano mai da me. Lui doveva proteggermi, me
l’aveva più
volte ribadito. E l’aveva fatto. Mi aveva salvato la vita,
più volte. Era
la mia guardia del corpo, ed io avrei
dovuto vederlo solo come un mio dipendente e non come un uomo.
C’ero cascata e
ormai non potevo fare più niente per tornare indietro, per
evitare di
innamorarmi di lui. Mi misi a correre per andare dal mio piccolo
William. Aveva
solo cinque anni e per causa mia era costretto a viaggiare per il mondo
per
concerti, film ed eventi vari. Spesso se ne stava in camerino con la
sua
babysitter. Facevo tutto quello per lui, per potergli dare un futuro
migliore.
Quel futuro che a me fu negato.
<<
Mamma! Mamma! >> urlò dalla
contentezza appena mi vide. << Io e Pellie abbiamo fatto
un disegno!
>> . Lo abbracciai forte e lo strinsi a me per almeno un
minuto. Ho
rischiato di perderlo per sempre e non avrei voluto rivivere quella
terribile
esperienza per nulla al mondo. Amavo mio figlio più di ogni
altra cosa. E anche
se è stato il frutto di una violenza non l’ho mai
rifiutato. <<
Piccolo Will! Imparerai mai a dire
il mio nome correttamente? Sono Perrie, non Pellie! >> . Sorrisi mentre mio figlio
e la mia migliore
amica discutevano su quale fosse realmente la pronuncia del suo nome. E
Dovevo
tutto a lei . Perrie
e Carol mi erano
state sempre vicine. Quella pazza di Perrie mi aveva aiutata molto con
William,
era diventata la sua tata oramai. E per quanto riguarda Carol, era
stata da
sempre un ottima assistente. << Scarl, hai ricevuto altre
minacce?
>> mi domandò Perrie, a bassa voce,
approfittando della distrazione del
piccolo Will. Feci di no col capo mentre in realtà tremavo
dalla paura. Non
volevo che accadesse di nuovo qualcosa di male al mio bambino e come se
tutto
ciò non fosse bastato, avevo anche discusso con Orlando
proprio su quella
faccenda. Continuava a ribadirmi che non dovevo più
partecipare a nessun evento
finché continuavano ad arrivare minacce. E in più
sosteneva che c’era un
traditore tra le persone che mi stavano accanto. Non ci volevo credere
e così
alla fine abbiamo finito per litigare. Sospiravo mentre Will mi faceva
vedere
il suo disegno. E quando mi resi conto che aveva disegnato me, lui ed
un uomo
quasi non mi venne un colpo. << Ma…amore
mio…chi è questo signore?
>> . Will mi guardò con un sorriso
meraviglioso. Lo stesso sorriso che a
volte mi regalava Orlando. Sapevo che mio figlio si fosse affezionato
molto
alla mia guardia del corpo e viceversa. Ma quel sorriso mi
lasciò senza fiato. <<
E’ Orlando. >> Mi disse semplicemente. Gli
accarezzai quella testolina
dorata mentre cercavo di trattenere le lacrime. << Gli ho
chiesto se
vuole essere il mio papà >>. Spalancai gli
occhi, incredula delle sue
parole. << Cosa?! Will…che linguaccia!
E…dimmi…lui…cos’ha risposto?
>> . Sentivo il cuore scoppiarmi dentro al petto e nel
frattempo mi davo
dell’idiota per la domanda che avevo appena fatto a mio
figlio. Pensai che
sicuramente si sarà messo a ridere per quella richiesta un
po’ bizzarra che gli
aveva fatto il mio piccolo. << Ha detto si.
>>
In
quel preciso istante sentimmo dei colpetti
alla porta. Perrie andò subito ad aprire senza nemmeno
chiedermi se poteva o
no. E quando intravidi la mia guardia del corpo iniziai a sentire caldo
e
freddo nello stesso istante. << Devo parlare con
Scarlett. Mi lasciate da
solo con lei? >> chiese cortesemente ai due. Will scese
subito dalla
sedia e corse da lui per abbracciarlo. Portai una mano sul cuore quando
vidi l’uomo
abbassarsi e prendere in braccio il mio bambino. << Posso
parlare con tua
madre, giovanotto? >> Will annuì e gli diede
un bacio sulla guancia.
Quando entrambi uscirono, iniziai a prendermi dal panico.
<< Sei stata
fantastica prima…sul palco >> . Rimasi senza
parole, credevo volesse
rimproverarmi ancora. << Ti amerò per
sempre… >> pronunciò le
parole della canzone << mi è piaciuto quando
l’hai urlato >> e
avanzò verso di me. Mi sentivo come di impazzire. Il cuore
non faceva che
battere e battere all’impazzata. Orlando si mise a camminare
intorno a me ed io
ero completamente stordita dal suo profumo. <<
E…mi guardavi . >> Annuì
e sospirai << si, ti guardavo. Non posso?
>> Mi girai verso di lui
e quel suo sguardo d’acciaio mi ammutolì.
<< Io ti guardo sempre. Non ti
mollo mai. Quando canti, quando reciti. Io sono sempre lì a
guardarti. Sono
sempre pronto a correre da te. >> Eravamo sempre
più vicini e sentivo in
me il desiderio di rifarlo di nuovo, di baciarlo ancora una volta.
<<
Farai la brava, vero? Non mi creerai più problemi?
>> Annuì,
completamente stordita. Lo volevo. Lo desideravo con tutta me stessa.
Orlando
abbassava e rialzava gli occhi in continuazione. Stava guardando la mia
bocca, perché
anche lui desiderava ardentemente baciarmi di nuovo. <<
Ross…non possiamo…
>> Sorrisi nel sentirgli pronunciare il mio vero nome.
<< il mio
nome artistico non è di tuo piacimento? >>
Orlando sospirò << perché
adesso non è di lavoro che stiamo parlando. >>
Sentì un brivido
attraversarmi la schiena << ah no? E di cosa?
>> Mi avvicinai
ancora. Volevo toccare quelle labbra con le mie, volevo sentire il suo
sapore.
<< No…non…ti avvicinare.
Io…sono la tua guardia del corpo. Non possiamo.
>> Indietreggiò ma non mollai
l’impresa. << Io…ti voglio.
>>
Finalmente riuscì a trovare il coraggio di dirglielo.
Orlando non parve per
niente sorpreso ma alzò ugualmente una mano come per
impedirmi di andare oltre.
<< E’…complicato. >>
Risi << complicato? No, Orlando…non lo
è. So di essermi comportata male con te, più di
una volta. E so anche di averti
urlato tante cose orrende contro. Ma…adesso è
diverso. >> Ma l’uomo non
sembrava per niente convinto << no,
Ross…è tutto uguale, non è cambiato
nulla. Io non posso…darti quello che cerchi.
>> Continuavo a non capire
ma non mi arresi nemmeno dinnanzi a quelle sue parole. <<
Hai detto a
Will che vuoi essere il suo papà. >>
L’uomo s’irrigidì di colpo
<<
e cosa potevo dirgli? Io…voglio bene a tuo figlio. Non
volevo deluderlo…ne ha
passate tante. >> Riuscì ad avvicinarmi e a
sfiorargli il viso con le
dita << alla fine anche tu hai un cuore, allora.
>> Toccai le sue
labbra e Orlando chiuse gli occhi, come per controllarsi.
<< Si che ce l’ho.
E in questo momento sta battendo più forte di quanto
dovrebbe. >> Mi misi
in punta di piedi per avvicinare il mio viso al suo << lo
so che mi vuoi
anche tu. >> Orlando perse del tutto il controllo. Mi
afferrò da sotto il
seno con decisione e prepotenza, e senza indugiare ancora,
unì le nostre
labbra. Era un bacio colmo di passione e desiderio. Le nostre lingue
lottavano
muovendosi da una bocca all’altra. Rallentai per la fatica di
tenergli testa e
Orlando prese il pieno controllo di quel bacio.
Lo sentì ansimare, gemere, mentre mi toccava,
mi stringeva e mi baciava
con sempre più voglia. Sembrava come se stesse combattendo
contro quello che
sentiva. Io invece mi sentivo scoppiare d’amore. Si
staccò solo per riprende
fiato. << Quando ti guardo….mentre canti o
reciti…lo sai cosa immagino?
>> Sentivo il suo fiato sulla mia bocca e stordita come
non mai non potei
far altro che annuire. << Immagino di
baciarti…così…come un secondo fa. E
poi immagino di spogliarti… di toccarti… di
….di…fare l’amore con te.
>>
Rimasi a bocca aperta mentre l’uomo continuava a darmi
leggeri baci sulle
labbra, ansimando e tenendomi stretta nella sua presa. << Si. Io ti
voglio. Ti desidero come
non ho mai desiderato nessuna in vita mia. Ma…non posso.
>> Mi lasciò andare
e rimasi a guardarlo incantata mentre cercava di pulirsi le labbra dal
rossetto
che gli avevo lasciato durante quel bacio divoratore. <<
Io non…voglio
farti del male. >> Sorrisi e cercai di avvicinarmi ancora
una volta.
<< Tu…non mi hai mai fatto del male! Hai
sempre cercato di proteggermi.
Sia me che Will. E ci sei sempre riuscito. >> Orlando si
tenne a una
giusta distanza mentre cercava di replicare << non
è…così semplice come
sembra. >> Abbassai lo sguardo esasperata e confusa.
<< Non ci vuoi
con te? >> Sentì l’uomo avanzare e
come alzai il capo lui lo afferrò
nelle sue mani << no, Ross. Io darei la vita per voi due.
Siete l’unica
cosa di cui mi importa veramente. >> E mentre mi diceva
quelle cose, per
la prima volta in vita mia, sentivo che con lui al mio fianco non
poteva
succedermi niente di male, ne a me ne a mio figlio. Orlando
c’avrebbe protetto
da tutti e da tutto. << Tu non sai
quanta…paura ho >> mi disse
ancora per poi abbracciarmi << ho paura di…non
esserci… quando avrete
bisogno di me. >> Sciolse immediatamente
l’abbraccio, probabilmente si
era anche pentito di quel gesto. << Ora torniamocene a
casa. Va bene?
>> Lo guardai con gli occhi tristi e delusi
<< e noi? >>
Orlando prese il mio cappotto e quello del piccolo Will
<< noi
continueremo ad essere quello che siamo sempre stati. >>
L’aveva detto
con troppa freddezza e non avevo la forza di contestare quelle sue
parole. Aprì
la porta e prima di uscire lo fermai, afferrandolo per un braccio
<< anch’io
l’ho immaginato stasera. >> L’uomo mi
guardò confuso << cosa?
>> Sorrisi leggermente e lo guardai negli occhi << di fare
l’amore con te. >>
Mi
regalò una carezza sul viso, breve ma
intensa. Uscimmo da quel camerino, continuando ad essere io Scarlett,
l’artista
più amata del momento, e lui la mia guardia del corpo,
pronto a proteggermi da
ogni pericolo.
Spazio
*autrice*
Ciao
bimbi e bimbe ^^
Questa
è una One-shot che… se vi piacerà
potrebbe diventare molto
presto una long :D
Quindi
ditemi cosa ne pensate :D