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Autore: Justice Gundam    01/12/2014    6 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
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Pokemon: A World Reborn
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
 
 
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Disclaimer: Buonasera a tutti, e benvenuti alla mia nuova fanfiction dedicata al grande mondo di Pokemon! L'ispirazione per questa storia mi è venuta dal fangame Pokemon Reborn, uno dei migliori fangame di Pokemon che siano mai stati fatti - per quanto sia anche terribilmente difficile. In questa storia, non seguiremo Ash e Misty, che in questo momento sono ancora ad Unima, a vedersela con la Lega e con i piani del Team Plasma... bensì altri tre protagonisti molto amati del fandom dell'anime: Vera, suo fratello Max e l'affascinante Drew, che si troveranno a fare un viaggio imprevisto verso uno dei luoghi più inospitali e malfamati del mondo di Pokemon. Saranno presenti anche un po' di personaggi originali, liberamente tratti dai personaggi di Reborn... e a questo proposito, ci terrei a dire subito che questa storia è liberamente tratta da Pokemon Reborn, e non ne segue la trama in maniera assolutamente fedele - anche perchè, detto sinceramente, la trama di Reborn è parecchio cupa. Mi limiterò a usare i personaggi e gli elementi della trama in modo da ricollegarmi agli altri eventi della mia saga, e sperabilmente, creare una storia altrettanto interessante! Ovviamente, aspettatevi anche una certa quantità di Contestshipping... 
I personaggi non appartengono a me, bensì alla Nintendo, alla Gamefreaks, a TV Tokyo e a tutti i responsabili dell'anime. I personaggi di Heather, Noel, il Dr. Connal e tutti gli altri personaggi di Pokemon Reborn appartengono agli sviluppatori del fangame. Questa fanfiction è stata scritta a titolo di puro divertimento, senza scopi di lucro.
Detto questo, prendete un bel respiro, e tuffiamoci nell'oscuro mondo di Reborn!
 
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Prologo
 
Quando si pensa al mondo di Pokemon, si immagina di solito una terra felice, dove le persone vivono in relativa armonia gli uni a fianco degli altri, e assieme ai Pokemon, le meravigliose creature che condividono quel mondo con gli esseri umani. Un mondo che non soffre degli stessi problemi della Terra, in cui l'inquinamento è quasi inesistente, e la solidarietà tra le persone è una costante. Un mondo, in pratica, come molti vorrebbero che fosse la Terra.
 
Per la maggior parte, queste aspettative sono giuste.
 
Ma sfortunatamente, esiste sempre l'eccezione che conferma la regola. Alcune persone malvagie sfruttano i Pokemon per i loro scopi personali, e tramano nell'ombra per ottenere il controllo di potenti Pokemon Leggendari, i cui poteri permetterebbero a questi aspiranti dittatori di dominare tutti attorno a sè, e cambiare il mondo in base alle loro convinzioni egoistiche. E, cosa ancora peggiore, nel mondo di Pokemon esistono degli interi continenti in cui la vita non è bella come in luoghi come Kanto, Johto, Hoenn, Sinnoh, Unima e Kalos...
 
Ed è proprio in un continente che costituisce un'eccezione alla regola, che ora stanno per sorgere degli sconvolgimenti che metteranno a rischio l'equilibrio del mondo intero...
 
 
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Città di Reborn. Quartiere Lapislazuli. 
 
Una notte come tante altre, immersa in un'atmosfera buia ed opprimente in una grande, claustrofobica metropoli dagli imponenti grattacieli e dal cielo costantemente coperto da una coltre di smog grigio che rendeva persino la luna e le stelle difficili da vedere.
 
L'orfanotrofio di Reborn non faceva eccezione, rispetto agli edifici dall'aspetto cupo e sterile del quartiere. Il luogo in cui finivano tutti i bambini e ragazzi che non avevano genitori, nè guardiani legali, era un luogo che veniva ignorato quanto più possibile dalla popolazione, che bisbigliava di operazioni al limite della legalità che venivano condotte tra quelle quattro mura, senza che le autorità potessero fare nulla per impedirle. Anche quel luogo era immerso nel silenzio, le finestre erano oscurate, e non un segno di vita proveniva da esso...
 
Almeno finchè una finestra al secondo piano non andò in pezzi, con un tremendo rumore di vetro infranto!
 
I cocci di vetro precipitarono a terra, sparpagliandosi sull'asfalto, e il responsabile del danno si affacciò alla finestra sfondata, guardandosi in giro per assicurarsi che non ci fossero ostacoli: un Bagon, un Pokemon Drago dall'aspetto di una lucertola bipede, alta un po' più di mezzo metro, ricoperta di sottili squame azzurre scure, con il ventre color crema, la mascella inferiore dello stesso colore dalla quale spuntavano due lunghi canini, e le orecchie tonde e piatte di color beige. Sul capo possedeva una specie di armatura grigia a tre fasce che arrivava fino alla schiena, e i suoi occhi triangolari ed acuti avevano le pupille nere. Dopo essersi assicurato che fosse tutto a posto, Bagon si voltò verso l'interno della stanza e fece un cenno alla persona che lo seguiva... una bambina di circa dieci anni, con i capelli fucsia lunghi fino alle spalle, pettinati all'indietro tranne per un ciuffetto ribelle che le cadeva sulla fronte, come una sorta di buffa antenna. Tuttavia, l'effetto era contrastato dall'espressione decisa, quasi feroce, della ragazzina, i cui occhi dello stesso colore dei capelli ardevano di determinazione - erano gli occhi di una persona che non si sarebbe fermata davanti a nulla. Indossava un grazioso abito bianco dalle orlature rosse, con le maniche corte, che si apriva verso la fine in modo da formare una sorta di gonna, e un paio di shorts neri aderenti, oltre che un paio di stivaletti rossi alti fino al ginocchio... e alla mano destra indossava un anello sul quale era incastonata una gemma rossa finemente intagliata, che sembrava quasi brillare di luce propria.
 
"Grazie, Bagon... ormai ci siamo!" esclamò la bambina, accarezzando il Pokemon sulla testa, e poi prendendolo in braccio. "E ricordami che quando la ritrovo, devo ringraziare anche Charlotte! Ma ora non c'è tempo per queste cose! Presto, prima che arrivino gli inservienti!"
 
"Bagon!" esclamò il Pokemon Rocciotesta, gettando via il resto dei vetri rotti che avrebbero potuto tagliare lui o la sua amica, e passò attraverso l'apertura, raggiungendo il cornicione spiovente appena fuori. La bambina dai capelli fucsia lo seguì, infilandosi agilmente nella via di fuga improvvisata... appena in tempo, prima che la porta dietro di lei si aprisse di colpo, facendo entrare un individuo in camice bianco con un copricapo da medico, anch'esso bianco, sulla testa e le mani coperte da un paio di guanti verdi di gomma. Le sue scarpe erano avvolte in un paio di copriscarpe azzurri, come quelli che si usano negli studi dentistici.
 
Allarmata, la bambina si affrettò e uscì dalla finestra, raggiungendo il suo Bagon prima che l'individuo in camice bianco potesse prenderla... e dopo aver preso in braccio il Pokemon Drago, cominciò a scendere rapidamente il cornicione, raggiungendo un tubo di scolo che scendeva fino a terra!
 
"Heather!" esclamò l'uomo, tendendo la mano verso di lei in un vano tentativo di afferrarle il vestito. "Heather, che stai facendo? Torna subito indietro! Lo sai che quello che stai facendo è un grave atto di ribellione!"
 
"E' per questo che lo sto facendo, testa di legno!" esclamò la bambina di rimando. Bagon si voltò verso l'uomo e gli mostrò i denti, ringhiando minaccioso. "Non ho bisogno di voi, e non collaborerò con i vostri piani! Mi espello da sola, dal vostro orfanotrofio!"  
 
"Heather! Dove credi di andare? Ti inseguiranno, e ti ritroveranno! Non puoi fuggire a lungo! Tu hai soltanto noi a questo mondo! Ricordalo!" esclamò l'uomo in camice bianco, cercando di convincerla a tornare indietro. Per un attimo, Heather sembrò fermarsi dov'era, colpita dalle parole dell'individuo... ma durò solo un attimo, prima che la bambina, sempre tenendo in braccio Bagon, si calasse lungo il tubo di scolo, scivolando silenziosamente verso terra. Non appena le suole dei suoi stivaletti toccarono l'asfalto, Heather e il suo Bagon corsero via il più velocemente possibile, scomparendo dell'oscuro dedalo di stradine malfamate della metropoli di Reborn...
 
L'impiegato dell'orfanotrofio restò fermo dov'era, incredulo e scioccato, finchè non divenne chiaro che ormai i due fuggiaschi avevano fatto perdere le loro tracce. Con un grugnito di disappunto, l'uomo scosse la testa, per niente entusiasta all'idea di dover fare rapporto di questo fallimento...
 
Un suono di passi annunciò l'arrivo di una figura alta e piuttosto impressionante, che restò nel corridoio fuori dalla stanza, e una voce profonda, quasi baritoneale, apostrofò l'impiegato. "Sono quantomeno deluso dalle sue prestazioni, gentile collaboratore." disse l'uomo che si trovava fuori dalla stanza, tenendo le braccia incrociate sul petto. L'impiegato si voltò con aria colpevole, e alzò timorosamente lo sguardo verso il suo interlocutore - un uomo sulla tarda cinquantina, ma con un fisico ancora abbastanza robusto e ben piantato, corti capelli biondi che cominciavano ad ingrigire, e un volto severo, già segnato dalle rughe, con un paio di occhi grigi che esprimevano fredda disapprovazione. Indossava una camicia bianca impeccabilmente pulita con una cravatta nera legata al collo, lunghi pantaloni neri e scarpe dello stesso colore, un camice bianco da laboratorio tenuto aperto sul davanti, e nello stesso stato immacolato del resto dei suoi vestiti, e un paio di guanti bianchi che lasciavano scoperte le dita delle mani.
 
"Non solo si è lasciato sfuggire l'Anellorubino, ma ha anche permesso ad Heather di eludere la sorveglianza e di evadere dall'orfanotrofio." affermò l'uomo più anziano, entrando nella stanza con passo lento. Malgrado la calma con cui parlava, c'era qualcosa in lui che faceva paura - sembrava un chirurgo che si apprestava a compiere una macabra operazione. "Non credo che ci sia bisogno che io le reiteri l'importanza che aveva quell'artefatto per noi. O meglio, per i nostri collaboratori, visto che a me interessa soltanto di Heather."
 
"Sì... certo, Dr. Connal... capisco cosa lei voglia dire..." affermò l'impiegato, cercando di mostrarsi remissivo. Dopotutto, era stato a causa della sua incuria che la bambina era riuscita ad eludere la sorveglianza. "Sono mortificato per quanto è accaduto, e farò quanto possibile per ritrovare i fuggiaschi. Vedrà che questo errore non accadrà mai più."
 
Il Dr. Connal annuì lentamente. "Sono perfettamente d'accordo. Non accadrà mai più." disse con inquietante tranquillità, per poi rivolgersi a qualcuno che si trovava dietro di lui. "Raichu."
 
"Raichu..." mormorò un Pokemon simile ad un Pikachu, ma decisamente più grande e più robusto, ricoperto da una corta e morbida pelliccia arancione caricata di elettricità, con il ventre di colore bianco, le lunghe orecchie marroni e frastagliate, le guance gialle e tonde, e una lunga coda a frusta che terminava in una sorta di fulmine giallo. Vedendolo arrivare da dietro Connal, l'impiegato spalancò gli occhi per la paura e cercò di indietreggiare, ma il Pokemon Elettro fu più veloce di lui, e con un sospiro, come a voler dire che non stava eseguendo volentieri quell'ordine, scagliò addosso al malcapitato interno una potente scarica elettrica!
 
"AAAAAAARGH!" gridò l'impiegato quando l'elettricità lo percorse, rivelando per un attimo il suo scheletro come se stesse facendo una radiografia! Dopo qualche secondo di punizione, Raichu cessò l'attacco e lasciò cadere a terra il malcapitato, che si afflosciò al suolo con i vestiti sporchi di cenere, gli occhi trasformati in spirali e i capelli sparati in aria! "Ohiohiohi... d-dottore..."
 
"Spiacente, gentile collaboratore, ma la mia diagnosi non lascia adito a dubbi." disse il Dr. Connal, con un distacco quasi clinico, mentre Raichu scuoteva la testa. "Il suo è un caso terminale di incompetenza. Non appena si sarà ripreso, è pregato di raccogliere i suoi effetti personali e andarsene da questo orfanotrofio. Lei è licenziato."  
 
 
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La fuga aveva portato Heather e il suo Bagon attraverso i vicoletti malfamati di Reborn City, in mezzo a spazzatura ed edifici in rovina, e finalmente, attraverso una scalinata che scendeva nell'oscurità, in un tunnel della metropolitana ormai in disuso. Era ormai stanca e ansimante, e non appena fu sicura di non essere seguita, la bambina dai capelli fucsia si afflosciò su una sedia, su una piattaforma di attesa ricoperta di polvere e calcinacci... e si fermò a riprendere fiato, provando una strana sensazione... libertà e paura al tempo stesso...
 
"Ce... ce l'abbiamo fatta, Bagon... finalmente siamo fuggiti da quel posto orribile..." disse la bambina, coccolando il suo Pokemon Drago. "Finalmente... siamo liberi! Ora però... non so che cosa dovremmo fare... ammetto che non ci ho pensato tanto... comunque, sempre meglio che restare lì... sono sicura che qualcosa mi verrà in mente!"
 
"Bagon..." grugnì il piccolo Pokemon Drago. Cercando di fare coraggio alla sua allenatrice, strisciò il muso contro la sua guancia, ed Heather sorrise tristemente sentendo il calore del corpicino di Bagon che si teneva quanto più possibile stretto a lei.
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"Hai ragione, Bagon... in fondo, tutto quello che dobbiamo fare è restare assieme." disse la bambina dai capelli rosati, per poi alzare lo sguardo verso il soffitto della stazione in disuso, e verso le lampade che si accendevano e si spegnevano, infestate da nugoli di zanzare e falene. "Noi non abbiamo mai avuto nessuno. E non abbiamo bisogno di nessuno, vero?" continuò, guardando l'anello che si era messa al dito. "Mamma... lo so, io sono sola... ma farò del mio meglio. Vedrai, la tua bambina sarà forte. Non avrà bisogno di nessuno. Ci saremo solo io e Bagon... e ce la faremo! Saresti fiera di noi..."
 
 
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CONTINUA...
 
Nota dell'autore: E così, eccovi un primo scorcio del continente di Reborn. Non è esattamente un posto dove vorreste passare le vacanze, vero?
 
Questo primo capitolo mi è servito per fare un po' di antefatto. Nel prossimo, finalmente, rivedremo Vera, Max e Drew, in occasione di un evento molto importante nel viaggio del giovanissimo neo-allenatore! Preparatevi, perchè quando questi due mondi si scontreranno... ne vedremo delle belle! Intanto vi saluto, e a presto!

 

  
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