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Autore: adria    03/12/2014    0 recensioni
Tre giovani donne.
Tre amiche inseparabili.
Un club.
Un omicidio.
Le indagini hanno inizio.
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Storia scritta di getto e revisionata a mala pena. Gradita la recensione, grazie :-D
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Quando tornarono dalla vedova tutti gli avvoltoi erano stati mandati via.
Gli ultimi stavano uscendo mentre loro rientravano.
Camilla, che le aveva aspettate sulla porta, le guidò in un piccolo salotto pieno di luce dove la vedova dormiva tranquilla sdraiata sul divano.
Appena tutte si furono accomodate con una tazza di tè fumante, le nuove arrivate riferirono com’era andato il loro incontro telefonico con il commissario.
Una conversazione fatta di sussurri ed esclamazioni sommesse.
- Dove cappero hanno scovato un tale imbecille? – sbottò la bionda alzandosi dalla poltrona
- Non ti rispondo per educazione. – disse Rosa sorseggiando il tè con il mignolo sollevato per imitare le “signore perbene” di epoche passate.
- Ragazze non è questo il punto! – intervenne lievemente irritata la brunetta che a stento riusciva a stare seduta sul bordo della sua poltrona, tento era elevata la sua impazienza. – Il punto è che abbiamo una pista e non dobbiamo far altro che una semplice chiamata sperando che il nostro “uomo” ne sia ancora in possesso.
Per un attimo nella stanza calò il silenzio.
- Andiamo in cucina, se chiudiamo la porta non la sveglieremo. – decise Cami precedendole.
Una volta in cucina la bionda tirò fuori il cellulare, cercò il numero del suo ex-capo nella rubrica e chiamò mettendo il vivavoce. Nella stanza silenziosa gli squilli rimbombavano.
Dopo quella che parve un’eternità un voce acuta disse – Pronto?
Era la voce di un bambino.
Le tre si guardarono allibite.
- Pronto? – chiese nuovamente, le ragazze non sapevano che dire - Guardate che mamma dice che questi giochi sono stupidi e che non si devono fare!
- Ciao. – rispose di colpo Olivia – La tua mamma ha ragione, scusa se non ho risposto prima, ma mi sono distratta un attimo.
Le altre le fecero dei segni come a chiedere che aveva in mente e lei rispose, allo stesso modo, che stava improvvisando.
- Oh, allora va bene. – rispose la piccola allegra.
- Io sono Olivia e tu?
- Marta.
- Bene Marta, e quanti anni hai?
- Cinque. – rispose orgogliosa.
- Sei una bimba grande allora! – la elogiò - Il telefono che hai in mano è di un mio amico che lo ha perso. Mi passeresti mamma?
- Non c’è. Però il tuo amico è anche amico di mammina e se tu glielo di che è qui può venire a prenderlo.
La piccola si stava rivelando una miniera d’informazioni.
- E chi è la tua mamma?
- Maria Solinas.
Camilla mimò un “oddio” con le labbra mentre Olivia tentava di riprendere il controllo della conversazione.
- Davvero? Allora la conosco, viene nel negozio di lana dove lavoro.
- Anche l’amico di mamma lavora in un negozio così. È bellissimo.
- Si, tanto.
- Mamma dice che è un suo amico speciale ed è per questo che, quando papà non c’è, dorme con lei.
Le tre ragazze si scambiarono uno sguardo che diceva tutto, avevano trovato l’amante.
  
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