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Autore: The_Glue    03/12/2014    2 recensioni
È solo che Newt c’era sempre,quando mi allenavo,quando mangiavo,quando chiudevo gli occhi poco prima di addormentarmi e ricadere nel vortice degli incubi che,a poco a poco,mi stavano restituendo quella parte di vita che la C.A.T.T.I.V.O. mi aveva sottratto attraverso la memoria.
Newt c’era anche quando pensavo a qualcun altro .. anzi c’era prima degli altri ed era diventato inspiegabilmente il mio termine di paragone preferito.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “We we born sick” – you heard them say it.

Mi trascinai fuori dalla stanza bianca a testa bassa con la paura di alzare gli occhi e rendermi conto che in realtà era tutta una presa in giro,non avevano davvero deciso di liberarmi ed era un altro dei loro stupidissimi test.
Per cui quando un “Tutto chiaro,Thomas?” risuonò all’interno dello stretto corridoio nel quale mi trovavo con l’Uomo Ratto,feci fatica a collegare le parole in frasi e fui costretto a chiedergli di ripetermi ciò che voleva facessi.
“Lavati,cambiati e torna di la”
Niente di troppo difficile se non fosse stato per il fatto che avevo smesso di compiere quei semplici gesti da cosi tanto tempo che probabilmente ne avevo perso anche la capacità.
L’Uomo Ratto si stava allontanando quando,preso coraggio,mi decisi a fargli quella domanda la cui risposta tanto temevo quanto bramavo.
“E gli altri? Dove sono?”
Sussurrai,alzando piano la testa.
“Li ritroverai di la,adesso va”
Per quanto mi fosse possibile in una situazione del genere,tirai un sospiro di sollievo nonostante la scarsa  fiducia che riponevo in quell’uomo e un opprimente peso sul cuore mi portassero a pensare che non poteva andare tutto così bene.
Troppo intento a costringermi a non credere alle buone parole dell’Uomo Ratto per evitare di crearmi ulteriori illusioni,non mi accorsi nemmeno della nuova domanda che avevo formulato.
“C’è anche Newt di la,vero?”
Le mie giornate,da un mese a quella parte non erano state chissà quanto movimentate,imprigionato in quella cella bianca, e la sequenza di operazioni sempre regolare che mi ero autoimposto –allenarsi,mangiare,riposare- mi era servita ad evitare di perdere completamente la ragione.
Se c’era stata,però,una cosa che proprio non ero riuscito a controllare era la direzione verso cui era costantemente diretto il flusso dei miei pensieri; Newt.
Non che non pensassi agli altri; avevo pensato a Minho,Frypan,Brenda,alle ragazze del gruppo B e,persino più spesso di quanto desiderassi –per quanto fossi ancora arrabbiato con lei- a Teresa.
È solo che Newt c’era sempre,quando mi allenavo,quando mangiavo,quando chiudevo gli occhi poco prima di addormentarmi e ricadere nel vortice degli incubi che,a poco a poco,mi stavano restituendo quella parte di vita che la C.A.T.T.I.V.O. mi aveva sottratto attraverso la memoria.
Newt c’era anche quando pensavo a qualcun altro .. anzi c’era prima degli altri ed era diventato inspiegabilmente il mio termine di paragone preferito.
“Oh,se mi vedesse Newt direbbe di sicuro che..”
“In una circostanza come questa sono convinto che Newt si comporterebbe proprio cosi”
E in più ci si metteva di mezzo quella strana sensazione che non mi lasciava ed io non avevo disposto a rinunciare ad un altro dei miei amici ,non dopo aver perso Chuck.
Forse fu per questo motivo che quando l’Uomo Ratto tentennò prima di ripetermi un duro “Va a cambiarti,ti ho detto” eludendo la mia domanda,io puntai gli occhi su di lui ripetendogli con rabbia “Dov’è Newt?”.
Alla sua seconda mancata risposta,prima ancora che potesse rendersene conto,scattai lungo il corridoio con la speranza che mi conducesse dal mio gruppo e corsi proprio come un Velocista,come ciò che loro avevano voluto che diventassi.
Eppure avevo gia il fiatone –non ero più abituato a camminare per piu di 10 metri al giorno,figurarsi correre- quando sentii delle voci e le seguii
“Chi sa quando potremo rivedere Thomas” riuscii a sentir dire da Minho un secondo prima di svoltare l’angolo e trovarli tutti li intenti,ora,a guardarmi.
Ansimando per lo sforzo e prendendo lunghe boccate d’aria con le mani poggiate contro le ginocchia leggermente piegate,ispezionai per un attimo la stanza con la paura dipinta sul volto quando qualcuno disse,con tono brusco “Hey,cosa cacchio è successo di così eclatante da zittirvi tutti?”
Fu in quel momento che il respiro parve farsi immediatamente regolare,Newt era lì,davanti a me e stava bene,forse meglio di quanto mi aspettassi –e sicuramente meglio di me- come tutti gli altri d’altronde.
Lui mi guardò ed il suo viso,come anche il suo tono di voce,si addolcì mentre si avvicinava per cercare di capire se fossi realmente io quello sepolto sotto un profondo strato di sporco e sudore e dirmi “Cacchio Tommy,ti hanno rispedito nella Radura a rotolarti nel fango con i maiali?”
E non ebbi neanche il tempo di pensare che,si,avrei voluto davvero che ci rispedissero nella Radura,al sicuro,che quasi di riflesso mi ero avvicinato pericolosamente a lui,ancora ansimando,abbastanza da sfiorargli il braccio pulito col mio -lurido- ma non da toccarlo realmente,eppure era bastato quel contatto -minimo- tra noi,al centro di una stanza piena di persone,a darmi i brividi.
Nel momento in cui anche Minho mi si avvicinò per abbracciarmi capii che era tutto reale e potevo stare tranquillo.
Dopo aver salutato tutti -con lo sguardo sempre fisso su Newt al quale ero riuscito soltanto a sussurrare un debole “Non riesci nemmeno ad immaginare quanto sono felice di vederti” per ricevere un “Invece si,perché io lo sono allo stesso modo” accompagnato da un leggero sorriso imbarazzato in risposta-,l’Uomo Ratto fece il suo ingresso nella stanza uscendosene con “Ora che ti ho lasciato mettere su questo patetico teatrino,vorrai concedermi la grazia di andare finalmente a cambiarti,Thomas? Per colpa tua siamo in ritardo sulla tabella di marcia e,non so se hai visto il mondo la fuori,non possiamo proprio permetterci di perdere altro tempo”.
Per una volta fui felice di fare come mi aveva detto.
Circa un’ora dopo -adesso che sapevo che stavano tutti bene non avevo motivo di andare di fretta e per me il mondo la fuori  poteva aspettare eccome-tornai di la e finalmente l’Uomo Ratto ci illustrò la situazione.
Per lo più mi sembrarono informazioni inutili o almeno fino a che non introdusse l’argomento “Eruzione”.
Prima che cominciassi a correre per raggiungere il mio gruppo mi aveva fatto capire che io ero Immune al virus ma non avevo dato troppo peso alla cosa anche perché davo per scontato che,per quanto ci  fosse stato comunicato di essere tutti stati infettati, se ci avevano scelto per il loro glorioso progetto volto a salvare il mondo, pensavano che,tra le tante cose,eravamo in grado di resistere e sopravvivere all’Eruzione a prescindere dalla Cura.
Non ero assolutamente pronto a scoprire che,invece,alcuni tra di noi erano malati ed ero ancora meno pronto a scoprire che il primo nome sulla lista dei Non Immuni era quello di Newt.
Quando l’Uomo Ratto ci ebbe comunicato il nome dell’ultimo sfortunato,mi sentii allo stesso modo di quando,chiuso nella scatola,aspettavo che si fermasse.
Mi mancava l’aria,mi sentivo disorientato e ..non avevo la certezza che si fermasse.
Nel momento in cui mi decisi a guardarlo,notai che aveva l’espressione di uno a cui non avessero detto niente di nuovo,era impassibile ma non ricambiava lo sguardo.
Allora mi guardai intorno e mi accorsi di essere arrabbiato,più che dispiaciuto.
Ero arrabbiato con la C.A.T.T.I.V.O.,con Newt,col Sole che all’improvviso aveva deciso di scioglierci tutti vivi ed ero arrabbiato con i presenti nella stanza perché mi sembrava fuori luogo che nessuno si fosse fermato a pensare al fatto che Newt aveva l’Eruzione ed al 90% era fottuto. Mi sembrava fuori luogo la sua stessa rassegnazione. Mi sembrava fuori luogo che tutti lo stessero accettando senza neanche averci ragionato su.
E provai a dire qualcosa a riguardo una volta che l’Uomo Ratto fu fuori dalla stanza in cui ci trovavamo,ma mi mancarono le parole.
Come sempre,però,fu Newt,persino in un’occasione simile,a dimostrarsi il piu calmo e maturo tra i due,avvicinandosi per parlare in privato con me.
E mi arrabbiai ancora di più,perché avrei dovuto essere io a rassicurarlo e,invece,ancora pretendevo le sue premure.
“Non è un problema per me,Tommy. Sono felice di essere arrivato fino a qui e sono ancora più felice di averlo fatto con te,per cui non rovinare tutto arrabbiandoti per una cosa che dovevamo aspettarci”.
Avrei voluto dirgli che per me era un problema. Che ero arrivato fin li con lui e non intendevo continuare senza.
Invece mi limitai ad annuire come se stessi concedendo l’ultima grazia ad un condannato a morte e chiedergli “Ti dispiace se ti abbraccio,Newt?”
Senza rispondermi mi strinse a se per poi sussurrarmi in un orecchio ridacchiando “Ho l’Eruzione,mica la peste”. Non lo stavo realmente ascoltando e non ascoltai nulla per un bel po’ fermo tra le sue braccia,fin quando non sentii Teresa dire “Tom,è arrivato il momento di scegliere”.
Scegliere,giusto.
Tra le tante informazioni inutili,l’Uomo Ratto ci aveva anche detto che ci sarebbe stato rimosso il Filtro -e che avremmo quindi recuperato la memoria- ma che non era un processo obbligatorio,avremmo quindi potuto scegliere.
Non ci fu bisogno di pensarci due volte,guardai prima Minho e poi Newt e fortunatamente vidi in loro quello che immaginai fosse anche il mio sguardo.
Avevamo già preso la nostra decisione e non saremmo rimasti in quel posto un secondo di più.
Dopo esserci organizzati per lasciare l’edificio il prima possibile rimasi nuovamente solo con Newt –Minho,che aveva ancora l’autorità di un Intendente,ci aveva detto che sarebbe andato di persona a controllare le ultime cose- e vedendolo,per la prima volta in quel giorno spaventato e pensieroso,avvicinandomi piano gli sfiorai leggermente le labbra con mie.
Non avevamo più i nostri vecchi ricordi ma potevamo crearne di nuovi,insieme.
Aveva capito tramite quel breve contatto che ero altrettanto spaventato,ma che nero ancora lì per lui e volle,di nuovo,rassicurarmi a modo suo.
Non si ritrasse e mi strinse piano la mano mentre mi diceva
“Tommy,sono sinceramente convinto di non voler recuperare la memoria e la mia decisione non è dettata da nobili principi come per te e per Minho,sono troppo andato per questo genere di cose.
Io non voglio recuperare la memoria perché ho paura di scoprire che tu non facevi parte della mia vecchia vita ed io non facevo parte della tua.
Non voglio tornare alla mia vecchia vita perchè in questa ho te e per quel che mi rimane da vivere,mi sta bene così”
Fu l’ultima volta che,guardandolo negli occhi,vidi il mio Newt.

 

 

MI FANNO MALE LE MANI.
Però sono felice di averla scritta perché 1) non avrò alcun rimorso di coscienza quando mi renderò conto di non aver studiato fisica,stasera,sul tardi …. ho comunque impegnato il pomeriggio
2) perché ho finito i libri da troppo tempo e rileggere le scene “Newmas” che ho sottolineato non mi basta più ahah
3) perché condividere un’ossessione la rende meno,hm,ossessiva (?)
4) perché si,gn
Ah,il titolo è una frase della canzone “Take me to Church” di Hozier. Se non la conoscete ascoltatela perché è meravigliosa ..e poi magari lasciatemi una recensione,giusto per sapere cosa ne pensate,se vi è piaciuta e se giustifica davvero il fatto che non ho studiato fisica oggi ..qualsiasi cosa,anche una critica costruttiva,mi farà immensamente piacere 

  
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