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Autore: Jencloves    03/12/2014    1 recensioni
Rose adolescente ribelle stanca di essere l'ombra del fratellastro Drew.
Wes membro dell'amata Band Emblem3 che si trovava nel posto giusto al momento giusto.
Loro due bloccati per ore senza vie di fuga in vicolo cieco.
Tra loro nascerà qualcosa oppure...
Se vi ho incuriosito leggete.
P.s è la prima Os sugli Emblem3
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Wesley Stromberg
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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||When It's Dark Outside You're My Light||
 


 
"Ragazze è Rose, la sorella di Drew" sentii urlare dietro di me.
"Oh cristo" dissi rigirandomi e aprendo gli occhi come se avessi visto un fantasma, o meglio una centinaia di fantasmi.
Le fan di mio fratello mi avevano scoperta. Mi conveniva correre se non volevo essere assalita da centinaia di ragazze che volevano solo essere sverginate da mio fratello. Fratellastro per la verità.
Si esatto.. Per sfortuna divina, e per colpa di mia madre, io ero la sorellastra del tanto amato Drew Chadwick ex-membro della famosa band Emblem3 e odiavo esserlo perchè avevo perso la mia identità. Io non ero più Rose ma solo la sorella non famosa di Drew e non mi piaceva per niente. Ma per mia fortuna non avevo legami di sangue con lui quindi non ero proprio una Chadwick. Ero solo Rose Black, la ragazza dalla pelle bianca come la neve.
I miei 20 anni non erano per nulla paragonabili alla mia altezza inferiore alla media, e il mio aspetto da cattiva ragazza faceva a pugni con la mia media scolastica. Si, avevo voti eccellenti a scuola, ma il mio comportamento non era dei migliori. Ma non era colpa mia se amavo vestirmi come fosse sempre piena estate, se amavo uscire per andare a ballare, se mi trovavo a mio agio a stare con i ragazzi e se non vedevo i miei capelli del loro colore naturale da quando avevo 14 anni.
Iniziai a correre più veloce che potessi per paura di quelle 'ragazze'. Avevo paura di loro, lo ammetto. Sembravano peggio dei dissennatori in Harry Potter, avevo una paura maledetta di ciò che potessero farmi. Correvo più veloce di un atleta professionista per la paura che avevo addosso finchè non rimasi senza fiato. Pensavo, ormai di averle seminate, ma avevo parlato troppo presto perchè poco dopo sentii di nuovo le urla e così ricominciai a scappare finchè ad un tratto qualcuno mi prese per il braccio e mi trascinò con se.
"Ti prego non uccidermi" implorai ad occhi completamente chiusi pensando fosse una fan impazzita che volesse rapirmi per avere mio fratello come ricompensa
"Se ti volessi vedere morta ti avrei lasciato alle fan di tuo fratello non credi?" disse una voce maschile per poi mettersi a ridere
Dio quella risata. Non era una fan, anzi, quella risata l'avrei riconosciuta dovunque. L'avevo sentita svariate volte nelle interviste della band di mio fratello e ogni volta rimanevo come paralizzata davanti al pc per ore ad ascoltare quella risata, e quella voce.
Aprii lentamente gli occhi ed alzi leggermente lo sguardo in modo da poterlo vedere negli occhi e i miei sospetti furono subito confermati.
"Wesley" annaspai non appena il mio fiato ricominciò a stabilizzarsi per la corsa.
Nonostante gli occhiali da sole riuscivo a vedere le sue iridi scure. Per la prima volta avevo davanti agli occhi il migliore amico del mio fratellastro e non era più una foto, un video o una voce distratta all'altro capo del telefono. In quel momento lui diventava una persona reale e non uno strano personaggio che poteva essere stato creato tranquillamente dal mio subconscio.
"Rose va tutto bene" mi disse tirandomi verso di se per darmi un abbraccio che accolsi alla grande seppur facesse un caldo bestiale e le sua braccia mi scaldavano ancora di più. Appoggiai la mia testa sul suo petto e mi lasciai abbracciare da quel ragazzo con cui non avevo mai parlato ma che mi sembrava di conoscere da una vita.
"Ma come sai che sono io?" la mia voce era bassa e a tratti interrotta per via del tremendo caldo che avevo addosso e per la forza con cui mi stava abbracciando
"Io e Keats abbiamo visto delle tue foto" rispose staccando l'abbraccio da me per poi grattarsi nervosamente il capo "..e poi le fan... Dai l'avrebbe capito chiunque" continuò lui scherzando e ridendo su ciò che era appena successo.
Risi leggermente per non avendo nessuna voglia di farlo visto che mancava poco prima che finissi ad essere prigioniera di quelle assatanate.
Mi staccai leggermente da lui visto che tutto ciò che riuscivo a vedere era solo il suo viso e indietreggiai in modo tale da riuscire a vederlo completamente, e non mi dispiaceva per niente quello che vedevo.
Era appoggiato con le spalle e con il piede destro al muro, indossava una canotta blu chiaro con una fantasia triangolare, dei pinocchietto ocra, occhiali neri che gli conferivano un aria misteriosa, e una cappellino nero. C'era da ammettere che non stava poi così male, anzi gli stava tutto molto bene. Anche troppo.
Mentre lo osservavo attentamente sentii il suo sguardo bruciarmi addosso -probabilmente perchè quel giorno scelsi un outfit davvero 'minuscolo'- quindi, scrollai i pensieri dalla testa e poi sorrisi imbarazzata dicendo "Grazie Wesley per avermi aiutato"
"Prego, ma chiamami Wes" mi disse sorridendomi ancora di più facendomi arrossire.
Era strano per me arrossire davanti ad un ragazzo che mostrava un certo interesse per me. Era ancora più strano per arrossire quando indossavo vestiti minuscoli, non mi era davvero mai successo.
Restammo bloccati per ore in quel buco. Io me ne stavo seduta a terra con la schiena appoggiata all'altro capo del muro con gli occhi fissi verso il pavimento giocando con alcune ciocche di capelli mentre sentivo lo sguardo di Wes bruciarmi addosso, facendomi avvampare terribilmente.
Fingevo ogni tre per due di guardare l'orario sullo schermo del cellulare invece aspettavo un messaggio da parte di mio fratello. Speravo solo si fosse accorto del mio ritardo al nostro "appuntamento" eppure più il tempo passava più io perdevo le speranze, più il mio telefono si scaricava fino ad abbandonarmi del tutto.
Perfetto no? Ero sola con Wes, il mio telefono era morto, e mi sentivo come se fossi in un film nel momento in cui la protagonista veniva stuprata.
"Pensi che se ne siano andate?" mi chiese Wes probamente stanco del silenzio imbarazzante che si era creato tra noi
"Lo spero.. mi terrorizzavano a morte quelle ragazze." dissi cercando di evitare un contatto visivo con lui, poi aggiunsi "non vorrei restare qui per sempre per colpa loro"
"Si, nemmeno io" disse sorridendo
Accennai un sorriso e abbassai lo sguardo. Lo ammetto, ero rimasta leggermente spiazzata da quella sua affermazione. Non sapevo esattamente il motivo per cui non voleva stare li, ma il primo pensiero era rivolto a me, come se fossi io il motivo. Mi sentivo come se gli avesse dato fastidio la mia presenza e non volevo essere un peso per lui. Non volevo esserlo per nessuno.
"Tutto bene?" disse Wes posandomi una mano sulla guancia facendo si che in me si scatenassero una serie infinita di scosse che mi attraversarono la schiena.
Brividi, tanti, troppi.
"Si.. Voglio solo andare da mio fratello visto che non lo vedo da un pò" mentii, perchè non era la ragione principale.
"Prima dobbiamo camuffarci" non aveva smesso di sorridere nemmeno un attimo da quando lo avevo incontrato e dio se lo odiavo per questo.
Sorrideva talmente tanto che avrei voluto detestarlo eppure quel meraviglioso sorriso mi rendeva impossibile farlo.
Spostai lo sguardo dapprima concentrato sulla strada su Wes. Lo guardai senza aver capito cosa intendesse con camuffarsi visto che non avevamo il necessario per farlo e lui subito scoppiò in una risata maledettamente contagiosa. Così, senza un motivo valido e dio se mi piaceva. Aveva qualcosa di strano che me la faceva amare in maniera assurda e se non avesse smesso lo avrei fatto smettere io.
Appena Wes riuscì a smettere di ridere di me si tolse gli occhiali che portava appoggiati sulla testa e me li mise dolcemente.
Quello era uno di quei momenti in cui mi sembrava di diventare una bambina impaurita e da quando ero bloccata con Wes mi succedevano spesso, e non riuscivo a spiegarmene il motivo.
Lui era un ragazzo come tutti gli altri e avrei dovuto trattarlo come tale, ma non ci riuscivo. C'era qualcosa in lui che mi metteva in soggezione, in imbarazzo, eppure non era da ma comportarmi così. 
Sentire le sue mani calde sul mio viso mi fece rabbrividire, ma avrei rivissuto milioni di volte quella sensazione perchè era qualcosa di fantastico, di cui non mi sarei stancata così facilmente.
"Così probabilmente non ti riconosceranno" mi disse per poi picchiettarmi leggermente il naso con l'indice facendomi sorridere ma senza far smettere quei brividi che mi attraversavano la colonna vertebrale ogni volta che le sue mani mi sfioravano.
"Mi riconosceranno di sicuro. Questo non è un travestimento" puntualizzai sistemandomi meglio gli occhiali
"Allora ridammeli" stese la mano davanti a me, pronto a riavere i suoi occhiali ma non glieli avrei mai restituiti. Mi piacevano davvero tanto e poi erano suoi, il che mi rendeva ancora più piacevole indossarli
"No mi piacciono. Mi fanno sembrare più bella" sorrisi mettendomi in posa nella stessa posizione in cui era lui precedentemente, così per poterlo prendere in giro un po'
Mi tirò verso di se e avvolse un braccio attorno alla mia vita ed ecco che quei brividi ricominciarono a tormentarmi più forti di prima. Sentivo il suo corpo attaccato al mio e per quanto mi potesse piacere, e ammetto che mi piaceva da impazzire, era pur sempre strano. Il suo viso a pochi centimetri dal mio e sentivo, anzi, speravo che in quel momento sarebbe successo qualcosa che avrebbe potuto farmi scoppiare lo stomaco dalla felicità e invece niente. Non successe niente. Restammo così in quella posa bizzarra e scomoda per me senza far niente. Ci guardavamo negli occhi, o meglio lui cercava di guardare i miei attraverso le lenti degli occhiali, mentre io preferivo ammirare le sue labbra che lui continuava ad inumidire con la lingua come se lo stesse facendo apposta per farmi impazzire completamente.
"Ti stanno davvero bene i miei occhiali, devo ammetterlo" sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra facendomi trasalire.
Lo sentivo. Era il momento. Lo si poteva effettivamente capire dall'atmosfera che si era creata, dal calore che iniziò a pervadermi il corpo, dal modo in cui mi guardava, dal suo viso che si avvicinava sempre di più al mio, dal cuore iniziava a battere ad un tempo velocissimo, dalle mani che sudavano... Si, Stavo per baciarlo e non vedevo davvero l'ora.
Proprio in quel momento sentii un telefono squillare ed ero praticamente sicura fosse di Wes, infatti si staccò da me in un lampo e rispose al telefono tenendomi e accarezzandomi la mano.
Dio, stare da sola con lui era molto meglio che vederlo su FaceTime con il mio fratellastro che abitualmente doveva rovinare alcuni sguardi di complicità che mi capitava di scambiare con Wes.
"E' tuo fratello, ci aspetta. Andiamo"
Pochi minuti dopo eravamo davanti a casa di mio fratello e come al solito un gran fracasso proveniva da essa. Era sicuro che stava dando una festa, ed io ero sicura che era pieno di ragazze, come al solito.
Entrammo in casa e quello che vidi sembrava un Deja vù. Decine di ragazze che giravano fuori e dentro casa in costume, alcool a fiumi e anche qualche ragazzo carino, dovevo ammetterlo anche se ognuno di loro era già impegnato a farsi le ragazze presenti. Sembrava divertente, ma lo sarebbe stato ancora di più perchè c'era Wes con me.
La sua mano era ancora ben ancorata alla mia e speravo sarebbe stato così per tutta la festa, ma poco mollò di soppiatto la mia mano e si allontanò da me senza dire nulla. Non avevo di chiedergli niente per non sembrare fastidiosa così lo lasciai andare mentre io andai a cercare il mio fratellastro sperando solo di non trovarlo in situazioni per me alquanto imbarazzanti da vedere.
Non avendolo trovato da nessuna parte scesi al piano di sotto dov'era in corso la festa e mi diressi in cucina per prendere un bicchiere di qualcosa, qualsiasi cosa e in quel punto in quel preciso momento una bionda praticamente accollata a Wes dopo avermi visto gli si attaccò ancora di più e iniziò a baciarlo. La cosa chi mi diede più fastidio era vedere come a lui piacesse quella situazione.
Sentivo una morsa allo stomaco e una tremenda gelosia mi pervase, perchè volevo essere io al posto di quella ragazza. Io volevo sentire le sue labbra, io volevo passargli le mani nei capelli, io volevo che mi stringesse in quel modo. Io lo volevo.
Durante tutto il tragitto fino a casa di Drew, io e Wes eravamo sempre stati mano nella mano come una coppietta felice e per un minuto sembrava che anche io ci credessi, o almeno ci credevo prima di vedere quella scena che avrei voluto vivere io.
Non ero una che piangeva, ma in quel momento sentivo quasi come il bisogno impellente di farlo, eppure non appena salii nella stanza in cui mi ospitava di solito mio fratello non riuscii a piangere. Scese solo qualche lacrima amara e solitaria, per il resto erano solamente urli di rabbia e rumori di oggetti che scaraventavo a terra.
Ormai sfinita e senza oggetti da maltrattare mi accasciai sul letto con gli occhi semi chiusi per via del fastidio che mi provocavano e per quanto provassi a non pensare alla scena a cui avevo appena assistito, mi risultava impossibile. Quella ragazza aveva avuto ciò che volevo io e ne ero infinitamente gelosa.
Poco dopo vidi qualcuno entrare dalla porta, ma ero troppo senza forze per fare qualsiasi cosa, nemmeno riuscii a mettere a fuoco chi avevo davanti ma quando iniziò a parlare sentii di nuovo le stesse sensazioni che avevo smesso di provare poco prima.
"Rose so che non stai dormendo, ti ho visto scappare qualche minuto fa dalla cucina. Avrai visto anche tu che non sono stato io a baciarla e che mi si è attaccata al collo" cercò di scusarsi Wes sdraiandosi davanti a me accarezzandomi la guancia e i capelli, ma io per quanto volessi respingerlo ero troppo stanca per fare qualsiasi cosa.
"So che vorrai odiarmi, e ti capirei se lo facessi, però pensi che se non provassi  niente per te ti avrai aiutato a scappare dalla fan di Drew e sarei stato per ore bloccato con te in quel buco sperando di avere il via libera?"
In effetti non aveva tutti i torti, però ero ancora titubante. Su di me, su di lui, su tutto.
"Ti prego dimmi che non provi niente per me e io ti lascerò vivere la tua vita, senza di me"
Feci silenzio, eppure volevo parlare ma per qualche strana ragione ero completamente immobilizzata. Non riuscivo a muovere niente e sapevo che facendo così Wes se ne sarebbe andato, e così stava per succedere. Annuì e si alzò da letto per poi camminare con lo sguardo basso verso la porta pronto ad andarsene per sempre dalla mia vita, ma non era ciò che volevo.
Io lo volevo accanto a me sempre e per sempre. Volevo baciare le sue labbra. Volevo sentirlo ridere. Volevo essere li per aiutarlo sempre in qualsiasi cosa. Lo volevo mio.
Immediatamente, poco prima che Wes aprì la porta sentii una scarica di adrenalina pomparmi nel corpo e mi alzai dal letto con la velocità di un razzo
"Wes?" lo chiamai debolmente
Si girò verso di me con lo sguardo confuso e io ebbi la forza di alzarmi dal letto ed andare verso di lui.
Afferrai il suo viso tra le mani e dopo essermi alzata leggermente sulle punte lo baciai meglio che potessi.
Ecco. Finalmente avevo le sue labbra sulle mie e non c'era sensazione migliore di quella.
"Rimani ti prego. Rimani per sempre" dissi io una volta staccata dalla labbra morbide di Wes.
"Resto e non me ne andrò. Te lo prometto" sussurrò sulle mie labbra per tornare a baciarle.


SPAZIO AUTRICE:
Hola ragzze, questa è la mia prima One Shot sugli Emblem3 quindi vi chiedo di essere clementi con me.
Spero vi piaccia perchè era un pò che ci lavoravo ma non ho mai avuto l'intenzione di pubblicarla fino a qualche tempo fa quando a metà stesura m isono chiesta se vi sarebbe potuta piacere oppure no.
Io spero vi piaccia quanto paice a me :)
Mi farebbe piacere se mi lasciaste qualche commentino, per sapere che ne pensate della storia.
Ora mi dileguo.
Un bacio,
Jencloves
  
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