Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: DazedAndConfused    04/12/2014    2 recensioni
Gli alberi riprendono a scorrere veloci sui finestrini, quasi come i fotografi che non hanno smesso di assediarvi nemmeno per un istante… cerchi di ripensare al sole che c’era oggi ad Olbia, incredibilmente intenso e così diverso da quello che hai sempre visto dalle tue stanze di Kensington Palace, e a quello più sonnacchioso che qualche ora fa vi ha accolto all’aeroporto Le Bourget tingendo il cielo di venature rossastre.
Sospiri.

[Polaroid della notte fra il 30 e il 31 agosto 1997.]
Vincitrice del premio “Miglior canzone” agli Oscar EFPiani 2015 di Frandra
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Chauffeur

(The aphids swarm up in the drifting haze)

 

 

 

Mezzanotte e venti di un giorno di fine agosto.

Nonostante il buio abbia ormai avvolto la città, le silhouettes degli alberi di Cours la Reine riescono comunque a riflettersi sul finestrino, circondandovi come tante mani fintamente amiche.

Nel punto in cui questi scompaiono, la tua attenzione preferisce concentrarsi su Pont Alexandre III e le piccole onde della Senna – che le luminarie hanno provveduto a trasformare in liquide scaglie di serpente – piuttosto che focalizzarsi sul Grand Palais dell’Esposizione Universale.

(Forse perché troppo simile ad un edificio reale? Forse.)

Poco dopo gli alberi riprendono a scorrere veloci sui finestrini, quasi come i fotografi che non hanno smesso di assediarvi nemmeno per un istante… cerchi di ripensare al sole che c’era oggi ad Olbia, incredibilmente intenso e così diverso da quello che hai sempre visto dalle tue stanze di Kensington Palace, e a quello più sonnacchioso che qualche ora fa vi ha accolto all’aeroporto Le Bourget tingendo il cielo di venature rossastre.

Sospiri.

 

And the sun drips down bedding heavy behind

 

Persa come sei nei tuoi pensieri, non t’accorgi subito di essere già a Cours Albert 1er: solo quando hai scorto la Senna farsi più vicina hai realizzato di aver cambiato corsia e che Henri Paul ci sta veramente andando giù pesante con l’acceleratore.

“È per seminare i paparazzi,” si affretta a spiegare lui, quasi avesse percepito la tua preoccupazione strisciare silenziosa dal sedile posteriore, e subito dopo accende l’autoradio.

Bastano però un paio di note trasmesse dalle frequenze di France Inter Paris a farti rilassare: nonostante sia già iniziato, hai riconosciuto il brano in un batter d’occhio.

I tempi della première di A View To a Kill, quando avevi fatto ridere i Fab Five di Birmingham raccontando come, qualche giorno prima, Reagan t’avesse chiamata ‘Principessa David’, sembrano ormai lontani anni luce: ora perfino John, quello che in un certo senso è sempre stato il tuo preferito, è uscito dalla band… e tu non hai più una corona sul capo, ma quello è un altro discorso.

 

The front of your dress all shadowy lined

 

L’atmosfera rarefatta ed eterea della canzone riesce persino a farti dimenticare tutti i fotografi alle vostre calcagna: in questo preciso istante ti torna addirittura alla mente quel giorno in cui qualcuno della servitù di Kensington ti aveva trovata intenta ad ascoltarla, asserendo che una composizione a tratti così inquietante e misteriosa stonasse totalmente con il resto dell’album e che non fosse propriamente adatta ad essere lanciata come nuovo singolo.

E tu cos’avevi risposto?

“È lì che sta il suo essere speciale… come la nebbia ad agosto: qualche mese dopo infastidirebbe, ma in quel determinato momento dell’anno non si può far altro che esserne incredibilmente attratti” ti ripeti sottovoce, quindici anni e svariate cicatrici dopo, mentre Dodi guarda il tuo profilo di sottecchi.

Ha notato le tue labbra muoversi, quel tuo scandire lentamente parole inudibili, però non ti chiede alcuna spiegazione – e in fondo è meglio così, non gliene sapresti dare una sufficientemente esaustiva.

 

And the droning engine throbs in time with your beating heart

 

Henri Paul ha appena imboccato il tunnel di Pont de l’Alma quando le sagome di alcuni insetti si fanno vicine al tuo finestrino: istintivamente schiacci il naso contro il vetro, quasi a volerti accertare che non siano veramente gli afidi della canzone, ma le luci della galleria li hanno già fatti scappare.

Ti volti di nuovo verso l’abitacolo della vettura, notando con la coda dell’occhio che sulla gonna del tuo vestito le ombre stanno proiettando strani giochi e, con uno sguardo malinconico, ricerchi distrattamente gocce di rugiada sul volto di Dodi.

Poco dopo sorridi di te stessa, apprendista chauffeur rinchiusa tra le quattro mura di un brano di quindici anni fa, e quasi non ti accorgi della brusca sterzata, né del lampo (forse l’ultimo bagliore del sole, rimasto incastrato nel parabrezza?) che gli succede rapidamente.

 

L’ocarina, nel frattempo, continua a suonare in sottofondo.

 

Sing blue silver

Sing, sing blue silver…

 

 

 

 

 

 

 

 

Ø  I Fab Five di Birmingham sono, ovviamente, i Duran Duran

Ø  A View To a Kill è il titolo di un film della serie di 007 e dell’omonimo brano che i Duran Duran scrissero per la colonna sonora: come dichiarato dal tastierista Nick Rhodes, alla première Lady Diana raccontò loro l’episodio di Reagan

Ø  John Taylor, uscito dalla band nel gennaio 1997, era il componente preferito di Diana: non m’importa se il bassista non racconta molto ‘sto dettaglio, Andy Taylor l’ha confermato più volte e quindi posso morire felice :D

Ø  L’episodio di Lady D che ascolta The Chauffeur a Kensington Palace è ambientato tra il novembre e il dicembre 1982 e, ovviamente, è frutto della mia (fervida) immaginazione

 

 

 

 

Note autrice

Questa storia nasce durante il mio primo ascolto di The Chauffeur dei Duran Duran, brano contenuto nell’album Rio, uscito nel 1982.

Sin dalla prima volta che ho ascoltato questa canzone l’ho immediatamente associata a Lady Diana e, più precisamente, a quei minuti fra il 30 e 31 agosto 1997 che hanno posto fine alla sua vita.

Perché quest’associazione?

Innanzitutto l’atmosfera rarefatta e particolarissima del brano mi ha catapultata in quella che potrebbe essere un’ipotetica notte di fine estate nella capitale francese: confesso di non essere stata mai a Parigi, ma me la immagino proprio così.

In secondo luogo, ho associato due versi della canzone – che ho anche citato nella fanfiction – proprio a Diana: “The front of your dress all shadowy lined” e “And the droning engine throbs in time with your beating heart” mi hanno fatto subito pensare a lei… praticamente un fulmine a ciel sereno.

Il testo originariamente nacque come poesia, e vi consiglio vivamente di leggerlo dall’inizio alla fine: potete trovarlo qui.

(ed è vero che ho citato anche altre parti del brano, indirettamente e non, ma sono proprio questi due pezzi ad avermi dato un’ulteriore spinta nel cimentarmi in quest’impresa.)

Inoltre, manco a farlo apposta, The Chauffeur è un termine totalmente appropriato per la storia: viste le circostanze verrebbe da associarlo a Henri Paul, ma penso che l’identità di tale personaggio sia esplicita sin dalle prime righe. (e non ho voluto usare la corretta forma femminile del termine, chauffeuse, proprio per non perdere l’immediata associazione con la canzone)

Ciliegina sulla torta, i Duran Duran erano la band preferita di Lady Diana, quindi a quel punto ero ormai convinta del fatto che quest’idea che mi frullava in testa avesse un po’ di senso e che andasse attuata.

L’ulteriore conferma è arrivata in maniera totalmente inaspettata: un giorno ho cercato il brano su Youtube (il video che ho linkato sopra) e mi sono messa a leggere i commenti, finché ho trovato il seguente messaggio di un utente: “Being that Duran Duran was Lady Di’s favorite band, I’ve always envisioned that this track was playing in the car that fateful night.”

Lì ho capito che questa storia andava scritta, punto e basta.

Se qualcun altro ha avuto la mia stessa idea, provato le mie stesse sensazioni significa che forse non si tratta semplicemente di un mio filmino mentale… forse sotto c’è qualcosa di più.

Per questo, nonostante la stesura sia stata difficile e il risultato non mi soddisfi al 100%, sento di aver comunque dato il meglio di me: mi sono cimentata in qualcosa che non rientra nel mio stile, e nemmeno una tematica che ho già avuto modo di trattare (a questo proposito, non so neanche se ho scelto la sezione giusta in cui pubblicare ‘sta fanfiction, ma tant’è)… ma c’ho provato e sono riuscita a portare a termine qualcosa che mi ero prefissata – dopo molto tempo in cui non sono più riuscita a scrivere nulla, devo ammetterlo – e questo mi basta.

 

Dazed;

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: DazedAndConfused