Ciao a tutti/e! Ho visto “Peter Pan” proprio ieri sera... e la fine, mio malgrado, mi ha fatto quasi piangere! Così come le ff che ho letto in questa sezione! Per questa storia, o almeno per la sua fine, ho la larima facile... sigh, Peter e Wendy... buàà! Così ho deciso di scrivere una piccola, banale one-shots. Vi avverto, non ha la fine che io desidererei... ma è cio che penso accadrà...
Ah, per favore, non esagerate con... le critiche! Sono ancora una principiante... ma quelle costruttive mi faranno un gran piacere...
La finestra
-1-
“Mi chiamo Wendy Moira Angela
Darling!”
Quanto tempo era passato? Quanto
era trascorso dal momento in cui aveva pronunciato quella frase?
Peter Pan non lo sapeva. E come
avrebbe potuto? Lì, nell’isola che non c’è, il tempo non esiste e anche
possedendo un orologio non ci si sarebbe accorti dei secondi, ore, minuti che
passavano.
Lo stesso per lui, Peter Pan.
Adesso era tutto più tranquillo, senza Uncino. Erano arrivati nuovi bambini
sperduti. Un nuovo, crudele capitano. La vita continuava, nel suo mondo. Ma
lui, Peter, era in crisi. Niente pareva più come prima. Neppure riusciva a
godersi la vittoria. Che non era più tale, se non c’era lei.
Il bambino non sarebbe mai
cresciuto. Le emozioni, le sensazioni, se c’erano, erano al livello degli anni
che aveva. Però perfino lui si rendeva conto della tremenda veridicità della
frase ‘lontano dagli occhi, lontano dal cuore’.
No! Invece no, era falsa. Cosa
andava a pensare... la nostalgia per lei era costante. Era presente in ogni
attimo della sua infinita esistenza. Cionostante, stava dimenticando. Il tempo,
in quello, era crudele. Seppur il suo aspetto rimanesse lo stesso, si rendeva
conto che la sua mente, o almeno la parte di mente in cui è insita la memoria,
quella si modificava.
Stava dimenticando. Stava
dimenticando le sensazioni provate con la sua vicinanza. Stava dimenticando il
tono, il suono, il timbro della sua voce. Stava dimenticando i pochi, unici
momenti trascorsi insieme a lei. Stava dimenticando l’unico vero amore della
sua vita. Stava dimenticando Wendy.
Cosa fosse l’amore poi, non
l’avrebbe mai saputo veramente. Disgraziatamente, la sua crescita mentale e
fisica si era arrestata dal momento in cui aveva messo piede nell’isola che non
c’è, ma il guaio era che stava attraversando proprio in quei mesi, il passaggio
dall’infanzia all’adolescenza.
Un bambino, alla parola amore,
restava confuso, al massimo pensava all’affetto per i genitori o alla dolcezza
di una caramella. Ma un ragazzo... un ragazzo no. E lui era metà e metà.
Lui, Peter Pan, aveva
inizialmente rifiutato quel termine e il suo significato. L’aveva rifiutato
bruscamente. In quel momento la sua indole era bambina. Ma poi... quando Uncino
gli aveva trafitto il cuore con quelle orribili parole...
“Lei ti sta lasciando... la tua
Wendy. Vuole diventare adulta...”
“E cosa vedo ancora? Vicino a lei
c’è qualcuno che non sei tu. Si chiama... lo Sposo!”
... allora, aveva provato una terribile fitta. Non capiva
cosa fosse. Ma quando Wendy aveva posato le labbra sulle sue, comprese.
L’euforia provocata da quel... ditale, avrebbe detto bambino. Bacio, avrebbe
corretto ragazzo. Ecco, l’euforia durò parecchio. Ma quando l’abbandonò...
quando la meravigliosa sensazione provocata da quel gesto era inequivocabilmente
svanita... era arrivato il rimorso. E le domande.
Cos’era giusto? Cos’era
sbagliato? Aveva fatto bene ad abbandonarla? A lasciarla andare?
Forse era colpa di Wendy... forse non le avrebbe dovuto
permettere di lasciare l’isola. O magari... il che era più ovvio... lui aveva
sbagliato.
I bambini sperduti sembravano
così felici, con lei... e John, Michael... Wendy...
L’unico che aveva rifiutato
quella felicità era stato lui. Lui si era sempre fatto sopraffarre dalla sua
parte-bambina, che aveva paura di crescere. Di lavorare. Di invecchiare. Di
morire. Aveva paura. E, senza saperlo, aveva rifiutato la vita. Aveva paura
della vita. Quella vera.
Eppure... senza di lui, che ne
sarebbe stato dell’isola che non c’è? Un’altro sarebbe giunto? Improbabile. Forse...
ma non era sicuro. E non avrebbe mai più visto gli indiani, i pirati, le
sirene, il suo rifugio. Addio giochi e magie con Trilli! Addio litigi e voli!
Addio bella vita! Benvenuta noia...
No, non poteva lasciare l’isola
che non c’è. Dipendeva da lui ormai... e lui da lei.
Ma per Wendy...
Il ragazzo che era in Peter,
amava Wendy. Non riusciva a rendersene conto... ma era così. E per lei, per
lei, non poteva fare quel sacrificio?
Cosa glielo impediva?
Probabilmente c’era rimasta male
quando non volle seguirla a casa sua. Dovrà aver pensato, si disse Peter, che
non tenevo abbastanza a lei da abbandonare l’isola. E ora... quanto tempo era
passato?
Un giorno? Una settimana? Un
mese? Un anno?
Non lo sapeva. Non lo poteva
sapere.
“Tornerai?”
“Te lo prometto!”
E invece, da quella sera non aveva più fatto fughe
dall’isola. Niente scappatelle...niente di niente.
Perchè?
Dentro di sè, lo sapeva...
Sapeva che, se l’avesse rivista,
la gioia provata l’avrebbe vinto e sarebbe rimasto. E lui... non voleva... non
poteva rimanere.
Non poteva crescere. Non
poteva...?
Per lei?
Ci risiamo. Con tanti giri di
parole, finiva sempre a quelle due domande. Si era roso con quei due
interrogativi per tanto, tanto tempo.
Ma ora basta.
Si alzò e lanciò un’occhiata allo
zufolo, pieno di polvere. Non l’aveva più toccato.
Esalò un respiro. Doveva tornare.
Rivederla... per l’ultima volta. Non poteva lasciare che avesse questo ricordo
di lui, questo brutto ricordo di bugiardo.
E inoltre... non ce la faceva più
a starle lontano.
E forse... neanche lei ce la
faceva. Magari... l’avrebbe convinta... a venire con lui...
No! Non si sarebbe comportato da
bambino, con Wendy.
Non più.
Volando nel cielo, incontrò un
pensiero. Un pensiero orribile.
La finestra. E se fosse stata
chiusa?
Impossibile. Wendy non l’avrebbe
fatto.
Ma...le strade, le case... certa
gente... era diverso. Era tutto diverso.
Quanto tempo era passato?
E se... se ci fosse stato
veramente, uno Sposo?
...
No! Basta con questi tormenti.
Sarebbe stata aperta. Wendy... non l’avrebbe mai chiusa. Mai.
Si trovò davanti alla sua casa.
La finestra...
La finestra era...
Era...
Continua...