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Autore: anonymouswriterxv    08/12/2014    0 recensioni
-''Almeno tu non sei come loro.''-appoggiò la sua testa sulla mia spalla.
-''Non lo sarò mai.''- all'improvviso la mia mano prese la sua e si incontrarono, non so il perchè di quel gesto, ma volevo farlo, la strinsi forte.
Ciao, sono Samantha Pucket e ho 16 anni, vivo a Melbourne in Australia. Ho un fratellino di 4 anni, Jonah. Non ho avuto un infanzia molto facile, da quando mio padre non c'è più, mia madre ha dovuto prendersi tutte le responsabilità. Questa sono io.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi svegliai pensando che fra qualche ora avrei baciato Rob. -''Mamma?''-bussai alla porta. -''Si, Sam?''-aprii la porta. -''Come mai ancora a letto?''- -''Non mi sento tanto bene..''- -''Mh, va bene..vado a scuola,riprenditi.''- Arrivai a scuola e vidi Rob parlare con Harry. La abbracciai da dietro. -''Amore mio!''-mi baciò. -''Sam, dobbiamo parlare..''- -''All'uscita, va bene?''- -''Sisi.''- Caitlin non era venuta. Non rispondeva da ieri sera al telefono, mi stavo preoccupando. 13.00 AM. -''Harry.''- -''Sam.''-buttò la sigaretta per terra. -''Allora, di cosa volevi parlarmi?''- -''Quella ragazza..il cognome è Wolfgrade..''-pensò. -''Caitlin.''- -''Si lei!, ieri mentre stavo con Lou nella Six Street, l'ho vista. Stava piangendo, e perdeva del sangue, sopratutto dalla pancia. Chiedeva di qualcuno, suppongo sia tu..''- -''Cazzo, dov'è adesso, Harry?''-diventai bianca. -''Non lo so, spero che ora stia bene.''- -''Grazie, davvero.''- Me ne andai, chiamai Rob e le raccontai tutto, disse che dovevo cercarla. --- -''Cait?''- -''Samantha..''- aveva una voce sottile,sembrava stesse piangendo. -''Dove sei?''- -''In ospedale..''- -''...quale?''- -''Royal Women's Hospital..''-riattaccò. [Ospedale] -''Salve, le serve aiuto?''-disse un infermiera con il camice bianco. -''Si..mi servirebbe sapere in quale stanza si trova la signorina Wolfgrade.''- -''Umh,controllo..''-prese la sua lista e picchiettò sul foglio. -''Stanza 208.''- -''Grazie.''- Corsi da lei. -''Caitlin..''-mi avvicinai a lei. -''Sam..''- -''Dio,che ti è successo?!''-avevo le lacrime agli occhi, vederla stesa su un letto con delle flebo non è per niente bello. -''Mio padre..come tutte le altre sere mi ha picchiato..ma questa volta l'ha fatto più forte..''- -''Cos'è questa fascia?''-indicai la fascia avvolta attorno il suo ventre. -''Sempre lui..mi ha provocato un taglio profondo con un coltello..''- -''Porco dio,quanto odio quell'uomo,cazzo.''- -''Sam..ssh, siamo in un ospedale..aha..''-rise leggermente. -''Emh,già..scusa.''- Sorrise. Dio,il suo sorriso. Era ora di andare. Ma non volevo lasciarla. Le scoccai un bacio sulla guancia, era bellissima. Tornando a casa vidi la macchina di Luke parcheggiata. Sentivo delle urla. -''Mamma?''- -''Ci sentiamo domani, ciao.''-disse secca a Luke. -''Che succede?''- -''Niente piccola..''-era bianca in viso. -''Vado a riposare, sono stanca..''- Andai a dormire ma verso le 3.00 sentivo gridare. ''LASCIAMI STARE! NON PROVARE AD AVVICINARTI, COGLIONE! STA FERMO, TI PREGO!'' Andai subito nella stanza di mia madre. La trovai sul letto e davanti a lei c'era un uomo. Luke. -''Fermati bastardo.''- -''Oh la piccola Samantha.''-rise. -''So che razza di persona sei.''- -''Oh, che persona sarei?''- -''Hai fatto del male a Caitlin, e ora lo stai facendo a mia madre, sei solo un coglione.''- -''Cosa sono?''-iniziò ad arrabbiarsi. -''UN COGLIONE, SOLO UN EMERITO COGLIONE DI MERDA!''-gridai. Si avvicinò a me e corsi subito di sotto. Sentii delle sirene, all'improvviso qualcuno buttò a terra la porta ed entrò. -''Fermo o la spariamo!''-un poliziotto puntò la pistola su Luke che alzò le mani. Lo portarono con loro. I poliziotti ci fecero delle domande. -''Signorina Pucket, sa se il signor Wolfgrade ha commesso altri atti di violenza?''- Sospirai. -''Si..''- -''Può darci informazioni riguardo all'accaduto?''- -''Ha fatto del male alla figlia, più volte, ora lei si trova in ospedale, per colpa sua..''- -''Nome della signorina?''- -''Caitlin Elizabeth Wolfgrade.''- -''La ringrazio, appena avremo delle soluzioni la chiameremo, arrivederci.''- Chiusi la porta e mi accasciai per terra. Dopo mi rialzai, sistemai mia madre, e andai a dormire. Il giorno dopo dovevo andare da Cait e raccontarle tutto. Speravo che quel coglione restasse in carcere per sempre.
   
 
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