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Autore: floflo    08/12/2014    1 recensioni
[Hell on Wheels]
Ruth Cole e Cullen Bohannon...
Dedicato a tutti quelli che ci hanno sperato fino alla fine...
ATTENZIONE: Contiene spoiler drammatici se non avete visto il finale della quarta stagione!
***
Quarta classificata al contest "Fra queste note" di Donnie TZ
Genere: Angst, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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È peggio bruciare vivi



Ruth Cole feat Gabrielle – Out of Reach



Cheyenne – Wyoming, 1868

- Tredici fili di canapa di Saint Louis, l’unico tipo di cui mi fidi.-
Uno spasmo mi chiude improvvisamente la gola mentre passa la corda sul mio collo con gesti misurati.
- È l’olio, serve per evitare che il meccanismo s’inceppi .- dice, come per giustificarsi, il boia che, evidentemente, ha notato la mia smorfia…
Non sa che non dipende dall’odore dell’olio…
- Tredici scalini, poi vi legherò mani e piedi, vi infilerò il cappio e per ultimo il cappuccio. -
- Sarà doloroso? –
Dico la cosa più ovvia, la prima che mi passa per la testa, per tagliare il silenzio che, altrimenti, cadrebbe su di noi se non dicessi qualsiasi cosa.
In realtà, vorrei non sapere nulla di quel macabro rituale in anticipo.
- Non è mai successo che papà abbia dovuto impiccare una persona una seconda volta, signora.-
A parlare è il ragazzino giunto in città con l’uomo vestito di nero.
Un piccolo folletto, vestito anche lui di scuro.
Il gelo mi invade.
“ Mio Dio… Un bambino, è soltanto un bambino…, addirittura più giovane del mio Ezra… Come possono permettergli di assistere a una cosa del genere?”
- Non temete, sarò lì con voi. – dice, in modo pacato, colui che tra poche ore è stato incaricato di giustiziarmi.
Annuisco timidamente: il boia e suo figlio cercano di rassicurarmi ed io cerco di rassicurare loro.
Lascio credere loro di essere io quella che ne ha più bisogno…

È tutto a posto.
Tutto sistemato, le ultime formalità sbrigate: la corda intrecciata dei tredici fili di canapa migliore, l’olio perché tutto fili liscio, il patibolo montato nella piazza…
Forse anche il pubblico sta già cominciando ad affluire nella piazza per assistere allo spettacolo.
Tutto in modo molto civile, come piace al governatore Campbell.

Louise Ellison mi aiuta a prepararmi, mi pettina i capelli, mi fa indossare un abito pulito, mentre io le detto le mie ultime - per così dire - “volontà” e mi assicuro che i miei pochi averi siano donati alla missione di Council Bluff.
- Qualche spicciolo e un mucchio di vestiti vecchi… - tento di scherzare.
- Dimenticate una città piena di persone che avete toccato… Avete la mia parola, signorina Ruth, non vi dimenticheremo. –
È seria, Louise. Troppo.
Sento di non meritare quelle parole.
- State pensando di scrivere un articolo su di me? - domando, poi, senza nemmeno attendere la sua risposta, le dico di non farlo. – Non sarà ricordato, esattamente come noi due. –
Su mio padre, il reverendo Cole, erano stati versati fiumi di inchiostro. L’avevano dipinto, di volta in volta, come un eroe, un pazzo sanguinario e infine un martire, eppure nessuno era riuscito ad afferrare la sua vera natura, nemmeno io.
Per quanto mi riguardava un articolo postumo non avrebbe cambiato niente.
La mia storia, in fin dei conti, non era diversa da quella di decine di altre storie.
Avevo avuto quello che meritavo e, in fondo, quello che volevo.
Avevo ucciso un uomo: questo faceva di me, inevitabilmente, un’assassina. Poco importava se l’uomo a cui avevo sparato, era un criminale e aveva ammazzato mio figlio, e ancora meno importava che io fossi una donna di chiesa, una predicatrice.
Se fosse stato necessario, avrei ucciso Sidney Snow altre mille volte.
Nel clamore di quello che stava accadendo, in quell’istante mi sentivo assolutamente tranquilla.
- Se avete bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa… - si affretta a dire Louise sperando di strappare qualche istante in più all’uomo vestito di nero e al governatore, che ci attendono dietro la grata.
- Avete visto il signor Bohannon? –
Il mio ultimo pensiero non poteva che essere per lui.
- No. Ma posso trovarlo, se volete… –
- Non importa. Grazie.-
Mento. Mi importa, eccome!
Come capo della polizia ferroviaria, spetta a lui leggere la mia sentenza quella mattina.
Lo avrei rivisto?
Se ne era andato poco prima dell’alba, dopo avermi chiesto per l’ennesima volta di accettare la grazia.
Sembrava più infuriato che deluso.
Cullen…

- È il momento. – dice il boia affacciandosi allo spioncino.
Pochi passi e sono fuori dalla cella, lui mi porge il suo braccio perché mi appoggi.
È strano, non c’è traccia di coercizione nei suoi gesti: mi sostiene, ma non mi trattiene, nessuna guardia sorveglia il mio tragitto, se volessi potrei tentare di fuggire…
Pochi passi e siamo fuori anche dalla prigione.
Nella piazza regna un silenzio quasi irreale, mi s’incolla addosso come un sudario.
Il lampo al magnesio di qualche fotografo, arrivato per l’occasione, mi fa trasalire.
Incespico, ma il boia mi tiene il braccio: la sua presa è salda, ha qualcosa di paterno.
Nella luce ancora livida del mattino non distinguo i volti di coloro che sono arrivati per assistere all’esecuzione, mi sembrano tutti uguali: uomini vestiti di scuro dall’espressione contrita, donne che si stringono negli scialli piangendo sommessamente, alcune di esse sgranando un rosario…
Di una cosa sono sicura: Cullen non c’è.
Non avrebbe letto lui la mia sentenza, non l’avrebbe letta nessuno.
Non avrei più sentito la sua voce, rivisto il suo viso…
La disperazione mi assale.
“Perché non sei venuto, Cullen? Io ho bisogno di te qui, oggi… Hai provato a salvarmi, lo so… Ma per te, salvarmi significava farmi accettare la grazia concessa dal governatore Campbell e poi mettermi sul primo treno per New York…
Non potevo accettare.
Non voglio vivere braccata, non voglio vivere nascondendo ciò che ho fatto.
Se andassi a New York non ti rivedrei più, e non potrei più piangere sulla tomba di Ezra.
Hai paura di vedermi morire, Cullen?
Ma io sono già morta…
Sono morta il giorno in cui non mi hai detto “ti amo”.
Sono morta il giorno in cui sei tornato a Cheyenne con Naomi e il bambino.”

Knew the signs
Wasn't right I was stupid for a while
Swept away by you
And now I feel like a fool
So confused,
My heart's bruised
Was I ever loved by you?


“Sei stato tu a chiedermi di rimanere la prima volta, ricordi?
Dopo la morte di Sean ero pronta a tornare a Omah con Ezra, ma tu mi hai chiesto di rimanere.
Dicesti che la città aveva bisogno di me, la chiesa aveva bisogno di me, che tu avevi bisogno di me…
Io ti ho creduto, Cullen.
Sono rimasta per te. Solo per te.
Avevo pensato che avremmo potuto essere una famiglia: tu, Ezra ed io.
Hai detto di avere bisogno di me, hai detto che non puoi perdermi…
Io ti amo Cullen, ma tu, mi hai mai amato?
Hai mai amato qualcuno, Cullen?”

Out of reach,
So far I never had your heart
Out of reach,
Couldn't see
We were never
Meant to be


“Non ho mai pensato fossi morto, nemmeno quando ho saputo che eri stato catturato dai mormoni e che ti avrebbero impiccato.
Volevano una vita in cambio della vita che tu avevi sottratto a loro. Dentro di me sapevo che eri vivo, che saresti tornato da me ed Ezra.
Quando me lo hai affidato, hai promesso che ci saremmo occupati di lui noi due insieme.
Mai avrei pensato che avresti ripagato la vita che avevi carpito, sposando una donna dei mormoni e generando un figlio con una di loro.
Ero così infuriata quando ti ho visto arrivare con la tua nuova famiglia su quel carro sbilenco!
Partii di gran carriera per gridarti in faccia tutta la mia rabbia, la mia delusione e anche il mio amore…
Non feci in tempo ad arrivare alla tua tenda perché caddi rovinosamente in una pozza di fango…
Non potevo farmi vedere da te in quello stato.
In realtà, non volevo una spiegazione, volevo solo vederti.
Quel giorno ho pensato che la mano di Dio mi avesse fermato prima che potessi rovinare tutto.
Io avevo già una famiglia: Ezra.
E tu, tu avevi la tua.
Ho pensato che fosse giusto così: Dio ha voluto un destino diverso per noi.”

Catch myself
From despair
I could drown
If I stay here


Il ragazzino del boia, il folletto nero, annuisce serafico, evidentemente avvezzo a queste cerimonie, mentre mi lascio guidare docile da suo padre verso la forca.
Tredici scalini: da lassù si vede tutto meglio.
Ora li riconosco: riesco a scorgere Durant, Delaney, Campbell, il giudice Preston, Michey, Eva, la signorina Ellison ed anche il cantiere della ferrovia.

“Tu dove sei, Cullen? Vorrei rivederti un’ultima volta.
Se ti vedessi, andrebbe tutto molto meglio, ne sono certa.”

But I was
So confused,
My heart's bruised
Was I ever loved by you?


“Sei arrabbiato perché non ho accettato la grazia del governatore?
Non ho paura di morire.
Non ho paura del dolore che sentirò, quando mi si spezzerà l’osso del collo.
Non ho nemmeno paura di bruciare all’inferno per quello che ho fatto.
È molto peggio bruciare da vivi.
Tu vuoi salvarmi la vita, Cullen, ma vuoi condannarmi a questo: bruciare viva.
I rimorsi mi tormentano ogni giorno e ogni notte. Mio padre, Joseph, Sean, Ezra… avrei potuto fare di più per loro?
La prima volta sono rimasta in città per te, questa volta rimarrò per me.”

So much hurt,
So much pain
Takes a while
To regain
What is lost inside


Il boia infila il cappio attorno al mio collo e stringe, stringe...
Sembra che il respiro mi muoia in gola, ma non può finire così, non ancora…
- Non così stretto per favore… - lo imploro.
Ho bisogno di più tempo, devo essere sicura che Cullen arrivi, deve essere qui, quando sarà il momento…
- No, signora. - risponde con fermezza l’uomo delle esecuzioni.
Il tempo stringe e il mio cuore ha preso a martellare forte dentro il mio petto.
L’odore dell’olio, con cui è lubrificata la corda, mi taglia il fiato; adesso ho paura, davvero paura…
Eppure quando tutto sembra perduto, eccoti!
Cullen!
“Sapevo, che saresti arrivato! Sapevo che ti avrei rivisto!
Con te ci sono anche Psalmas e gli altri operai della ferrovia.
Se avete interrotto il vostro lavoro per assistere alla mia esecuzione, forse significa che sono davvero importante…
La ferrovia è la tua ossessione.
Il tuo unico amore.
Vorrei avessi dedicato a me un poco della devozione che riservi al tuo lavoro…”

Un’ombra scura incombe sulla mia testa: il cappuccio dei condannati a morte!
- Aspettate! - grido.
Cullen si avvicina a grandi passi, si posiziona proprio sotto la forca, di fronte a me.
I nostri occhi si incontrano per un istante che non è abbastanza.
Quante cose vorrei dirgli…
“Sono stata una stupida, avrei dovuto dirti subito di amarti, sarei dovuta venire a prenderti e farti mio… Nessuna donna dei mormoni si sarebbe mai frapposta a noi, se io avessi avuto coraggio.
Adesso è tutto inutile, è troppo tardi per piangere su ciò che avrebbe potuto essere e che non è stato.
Ora è giusto che tu rimanga con tua moglie e tuo figlio, loro hanno bisogno di te.
Non li abbandonerai.
Io non sono più niente.
Forse non sono mai stata niente.”

- Le vostre ultime parole? – m’incalza il boia.
Anche le esecuzioni hanno la loro etichetta.
“Tutti si aspettano che io chieda la grazia, anche Cullen, lo so… Ma io non chiederò nulla per me.
Che senso avrebbe la mia vita ora, senza mio figlio, senza l’uomo che amo?
Le mie ultime parole sarebbero per lui. Per Cullen.
Se lui dicesse quello che non ha mai detto…
Ecco, se lui dicesse “Ti amo, Ruth” le mie ultime parole sarebbero: “Ti amo anch’io”.
Dillo Cullen, dillo, ti supplico!
Se dicesse quelle parole, io potrei…
Che modo strano per aspettare una dichiarazione d’amore…”

Out of reach,
So far
You never gave your heart


Lui si toglie il cappello in segno di rispetto e serra le labbra in una smorfia, i suoi occhi sono impenetrabili…
No, non lo dirà.
Non lo dirà mai.
Tutti attendono il miracolo, soltanto io ho smesso di sperare.
Lo guardo un’ultima volta, mentre il boia mi infila il cappuccio.
Vorrei che la sua immagine rimanesse dentro i miei occhi quando si chiuderanno per sempre…
Il cappuccio nero cala sulla mia testa inesorabile.
Adesso è diventato tutto scuro: mi sembra un’ingiustizia non poterlo vedere fino alla fine.
Eppure lo so che lui è ancora lì davanti a me.
Non dirà mai di amarmi, ma oggi è venuto qui solo per me.
Addio Cullen, non potevi salvarmi.
Nessuno poteva farlo.
Quando la botola si aprirà sotto i miei piedi, sarò quasi felice, ne sono certa.




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