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Autore: Nocturnia    09/12/2014    7 recensioni
Gotham, la città dei sogni.
Gotham, la città della luce e delle possibilità.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman, Selina Kyle aka Catwoman, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"La guerra è madre di tutte le cose e di tutte regina; e gli uni rende dèi, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi."
- Eraclito -


Sacrificio


Gotham, la città dei sogni.
Gotham, la città della luce e delle possibilità.
Gotham, lei e solo lei, la bellissima e la benevola.

Un sorriso contratto nell'angolo buio della stanza, occhi che ruotano cercano impazziscono e vedono te; sempre e solo te.

Gotham che ride, che accoglie i suoi figli e si veste di speranze e promesse.
Gotham, sorella amorevole e amante gentile.
Gotham, volto scoperto e pelle vera, tiepida sotto le dita e sulla bocca.

Crick crack crock fanno le ossa e la paglia geme - languisce - tra le fiamme d'una paura ormai liquida e assoluta.

Gotham che cammina tra la sua gente e ha posto per tutti, fedele e parca di dolori.
Gotham, femmina gentile e amorevole, principessa e madre.
Gotham e...

Melodie d'acciaio e vetro, lo stridore delle unghie sulla pietra e l'amore di un clown di biacca e sangue sulle labbra - tra i denti e nel cuore.

Gotham che difende, che protegge, che piange.
Gotham che benedice con le sue lacrime e santifica con il suo respiro.
Gotham che brilla, luce e stella di tutti loro.

Fa male il ghiaccio, ma un cuore morto è ancora peggio, orbite di neve e nulla, vite sgretolate e conservate nel fiato rattrappito d'un uomo innamorato.

Gotham, la metropoli che non perde mai.
Gotham, che regala e concede e ama.
Gotham, una legge e una sicurezza.

L'autunno tra i capelli e la primavera tra le cosce, veleno che gronda e un desiderio che prospera - cresce come edera velenosa e letale.

Gotham, bella pubblicità e strade sicure.
Gotham, gente onesta e lavori rispettosi.
Gotham, anima immacolata e salda - incrollabile.

Batte le mani - i piedi, le tazze, leva in aria il cappello e poi fa un piroetta - e ti ricorda un buon non compleanno, a te, sì, proprio a te, che non hai mai smesso di festeggiare quella notte - che non hai mai potuto.

Gotham, vetro che riflette e ammorbidisce.
Gotham che canta e dimentica, che abbandona la sofferenza per un cielo blu e privo di nuvole.
Gotham e un cavaliere di bianco vestito, perché il nero è il colore delle macchie - degli sbagli - e lei no, non sbaglia mai.

Rotea in aria il braccio mozzato d'una bilancia asimmetrica e ricade dalla parte guasta - quella che dice la verità - e piange come un gemello grottesco l'altro - amico e collega e sconfitta.

Gotham, che sussurra per non urlare.
Gotham, che parla invece di combattere, che ricuce invece di tagliare.
Gotham, la vergine che...

Lei.

Gotham, che...
Gotham, la...
Gotham...

"Chiedi alla notte, Bruce, e lei ti risponderà."
"Non ho niente da domandare."
"Non è vero."

Gotham, che ti ha mentito.
Gotham, che non ha avuto mai riguardo, che ha massacrato e torturato i suoi figli con la crudeltà negli occhi e il sorriso sulle labbra.
Gotham, la puttana dall'appetito insaziabile e le voglie malate - disturbate e disturbanti.
Gotham, che adesso lascia cadere l'illusione e si mostra per quello che è - che deve essere: un mostro tra i mostri.
Il riflesso di un'umanità che non è mai stata più vera.

"Chi sei?"
"Quello che sono sempre stata: una gatta che ha inseguito il suo topo preferito."
E la sua bocca ha lo stesso sapore di allora.


****


"Che cosa hai visto?"
"Non ne sono sicuro."
Selina si toglie la maschera - un filtro inutile con lui - e si passa il dorso della mano sulla fronte, pulendosi dalla polvere di quella notte infinita.
"Credevo stessi per morire."
"Credevo avessi un po' più di fiducia in me; non è la prima volta che ho a che fare con i gas allucinogeni di Crane." replichi, ma sono incerte le tue parole, deboli, perché l'orrore d'un mondo rovesciato - sbagliato - è ancora tutto lì, tra il tuo cuore e la tua mente.
Sospira Selina e lascia scivolare a terra i guanti, cercandoti sotto il mantello e tra le pieghe del tuo orgoglio.
"Un giorno mi dirai quello che hai visto."
Trattieni a stento un sorriso, percorrendole con il pollice la curva morbida del collo fino alle tempie, lasciando poi scorrere le mani guantate tra i suoi capelli.
"Non nutri alcun dubbio al riguardo, uhm?"
Ti aspettavi una risposta ironica, forse persino un po' piccata, ma Selina ti sorprende ancora una volta e ti stringe le braccia attorno alla vita, un atto insolitamente disperato - insolitamente bisognoso.
"Selina..."
"Me lo dirai, Bruce. Lo farai e, quando succederà, capirai perché ho avuto così tanta paura."

Perché era bello. Perché era giusto. Perché, per una volta, non dovevo più combattere. Non dovevo più essere.

E il corpo di Selina è l'unica cosa che ti impedisce di cadere.



Note dell'autore: la seguente storia si ispira ampiamente a "Gothopia", lo story arc di John Layman pubblicato dalla DC Comics all'inizio del 2014.


   
 
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