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Autore: _DangerDays_    09/12/2014    2 recensioni
[Pernico]
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Nico Di Angelo e Percy Jackson si sono fidanzati -se così si può dire- da pochissimo tempo, da quando la cabina di Poseidone è stata sabotata da quelli della casa di Ares, e Percy è stato costretto a trasferirsi momentaneamente nella casa di Ade, capendo di avere un'attrazione per Nico. Un giorno, tornato dal suo allenamento di pallacanesto con quelli di Apollo, fa una strana proposta al ragazzo.
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Buona lettura!
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Do you want to do a shower with me, Nico?


Premetto che questa storia non è ambientata in nessun contesto in particolare, e che è uscita dalla mia pazza mente senza un perché. I personaggi potrebbero essere OOC. Inoltre è la prima volta che faccio una storia... così.

Buona lettura!


Da quando Nico si era messo con Percy, poche settimane prima, tutto era andato per il verso giusto.

 

In poche parole, Percy si era trasferito nella casa di Ade perché Clarisse e un altro gruppetto di Ares gli avevano distrutto casa. Fuoco Greco e non solo. Uova -anche all'interno- carta igienica, e un trucchetto comprato da Ermes: una bomba puzzolente che durava per un tempo lunghissimo. E non lunghissimo nel senso di pochi giorni. Lunghissimo nel senso di mesi.

All'inizio Chirone voleva mandarlo nella cabina di Zeus, da solo. Ma solo una notte lì dentro, e Percy era sconvolto. Diceva che tuoni l'avevano perseguitato tutta la notte, e che per quelle poche ore che aveva dormito, aveva avuto degli incubi su Zeus in persona.

Chiaro ammonimento: esci subito. Allora, per non far sentire solo Nico e per dare una casa a Percy, l'aveva mandato proprio nella cabina di Ade.

Appena il figlio di Poseidone era entrato nella calda casetta di Nico, quest'ultimo aveva notato quanti bagagli avesse Percy. Erano almeno quattro. Ovviamente, se fossero stati ordinati, sarebbero stati due, o meno. Ma erano disordinatissimi. Non contenevano neanche solo abiti, ma anche caramelle, biglietti del pulman, e cartacce.

Si misero al lavoro, e passarono tutto il pomeriggio a sistemare le cose di Percy.

 

Comunque, poche settimane dopo, Percy, tutto rosso, stava cercando di dirgli qualcosa di importante.

-Hey... Nico.. Io..- Aveva farfugliato. -Ti..Ti dovrei dire una cosa importante...- Poi, smettendo di parlare a vuoto, l'aveva baciato.

Ora, so che sembrerà folle -un sedicenne innamorato di un tredicenne?- ma è la pura verità. Fortunatamente Nico aveva già un infatuazione per Percy.

Dunque, dopo che anche Nico si fu dichiarato, si misero insieme.

Le giornate passavano veloci. Erano tutte con uno schema preciso: colazione, allenamento, pranzo, veloce scambio di baci, allenamento di pallacanesto di Percy con Apollo, qualche rissa -di solito con la casa di Ares- , cena, e la parte che Nico preferiva: la sera. La sera di solito la passavano sul letto di uno dei due, a baciarsi o parlare. Il fatto strano, era che nessuno dei due era fatto per queste cose sdolcinate, ma avevano ascoltato il consiglio di una di Afrodite, e il loro rapporto era nettamente migliorato.

 

Quel giorno, Percy era appena tornato dalla pallacanesto con quelli di Apollo.

Osservandolo, Nico notò uno strano sorriso malizioso sul volto del ragazzo. Decise bellamente di passarci sopra. Ma la situazione si fece molto strana, quando il più grande gli offrì una bevanda.

-Ehm... Perché mi offri del succo di arancia?- chiese il figlio di Ade, sospettoso.

-Nico, è davvero buono. Te lo consiglio. Davvero, cosa vuoi che ci abbia messo dentro? Andiamo, io sono un angioletto.-

-Mh mh...- e bevve. Effettivamente, sembrava un normalissimo succo. Lasciò perdere.

Percy lo guardava con quel suo sorriso, che agli occhi del minore, era inquietante. I suoi occhi verdi sembravano guardarlo ghignando. Si avvicinò a un Nico molto confuso. E, con voce suadente, disse qualcosa nell'orecchio del ragazzo.

-Vuoi fare una doccia con me, Nico?- Mordendogli poi il lobo.

Nico non riuscì a nascondere il suo imbarazzo. Non gli sembrava comportamento da Percy. Eppure, era incredibilmente attratto da quel comportamento. E le parole, per quanto imbarazzanti, uscirono da sole.

-Cazzo, Percy. Così mi fai venire un erezione.- Si tappò subito la bocca. Era molto confuso. Come aveva potuto dirlo senza neanche un pelo sulla lingua? Poi capii. Un trucchetto che mischiava varie case. Una specie di pozione della verità. Quante volte l'aveva vista al negozio di Ermes. Digrignò i denti.

Percy sembrava soddisfatto. E continuò.

-Allora.. Questa doccia?-

Nico cercò con tutto se stesso di non parlare. Ma il potere della verità era troppo forte. -Io... Dei, se me lo chiedi così... Beh, verrei subito. All'istante. Ma che imbarazzo. Non posso.-

-E chi te lo dice?- Gli sussurrò il figlio di Poseidone.

-OH. PERCY. CAZZO.-

-Dai... Forse aiuterà il nostro rapporto- e subito lo baciò. Non un bacio pretenzioso. Ma un bacio quasi dolce, fatto appositamente per convincere qualcuno a fare qualcosa. Nico cedette, il cavallo dei pantaloni improvvisamente stretto.

-Uhm.. Okay. Se ci tieni.- Sospirò. -Vai a riempire la vasca, la preferisco alla doccia.-

Percy era soddisfatto, e, sempre con quel ghigno, andò a riempire la vasca.

 

Poco tempo dopo, Nico entrò nel bagno. Era una stanzetta di media grandezza, con la vasca abbastanza ampia, per una sola persona, di colore nero. Una doccia all'angolo, un lavandino e un bidet (aveva pur sempre radici italiane!).

Percy era già nella vasca. E Nico, per colpa di quel siero, si fece scappare una domanda.

-Sei nudo?- subito arrossì.

-Oh, no Nico, faccio la doccia vestito. Ovvio.- Sospirò -Dai, che l'acqua si fa fredda.-

Nico osservò la vasca. Era piena di bollicine profumate, e sembrava piacevolmente calda.

-Ehm... Ti potresti girare.-

Percy all'inizio non capì, poi, afferrato il concetto, si girò. Mente Nico si spogliava e entrava nella doccia, osservava di nascosto le spalle muscolose del suo ragazzo.

Oddio, aveva provato soltanto una volta quella sensazione di... Eccitazione. Okay, non solo una volta, ma di solito era stato mentre dormiva che... Beh, avete capito.

Insomma, Nico era già diventato signorino* da... un po'.

Si immerse nella doccia, e notò con piacere che l'acqua era ancora calda.

La vasca era ampia, ma i due si toccavano. Poco, sì. Ma era sempre un contatto: erano uno davanti all'altro. Nico fremeva. All'inizio non successe nulla. Percy si era abbandonato al piccolo schienale della vasca, era così rilassato. Messo in quel modo, si cominciava a intravedere qualcosa, ma lui non sembrò farci caso. Il contrario di come si sentiva Nico. Lui era lì, tutto impacciato, schiacciato in un anglo di vasca, teso. Avrebbe chiaramente voluto essere in un altro posto.

-Hey, mica ti mangio. Rilassati.- la voce di Percy era incredibilmente calma. Sarà l'acqua pensò Nico. Non potè fare a meno che rilassarsi, o almeno provarci. Insomma, era lì ormai. Si era già messo in ridicolo con le parole. O la va o la spacca. Percy sembrò notare il suo rilassamento, e sorrise.

-Allora, come va, Nico?- Aveva schiacciato di più la sua gamba a quella del ragazzo, e sembrava divertito dalla sua reazione.

-Uhm, sì, bene. Uhm, cazzo. Percy, ti dispiacerebbe...- Ma il più grande si era ancora avvicinato, staccandosi un po' dal comodo schienale. Nico era in imbarazzo. E benché Percy ostentava un'aria sicura, era imbarazzato anche lui. Si sentiva un po' pedofilo. Ma, in fin dei conti, era il suo ragazzo. Si sporse, e bacio il fidanzato con dolcezza, dolcezza che si trasformò un po' in foga.

Si baciavano, e più lo facevano, più l'imbarazzo di Nico calava. Percy ora era quasi sopra di lui, e, prima che se ne potesse rendere conto, erano sotto l'acqua.

Ma il figlio di Ade respirava. Erano come dentro una bolla. E Percy era sopra di lui.

In quel momento si accorse del contatto. Che era diventato più intimo. E improvvisamente, sentiva tutti i sensi all'erta. Con soddisfazione, sentiva che anche Percy aveva un erezione.

Nico gemette. Strano pensò sono sotto l'acqua e riesco anche a gemere. E mentre era assolto nel suo miscuglio di pensieri, Percy fece una cosa.

Lo toccò. Okay, forse non era questa gran cosa. Ma per uno che non aveva una minima esperienza... Beh, era strano. Si rese subito conto che quel contatto gli piaceva.

Anzi, tutti i contatti con Percy gli piacevano. Dagli abbracci, alle candide labbra posate sulle sue, sì, persino quel contatto: quello della mano del ragazzo sul suo organo. E mentre pensava quelle cose, se ne accorse: era Percy che guidava. In tutto e per tutto. Non che a lui dispiacesse: insomma, era più piccolo, meno esperto... Ma voleva anche lui fare qualcosa. Lo spinse fuori dall'acqua, e in un moto di coraggio, invertì le posizioni. Nico era sopra Percy, mentre quest'ultimo continuava il suo lavoretto con le mani. Ma il più piccolo gli spostò delicatamente la mano, e si staccò per guardarlo. Percy aveva la faccia arrossata, ma sembrava felice. I suoi occhi verdi luccicavano. Dopo aver sorriso, i due cominciarono di nuovo a baciarsi. E stavolta fu Nico a toccare il fidanzato.

Non pensava che sarebbe stato eccitante anche toccare, ma lo fu. All'inizio fece piccoli gesti, timido. Ma quando Percy, sorridendo, -non maliziosamente, semplicemente sorridendo- lo incitò con la mano a essere più deciso, lui ci riuscì. Lo toccava più o meno come Percy aveva fatto con lui, e continuava a baciarlo, sentendo, di tanto in tanto, i gemiti del maggiore. Non che lui non li faceva.

Si diedero come un... equilibrio. Si alternavano con il tocco, e si baciavano con tale foga da dover riprendere il fiato.

Ormai le bollicine stavano finendo.

-Nico... meglio... non andare.... oltre- Disse Percy tra un bacio e l'altro. Nico si fermò per farlo parlare. -Io... Non voglio, diciamo, prenderti la verginità. Sei ancora...- arrossì -...piccolo..? Senti, io ti amo, e so che tu non sei ancora pront...- ma smise di parlare quando vide il sorriso del ragazzo di fronte a lui. -Perchè ridi?-

-Mi hai detto che mi ami.-

Percy sembrò quasi imbarazzato. Nico gli si avvicinò all'orecchio.

-Anch'io ti amo.- Si baciarono, un bacio lieve.

E sia lui che Percy sapevano che era la verità. No, non per la pozione, l'effetto ormai doveva essere già svanito. Lo sapevano semplicemente perché lo sapevano. Non serviva altra spiegazione.

Si amavo, e almeno questo, non sarebbe cambiato per un po'.


--Note: *Insomma, noi ragazze siamo chiamate 'signorine' perché loro no?!--

Angolo autrice.
Ebbene, eccomi. Sono pazza, sono stupida, ma sono anche mediamente soddisfatta di questa stroria. Dai, non può essere tanto male.
Comunque, se mi volete lasciare una recensioncina, io ve ne sarei grata, perchè per finirla, mi sono drogata di the, e ho gli hocchi molto stanchi. VI PREGO SOLO UNA RECENSIONE!!
Lol. Alla prossimaaa!
Peace&Love
BG_01

 

 

 

 

  
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