Crossover
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Autore: ENS 2    10/12/2014    1 recensioni
Ci sono storie che vengono cantate attorno al fuoco delle taverne, gli avventori ben contenti di unirsi al coro. Ci sono storie cantate ad ampi pubblici silenziosi. Ci sono storie declamate a chiunque voglia ascoltare. Ci sono leggende. E questa è una leggenda che tutti conosceranno, e che nessuno avrà il coraggio di cantare. Perché non ne verranno mai più di migliori, e tutti avranno coscienza di essere stati salvati da un ragazzo. Senza neanche il cane.
Genere: Avventura, Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Anime/Manga, Cartoni, Fumetti, Libri, Videogiochi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il blocco dello scrittore è una cosa terribile. Anche le dita fredde che ti fanno male quando sbattono contro i tasti lo sono, ma perlomeno quelle posso attribuirle a mia sorella che continua ad abbassare la manopola del riscaldamento. Siamo a Dicembre, bastarda. Il blocco dello scrittore invece non può essere attribuito a nessuna causa apparente, od io non ci riesco, comunque. Senza un vero obbiettivo da affrontare, me ne resto a desiderare di scrivere mentre faccio altro, un profondo strato di me cosciente che non smetterò per andare a scrivere; leggo qualcosa e mi sento ispirato, eppure a fine lettura non prendo la penna o la tastiera in mano.
            Pare, da anni, che l’unico momento in cui riesca a scrivere sia durante le lezioni scolastiche, ed ovviamente la scrittura risente dell’ambiente, inoltre scrivo solo piccole bozze di cose inutili e prive di senso reale, che il giorno dopo avranno perso per me attrattiva. Allora decido che devo assolutamente scrivere storie brevi a raffica, e tento di, come si suol dire, tagliare la testa al toro chiedendo ad amici fandom su cui scrivere. Perché io scrivo fanfiction, sì.
Dunque, chiesi ad amici di darmi un fandom, così. Ditemi, secondo voi quanto ci misero quei due cui lo chiesi? Un paio di giornate. Davvero. Soprattutto tu, Toonno, ti amo ma sei uno stronzo. Ti anzo. Ma, infine avuto questo fandom (non da Toonno), in due mattinate, alzandomi un paio d’ore prima di andare a scuola, scrissi una veloce storiellina, la finii e ne fui soddisfatto. Dunque c’era l’ispirazione, dentro di me, nonostante fossero anni di inutile fissare fogli o parole buttate a casaccio, salve qualche storia casuale e breve. Irritante. Tanto. Anche adesso che scrivo, non so bene se vi ho trovato una soluzione, per sconfiggere il blocco dello scrittore, ma questo è un tentativo. Un tentativo molto rozzo. Mi sono seduto, questa sera, a scrivere queste parole per uscirmene finalmente con un’idea che mi ronzava in testa da parecchio, e più ci pensavo e più m’ispirava, più si cementificava al contrario di altre idee più ragionevoli, e rispettabili, che invece partivano alla velocità dell’iperspazio ma poi naufragavano in qualche posto tra le pagine di un quaderno dimenticato ed una mensola di libreria.
No, miei lettori, questa è una self insertion.

Ora avete paura, lo so, posso immaginarlo. Fate bene. No, non ne avete? Male, anzi, malissimo. Dovreste. Dovreste proprio. Ve lo dico con onestà, dovreste e se non ne avete forse siete ancora troppo giovani del settore per aver maturato fino a questo punto. O siete stupidi. Anche questa è una possibilità tristemente possibile.
Tralasciando i dubbi su di voi, lettori, parliamo un po’ di questa storia, immagino vi starete annoiando. Questa è una self insertion per onestà. Sì, onestà. Avrei potuto dare al protagonista un nome diverso, fingere che non fosse me, e tutto sarebbe andato bene. Ma non sarebbe stato così. Tra la prima persona e le sue riflessioni, nascondere che sia una mia immersione nella storia lo trovo stupido. Ma soprattutto, questa è una storia che si basa proprio sulla self insertion. E’ la self insertion. Lei ne è l’anima stessa. Così mi giustifico, e vi dico che non tenterò di giocare al creare la versione di me figa che se la fa con la topolona dei fumetti di turno, no, no. Non è questo lo scopo della storia, in tutti i sensi di scopabile. Il suo obbiettivo è il chaos, poiché ci sono uomini che desiderano solo veder bruciare il mondo e ridere di pile di banconote in fiamme. … Potevo risparmiarmela, penso. Comunque la citazione era alla trilogia di Nolan, secondo film. Il vero scopo di questa storia, riprendendo il discorso che ha iniziato questo testo, è sconfiggere il blocco dello scrittore. Ossia il Blocco dello Scrittore.
Ah, e divertirmi. E divertirvi.
  
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