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Autore: Giulia White    11/12/2014    3 recensioni
Sara e Neal.
Una piccola fluff mattutina.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neal Caffrey, Sara Ellis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-No- disse lei decisa.
-Dillo- lui non si lasciò intimidire dal suo tono fermo e determinato. Anzi, lo rese più insistente.
-Non lo dirò, Neal-
-Dillo-
-Neal!-
-Non capisco, perché non vuol dirlo?-
-Perché non c’è bisogno che io lo dica-
-Bisogno? No. Ma sarebbe bello sentirlo-
-Bè, sarebbe bello anche avere un mio stilista personale, ma non penso che capiterà molto presto, temo-
-A questo si potrebbe rimediare- disse lui con un mezzo sorriso, ripensando a un personaggio del suo passato che ancora gli doveva un favore.
-Neal..-
-Va bene, va bene, non devi dirlo-
-Grazie- Sara si avvicinò per baciarlo, mentre Neal finì la frase -..se mi dici perché non lo vuoi dire-
Lei alzò gli occhi al cielo, sospirò, scostò le coperte e saltò fuori dal letto. Raccolse velocemente la camicia di Neal e la indossò, per poi affrettarsi verso il bagno.

Neal emise un leggero lamento sentendo la porta del bagno chiudersi a chiave.
Si alzò dal letto, infilò i pantaloni del pigiama e si avvicinò alla porta del bagno.
-Dai, io l’ho detto per primo!-
-Stavi dormendo-
-Vale lo stesso-
-No, non vale- protestò Sara -per quanto ne so poteva essere riferito a chiunque-
Neal sogghignò -Ok, ok, mi sta bene. Adesso puoi per favore aprire la porta? Preparo la colazione- Neal aspettò un momento, ma Sara non aprì la porta. –Sara?-
-Niente più domande su..capito?- disse lei dopo qualche secondo.
-Ok- concesse Neal alla fine.

Finalmente Sara aprì la porta, trovando Neal che la aspettava oltre la soglia. Lui la squadrò velocemente dalla testa ai piedi. Non poteva resistere a una Sara in versione “domenica mattina” vestita con nient’altro che la sua camicia.
Neal la strinse a sè e si scambiarono un bacio di riconciliazione.
-Te l’hanno mai detto?- le sussurrò.
-Sei incredibile!- esclamò Sara, allontanandosi da lui e cercando di liberarsi dalla sua stretta.
Neal rise al suo tentativo di sfuggirgli -No, non te ne andrai così facilmente questa volta-.
Finsero di litigare ancora per un attimo, finchè Sara non riuscì a liberarsi con una delle sue mosse non così oneste che aveva imparato durante la sua carriera lavorativa alla Sterling Bosh.
-Ehi, così non vale- protestò Neal sorridendo, e raggiunse Sara che si era rifugiata sul letto cercando di riprendere fiato.
-Fallo di nuovo e giuro che mi metto a urlare ‘chiamate il 911’ a chiunque possa sentirmi- Sara fece del suo meglio per sembrare seria, ma sapeva che il sorriso sul suo volto eliminava ogni traccia di serietà dalla sua voce.
In risposta, Neal ridacchiò, e aprì le braccia invitando Sara ad adagiarsi tra esse.
Lei avanzò verso di lui e appoggiò la testa al suo petto.
-Mi dispiace- disse Neal - volevo solo impedirti di nasconderti di nuovo in bagno-
-Non ti dirò mai più che cosa ti ho sentito dire mentre dormivi- borbottò Sara.
Seguì un momento di calma, Sara ascoltava il battito del cuore di Neal attraverso il suo torace, e Neal giocava con una ciocca dei capelli di Sara.
-Non l’hai mai detto, vero?- chiese Neal. Questa volta il suo tono non era scherzoso o divertito, ma serio, e forse anche un po’ malinconico.
Sara fece un respiro profondo, alzandosi dal petto di Neal, ma senza avere il coraggio di alzare lo sguardo.
-Non ridere- avvertì – ma no, non l’ho mai detto-.
-Ehi- Neal le alzò dolcemente la testa per guardarla negli occhi – non sto ridendo-.
-Grazie- Sara sorrise leggermente – non pensi che sia triste? Che non l’abbia mai detto-
-Che mi dici dei tuoi genitori?-
Lei scosse la testa, leggermente imbarazzata – Non eravamo quel tipo di famiglia-.
-Bryan?-
Sara scosse di nuovo la testa –Lui me l’ha detto, ma io non ho mai…e, al contrario di qualcuno, lui non insisteva- guardò Neal di sottecchi, per assicurarsi che avesse colto l’allusione.
-E, al contrario di qualcuno, ha cercato di ucciderti- ribattè Neal.
-Touchè. Fortunatamente il mio altro ex era lì per salvarmi-
-Davvero? Deve tenere molto a te-
-Già-
-Quindi, non l’hai mai detto, ma non puoi passare tutta la vita senza dirlo. E se avrai dei figli? Non dirai loro che li ami?-
-Certo che glielo dirò, è solo che..-
-Bene, puoi fare pratica con me. Dì “Ti”- tentò Neal, cercando di non ridere, perché sapeva che avrebbe perso ogni possibilità di riuscire nel suo intento.
-Sul serio? Vuoi forzarmi a dirlo? E’ così che lo vuoi sentire?-
-Volevo solo aiutarti nella partenza-
-Senti, magari..voglio dire, penso di provarlo. Non sono sicura, non so realmente cosa provo o quando sia giusto dirlo, è solo che..- Sara era così impegnata a farneticare che non aveva neanche notato che Neal aveva iniziato a ridere.
-Stai ridendo proprio adesso? Non ridere!- si indignò, e diede a Neal una leggera pacca sul torace con il dorso della mano.
-Ahia- Neal incassò scherzosamente il colpo –Mi dispiace, è solo che amo il modo in cui ti imbarazzi quando si parla di sentimenti. E’ carino, direi quasi..com’è la parola, di nuovo? Oh, giusto “amo”! Direi quasi che lo amo-.
-Zitto- borbottò Sara, e si abbandonò di nuovo tra le sue braccia.
-Immagino che se il sentimento c’è, va bene. Non devi dirlo per forza- disse infine Neal.
Sara emise un sospiro di sollievo. Fu come se Neal avesse appena detto qualche parola magica. Adesso che non aveva più pressioni, sentiva che fosse giusto dirlo. Voleva dirlo.
Prese un altro respiro, chiuse gli occhi e sussurrò: -Ti amo, Neal-.
Un sorriso comparve sul viso di Neal. Sapendo quanto fosse stato difficile per Sara dirlo, decise si non dire niente.
Sara fu grata a Neal per la sua decisione. Quella era una delle tappe fondamentali che aveva sempre visto nei film, e voleva godersela in silenzio.
-Lo sai che l’hai detto per prima, vero?- disse Neal dopo un po’.
-Cosa?- Sara si alzò di nuovo –tu l’hai detto per primo!-
-Sì, ma stavo dormendo. Per quanto ne sappiamo poteva essere riferito a chiunque- sogghignò mentre ripeteva le parole che Sara aveva detto a lui poco prima quella mattina.

  
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