Chris non avrebbe mai immaginato che quel suo primo giorno di scuola, in una città nuova, avrebbe sconvolto così tanto la sua quotidianità.
A rompere la normalità della sua vita fu un incontro inusuale con un ragazzo della sua stessa età. Un ragazzo che diventò il suo tormento,  il suo migliore amico…e anche qualcosa di più.

THUNDERFROST

CAP.1
Come un fulmine a ciel sereno
Chris quella mattina era di buon umore. Da poco si era trasferito con la sua famiglia in una nuova città dove avrebbe fatto l’ultimo anno di superiori. Non gli dispiaceva affatto essersi trasferito, era un tipo sicuro di sé ed era certo che sarebbe riuscito a farsi voler bene anche in quella nuova scuola, tutti da sempre lo consideravano solare e simpatico, ed erano due aggettivi che gli si addicevano parecchio.
Fece un gran sospiro e si avviò verso il lungo corridoio scolastico, con in mano il foglio dove c’era scritta la sua classe: 5^ sezione B.
Dovette presto ammettere che quell’edificio era un vero e proprio labirinto e sembrava più che una scuola superiore, una vera e propria grande università. Non era una scuola per super ricchi ma era di certo immensa e con ogni genere di aula per le più disparate discipline. Nonostante la sua famiglia se lo poteva permettere, Chris aveva subito rifiutato  di frequentare una scuola privata: voleva sentirsi come tutti gli altri e accettato non per quello che possedeva, ma per quello che era.

Soddisfatto per le riflessioni profonde, che una volta ogni tanto gli venivano in mente, decise che sarebbe stato più opportuno chiedere a qualcuno dove poteva trovare la sua aula. Prima che potesse dire o fare qualcosa, sentì provenire in sua direzione, qualcuno correre, e ascoltando meglio, potè avvertire benissimo delle altre voci, che scomposte dalla corsa, stavano insultando qualcuno con parolacce e minacce varie.
Improvvisamente vide spuntare da un angolo un ragazzo dai lunghi capelli neri e dal volto pallido.
Si dovette spostare per non ritrovarselo addosso e non appena si voltò per osservarlo allontanarsi per la corsa, questi si fermò voltandosi anche lui, iniziando ad osservarlo per una buona manciata di secondi.

Chris si lasciò osservare e fissò a sua volta quello strano ragazzo.

“Strano, quanto bello…” pensò tra sé e sé mentre lo guardava. Portava una felpa nera, una lunga maglietta verde e dei jeans stretti e molto attillati che risaltavano le sue gambe sottili e slanciate, e un paio di scarpe nere con un leggero tacco. Dopo aver sondato tutto il suo corpo si soffermò di nuovo sul suo volto, ancora corrucciato e ansimante per la corsa, ma nonostante quello, il suo viso era qualcosa di talmente bello che Thor non si ricordò di aver mai visto una ragazza bella come lo era quel tipo davanti a lui.

Perse un battito nel momento in cui quel ragazzo si avvicinò a lui, quasi sussultando una volta che ebbe sentito di nuovo i passi di un paio di ragazzi che, con urla e schiamazzi, stavano per arrivare in quel lato del corridoio. Chris capì subito che stavano cercando quel ragazzo, ma non fece in tempo di fare nulla che ad un tratto, questi lo prese per la maglietta e appoggiandosi contro il muro, lo baciò di slancio, nascondendosi completamente dietro al suo possente corpo.

Chris sgranò gli occhi per lo stupore. Una reazione del genere non se la sarebbe mai aspettata da quel tipo spuntato fuori dal nulla, e mai si sarebbe immaginato che quel bacio, in quel momento, gli potesse provocare così tante sensazioni. Senza neanche accorgersene, posò una mano dietro al collo di quel ragazzo e accarezzando delicatamente i suoi capelli corvini, approfondì quel bacio che sapeva di menta. Il ragazzo di fronte a sé aprì gli occhi di scatto, stupito dell’intraprendenza di Chris, che senza troppe cerimonie, senza neanche conoscerlo, se lo stava baciando per benino.
Una volta che quei ragazzi li sorpassarono senza averlo notato, lo spintonò sgarbatamente, e ansimando si portò due dita sulle labbra ancora umide per il loro bacio approfondito.

-Mi hai morso!- a rompere il silenzio fu Chris, che si appoggiò di fronte a quel ragazzo per non perdere l’equilibrio e cadere come un sacco di patate.

Non riusciva ancora a crederci, ma quel bacio lo aveva parecchio emozionato.

-Ben ti sta! Razza di pervertito!- gli urlò contro il ragazzo che sembrava visibilmente indispettito.

Thor trattenne una lieve risata.

-Ha parlato quello che mi ha appena preso per la maglietta e baciato!- vide il giovane davanti a sé alzare un sopracciglio e avvicinarsi di nuovo a lui posando una mano sul suo petto. I loro sguardi erano incatenati e per un attimo Chris ebbe la tentazione di baciarlo di nuovo.

-L’ho fatto solo perché ero in una situazione di emergenza…- rispose l’altro assottigliando lo sguardo, ma nonostante quello, Chris poteva benissimo intravedere i suoi bellissimi occhi verdi.

-Ti stavano inseguendo dei bulli, ho visto-

-Non erano dei bulli…- sibilò il ragazzo, ma Chris non gli credette, decise comunque di cambiare discorso, e chiedere informazioni a quel tipo.

-Senti, prima che tu mi venissi addosso, cercavo la classe 5^B… - il ragazzo di fronte a sé roteò gli occhi con fare spazientito e lo interruppe subito.

-E’ anche la mia classe…- Chris fece un grande sorriso.

-Allora grazie…-

-Per cosa, idiota?- sbotto l’altro.

-Per il bacio di benvenuto…non potevo chiedere di meglio…- gli sussurrò piano Chris ricevendo un’occhiataccia di risposta.

-Sono Chris…- gli disse poi porgendogli la mano.

-Io Tom…- rispose finalmente. Rimasero per un altro po’ a fissarsi e Chris dovette ammettere che Tom aveva davvero due occhi stupendi, e un viso da paura, senza contare del suo corpo che era davvero una favola. Il ragazzo di fronte a sé, invece, lo stava guardando con fare cattivo, come se stesse tramando qualcosa, e l’apice del suo pensiero fu poi rivelato dal sorrisino sadico che gli comparve in volto.

-Tom, ti abbiamo trovato, finalmente!- due ragazzi trafelati arrivarono, scusandosi con Tom per non essere venuti in tempo.

-Razza di buoni a nulla, dove cavolo eravate mentre che io rischiavo la pelle?- mentre quei due ragazzi continuavano a scusarsi, Tom si avvicinò a Chris e guardandolo con un sorriso malizioso, disse: -Per mia fortuna c’era lui che ha saputo ben proteggermi…- I due ragazzi guardarono storto

Chris che non seppe bene che cosa dire. Sapeva solo che non stava più capendoci nulla.

Aveva di fronte a sé un ragazzo tanto bello quanto intrigante e ambiguo, e due tizi che gli facevano da bodyguard che sembravano due pesci lessi. Chi era Tom? Perché lo stavano inseguendo? E soprattutto, come mani ora gli stava rivolgendo un sorriso malizioso, quando prima lo aveva guardato malissimo?

Chris aveva un milione di domande, sapeva solo che quell’anno scolastico sarebbe stato assai turbolento.