Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: saku89    11/12/2014    1 recensioni
"Dietro di me!"
urla una voce al suo fianco. L'uomo è apparso proprio in quel momento e Dean si chiede se sia venuto a salvarlo o se sia un altro demone da picchiare a morte perché, davvero, non li sopporta più.
"Ora non guardare",
dice ancora l'uomo, giacca e cravatta, moro, e per un attimo, così di spalle, gli viene da sperare che sia Castiel. Ma è ovvio che non è lui. Prima di tutto, dov'è il trench?
"Perché non devo guardare?"
"Fai come ti pare",
replica l'altro, poi il cacciatore lo vede alzare il braccio e sparare una fiammata e un ruggito risuonare nel parcheggio, e guarda i demoni, fino a quel momento invisibili, andare in fiamme.
"Ehi, cos'era?",
domanda incuriosito, perché quell'affare, qualunque cosa sia, lo vuole pure lui.
[...]
"Respiro di drago, una rarità ormai, ma ottimo in questi casi."

Cross-over tra Supernatural e Constantine e lo so, è pura follia, Dean/Constantine. Ebbene si. :3
Buona lettura!
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Supernatural crossover constantine
Titolo:
Who are you?
Fandom: Supernatural, Constantine
Personaggi: Dean Winchester, John Constantine, Sam Winchester
Coppia: Dean/Constantine
Rating: Giallo/Arancione
Genere: Romantico, Erotico (o meglio Lime), Sentimentale, Azione?, Introspettivo, Boh
Avvertimenti: Slash, Cross-over, Crack-pairing, linguaggio un po' scurrile in alcuni casi (sorry), e vi starete dicendo "mah.."
Note: Eh si, una Dean/Constantine... lo so, suona strano, eppure è così :3 Ho visto un video su youtube, fatto davvero bene e assolutamente geniale, ed è stata l'illuminazione! xD E badate che ho in mente una Adam/Chas, sono pericolosa! (stesso video e vi passo il link perché si, merita!) Il titolo invece banalissimo, lo so, sono un disastro. -.- 
A questo punto, buona lettura! ;)
Il video di cui parlo lo potete trovare 
 Qui!  
Disclaimer:
I personaggi di cui sotto non mi appartengono (questo mondo sa essere crudele), non ricavo nulla dallo scrivere su di loro, semplicemente scrivo per puro diletto ecco.







Los Angeles


Il caldo quel giorno ha un che di soffocante. Dean si passa una mano dietro la nuca ad asciugare il sudore, poi prende un bel respiro e decide che non ce la fa più, ha bisogno di aria. Scende dall'auto - non che la sua baby non sia comoda e perfetta, ma davvero, deve respirare - e si appoggia al cofano.
Sam ci sta mettendo più del previsto per prendere un cheeseburger, quell'erba che mangia lui e da bere - e la torta, quella sempre -, ma è anche vero che all'ora di pranzo ci sarà una fila che non finisce mai.
I raggi forti e ustionanti del sole gli bruciano la pelle. Non ricordava che a Los Angeles facesse così caldo. E va bene che è estate e che l'afa è d'obbligo, ma questo è davvero troppo, non sentiva così caldo da quell'unica volta che loro padre, ancora bambini, li aveva portati al mare, l'unica volta che si erano spostati senza che il motivo fosse un caso - non che la loro piccola gioia fosse durata molto, qualche giorno e poi di nuovo via.
Perso nei suoi ricordi e nelle sue elucubrazioni sul caldo secco e fastidioso del momento si accorge con qualche secondo di ritardo che qualcosa non va. La confusione che animava poco prima il parcheggio si è gradualmente, ma velocemente, placata, il silenzio regna incontrastato e l'atmosfera si è fatta improvvisamente pesante.
"Che cavolo sta succedendo...",
mormora, lanciandosi intorno occhiate attente, improvvisamente vigile. Capisce subito che lo stanno per attaccare, gli farebbe piacere sapere chi o cosa però. In un attimo ha tirato fuori la pistola e si sta avvicinando al portabagagli per prendere il pugnale di Ruby. Ha come il presentimento che potrebbe tornargli molto utile. E fa giusto in tempo ad afferrarlo prima che il cielo venga oscurato da nubi nere, che ora come ora non vuole sapere da dove sono spuntate, e da rumori di fruscii e folate taglienti che si avvicinano a lui.
"Ma che diavolo..."
"Ci sei andato vicino Winchester, non proprio il Diavolo in persona, ma qualcuno giù all'Inferno ti vuole morto, anzi più di uno",
replica una voce alle sue spalle. Si gira e si ritrova davanti una donna dai capelli castani e mossi e gli occhi neri come la pece, avvolta in un tailleur nero con vertiginosi tacchi a spillo.
"Che novità" - risponde senza troppo entusiasmo - "E questi cosi che sono? Il vostro nuovo tentativo di uccidermi?",
domanda, avvicinandosi a lei senza mostrare nessuna delle armi in suo possesso, ben nascoste.
"Esattamente, gli spazzini dei dannati. Li abbiamo mandati qui per vedere come te la cavavi. Sai, non potendoli vedere, e visto che con i mastini infernali era andata così bene..."
Dean la pugnala, non ci pensa due volte. La sua faccia da schiaffi e il ricordo della sua morte l'hanno fatto incazzare più del previsto. Il corpo della demone cade a terra, ma non ha il tempo di disprezzarla per le sue parole più di quanto abbia già fatto. L'artiglio di uno di quegli affari gli sfiora l'orecchio ed è un attimo: si gira, afferra saldamente la pistola e spara. Il colpo perfora il nulla.
"Cazzo... e ora?"
Sam non si vede, e immagina ci sia un qualche incantesimo a bloccare l'area. Non che vorrebbe ficcare nei guai anche suo fratello, ma due menti in quella situazione sono meglio di una e... deve pensare a qualcosa. Spara ancora, nella speranza che il colpo di prima sia solo andato a vuoto, ma quella specie di demone era proprio davanti a lui, lo ha sentito, eppure nonostante il colpo è ancora lì. Afferra il pugnale di Ruby e colpisce, più di una volta, ma nonostante senta distintamente la lama affondare, non un lamento fuoriesce da qualunque cosa abbia davanti.
"Merda!"
"Dietro di  me!"
urla una voce al suo fianco. L'uomo è apparso proprio in quel momento e Dean si chiede se sia venuto a salvarlo o se sia un altro demone da picchiare a morte perché, davvero, non li sopporta più.
"Ora non guardare",
dice ancora l'uomo, giacca e cravatta, moro, e per un attimo, così di spalle, gli viene da sperare che sia Castiel. Ma è ovvio che non è lui. Prima di tutto, dov'è il trench?
"Perché non devo guardare?"
"Fai come ti pare",
replica l'altro, poi il cacciatore lo vede alzare il braccio e sparare una fiammata e un ruggito risuonare nel parcheggio, e guarda i demoni, fino a quel momento invisibili, andare in fiamme.
"Ehi, cos'era?",
domanda incuriosito, perché quell'affare, qualunque cosa sia, lo vuole pure lui.
"Demoni, spazzini dei dannati",
risponde l'uomo, accendendosi una sigaretta. 
"Quello lo so, dico l'affare che hai usato, la fiammata. Ho provato a usare la pistola e il pugnale per demoni, ma niente, che cavolo era quel coso?"
Il suo salvatore lo guarda sorpreso solo per qualche secondo, poi butta fuori il fumo e risponde.
"Respiro di drago, una rarità ormai, ma ottimo in questi casi."
Dean non ne ha mai sentito parlare, ma a quanto pare funziona quindi, ehi, ben venga. Osserva con attenzione l'uomo che l'ha salvato, la cravatta allentata, il completo nero, la camicia bianca immacolata, i capelli leggermente spettinati, gli occhi scuri, molto scuri.
"Chi sei?",
chiede incuriosito.
"Lo chiederei io a te. Passi la pistola, ma il coltello per demoni, davvero?",
risponde l'altro, tra il curioso e il divertito.
"Beh amico, grazie per avermi salvato, ero davvero nei guai stavolta, ora però sul serio, chi sei?"
L'uomo che ha davanti sembra relativamente a posto - per quanto possa essere a posto uno che va in giro con respiro di drago in tasca - ma vuole un nome, qualcuno su cui fare ricerche. O semplicemente vuole conoscerlo.
"John Constantine."
"Mai sentito, non sei un cacciatore",
risponde. Ormai i cacciatori li conosce quasi tutti e di uno così, se fosse stato nel giro, ne avrebbero sicuramente sentito parlare.
"Meglio per te se non mi hai mai sentito, fidati. Tu sei...?"
Il biondo si lascia sfuggire un ghigno divertito. O questo tipo se la tira parecchio, o ha grane che lo sommergono almeno quante ne hanno lui e Sam. E non sa perché ma è più propenso per la seconda.
"Dean Winchester",
risponde. Constantine inspira un'altra boccata di fumo dalla sigaretta, come se stesse riflettendo su qualcosa, e solo dopo qualche secondo lo lascia uscire dalle labbra.
"Dean Winchester... ho già sentito il tuo nome, in uno dei miei sopralluoghi all'Inferno. Che hai combinato?"
Dean sgrana gli occhi: sopralluoghi all'Inferno?
"Beh, sono morto e sono stato all'Inferno per quattro mesi umani"
"Quarant'anni"
"Esatto... sono stato riportato in vita, ma a quanto pare quei cazzoni mi rivogliono morto".
Constantine gli lancia un'occhiata e Dean sa cosa gli sta per chiedere. Non è sicuro di voler rispondere.
"Chi ti ha riportato in vita?",
domanda con tranquillità. Il cacciatore prende un respiro prima di parlare.
"Un angelo, Castiel."
Inaspettatamente Constantine accenna un sorriso divertito. Dean non si spiega una simile reazione, ma, ancora una volta, si dice che una spiegazione dietro c'è sicuramente.
"Non mi piacciono molto quei sanguemisto di merda sai? Magari con te sono stati buoni, ma io è una vita che contratto con loro, con uno in particolare",
risponde, lanciando la sigaretta ormai finita per terra e mettendo le mani nelle tasche della giacca.
"Sanguemisto? Ma se hanno la Grazia che..."
Dean ammette di non starci capendo più nulla. O si sono fusi due mondi paralleli, o Castiel non gli dice qualcosa, o Constantine è completamente fuori di testa.
"Dean!"
La voce di Sam che corre verso di lui, busta comunque alla mano, lo fa voltare. Un sorriso gli appare sulle labbra, perché almeno le cose sono tornate alla normalità, il fratello sta bene e quindi l'obiettivo di quei demoni era solo lui.
"Mio fratello Sam" - presenta a Constantine, che nel frattempo ha guardato la scena con scarso interesse - "Sam, John Constantine, mi ha salvato il culo poco fa. Non è un cacciatore, in realtà non ho ancora capito cosa sia, ma ha usato respiro di drago per scacciare dei demoni, e lo dobbiamo avere anche noi!"
Sam lo guarda perplesso, poi lancia uno sguardo a Constantine e allunga una mano per presentarsi, mano che viene prontamente ignorata.
"Va bene, molto piacere" - mormora - "Comunque Dean, cosa è successo? All'improvviso si è oscurato il cielo e si è creata una strana barriera intorno al parcheggio, niente che abbiamo già visto. Ho provato a scioglierla con tutto quello che mi veniva in mente, ma nulla",
racconta Sam preoccupato.
"Beh, una stronza mi ha gentilmente portato dall'inferno degli spazzini dei dannati, demoni diversi da quelli che affrontiamo di solito. Ho provato anche con il coltello di Ruby, ma non ha avuto effetto. Alla fine è arrivato Constantine e mi ha salvato con il respiro di drago."
"Che ti vogliano morto non è strano, quanti tornano dall'Inferno? Salvati da un angelo poi",
fa notare Constantine, accendendo un'altra sigaretta. Dean si chiede quante ne fumi perché davvero, in cinque minuti è la seconda.
"Tu chi sei?",
chiede Sam, stranito.
"Te l'ha detto"
"No, intendo, sei un cacciatore? O qualcos'altro?"
"Sono un esorcista. E qualcos'altro, quando i demoni vengono a rompere il cazzo sul nostro piano",
risponde, poi butta fuori il fumo e li osserva. Dean sa che la sua espressione è simile a quella di Sam: sorpresa, e perplessa.
"Beh, sai cose che, stranamente, noi non sappiamo. Potremmo scambiarci qualche informazione no?",
prova Sam, perché Dean sa che, anche se non lo ammetterà mai, anche lui vuole quel respiro di drago.
"Non saprei, cosa sapete che non so?",
chiede Constantine apparentemente disinteressato.
"Beh, parliamone",
risponde Dean con un ghigno. E no, non sta sperando di rincontrarlo perché il tipo gli piace.


+


Dean si guarda intorno, incuriosito. Ha spedito Sam a fare ricerche nella biblioteca più vicina su questi spazzini dei dannati - e si è dovuto sorbire molte proteste e altrettante raccomandazioni - ma, e non sa bene neanche lui il motivo, non lo voleva intorno mentre parlava con Constantine.
"Noi non abbiamo un posto dove stare, ma tu chi ce l'hai non mi sembra che gli dia importanza",
commenta Dean, lanciando un'occhiata alle formule incise un po' ovunque, soffermandosi poi sull'arredamento decisamente essenziale. L'altro non risponde, avvicinandosi al tavolo e versando da bere per entrambi.
"Allora, questo scambio di sapere",
comincia, sedendosi e bevendo un sorso. Dean lo imita, sporgendosi in avanti e assaporando il liquore.
"Beh, cominciamo dalla domanda base, quanto ne sai? Intendo trappole, sale..."
L'uomo lo scruta per qualche secondo, poi manda giù un altro sorso.
"Sale..." - mormora pensieroso - "Mai usato, sempre e solo versi latini e acqua santa, oltre a proiettili forgiati da croci santificate e, come hai visto, respiro di drago e altri rimedi. Ho sentito della trappola del Diavolo, ma non l'ho mai usata, non ne ho mai avuto bisogno, fino ad ora",
spiega in breve.
"Beh, su alcune cose siamo sulla stessa lunghezza d'onda amico, ma per altre... allora, ti interessa qualche trucco per bloccare i demoni? Oltre a quelli che già conosci intendo."
Constantine lo osserva, mentre Dean beve un altro sorso.
"Perché no",
sorride. E Dean pensa che un sorriso simile, così apparentemente tranquillo, e che, non sa perché, forse è anche raro, sia bellissimo.
"Allora, il sale è utile se ci carichi il fucile al posto dei proiettili, oppure come barriera, su porte e finestre. È perfetto contro i mastini infernali e se ci fai un cerchio e ti ci metti dentro è l'ideale. Poi c'è la trappola del Diavolo, che puoi disegnare ovunque, una volta che il demone ci entra rimane bloccato e non può muoversi né usare i suoi poteri, a meno che il simbolo non venga rovinato. L'acqua santa la conosci, le formule latine anche, quindi direi di passare a...."
Dean prosegue a spiegare per circa mezz'ora. Constantine non lo interrompe, è concentrato su di lui e su tutto quello che dice. Non si perde una sola parola, mentre i bicchieri si svuotano e si riempiono ogni volta.
"Disegnami la trappola del Diavolo, così saprò come farla, poi ti darò io delle dritte",
dice l'esorcista dopo un po' che Dean ha smesso di parlare e i due semplicemente bevono e si osservano con interesse. Il cacciatore annuisce e disegna sul foglio che Constantine gli ha dato il simbolo per la trappola.
"Per liberarmi dei demoni uso quello che ti ho detto, oppure qualcosa come i frammenti provenienti dai proiettili dell'attentato al Papa, scarabei stridenti del Nilo, un vero supplizio, ampolle del fiume Giordano, armi da fuoco a forma di croce con proiettili in oro, e poi questo" - conclude sfilando dalla giacca un oggetto in oro con delle piccole croci sopra - "il mio tirapugni, un paio di colpi ben messi e si risolve tutto. Non ho molto altro da dirti, io mi occupo perlopiù di esorcismi, decisamente ne sai più di me."
Dean lo osserva incantato. Lui, e il suo tirapugni. E cosa sono gli scarabei stridenti del Nilo? La sola idea gli fa venire i brividi.
"Si beh... io non ho mai sentito nominare quelle cose, e lasciami dire che il tuo tirapugni è fantastico",
ghigna, allungandosi per vederlo meglio. Constantine accenna un sorriso divertito.
"Hai qualche suggerimento per tenere a bada gli angeli? L'unico angelo che conosco ho solo voglia di spedirlo all'Inferno",
chiede l'esorcista, accendendosi l'ennesima sigaretta.
"Beh, anche per loro c'è una specie di trappola. Si deve creare un cerchio con dell'olio sacro di Gerusalemme, e una volta che ci sono entrati dentro si dà fuoco all'olio, così non possono più muoversi. In alternativa c'è questo simbolo..." - mentre ne parla lo disegna sullo stesso foglio di poco prima - "...che devi disegnare col tuo sangue e una volta attivato poggiandoci una mano sopra, rispedisce gli angeli che sono nella stanza in Paradiso. Ucciderli è un altro paio di maniche, l'unica cosa che li può fare fuori è la loro lama angelica, nient'altro",
spiega Dean. In teoria non potrebbe dare certe informazioni con leggerezza ma, non sa perché, si fida di quest'uomo. E non è dovuto tanto al fatto che gli ha salvato la vita, quanto al sentire un qualcosa che li lega. È come un filo che unisce lui e Sam e ora anche lui e John, e non è perché hanno entrambi a che fare con il soprannaturale, né centra che si chiami come suo padre, probabilmente si sbaglia, ma forse c'è davvero qualcosa di quell'uomo che gli piace, magari il suo modo di fare, di agire, le sue espressioni, la sua voce profonda, i suoi occhi scuri. Non sa cosa sia, sa solo che si fida, e questo gli basta per parlare con lui più apertamente di quanto abbia mai fatto con chiunque altro, oltre che con Sam.
"Questo è interessante... e mi devo procurare quell'olio",
replica sorpreso. Dean ride, divertito, felice dopotutto di essergli stato utile.
Cala il silenzio. Stranamente non è pesante o imbarazzante, tutt'altro. Dean non può fare a meno di guardare l'uomo seduto davanti a sé, che ricambia interessato. La lingua guizza veloce fuori a leccare le labbra secche, come la gola. John sorride, stranamente intenerito dall'espressione persa che incomincia a farsi largo sul volto del cacciatore.
I bicchieri si riempiono di nuovo - Dean apprezza la solerzia con cui l'esorcista si ricorda ogni volta di versare da bere - e subito il biondo ne approfitta per interrompere quel gioco di sguardi che lo sta mandando in confusione e che, lo sa, lo potrebbe portare a commettere un azione che di etero ha ben poco.
"Avete un posto dove stare per la notte?",
chiede all'improvviso Constantine, mandando giù un altro sorso.
"Non ancora, ma non sarà difficile trovare un motel qui a Los Angeles",
risponde, sdraiandosi meglio sulla sedia.
"Già...",
mormora pensieroso l'esorcista. E Dean non sa se sperare quello che in realtà sta sperando, ovvero che gli chieda di fermarsi da lui. Ci sarebbe anche Sam, ma... Un'altra cosa che si chiede Dean è da quando gli interessino gli uomini, o quantomeno John, e che fine abbia fatto il suo lato etero.
Quando Constantine si alza non può fare a meno di sobbalzare - perché ormai è teso come una corda di violino - ma quando lo vede semplicemente aprire una finestra, si calma. Forse ha volato troppo con la fantasia, si è fatto troppi film, prima l'unica cosa che si erano scambiati erano stati sguardi di sola stima e nient'altro, punto. Eppure quel legame lo sente.
Si alza e si prepara ad andarsene, perché sarebbe anche ora di andare a recuperare Sam, ma è proprio in quel momento che John gli si para davanti. Ed è vicino, forse troppo vicino per il parere di Dean.
"Vado a recuperare Sammy, sperando che le ricerche abbiano dato i loro frutti."
Il suo è un misero tentativo di non cedere alla tentazione di baciarlo lì, sul posto, senza pensarci due volte. E la scusa di Sammy è, appunto, una scusa, perché se resta altri due minuti là dentro non sa davvero come andrà a finire.
Ma, sarà che John gli ha letto nel pensiero, sarà che qualcuno gli vuole bene - e dubita sia il Regno dei Cieli, o tanto meno gli Inferi - le cose non vanno come previsto, perché quelle sulle sue sono le labbra di Constantine. E Sammy può aspettare.


+


Dal tavolo sono arrivati alla camera da letto e Dean si sorprende di come questa volta a condurre non sia stato lui. Tra un bacio e l'altro John lo ha sospinto fino alla stanza accanto e ora sono proprio vicino al bordo del materasso. Lo facciamo o non lo facciamo? è la domanda che sente sospesa tra di loro.E la sua risposta è ovvia.
"Cazzo si..."
E spera di non averlo detto ad alta voce. L'espressione sorpresa e divertita di Constantine lo smentisce: decisamente, lo ha detto.
Riprendono a baciarsi, con un impeto e una passione che non credeva possibili con un uomo, per lui. Le mani afferrano la camicia dell'esorcista e cominciano a sbottonarla velocemente, mentre John, senza porsi troppe domande, gli afferra la maglietta e gliela sfila, fermandosi per qualche secondo ad ammirare i muscoli ben delineati del cacciatore. È solo un attimo però, perché Dean sente nuovamente le sue labbra, questa volta sotto l'orecchio, e da lì scendono a posare leggeri baci lungo il collo e la clavicola.
Nel frattempo è riuscito a liberare l'altro di giacca e camicia con un colpo solo e può ammirare la pelle chiara e gli addominali che si intravedono. Non una imperfezione sul busto statuario. I tatuaggi sugli avambracci poi, lo rendono maledettamente sexy.
Cattura nuovamente le labbra dell'esorcista, mentre i loro petti si scontrano, pelle contro pelle, e viene spinto sul materasso. Le mani vanno subito alla cinta dei pantaloni di John - davvero non ce la fa più, né lui, né John, perché quella che sente è un'erezione, mica è stupido - che slaccia in un secondo netto, per poi passare ai pantaloni. Se pensa di essere stato molto intraprendente deve ricredersi, Constantine lo sta già liberando dei jeans e poco ci manca che lo liberi anche dei boxer e, davvero, quando è successo? Non che gli importi comunque.
Libera dei pantaloni il compagno e quando le erezioni di entrambi, coperte solo dai boxer, si strusciano tra di loro, gemiti soddisfatti sfuggono dalle loro labbra.
"John...",
scappa dalla bocca di Dean, che subito si inarca verso Constantine, il quale gli sfila i boxer e fa lo stesso con i suoi. E Dean capisce che adesso ha davvero tutto inizio, che è arrivato il momento clou, che lo sta facendo sul serio e non si torna indietro. E gli sta bene.
Si tira su per baciare ancora una volta l'esorcista, mentre John afferra la sua erezione e comincia a muovere la mano su e giù, provocandogli i primi spasmi di un piacere che andrà sempre più crescendo.
Dean pensa ancora una volta che va bene, che non gli importa che è sempre stato etero e che ora è a letto con un uomo, che John Constantine gli piace, e parecchio anche, e se gli piace allora va bene, è giusto, quindi al diavolo tutto. E poi quello che sta provando è bellissimo, meraviglioso, ed è solo l'inizio, e lui non ha nessuna intenzione di fermarlo.


+
 

L'orgasmo è stato uno dei più intensi della sua vita e le uniche certezze che ha ora sono che gli ci vorrà un po' per riprendere fiato, che il culo gli fa male, ma poteva andare peggio, e comunque, Dio se ne è valsa la pena, e che Constantine deve essere soddisfatto quanto lui, vista la sua espressione.
L'esorcista è ancora sdraiato sopra di lui, la testa con i capelli più spettinati del solito abbandonata sul suo petto. Dean allunga una mano e tira su un lenzuolo per coprirli, perché non sa John, ma lui comincia a sentire freddo.
Quando finalmente entrambi riprendono fiato, l'esorcista si sposta di fianco a lui e si accende una sigaretta. E Dean vorrebbe tanto fare una di quelle cose romantiche tipo mettersi con la testa a sonnecchiare sul suo grembo mentre lui si fuma la sigaretta post sesso, entrambi soddisfatti e felici, ma non è che sono proprio i classici fidanzatini, anzi, Dean non sa neanche cosa pensare dopo quello che è successo. Ed è strano.
"Potreste fermarvi qui."
Dean non capisce subito a cosa John si stia riferendo, quando lo sente interrompere il silenzio che si è creato. Ma quando realizza il significato di quelle parole si alza a sedere di scatto e lo guarda negli occhi, cercando una conferma. Lo vede accennare un sorriso e lasciare andare l'ennesima nuvola di fumo.
"Intendo, invece del motel. Uno di voi può dormire sul divano, l'altro dovrà condividere il letto con me, se non è un problema",
specifica. Dean ghigna, malizioso.
"Beh, Sam occuperà il divano e io... vedrò di sopravvivere. Quanto potrà essere terribile condividere il letto con te?",
replica. Constantine non risponde, semplicemente si avvicina e lo bacia.


+


Quando Sam raggiunge l'appartamento di John Constantine è decisamente furibondo. Un tale Chas Kramer è venuto a recuperarlo in biblioteca al posto di suo fratello, dicendogli che Constantine e Dean erano impegnati e che avevano mandato lui, il suo apprendista, ad accompagnarlo a casa dell'esorcista perché avrebbero passato la notte da lui. Aveva subito chiamato suo fratello il quale, con una voce un po' troppo roca, gli aveva confermato tutto. Le opzioni erano due: o suo fratello era impazzito, oppure... era impazzito.
Bussa alla porta e gli apre Dean, con un sorriso che non gli vedeva da un bel po' di tempo. Apparentemente è tutto nella norma, se non fosse per la maglietta un po' stropicciata e... i capelli un po' bagnati - ma si è fatto la doccia?
Sam si impone di non pensare male, magari aveva caldo e ha chiesto di rinfrescarsi, ecco tutto. Ma quando vede un livido inconfondibile sulla parte bassa del collo, una valanga di pensieri e congetture si impossessano di lui, e al diavolo il pensare male.
"Dean!",
lo riprende sconvolto.
"Sammy!",
gli risponde il fratello. Non pensa abbia capito che lui ha capito e forse è meglio.
"Quello è... un succhiotto?",
domanda in un mormorio, indicando il segno. E il silenzio cala, perché il maggiore dei Winchester non l'aveva notato e ora non sa cosa inventarsi - o comunque come spiegare al fratello che si, è stato a letto con John, e che si, gli piace.
"Sono stato io",
la voce di Constantine, poggiato al tavolo con un bicchiere di liquore in mano e l'espressione divertita, interrompe il momento di imbarazzo. Sam gli lancia un'occhiata non troppo sorpresa, ha immaginato fosse opera sua - chi altri sennò - ma che Dean finisse a letto con un uomo, questa si che è una scoperta.
"Sam" - comincia Dean, e il fratello torna con lo sguardo su di lui - "Non so che dirti, perché francamente neanche io alla fine ci ho capito granché di me stesso, semplicemente è successo. Non mi dire che sei uno di quegli stronzi bigotti che-"
"Cosa? No! Dean, no, assolutamente no, sono solo sorpreso, tutto qui, ma se tu stai bene, e sei contento, allora va bene."
Sam lo ha interrotto prima che potesse andare avanti. Per lui va bene, non gli interessa con chi va suo fratello, l'importante è che sia felice, e quando vede Dean abbozzare un sorriso, allora capisce che è tutto a posto, e anche il fatto che abbiano spedito quel Chas Kramer a recuperarlo non ha più importanza.
"Cosa mangiamo? Non mi fate uscire di nuovo a comprare fast-food, sono appena rientrato!",
li ferma, prima che i due possano avanzare pretese.
"C'è il mio prezioso apprendista, mandiamo lui",
risponde tranquillamente Constantine, accendendosi un'altra sigaretta. E Sam pensa che quel povero ragazzo deve essere davvero un santo, o un angelo, per sopportarlo.




The End




n/a:
Pura follia vero?
Beh si, in realtà ci sono andata vicino.
Ma passiamo ad alcune spiegazioni - prima che mi prendiate a randellate e non sia più in grado di scrivere nulla! Allora, le armi di Constantine: anche se alla fine l'ho ambientata prima del film, ho comunque inserito armi, tipo lo scarabeo stridente, che lo stesso John vede per la prima volta, e usa, nel film, quindi dopo, ma vi prego fatemele passare! ç.ç
Poi l'attacco a Dean: ovvio che con la pistola non risolve un tubo, ma mi piaceva l'idea, e tanto poi non ha risolto un fico secco manco col pugnale di Ruby, quindi ciccia. Ecco. u.u
E poi Chas. Povero tesoro che lo faccio sfruttare anche per il take-away. Ma tranquillo, che se scrivo la OS con te e Adam vedrai che andrai alla grande! *risata sadica*
Ordunque, spero davvero questa fan fiction vi sia piaciuta (mi rendo conto che è un cross-over assurdo xD), e vi ringrazio per essere arrivati fin quaggiù! :)
Un grazie però in particolare a chi vorrà aggiungerla a qualche lista e a chi vorrà spendere un pizzico del suo tempo per lasciare una recensione, anche breve, che fa sempre comunque piacere! :)
Alla prossima!


saku


 


  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: saku89