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Autore: ReKenny    06/11/2008    0 recensioni
Tre amici,un giornalista e un piccolo mistero da scoprire....
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Casa Wilson I soliti racconti,le solite storielle...
C'è chi ci crede e chi no. Bar sotto casa,una sera come tante altre con un paio d'ore da far passare e alcuni amici con cui discutere.
Una birra,i soliti cinque euro spesi nella macchinetta del videopoker e quattro chiacchiere in compagnia.
Naturalmente al videopoker non si vinceva mai e le poche vincite realizzate venivano utilizzate per pagare un'altro giro.
Quella sera non avevo voglia di uscire di casa,ma l'abitudine alla compagnia e per non fare un torto agli amici decisi di scendere
Nei nostri argomenti come sempre c'erano le donne,i soldi,il lavoro e la vita di merda che abbiamo.Ad un tratto vedemmo un uomo al bancone che ordinò un whiskey,aveva l'aria stanca come se avesse lavorato una giornata intera fino a sera tarda.
Il mio amico Fred gli disse: "Ei amico,siedi con noi,lo sgabello del banco non è comodo come questi divanetti.."
Noi altri ci guardammo con faccia sorpresa,Fred era il classico tipo che parla a fatica e per lo più con gli amici,nessuno si aspettava da lui quella frase,comunque accettammo con noi quell'uomo.
Tom che era quello che parlava di più,subito attaccò bottone: "Sembri stanco,lavorato troppo oggi?"
"Sono 3 giorni che leggo e faccio ricerche su un caso strano e ho dormito poco.. Faccio il giornalista.. "
Tom: "Il giornalista! E di cosa ti occupi?"
"Di misteri,o per lo più di fatti ancora da spiegare.. Non credo negli alieni,non credo nei fantasmi e non credo nel paranormale."
Tom:"E posso chiederti di cosa ti stai occupando ora?"
"Ora mi sto occupando della morte nel 1975 della signora Wilson . Ho letto alcuni articoli di quegli anni,dal giorno della morte all'avvistamento del presunto fantasma della signora."
Fred quasi ad interrompere il discorso dell'uomo,ribattè: "Io conosco il posto,avevo già sentito parlare di quella storia e delle persone dicevano che i rumori venivano da una vecchia casa disabitata."
"Già la vecchia casa" rispose il giornalista "E' proprio li che mi sto dirigendo"
Tom: "Ora? Non puoi aspettare domattina? Fuori piove,non hai neanche l'ombrello e in più ti dirigi verso una casa abbandonata in piena notte?"
"Non ho paura di due gocce d'acqua e tantopiù del fantasma,se fantasma possa essere...."
Io ascoltavo senza dire nulla,da una parte sentivo dei brividi perchè io ad alcune dicerie ci credo,dall'altra sentivo una gran voglia di partecipare all'ispezione di quella tanto nominata casa della signora Wilson .
Fred sembrava essere tornato quello di sempre,non so perchè,forse sentiva paura nel racconto del giornalista e vedevo che non seguiva più il discorso..
In un sol sorso il whiskey finì e l'uomo si alzò.
"Devo andare,comunque piacere mi chiamo Ben,grazie del posto a sedere"
Tom: "Ben aspetta,io vengo con te. Jake vieni, vero? Fred?"
Io proprio non avevo tutto quello spirito di avventura,non volevo neanche scendere sotto casa e ora mi trovavo trascinato verso una casa,un fantasma e perlopiù in una serata piovosa.
"Fred cosa fai,vieni?" gli dissi con aria da spavaldo. Se non si muoveva lui,io non uscivo dal bar.
"Non so,piove......." Ci pensò qualche secondo..  "Ok,solo perchè andate anche voi."
Bene ero fregato,ora dovevo per forza andare.
Tom:"Bene! Ci siamo tutti,possiamo andare!"
Tom sembrava allucinato da quella storiella e aveva l'aria di un bambino che va a comperare un giocattolo nuovo.
"Siete sicuri? Volete venire con me? Va bene, mi farete compagnia."
Ben Sembrava sollevato dal non dover andare da solo in quel posto,ma cercava di non darlo a vedere.
Salimmo sulla sua macchina,aveva un navigatore già impostato sul paese e la via della vecchia casa che si trovava appena fuori provincia in un posto un po' fuori mano e isolato dal centro.
Dopo qualche chiacchiera più che altro di presentazione arrivammo sul posto,dal finestrino osservavo l'ombra della casa che appariva più minacciosa di quello che di giorno poteva sembrare,l'erba del campo che la circondava era alta,un po' piegata dal vento e la pioggia di quella sera
Scesi dalla macchina,la pioggia smise di cadere,era rimasto un venticello abbastanza pungente che però spazzava via alcune nuvole che davano modo alla luna di poterci illuminare la strada e il viale che portava all'abitazione.
Tom:"Aria da film horror,che dite?"
Ben:"No,aria fredda naturale visto che siamo in dicembre e oscurità normale alle 23.30 circa"
Fred ridacchiò,io un po' meno visto che l'aria da film me la sentivo addosso anch'io.
Tom d'un tratto mi mise una mano su una spalla e disse: "Avete sentito un rumore di passi?"
Ben:"Si l'ho sentito,ma arrivano dalla strada"
Ben puntò una luce che aveva portato con se verso la strada e in lontananza una sagoma di qualcuno che appena vide la luce si fermò..
"Chi siete? Cosa fate?" sentì gridare... Quelle poche parole mi tranquillizzarono.
"Lavoriamo!!" urlo Ben,intanto quella persona si stava avvicinando.
Eravamo tutti con gli occhi puntati su quell'uomo e il suo cane,che quando arrivò a noi ci fiutò come un poliziotto.
"Lavorate? E cosa fate?"
"Sono un giornalista e loro sono dei miei amici.. Siamo qui per la casa.."
"Dovete scrivere un'articolo sul fantasma? Sapete tutta la storia? Sapete a cosa andate incontro?"
Ben: "Sappiamo del presunto fantasma di cui la gente parla... Cos'altro può esserci di pericoloso?"
"Sapete che se il fantasma della signora Wilson viene disturbato,può mandarvi una maledizione?"
In quel momento pensai che questa sera era stato meglio non andare neanche al bar e ora sarei sotto le mie coperte al caldo. Invece ora avevo i brividi,un po' per il vento e un po' per le frasi di quel signore.
Ben:"Non credo nei fantasmi e neanche alle maledizioni,voglio solo vedere con i miei occhi quello che succede in quella casa e scriverne un articolo dove spiegherò la verità a tutte le dicerie che vengono raccontate da anni"
"Io vi consiglio di tornare indietro,ma fate come volete io non posso costringere nessuno"
Dopo queste parole l'uomo riprese a camminare e non si voltò più.
Fred:"Siamo sicuri di quello che facciamo?"
Ben:"Se volete state pure qui,io entro"
Tom:"Siamo venuti fino a qui per scoprire la verità e non ci tiriamo indietro ora"
Tom parlava sempre per tutti,ma io non sempre ero daccordo in quello che diceva.. Siamo amici da sempre,dovevo seguirli. Poi avevo quasi più paura a stare da solo qui fuori che entrare con loro nella casa.
Tom:"Andiamo ragazzi,tanto non ci sarà nessun fantasma li dentro,solo polvere e ragnatele"
Ci avvicinammo alla porta d'entrata,una porta stretta e neanche tanto alta che si apriva a fatica strusciando sul pavimento.
Ben puntava la luce all'interno e vedemmo il piccolo corridoio dall'uscio e due porte ai lati.
Entrammo. La porta a destra era l'entrata alla sala da pranzo,c'era un tavolo rotondo al centro, quattro sedie di cui una per terra con una gamba rotta,un mobile con dei vecchi soprammobili impolverati,un lampadario con dei brillanti cocci di vetro appesi che riflettevano bellissimi colori dalla luce di Ben e in un angolo un mobiletto con un vecchissimo modello di televisione.
Un poco di luce della luna entrava dalle finestre socchiuse e si agitavano le ombre della pianta che c'era vicino all'ingresso.
La porta a sinistra dava accesso alla cucina,anche se di mobilia ce n'era proprio poca, forse era stata portata via quando nessuno ci abitava più. C'era un tavolino con una tovaglietta di cui non si distingueva neppure il colore,non c'erano sedie e neppure una credenza,solo un mobiletto mezzo rotto con un lavandino in ceramica.
Proprio di fronte alla porta d'ingresso c'era una scala in legno,sinceramente non molto affidabile,che conduceva al primo piano.
Ben:"Qui non c'è nulla,saliamo.."
Uno alla volta facendo il più piano possibile per paura di cadere,salimmo su quella scala e ci portammo di sopra dove c'erano altre due stanze,una camera grande,una porta chiusa e un bagno.
La camera grande aveva un mobile con un anta rotta che penzolava ancora attaccata per miracolo,un letto matrimoniale senza materasso e coperte,un comò con uno specchio grande appoggiato sopra e una cornicetta con una foto che raffiguarava una signora con abito elegante vecchio stile e un sorriso bellissimo.
Sarà stata la signora Wilson? Non avevo mai visto una sua foto e in quel momento la associai a lei.
La porta chiusa che stava di fronte incuteva timore magari dal fatto di non vedere cosa c'era al di là.
Al mio fianco c'era il bagno,un po' spoglio,giusto lo stretto necessario,ma la cosa che mi colpì era uno specchio molto grande rispetto ai soliti usati e le piastrelle sui muri che facevano pensare ad una casa di classe,cosa che il resto non sembrava... Che i vecchi proprietari avessero investito di più sullo stile del bagno che la casa in generale??
Nessuno parlava,tutti noi ci guardavamo in giro e solo Ben stava davanti ed entrava per primo nelle stanze.
Quando ci trovammo a circa due - tre metri dalla porta chiusa, Ben puntò la luce e vedemmo che sotto la porta si formò come un rifresso,come se la luce di Ben riflettè con qualcosa.
Appena si avvicinò x aprire la porta,si sentì uno scricchiolio e la luce aumentò di intensità... La porta si stava aprendo da sola ed io e Fred ci bloccammo e ricordo di aver fatto 2 passi indietro. Vidi una forte luce appena la porta si aprì totalmente e Ben e Tom che erano davanti rimasero come paralizzati,pochi secondi poi la luce si spense e i due dissero solamente :"La signora Wilson...."
Avevano gli occhi stralunati,io e Fred li tirammo giù per le scale senza avere neanche il coraggio di guardare in quella stanza e correndo verso la macchina pensai alle parole di quel signore che passò.
Ben si sbagliava in tutto,era così sicuro di sè che convinse anche Tom che il fantasma non esisteva. Non l'avevo mai visto così determinato,parlava sempre ma a fatti non concludeva mai molto.
Ben e Tom salirono sui sedili posteriori,io guidai con Fred al mio fianco che tramava ancora dallo spavento... Cercai di rimanere più lucido possibile fino al ritorno al bar dove bevemmo qualcosa per cercare di riprendere coscienza di quello che era successo.
Ben dopo qualche minuto si era ripreso abbastanza bene ed esclamò:"Ora ho capito che non erano solo dicerie,era tutto vero e questo scriverò nel mio giornale"
Ci salutammo,io salii in casa e andai subito a letto,Ben accompagnò a  casa Fred e Tom e tornò al suo paese per scrivere l'articolo.
Sentii Fred il giorno dopo..
Fred:"Sono stato a casa di Tom,la moglie diceva che non stava bene"
"E cos'ha?"
"Non si sà,il dottore ha detto che ha un po' di febbre forse dal freddo preso ieri notte"
"Stasera passerò da lui"
Intanto pensavo a Ben,a come avrebbe descritto la nostra avventura,ai suoi pensieri,ora doveva ricredersi in tutto quello che era il suo modo di pensare.
La sera andai da Tom,stava proprio male ma gli promisi che appena si riprendeva organizzavo una festicciola a casa mia ed invitavamo anche Ben e lui mi sorrise senza parlare.
Sono passati cinque giorni da quella sera,ho invitato Fred a casa mia e ho appena telefonato al giornale di Ben,mi hanno detto che è deceduto per una polmonite. Non ha potuto scrivere l'articolo.
Ho molta paura per Tom,ancora non è guarito e continua anche lui a stare molto male.
Proprio ora mi suona il telefono,guardo Fred,il cuore mi batte a mille..
Penso al fantasma della signora Wilson e alla sua maledizione...
Addio grande amico Tom...
  
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