Serie TV > The Walking Dead
Ricorda la storia  |      
Autore: pandamito    12/12/2014    4 recensioni
[ Spoiler 5x08 || What if...? ambientato dopo la fine della puntata || 949 words ]
-
[...] La osserva ora e sembra seriamente solo addormentata, se non avesse i capelli sporchi del suo sangue. Le accarezza dolcemente i capelli e il viso e sente gli occhi pizzicargli ancora.
È come diceva lui: i buoni non sopravvivono. Beth Greene era troppo per quel mondo. Troppo gentile, troppo buona, troppo bella. Troppo e basta. Quel mondo non l’ha mai meritata e ora l’ha portata via. Via da lui. Come se gli avessero tolto tutta la speranza in cui aveva iniziato a credere.
Si sfila il gilet di pelle e ne accarezza il ricamo con le ali. Il ricordo di Beth che lo abbraccia da dietro, comprensiva, mettendo da parte tutte le orribili parole che le ha rivolto, è vivo dentro di lui. La sua guancia premuta contro la sua schiena, le braccia esili che lo circondano come un angelo custode. [...]
La solleva piano e le infila il suo gilet, riadagiandola composta e sfiorandole per un’ultima volta il viso.
Sente una mano stringergli la sua e ha un sussulto. [...]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Beth Greene, Daryl Dixon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A n g e l;
 
 
È difficile rivolgere un’occhiata al suo corpo immobile anche se coperto dal panno. Eppure Daryl lo fa, come se un briciolo di speranza potesse fargli credere che da un momento all’altro riprenda a muoversi, che sia solo addormentata. Maledetta speranza che gli ha inculcato lei. Non lo farà, non tornerà a muoversi, né a sorridere, né a cantare, né a stringergli le mani o avvolgerlo in un abbraccio, mai più.
Maggie piange poco distante da lui, mentre il camion dei pompieri è tutto un tremito per la strada malandata. Anche Daryl piange, ma cerca di trattenere i singhiozzi per non farsi sentire, ha il capo chino e le mani che gli reggono la testa. Carol poggia una mano sulla sua spalla, comprensiva, ma lui se la scrolla piano di dosso. Non vuole essere brusco, ma ora non vuole nessuno, ha bisogno solo di far pace con se stesso. Carol capisce, come sempre, e non dice nulla.
Non voleva sotterrarla – solo il pensiero gli fa male – ad Atlanta, vicino all’ospedale, quel luogo a cui avrebbe tanto volentieri appiccato fuoco e alzato contro il suo dito medio. E se Beth fosse stata viva, sicuramente l’avrebbe appoggiato, col sorriso pieno di eccitazione nel realizzare un’idea – una sua idea – così folle.
Sono arrivati finalmente in quella casa bianca che gli ha regalato dei bei ricordi. I più belli da quanto può ricordare, perché non ci sono stati momenti felici da quando tutta quella merda è iniziata, ma non ci sono stati neanche prima.
Si dividono, una parte resta vicino ai mezzi, Maggie vicino al corpo di Beth e Glenn che l’abbraccia; l’altra entra dentro, Daryl compreso, e assumono la solita formazione di quando devono andare a esplorare. Quando l’ha lasciata, era piena di zombie a cui è sfuggito per miracolo, ma ora è più determinato e non è solo. Lui deve entrare lì dentro, perché Beth non è solo un’altra ragazzina morta, non per lui.
Ripuliscono il posto, chiamano gli altri, Sasha propone di prendere un po’ di provviste, ma Daryl la costringe a far rimanere qualcosa per la persona che abita lì, sempre se sia ancora nei paraggi, sempre se sia ancora viva.
Maggie tiene il corpo di Beth avvolto nella stoffa, ma è troppo debole, praticamente il peso se lo addossa tutto Glenn, ma Daryl gliela prende dalle braccia, seppur con delicatezza. È lui che la deve trasportare, è sempre stato lui, perché gli altri non possono capire.
«Che cos’è questo posto?» chiede Rick alle sue spalle, quando entrano nella stanza col pianoforte.
Daryl non risponde, lo farà dopo, perché ora non gli interessano le spiegazioni. Toglie il corpo di Beth dal panno e lo adagia dentro quella bara che tempo fa gli ha fatto da letto. La osserva ora e sembra seriamente solo addormentata, se non avesse i capelli sporchi del suo sangue. Le accarezza dolcemente i capelli e il viso e sente gli occhi pizzicargli ancora.
È come diceva lui: i buoni non sopravvivono. Beth Greene era troppo per quel mondo. Troppo gentile, troppo buona, troppo bella. Troppo e basta. Quel mondo non l’ha mai meritata e ora l’ha portata via. Via da lui. Come se gli avessero tolto tutta la speranza in cui aveva iniziato a credere.
Si sfila il gilet di pelle e ne accarezza il ricamo con le ali. Il ricordo di Beth che lo abbraccia da dietro, comprensiva, mettendo da parte tutte le orribili parole che le ha rivolto, è vivo dentro di lui. La sua sguancia premuta contro la sua schiena, le braccia esili che lo circondano come un angelo custode. Già allora era predestinata?
La solleva piano e le infila il suo gilet, riadagiandola composta e sfiorandole per un’ultima volta il viso.
Sente una mano stringergli la sua e ha un sussulto. Si volta di scatto e c’è Maggie che piange ancora, rivolge uno sguardo alla sorella, ma la mano è intrecciata nella sua. Con la coda dell’occhio osserva Glenn, ma non c’è rabbia nel suo viso, solo comprensione e tristezza e con un braccio avvolge le spalle della moglie. Daryl non si scosta da quel contatto, corrisponde, immaginandosi che sia ancora Beth.
Ma lei è distesa in quella bara e ora lui la sta guardando per un’ultima volta. In silenzio, chiudono la bara.
«Aiutami» dice a Rick, cercando di sollevare la cassa di legno.
Rick, Glenn, Maggie, Tyreese e persino Abraham si dispongono attorno assieme a lui e assieme sollevano la bara per portarla fuori.
Gli altri hanno già scavato una buca, ma è ancora troppo piccola.
Il tempo passa e Daryl si sente nudo senza il suo gilet, ma va bene così.
Quando finalmente la buca è grande abbastanza, calano goffamente la bara e iniziano a ricoprirla.
Carl sta fissando una croce fatta di pezzi di legno trovati lì vicino, ma Daryl lo fa andare ad aiutare gli altri e continua lui il lavoro, incidendo le lettere col pugnale che usa raramente.
Padre Gabriel fa il segno della croce e dice qualche parola come se una messa valesse ancora qualcosa in quel posto. Ma per Beth sarebbe stato importante, per lei sarebbe contato qualcosa.
In silenzio tutti osservano la tomba deposta al fianco di quella a cui lui e Beth si erano fermati e avevano lasciato i fiori gialli – gialli come la maglietta di Beth – e di fronte alla quale le loro mani si erano intrecciate.
 
BELOVED DAUGHTER, SISTER, FRIEND, ANGEL.
 
Tutti osservano quelle parole incise a fatica e Daryl, come aveva già fatto un tempo, strappa gli stessi fiori gialli e li poggia sulla tomba di quella stupida ragazzina che era riuscita a diventare così forte e coraggiosa, forse più di lui.
Aveva ragione, Beth, perché gli manca così tanto.
 
 
 
 
 
 
 

 

Dopo la morte di Beth - a parte che non riesco ancora a riprendermi e sono tipo due settimane che continuo a piangere - necessito di riportare i miei headcanons per iscritto.
E' una cosa che penso non accadrà mai, perché i produttori, sceneggiatori, chi vi pare insomma, penso siano tutti contro di me e ci tengono fermamente a fare tutto il contrario di ciò che vorrei io. 
Ma almeno nella mia immaginazione posso pensare che Daryl abbia lasciato il suo gilet a Beth. Effettivamente se non lo seppellisce con lei avrei un altro headcanon, ma non vi preoccupate, scriverò anche su quella possibilità.
Intanto odiate il mondo con me.
Sono Come una bestemmia. su facebook, @pandamito su twitter e pandamito su tumblr.
Baci e panda, Mito.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: pandamito