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Autore: mizuki95    12/12/2014    2 recensioni
[Todd centric, accenni alla Cam\Todd]
Questa one-shot racconta il punto di vista di Todd e di come, all'insaputa di tutti, abbia avuto un incontro molto ravvicinato con Cam...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cameron Briel, Todd
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera! Ho scritto questa fan fiction per due motivi: primo, perché Todd, nonostante la sua semi-invisibilità, mi è piaciuto più della protagonista della saga; secondo, perché l'autrice ed il fandom tendono a sottostimarlo. Sono rabbrividita quando ho scoperto che non c'era neanche una storia scritta su o per lui in questa sezione, quindi ho deciso di rimediare. All'inizio doveva essere un POV di Todd poco prima della sua morte, poi è diventata una piccante storia con Cam, ma infine ho tagliato la parte "focosa" tra i due per evitare di risultare troppo OOC. Alla fine, è uscita fuori una storia che ho posto in un momento imprecisato della storia. So che è un crack!pairing, ma ho tifato la CamTodd dal primo giorno in cui sono arrivati nel riformatorio, ecco perché ne ho inserito un accenno. Spero che la lettura vi piaccia. Se vi va, recensite! :)

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Non gli piaceva mescolarsi agli altri, forse era per questo che si limitava ad osservarli. Ma non in modo fisso e da maniaco: di nascosto, di tanto in tanto, quando alzava lo sguardo dalla lettura di turno e tornava nello squallore che era il mondo reale. Non gli piaceva stare in mezzo alle persone perché si sentiva a disagio, non per questo non gli piacevano le persone.
 
Ma quelle stesse persone che gli piaceva osservare, furono le stesse a denunciarlo per i suoi “giochetti” col fuoco, condannandolo ad un soggiorno a tempo indeterminato alla Sword & Cross. Non aveva mai pensato di finire in un posto come quello, ma c’erano due cose che lo consolavano almeno un po’. La prima, che ci fossero pochi ragazzi, cosa che lo faceva sentire più tranquillo e, anche se il termine non si sposava certo con il luogo, gli dava un’atmosfera più familiare – anche se badava bene a non introdursi in quella sottospecie di “famiglia” composta da psicopatici. La seconda cosa, era la biblioteca poco fornita ma ancor meno frequentata , in cui si rifugiava appena poteva. Era il suo angolo di paradiso, in cui poteva addirittura prendere in prestito dei fumetti per leggerli nella propria stanza o quando aveva un momento libero.
 
 Dei suoi compagni di scuola conobbe, per così dire, una ragazza, l’unica dall’aria normale e veramente rilassata in quella gabbia di matti. Fece un debole tentativo per conoscerla e magari stringere un’amicizia, ma commise l’imperdonabile errore di ridere quando ella gli disse il proprio nome, che peraltro Todd aveva completamente dimenticato per l’eccessiva lunghezza. Da quella volta, le uniche volte in cui si rivolgevano la parola era per scambiarsi veloci battute acide. Ma Todd non pensava che fosse colpa sua, era quella ragazza ad essere troppo permalosa.
 
I primi giorni furono un Inferno:  moriva dalla voglia di vedere un bel fuocherello, di accenderne uno, ma gli era stato confiscato tutto quello che aveva per crearne uno. Inoltre, le “spie” erano dappertutto, e tremava alla sola idea di quello che gli avrebbero fatto se lo avessero beccato ad accendere un fuoco dentro l’istituto. Ma un giorno ci fu una svolta nella sua vita, e in meglio.
 
 Tra gli studenti appena arrivati risaltava un ragazzo dai capelli scombinati e gli occhi di un verde intenso: era Cameron Briel, che gli altri studenti chiamavano semplicemente Cam. Un giorno lo vide portare Lucinda Qualcosa – una ragazza arrivata il suo stesso giorno, con la strana abitudine di guardarsi intorno con la stessa espressione di una pecorella circondata da lupi – nelle profondità del cimitero e, spinto dalla curiosità, li seguì. Non si era mai addentrato così in profondità , ma lì trovo un sacco di ramoscelli caduti assolutamente perfetti per accendere un fuoco. Ci tornò spesso, scoprendo più avanti della presenza di un lago, dove si spostò per il suo gioco solitario, che grazie all’acqua poteva ripetere quando e quanto voleva, evitando così di accendere fuochi talmente grandi da attirare l’attenzione di qualcuno.
 
 Gli piaceva osservare la luminosità delle fiamme, il loro movimento, il modo in cui si spandevano divorando tutto ciò che incontravano. Il potere distruttivo del fuoco. E adorava come un tale potere potesse nascere dalle sue mani. Un giorno, purtroppo, qualcuno lo scoprì «Ecco da dove veniva la puzza di bruciato che sentivo» disse la voce di Cam, mentre il ragazzo usciva da dietro un cespuglio e gli si avvicinava.
 
 Todd, paralizzato dalla paura di essere stato scoperto, iniziò a supplicarlo «T-ti prego, non dirlo a nessuno» «Tranquillo, amico. Piuttosto, perché lo fai qui? Se ti beccano finisci in isolamento come la coppietta, lo sai?» «Sì, ma… » rispose Todd, distogliendo lo sguardo, incapace di guardare l’altro negli occhi «Tanto qui non viene mai nessuno, solo Lucinda Price e e quell’altro una volta… ».
 
All’udire il nome della ragazza, l’espressione indifferente e un po’ annoiata sul volto di Cam scomparve, venendo sostituita da un sincero stupore «Luce è stata qui?» gli chiese stupito, per poi sedersi velocemente davanti a lui e chiedergli ancora «Con chi era? Hanno fatto qualcosa?» . Todd si sentì in soggezione per tutta quella attenzione, dato che era la prima volta da quando si trovava in quel posto che qualcuno gli rivolgeva tanta attenzione. Neanche Miss Sophia, la bibliotecaria che gli era più simile ad un’amica, lo guardava con lo stesso interesse con cui lo guardava adesso il ragazzo, che cercava il suo sguardo con tanto bisogno, come per assicurarsi che non stesse mentendo né omettendo nulla. Teso per via di quell’inusuale situazione, Todd iniziò a mangiucchiarsi l’unghia del pollice, chiedendosi se non avesse fatto male a parlare.
 
Cam gli allontanò la mano con un gesto brusco e gli afferrò il viso per il mento, costringendolo a guardarlo negli occhi. «Non ti mangio mica, quindi rispondimi. Luce è stata davvero qui? Con chi? Che hanno fatto? ». Todd deglutì, dopodiché iniziò a raccontare di quando aveva visto Lucinda Price e Daniel Grigori parlare, farsi una nuotata e poi Grigori lasciarla sola. «Quanto è stupido, ha sprecato un’occasione d’oro» affermò Cam, lasciando l’altro e rivolgendo lo sguardo sulla liscia superficie dell’acqua del lago. Todd non capiva di cosa il ragazzo stesse parlando e non voleva nemmeno saperlo. L’unica cosa che voleva era allontanarsi il prima possibile da quel luogo e dall’altro, come gli suggeriva l’istinto.
 
 In realtà Todd provava una profonda ammirazione nei confronti del ragazzo, talmente forte da spaventare lui stesso per primo. Ammirava come un novizio come Cam si comportasse con assoluta naturalezza in quel posto, che già dal primo giorno si era fatto un sacco di amicizie, che era talmente sfrontato da provarci con una ragazza sin dal loro arrivo. Lui, non Grigori, gli sembrava un dio sceso in terra, l’assoluta perfezione, quello che avrebbe voluto essere, al posto del gracile e pauroso ragazzo che era. Ma non in quel posto. Non era in quel posto che avrebbe voluto rivolgergli la parola dopo il semplice “Sì” detto quando lo aveva invitato – sicuramente solo per gentilezza e per fare numero, pensava – alla festa che aveva dato nella sua stanza. Invece, ora si ritrovava davanti ad un fuoco ormai quasi spento, in ginocchio davanti a Cam, che non lo guardava neanche.
 
«Io devo and… » provò a dire, ma l’altro lo interruppe «Da dove osservavi, hai visto la faccia di Luce quando Grigori l’ha mollata su due piedi?» Todd sobbalzò quando vide che lo stava di nuovo guardando, per giunta negli occhi «Ehm, mi è sembrata triste, forse abbattuta …? Ora posso andare?» «Aspetta un attimo» gli rispose il bruno, per poi afferrarlo per il braccio sinistro per impedirgli di alzarsi, poi sorridendo aggiunse «Che fretta c’è?». Il suo istinto gli suggeriva di scappare immediatamente, ma qualcosa glielo impedì. Gli occhi di Cam erano fissi nei propri, al punto che gli sembrava di essere inghiottito da quel verde. La voce del ragazzo, nel frattempo, si era fatta suadente «E’ la prima volta che lo chiedo a qualcuno: puoi farmi un favore?» «Un favore... io…?»
 
«Sì, tu» rispose quello, mentre la mano con cui gli stringeva il braccio allentava la morsa per accarezzare il braccio che poc’anzi teneva paralizzato «E’ qualcosa che solo tu puoi fare. Sai, sei un tipo solitario, che non dà nell’occhio. Un po’ invisibile, scusa la franchezza. Ma è proprio per questo che posso chiederlo solo a te» «Cosa?» domandò Todd, totalmente catturato da quello sguardo, al punto da non accorgersi che l’altro aveva avvicinato il proprio viso al suo, e che gli toccava delicatamente la guancia con la mano libera. Ormai pendeva dalle sue labbra.
 
«Sono molto interessato a Lucinda Price, vorrei saperne di più su di lei. Ma non posso sempre esserle vicino, e anche se potessi rischierei che mi prenda per uno stalker. Per questo, vorrei che fossi tu ad osservarla. A sentire di chi o cosa parla con le ragazze. A vedere dove va quando scompare. Tu non correrai alcun rischio. In fondo sei abituato ad osservare le persone senza essere mai scoperto, no?». lo aveva beccato. Todd credeva che nessuno se ne fosse accorto, invece si sbagliava. Ma, nel profondo, sentiva che non era poi così male se a scoprirlo era stato Cam. Gli occhi dell’altro continuavano a fissare i suoi. Quegli occhi così belli appartenevano ad una persona dentro talmente brutta da voler pedinare una ragazza con evidenti problemi mentali, che scherzo del destino.
 
All’improvviso, in quegli occhi di un verde intenso gli sembrò di scorgere qualcosa. Qualcosa di rosso. Qualcosa che gli era familiare. In quegli occhi vide, incredibile solo pensarlo, un fuoco. In senso letterale, un vero fuoco. Delle brillanti fiamme che si dibattevano con furia, molto più belle di qualunque avesse mai acceso lui. Le fiamme dell’Inferno.
 
Cam, dopo averlo salutato con un largo sorriso ed un cenno della mano, se ne andò,  lasciandolo solo. Todd non riuscì a muoversi per un bel po’, infatti tornò nella sua stanza al calar del sole. Riusciva a pensare solo ad una cosa: voleva rendere felice Cam. Voleva che gli sorridesse di nuovo. E perché succedesse, doveva fare quello che il ragazzo gli aveva chiesto.
 
 Dal giorno successivo, avrebbe osservato Lucinda Price con attenzione e prudenza, per poi riferire tutto a Cam. Che fosse cotto della ragazza o volesse solo farsela, a Todd non importava: voleva, insieme al suo sorriso, rivedere le fiamme talmente perfette da commuoverlo, le fiamme possenti che quel giorno aveva visto negli occhi di un ragazzo.
 
THE END
  
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