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Autore: cigarettes duet    12/12/2014    6 recensioni
La vedevano come il diavolo in persona ma per me era un angelo.
Un angelo con le ali spezzate che aveva le parvenze di un diavolo.
Ma ciò non era oramai più importante, tutto stava per cambiare.
Una parola: Descensum.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Madison Montgomery, Un po' tutti, Zoe Benson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Too cold outside for angels to fly

ZOE BENSON X MADISON MONTGOMERY

 
Tell me if it's so,
That all the good girls go to heaven.
Well, heaven knows?
 
Avevo passato la notte a pensare, domani sarebbe stato il grande giorno, non ero pronta ad abbandonare tutto. C’era la possibilità che morissi o che qualcuno a me vicino lo facesse.

La prima prova: Descensum.

Ero assai spaventata quando ce lo comunicarono, poteva essere la mia prima e la mia ultima prova. Un solo modo avevo per confermare o contraddire questa frase:
Spiritu duce, in me est.
Deduc me in tenebris vita ad extremum, ut salutaret inferi.
Descensum!

 
***
 
Non ero stata la prima a svegliarmi, Queenie era già in piedi che stava raccontando a Myrtle quello che aveva vissuto in quelle ore della sua discesa negli Inferi.
Un’eternità che avrebbe speso dentro un fast-food intenta ad inscatolare del pollo fritto per una fila interminabile di persone. Lo descriveva come qualcosa di terribile. Non la potevo capire, forse non era qualcosa di gratificante ma di certo c’erano cose ben peggiori, come ad esempio il mio di inferno.

Sembrava che nessuno si fosse accorto del mio risveglio, ero invisibile agli occhi altrui, pendevano tutti dalle labbra di Queenie, non osavo immaginare il mio turno. Non potevo parlare, non potevo raccontare.
Ero una ragazza tranquilla e riservata quindi forse avrei potuto scampare a quello che sembrava un interrogatorio e così fu. Andai in cucina a prendere un bicchiere d’acqua, dovevo ancora riprendermi. Era stata una tortura psicologica, chiudevo gli occhi e ancora mi rivedevo in quello che potevo definire solo come un incubo.
Nessuno proferì parola alla mia entrata nella stanza ove ancora Misty e Madison erano sdraiate a terra, prive di coscienza, sapevano che se avessi voluto raccontare lo avrei fatto. Mi ero rintanata in un angolo della stanza, riflettendo, ripensavo e sperando.
Riflettevo sulle prossime prove, questa era stata difficile, non osavo immaginare le altre.
Ripensavo alle ore passate a vedere a macchina le scene più brutte che mi si potessero figurare davanti. Si poteva ancora vedere la disperazione nei miei occhi.
E speravo, speravo che le due streghe si svegliassero, soprattutto speravo per una di loro: la protagonista dei miei Inferi.

 
***

Poco dopo fu il turno di Misty, la terza ad uscirne. Aveva gli occhi sbarrati e le lacrime agli occhi e le fece venire anche a Cordelia raccontandole il tutto. Strano che avesse sognato di sezionare rane vive e non qualcosa correlato a Cordelia. La loro è palesemente più di un’amicizia, o probabilmente sono solo io che mi faccio film ad occhi aperti su tutti.
 Di Madison ancora nessun segno ma ancora c’era tempo, era quello che continuavo a ripetermi. Dovevo farlo se volevo restare calma. Non potevo farmi prevalere dell’irrazionalità. Si sarebbe svegliata, doveva svegliarsi, non poteva morire, non così.
 
Mancavano pochi granuli alla fine e in questi erano riposte le mie ultime speranze.
 
Mi avvicinai al centro del salotto, la abbracciai. Lei esalò il suo ultimo respiro, tra le mie braccia, dove tutto era cominciato.
“Madison, ti prego, svegliati!”
Continuavo ad urlare con le lacrime agli occhi. Non potevo più fare nulla.
“Madison non morire! Svegliati, fallo per me!”
La clessidra oramai era ferma, aveva esaurito tutta la sua sabbia ma lei era ancora laggiù, non sarebbe mai più tornata, non potevo crederci.
Non riuscivo a realizzare.
Stavo vivendo il mio inferno.
 
That without you is how I disappear,
And live my life alone forever now.







 
Buonasera gente!
Non so come iniziare uno spazio per le note dell'autrice per questo concludo con pochi giri di parole.
In primis ringrazio
 Giulia per aver scelto il titolo della fan-fiction, in non ne son capace, poi mi scuso per la lunghezza della storia, sono consapevole che è solo una one-shot ed è la mia prima fan-fiction in generale ma non sono riuscita a fare di meglio. Di idee ne ho da vendere ma non sono in grado di svilupparle perchè dopo poco di stanco e non concludo un bel niente.
Comunque, spero che vi piaccia e che abbia fatto iniziare a "shippare" a qualcuno questa coppia.
Baci!

 

«She was once an angel, she went to hell.»

  
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