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Autore: axonitum    14/12/2014    7 recensioni
"Ora si era sistemato, si era tagliato quei cosi che aveva in testa, si era lasciato crescere i capelli e poi li aveva tinti di nero.
Si era messo a dieta e nonostante avesse perso molto peso - ora poteva andare fiero del suo fisico- il suo viso aveva mantenuto dei lineamenti morbidi e delicati.
Aveva anche cercato dei componenti per una band ed ora suonavano in giro. Era diventato figo ed ora poteva metterlo in quel posto a quello stronzo di Gerard."
Un ballo, un Frank arrabbiato e un Gerard troppo cambiato, difficile da credere possibile.
Enjoy.
[il rating potrebbe subire variazioni] [FRERARD] [ero ANYIERO, efp ha cambiato il nick dopo secoli, pardon]
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note inutili very important: tutto ciò è stato creato dalla mia stupida geniale mente, mentre ero tutta intenta ad ascoltare Guilt Tripping (by frnkiero andthe cellabration) che è una canzone –ohh, feels- che mi ha fatto venire in mente, fin dalla prima volta che l’ho ascoltata, a quelle scene che si vedono nei film americani dove una band canta al ballo scolastico e tutte le personcine carine ballano con il/la proprio/a amato/a. Quindi questa fantasia mi ha perseguitato ogni volta che l’ascoltavo finché non mi sono decisa a scriverci su questa cacchiata frerard –of course, come non potrei pensare a quei due-
 
Altre note inutili very important: Sono adolescenti stupidi e innamorati, perdonateli per essere dei cazzoni –non letteralmente, i think. Frank suona con i Pencey Prep perché si. Se volete, leggete tutto questo mentre ascoltate Stomachaches, come io ho fatto mentre scrivevo.
Dovrebbe essere una mini long, al massimo 3 o 4 capitoli insomma –e fu così che ne scrisse 2.
AH il rating per ora è giallo ma in futuro potrebbe aumentare perché forse ho in mente qualcosina..
 
Detto questo, buona lettura. Spero mi lascerete una recensione sia che vi sia piaciuta, sia che abbiate consigli da darmi o non vi sia piaciuta proprio!
enjoy!
 









 

Primo Capitolo

don’t go he said, i wouldn’t mind but i’m cold inside.
[non andare, ha detto, non mi dispiacerebbe, ma io sono freddo dentro.]








 
Frank non sapeva cosa, esattamente, stava succedendo.
Gli ultimi secondi sembravano scorrere a rallentatore davanti ai suoi occhi nocciola.
Osservava attentamente –riparato dall’anta aperta del suo armadietto- Gerard Way salutare suo fratello e uno dei suoi migliori amici con una pacca sulla spalla e poi voltarsi verso di lui. Si, proprio verso di lui!
Aveva fatto un gran sorriso e si era addirittura avviato nella sua direzione.
Frank prese un respiro profondo, prese il libero di matematica e poi chiuse l’armadietto in tempo per andare –scappare da Gerard- a lezione.
Ma, i suoi buoni propositi vennero distrutti nell’esatto momento in cui Gerard way gridò il suo nome a qualche metro da lui.
Il castano fece finta di non averlo sentito e si incamminò lentamente verso l’aula ma Gerard evidentemente aveva altri programmi per lui.
Gli toccò il braccio e si sentì come se, dove aveva poggiato le dita, stesse andando in fiamme.
« hey Iero! » continuò a camminare « Frank! » si voltò lentamente verso di lui « non ci senti più? » ridacchiò leggermente e Frank automaticamente serrò la mascella.
« ci sento benissimo. » rispose freddo.
Il sorrisino di Gerard sparì e immediatamente lo vide aprire la bocca –quella bocca che un tempo aveva desiderato con tutto se stesso- e dire qualcosa che lui non ascoltò troppo impegnato ad abbassare lo sguardo sul sollo latteo dell’altro e socchiuse gli occhi.
Cominciò a ricordare..
Non riusciva a credere che l’altro avesse la faccia tosta di rivolgergli la parola e addirittura di fare del sarcasmo con lui!
Quel giorno era rimasto impresso a fuoco nella sua mente.
Aveva promesso a se stesso che non avrebbe più guardato Gerard way con desiderio –amore.
Aveva promesso a se stesso che non avrebbe più parlato con l’altro, avrebbe fatto finta che non esistesse.
Avrebbe fatto finta di non essersi mai innamorato di Gerard Way.
Ma soprattutto, aveva promesso a se stesso che non sarebbe più stato male per una persona del genere.
 
A quel tempo, sei mesi e mezzo prima, Frank portava degli orrendi dreads castano chiaro, solo dopo averli tagliati si era reso conto che non gli donavano neanche l’un percento di quanto credeva.
Aveva qualche chiletto di troppo –era cicciottello, si- e andava in giro con felpe sformate e di parecchie taglie più grandi, nonostante fosse quasi giugno.
Era uno degli ultimi giorni di scuola e a breve ci sarebbe stato il ballo degli ex alunni e di fine anno.
 
Dopo essersi arrovellato il cervello per almeno due settimane, aveva finalmente deciso di prendere il toro per le corna –o per i coglioni- e di chiedere alla sua storica cotta stratosferica di accompagnarlo al ballo. Gli parlò un giorno dopo pranzo.
Si era avvicinato a lui e al suo armadietto cautamente –molto cautamente- aveva ingoiato a vuoto circa una decina di volte e l’aveva salutato con un filo di voce.
Non aveva mai parlato con lui, si era sempre limitato ad osservarlo dal suo angolino buio, quindi ritrovarsi davanti Gerard way in tutto il suo splendore gli fece perdere un battito e azzerare la saliva.
 
Il moro si era voltato verso Frank e subito il suo sorriso si era trasformato in un ghigno.
Non era un buon segno, decisamente.
Aveva preso un respiro profondo e, cercando di sorridere e di non far notare quanto fosse nervoso, gli aveva balbettato l’invito.
 
Non si aspettava assolutamente che quello che lui considerava il più bello e dolce ragazzo della scuola in verità fosse uno stronzo –e insensibile, aveva suggerito la sua mente- per cui contava solo l’apparenza.
 
Gli aveva riso in faccia senza vergogna e dopo aver chiuso l’armadietto gli aveva detto « ci vado già con Bert McCracken, ma.. anche se non fosse stato così non sarei venuto al ballo con te lo stesso.. » aveva fatto qualche passo verso il centro del corridoio ma poi si era voltato ancora ed aveva aggiunto « ..a meno che non smettessi di essere uno sgorbio, allora, forse, avresti una remota possibilità. » e l’aveva lasciato li imbambolato con una risata di scherno.
Si ricordava di essersi prima accasciato contro un armadietto con gli occhi che pizzicavano e poi essere corso nel bagno più vicino ed essere scoppiato in lacrime.
 
Erano bastate due frasi per far crollare tutto il suo mondo fatto di unicorni,  cuoricini rosa e Gerard Way.
Le persone il più delle volte non erano quello che sembravano, e lui lo aveva scoperto a proprie spese.
 
In quel momento si era reso conto di essere un ragazzino estremamente ingenuo e si costrinse a maturare. Ma soprattutto si costrinse a mandare a fanculo quel tipo che non si meritava niente. Anche se, ogni tanto –ma poco poco- ancora gli capitava di pensare a lui.
 
Ora si era sistemato, si era tagliato quei cosi che aveva in testa,  si era lasciato crescere i capelli e poi li aveva tinti di nero. Aveva anche un ciuffo che gli copriva un po’ il volto –lo faceva sentire al sicuro, coperto.
Si era messo a dieta e nonostante avesse perso molto peso - ora poteva andare fiero del suo fisico- il suo viso aveva mantenuto dei lineamenti morbidi e delicati.
Aveva anche cercato dei componenti per una band ed ora suonavano in giro. Era diventato figo ed ora poteva metterlo in quel posto a quello stronzo di Gerard.
 
« oh ma hai ascoltato quello che ti ho detto? » chiese l’oggetto dei suoi pensieri sventolandogli una mano davanti al viso.
« no.. » rispose con un filo di voce, incapace di articolare una frase più complessa. Si era perso nel suo mondo mentre l’altro parlava, era un cretino.
« ho saputo.. » iniziò prendendo un respiro profondo « ..che hai una band e siete piuttosto bravi, quindi mi chiedevo se vi andasse di suonare al ballo di Natale, tra una settimana. E’ solo per tre quarti d’ora, prima dell’arrivo dell’altra band e ovviamente sarete pagati, anche se poco, perché la scuola non ha molti fondi, così.. » si interruppe. Non si ricordava che fosse così logorroico.
 
« c-cos- »
«dai! Sarà divertente! » sorrise, un sorriso vero, sta volta.
Stronzo approfittatore. Gli suggerì la vocina nella sua testa.
« dovrò prima parlarne con la band.. » disse il più freddamente possibile.
« okay! Però fai in fretta perché è solo tra sei giorni quindi, uhm, domani vediamoci alla fine delle lezioni così siamo più calmi e mi dici cos’avete deciso, okay? » annuì a se stesso « Bene, ora vado ciao! » superò Frank sfiorandogli la spalla e quello rabbrividì leggermente.
« o-okay.. » rispose, ormai, a se stesso con un filo di voce ed un sospiro.
 
 
 
 

«♪♪♪»

 
 
 
 
 
« Frank! »
« cosa! » rispose, stizzito.
« come: cosa? Noi suoneremo al ballo! »
« ..ma »
« niente ma. È un’ottima occasione per farci conoscere anche a scuola e poi ci servono i soldi, i regali di Natale non si comprano mica da soli! » affermò Tim.
Frank sbuffò « io non voglio suonarci! » stava cominciando a fare i capricci, avrebbe litigato anche con i suoi amici pur di non dare soddisfazione a Gerard!
« e invece ci suoni! E canti, anche. » Frank si imbronciò e gli altri sospirarono con la pazienza agli sgoccioli.
« Neil diglielo anche tu! Aiutami! »
« mi spiace Frankie, mi servono soldi » rispose quello con sguardo dolce ed un’alzata di spalle.
« allora facciamo una cosa » propose Shaun « siamo una band no? Siamo cinque, quindi mettiamolo ai voti, chi vuole suonare alzi la mano! » Frank guardò, con una smorfia, tutti gli altri alzare la mano. Sapeva già prima che avrebbe perso, tuttavia questo non gli impedì di volergli tagliare le dita, una ad una.
 
 
 
 

«♪♪♪»

 
 
 
 
 
Il giorno dopo Frank cercò di non pensare al fatto che alla fine delle sei ore avrebbe dovuto parlare con Gerard di sua spontanea volontà.
Non riusciva a capire come avesse fatto a cacciarsi in una situazione simile.
Purtroppo la campanella suonò e presto si ritrovò in corridoio. La maggior parte degli alunni era già uscita. Mentre si avvicinava a Gerard –ed a quel culo favoloso che si ritrovava- pensò che almeno non c’erano occhi indiscreti che avrebbero potuto vederli. Anche se non sapeva bene perché si preoccupasse di questo..
 
« ehi Frankie, come va? »
Frankie.. ma come si permetteva! Pensò allibito.
« uhm.. i-io b-bene » stava addirittura balbettando, era senza speranza.
« allora, cos’avete deciso tu e- oh come si chiama la tua band? » chiese chiudendo l’armadietto. Si mise in spalla una borsa a tracolla nera e con la testa gli fece un gesto per dirgli che dovevano avviarsi verso l’uscita.
« Pencey Prep, c-ci chiamiamo così. » affermò a mezza voce mentre camminava fianco a fianco con il moro. Se solo un paio di giorni prima glielo avessero detto non avrebbe esitato a mettersi a ridere sguaiatamente e a dargli dei pazzi.
« ma- come la scuola dove andava Holden? »
« si.. ha-hai letto Il Giovane Holden? » chiese sinceramente stupito.
« certo! Per chi mi hai preso, è un classico e l’hanno letto praticamente tutti, non dovresti essere così stupito! » ridacchiò e poi fece rimanere Frank stupito ogni oltre limite quando gli diede una leggera spallata, come sei faceva tra amici.
E poi, lui non conosceva nessuno che l’avesse letto.. neanche i suoi amici –quando aveva proposto il nome per la band- sapevano di cosa stesse parlando.
« ..comunque.. » continuò Gerard « allora? Suonerete sabato sera? »
« ehm s-si ne ho parlato con la band e m-mi hanno detto che per loro v-va bene.. quindi si. » non sapeva perché non riuscisse a smettere di balbettare. Merda.
« davvero? Perfetto allora! Ah Frank non sai, mi hai salvato il culo! Se non fossi riuscito a trovare un’altra band probabilmente mi avrebbero tolto dall’organizzazioni delle feste scolastiche.. » Frank si limitò ad annuire, era ancora troppo stupito per come si stava comportando l’altro per parlare normalmente, poi Gerard continuò a parlare, praticamente a se stesso « e che canzoni porterete? Probabilmente andrebbero bene anche delle cover che conoscono un po’ tutti e magari potreste portare anche qualche canzone scritta da voi.. »
Frank sbuffò leggermente e il moro bloccò il flusso interminabile di parole che usciva dalla sua bocca.
« ah! Ma io devo girare qui.. »
Il castano alzò lo sguardo da terra e si rese conto che erano per strada. Quanta strada avevano fatto in quei minuti? Comunque annuì all’altro. Gerard gli sorrise e poi sparì dietro l’angolo dopo avergli dato una pacca sulla spalla.
Frank sospirò e si spiaccicò una mano sulla faccia.
 
 
 
 

«♪♪♪»

 
 
 
 
 
Frank saltellava sul posto. Centinaia di ragazzi e ragazze ballavano su una musica decisamente assordante.
La palestra –doveva ammettere, però- che era stata addobbata piuttosto bene. Festoni e decorazioni color ghiaccio e blu/viola erano ovunque. E dato che erano vicini al Natale aveva visto anche delle palline per alberi e dell’agrifoglio sparsi qua e la.
Chissà chi era stato a decorare la palestra in quel modo.. pensò Frank prima di beccarsi una pacca decisamente forte in mezzo alle scapole.
Neil entrò nel suo campo visivo « nervoso? » chiese.
« abbastanza.. » rispose il castano con una scrollata di spalle.
Neil gli sistemò la cravatta rossa e poi gli carezzò gentilmente una guancia. Era così tra loro. Erano amici da secoli, fin da bambini –a differenza che con gli altri che aveva conosciuto a scuola. Per loro era normale abbracciarsi e scambiarsi gentilezze. « andrà bene vedrai.. » gli sorrise e Frank sospirò.
Neil non sapeva che la sua agitazione non era dovuta alla moltitudine di adolescenti accalcati l’uno addosso all’altro ma, piuttosto, da una sola persona, che lo guardava attento dal fondo della sala.
Era il momento di andare in scena!
 
Salirono sul palco pieni di adrenalina ed iniziarono a suonare, dopo che una voce femminile li presentò.
Centinaia di occhi puntati su si loro ma Frank ne avvertì su di lui solo un paio, brucianti, verdi.
Suonarono qualche cover alternate da alcune loro canzoni, scritte da Frank.
Non gli piaceva ammetterlo ma, era piuttosto fiero del lavoro che aveva fatto e, ancora di più, dopo l’ennesima batosta che gli aveva dato Gerard Way. Tutta la rabbia e la sofferenza che aveva accumulato in corpo era uscita fuori tutta in un colpo alimentando la musica.
 
Finita la loro esibizione molta più gente di quella che si aspettava batté le mani e decise che era fiero dei Pencey Prep.
Frank scese dal palco grondante di sudore, gli succedeva praticamente sempre ma ehi, non era colpa sua se aveva la sudorazione facile!
Si asciugò il viso con un asciugamano –che non sapeva da dove fosse uscito- così alzò lo sguardo e si ritrovò quel paio di occhi puntati su di lui.
« g-grazie.. » biascicò
« di niente! » gli rispose sorridente Gerard « cavolo siete stati grandi! Non sapevo che foste così bravi! E poi.. hai una voce davvero particolare e alcune canzoni.. uhm.. erano così.. così intrise di emozioni!.. » in quel momento Frank capì che non avrebbe mai smesso di essere così logorroico ma capì anche che gli piaceva.
Gli piaceva maledettamente, cazzo!
Si diressero verso il fondo della palestra mentre l’altra band saliva sul palco e mentre Gerard era ancora intento a parlare della loro esibizione. Tim e Neil al seguito mentre Shaun disperso tra la folla –probabilmente era con la sua ragazza.
« vi va qualcosa da bere? » chiese il moro guardando Frank.
« beh, ci vorrebbero un paio di birre ma.. non penso che il mio desiderio verrà mai esaudito! » ridacchiò indicando il tavolo delle bevande che traboccava di analcolici.
« vieni con me » disse a Frank, poi sembrò ricordarsi della presenza degli altri due ed estese l’invito anche a Neil e Tim, che annuirono.
 
Aprì la porta tagliafuoco e si ritrovarono nel parcheggio sul retro della scuola. Alcuni gruppetti di studenti facevano comunella tra di loro.
Gerard si avviò verso un furgoncino blu scuro con loro al seguito.
« ehi Bob, ciao! » salutò il tipo estremamente biondo e maledettamente alto appoggiato alla portiera.
Il ragazzone lo salutò con una pacca sulla spalla.
Frank si guardò un po’ in giro.. non gli piaceva affatto.. quel parcheggio era buio e.. potevano volerli uccidere, stuprare o chissà che altro! Magari gli avrebbero cavato i denti uno per uno oppure gli avrebbero tagliato le dita una alla volta, così non avrebbe più potuto suon- « ..birra! »
I suoi pensieri si interruppero immediatamente quando il ragazzo aprì lo sportello posteriore del furgone rivelando decine di casse di birra.
Il paradiso.
Gerard gli sorrise.
Beh, anche quello era il paradiso..
 
Frank arrossì leggermente mentre il moro gli passava una birra sfiorandogli leggermente le dita, si stava ritrasformando in un ragazzino innamorato ma non l’avrebbe permesso. Ecco.
Si scolarono quella ed altre due-tre birre come se fosse acqua e finalmente era in grado di staccare il cervello almeno per qualche minuto. Si sentiva piacevolmente brillo, non abbastanza da non capire quello che stava succedendo ma abbastanza da renderlo più amichevole anche col nemico.
Tutti chiacchieravano e ridevano allegri finché non si rese conto che Neil e Tim l’avevano abbandonato da solo con Gerard. Probabilmente erano andati a pomiciare da qualche parte. Maledetti!
 
Rientrarono nella palestra perché stavano cominciando ad avere freddo entrambi. Non sapeva neanche come aveva fatto a resistere senza giacca, fuori, al freddo di dicembre.
« ..allora.. » cominciò il moro guardandolo sottecchi « dove hai lasciato il tuo accompagnatore di sta sera? » chiese con nonchalance.
Frank quasi si strozzò con la saliva « ehm.. »
Gerard lo guardò.
Si guardarono.
Frank distolse lo sguardo e prese un bel respiro.
« sono venuto da solo. »
« ah si? » poteva dire che Gerard aveva un tono per niente dispiaciuto? « non hai un ragazzo? »
« no. » rispose freddo. Serrò la mascella ed aspettò che continuasse. Non capiva dove volesse arrivare con quel discorso.
« allora puoi concedermi un ballo! »
« c-cosa? » aveva sentito bene? « -ma.. »
« niente ma! Dai vieni. » l’afferrò per il polso e lo trascinò in mezzo alla pista da ballo. Frank aveva semplicemente uno sguardo terrorizzato. « ..rilassati.. » gli sussurrò mentre posava le mani sui suoi fianchi ma non prima di aver portato le braccia di Frank intorno al suo collo.
Frank guardava un punto indistinto dietro Gerard, quando finalmente ebbe il coraggio di guardarlo lo vide sorridere.
Puntò i suoi occhi in quel mare verde smeraldo e ci si perse per quelli che gli sembrarono anni finché le palpebre di Gerard che si chiudevano glielo impedirono. Finché non sentì il suo respiro caldo, che sapeva di birra e di qualcosa che doveva essere solamente suo, sulla pelle.
 
Lo stava baciando.
Le labbra di Gerard sulle sue.
Le sue labbra su quelle di Gerard.
Era bellissimo.
Il sogno di una vita.
Avrebbe ucciso per essersi trovato in quella situazione solo sei mesi prima, oppure avrebbe ucciso anche ora?
No. Non l’avrebbe fatto!
Era tutto sbagliato! Totalmente! Non doveva baciarlo! E perché ora stava piegando la testa da un lato? E perché stava aprendo le labbra sotto il comando della lingua dell’altro? Stava addirittura stringendo le braccia attorno il collo dell’altro e lui le stava stringendo attorno ai suoi fianchi.
le loro lingue danzavano insieme come se l’avessero fatto da tutta la vita. Come se fossero in attesa dell’altra da tutta la vita.
A Frank sembrava di tornare a respirare. E quando si faceva filmini su filmini su come sarebbe potuto essere un ipotetico bacio con il ragazzo di cui era innamorato non l’avrebbe mai immaginato così.. bello.
Nonostante la musica alta e i bassi che gli rompevano i timpani riuscì a sentì un gemito leggero dell’altro che lo riportò immediatamente sulla terra ferma.
Che cazzo sto facendo? Pensò, improvvisamente consapevole.
 
Si staccò immediatamente da lui e indietreggiò di un passo, andando a sbattere contro un’altra coppia che ballava.
Gli chiese scusa e scappò da quella folla. Non era ancora arrivato alla porta della palestra quando l’altro lo afferrò per il gomito costringendolo a fermarsi ed a guardarlo.
« Frank, dove.. dove vai? »
« via! »
« -ma » prese un respiro « perché? »
« ma che dici! Mi chiedi anche il perché? Sei serio? »
Lo sguardo spaesato di Gerard gli fece capire che non capiva, davvero, quello che stava succedendo.
« senti.. è stato un errore. Un tremendo e stupido errore. Un gigantesco errore! »
« ma che dici! Perché? »
« p-perché si! Io ti odio e tu non dovresti spuntare dal nulla e baciarmi! Cazzo. Me ne vado. »
« sp-spuntare dal- non capisco- non andartene.. »
« no, io non capisco te Gerard. Non ti capisco per niente, merda! L’anno scorso mi hai riso in faccia! Mi hai preso per il culo dicendo che ero un fottuto sgorbio! Mi sarebbe bastata una qualunque scusa ma tu hai deciso di umiliarmi e farmi sentire uno schifo, non pretendevo di piacerti, solo di essere rispettato.. e tu ora arrivi col tuo bel faccino ed il tuo culo da infarto e fai il simpatico, così non ce la faccio ad odiarti! E poi addirittura mi baci! » Frank si accorse di stare ansimando e deglutì « non capisco a che gioco stai giocando. Sul serio. Quindi stammi alla larga così facciamo prima. »
Gerard socchiuse la bocca e si leccò le labbra « m-ma.. »
Frank negò con la testa « non voglio vederti più. Fingi che io non esista come hai sempre fatto ed io potrò tornare ad odiarti quanto mi pare. »
Senza aggiungere altro lo lasciò li impalato ed uscì dalla palestra senza mai voltarsi indietro.






 

Lasciate traccia del vostro passaggio: una recensione, anche breve, è pane quotidiano per me che scrivo e sono così tanto pigra.
 Frankie~

 

 

   
 
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