Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Ice Star    15/12/2014    4 recensioni
Ed Ice Star non ha di certo smesso di scrivere Zonami!!!
Ecco a voi la mai coppia preferita in una song-fic con una canzone che amo e che sì, mi ha fatto andare in fissa con questo gruppo musicale!
Dal testo:
[...]-Io non ti ho mai lasciato perché io non sono chi tu credi- mi sussurra all'orecchio, scaldandomi il collo col suo fiato.
-N-Non capisco- mi sento improvvisamente sola con me stessa, in questo buio senza linee.[...]
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Perona, Portuguese, D., Ace, Roronoa, Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Say it




Muovo un passo davanti a me, sentendo qualcosa solleticarmi piano la pelle nuda.
Apro gli occhi e la luce del sole mi acceca, nonostante le chiome degli alberi le impediscano di raggiungermi con tutta la sua potenza.
Mi scosto una ciocca rossa dalla fronte, aspettando che gli occhi si abituino ai raggi del sole per vedere meglio cosa ho attorno.
Non capisco come sia potuta passare dal mio morbido e comodo letto a questa foresta di primavera in pochi istanti.
Ruoto gli occhi ed il capo a destra e sinistra, osservando gli alberi che si perdono a vista d'occhio e le siepi piene di fiori che coprono parte del terreno. Ho indosso solo la mia corta camicia da notte bianca, data al calura della mia casa in piena primavera.
Ed è qui che ora casca l'asino! Ero a casa mia, sdraiata comodamente sul letto e, quando ho chiuso gli occhi, ho sentito l'erba sotto i miei piedi. Come diavolo è possibile?!
Smuovo un poco le gambe ed incrocio le braccia al petto, sbuffando nel silenzio di quello che penso essere un pomeriggio di primavera in un bosco che non conosco in una remota località del mondo.
Accidenti- digrigno piano i denti, cominciando a camminare verso una direzione non ben precisata.
Per fortuna che non ci sono rami spezzati o piante ricche di spine, dato che non ho gli indumenti adatti né un paio di misere scarpe a coprire i piedi e le gambe.

 

-Non ci capisco nulla...- mi lascio cadere a gambe incrociate sull'erba dopo un quarto d'ora di cammino. O almeno credo siano passati quindici minuti, dato che con me non ho né orologi o telefoni.
Appoggio i gomiti sulle ginocchia, prendendomi la testa tra le mani ed osservando il cespuglio che ho di fronte.
Passa qualche altro minuto ed io sono immobile, ad osservare tutto e nulla davanti ai miei occhi.
All'improvviso vedo il cespuglio muoversi e sento uno strano rumore, come il verso di un animale.
Allarmata, balzo in piedi ed osservo ad occhi sgranati le foglie verde menta spostarsi e non c'è un soffio di vento. Le gambe si immobilizzano ed i muscoli sono così rigidi che mi fanno male. Deglutisco per cacciare indietro un nodo in gola e spero vivamente che non si tratti di qualcosa di pericoloso.
Come dal nulla spunta fuori un coniglio, che mi fissa ad occhi sgranati.
Ha delle lunghe orecchie dritte sopra la testa rotonda come gli occhi, che sembrano essere due palline da ping pong con un puntino nero al centro. La
sua bocca ha una strana forma di cuore, aperta a mostrare due file di denti bianchi e lindi, mentre il suo minuscolo petto si alza e abbassa al ritmo del suo respiro.
Ma la cosa che mi fa strabuzzare gli occhi non sono le sue iridi a palla o le orecchie sproporzionate o la bocca simile a quella di un umano, no. Ma io mi chiedo, in quale razza di mondo sono finita per trovarmi davanti ad un coniglio azzurro?! Esatto!!! Il suo pelo è azzurro come il cielo mentre il muso, il petto e la pancia sono bianchi.
Mi spiattello sonoramente una mano in faccia, pregando qualsiasi divinità ne abbia la forza e la possibilità, di portarmi via dal paese dei puffi!
Un rumore mi fa spalancare gli occhi ed osservo il cespuglio inghiottile il piccolo coniglio con un rumore di foglie che spezza il silenzio.
-No, aspetta!- lo rincorro, senza preoccuparmi di ferirmi le gambe nei cespugli.
In fondo, se qui c'è un coniglio potrebbe esserci qualcuno dei dintorni e, fino a questo momento, quello strano roditore è l'unico essere vivente che io abbia incontrato in questo luogo desolato. L'unico essere vivente capace di muoversi e non di oscurare la luce e farmi girare in tondo come questi stupidissimi alberi!

 

 

 

 



Ho perso il senso del tempo ed anche un polmone a forza di correre dietro a quel coniglio.
Riesco ad intravederne le orecchie che sbucano in mezzo ai cespugli e, quando finalmente salta fuori dal marasma di foglie e fiori, scappa come un fulmine dietro un albero.
-Aspetta!!!- lo inseguo con un braccio teso, mentre sento il sudore colarmi lungo la schiena.
Svolto a destra e mi paralizzo, stupita da quello che ho davanti agli occhi.
Ma cosa sta...succedendo?!?!?!?!!?
Cosa ci fa qui un tavolino quadrato completamente apparecchiato formato marmocchio con quattro sedie tutte colorate e, probabilmente, di plastica?!
Mi avvicino piano, inginocchiandomi sull'erba e toccando con i polpastrelli la superficie del tavolo che, come sembrava, è fatto di plastica. Mi rigiro tra le mani una tazza da tea di ceramica, quando un rumore alle mie spalle mi fa scattare in piedi.
-Oh, è arrivata!-
-Finalmente!-
Da dietro l'albero sbucano due ragazzi con indosso dei completi eleganti molto singolari: il primo è moro e porta uno smoking rosso fuoco con delle strisce arancioni che formano degli anelli sul braccio destro. Dalla giacca aperta riesco a vedere una camicia nera ed una cravatta, rossa come il completo ed abbinata a anche il cilindro che gli copre le ciocche corvine.
Il secondo, invece, è biondo ed ha lo stesso identico completo dell'altro ma, al contrario, è completamente blu con una camicia bianca. Al posto della cravatta ha un buffo papillon e gli anelli gli circondano il braccio sinistro.
Le tese dei cappelli a cilindro coprono buona parte dei loro visi e non riesco a capire chi siano.
-Accomodati pure!- mi dice il moro, indicandomi una delle quattro sedie.
-Ma...dici a me?- mi indico il viso con un dito e, quando il biondo sposta la sedia alle mie spalle, sussulto leggermente.
Non mi ero accorta che si fosse mosso...
-E chi altri sennò, Nami?- sorride sornione, scandendo bene il mio nome.
-Come fai a sapere il mio nome?!- chiedo leggermente irritata.
-Ce lo hai detto tu proprio un'istante fa- ride il moro, camminando lentamente verso l'altro lato del tavolo.
-Non è vero!- ribatto acida.
-Ora siediti- mi invita il ragazzo in blu.
-E come? Sono minuscole queste sedie!- indico la sedia di plastica con una mano, certa di essere visibilmente rossa in viso per la rabbia e il disagio.
-Ogni cosa qui può avere la forma ed il colore che vuoi!- il moro stringe con entrambe le mani il dorso della sedia, alzandola da terra e sbattendo due volte le gambe sull'erba.
Come per incanto, tra le sue mani appare una sedia di legno dipinta di rosso a grandezza normale, su cui si siede con tranquillità. Quando le sue dita
toccano il tavolo, anch'esso viene sostituito da un tavolo quadrato e di grandezza naturale, coperto da un'elegante tovaglia argentea ed apparecchiato con cura per quattro persone.
Volto gli occhi verso il biondo che, imitando l'amico, fa comparire una graziosa sedia arancione di legno, con dei fiori intagliati sullo schienale. La sposta di poco e, ad un suo cenno, mi accomodo, mentre lui si mette alla mia destra.
Li osservo sussurrare qualcosa tra loro, per poi togliersi i cappelli a cilindro e passarsi una mano tra i capelli.
-ACE E SABO?!?!? COSA DIAVOLO CI FATE QUI?!?!- mi alzo di scatto, facendo cadere la sedia con un tonfo.
-Calmati e risiediti- mi dice serafico Ace, poggiando una guancia sul palmo della mano.
-Va...bene- sussurro a fil di voce, risistemando la sedia ed accomodandomi nuovamente.
-Ora ci spieghi come fai a sapere i nostri nomi?- mi domanda Sabo, guardandomi storto.
-Come sarebbe a dire come faccio?! Siete i fratelli maggiori di Rufy ed io sono sua amica!- spiego con calma.
-Rufy? Tu hai mai sentito questo nome?- chiede Ace al fratello.
-Rufy, Rufy, Rufy...no, mai conosciuto nessuno con un nome simile- scuote la testa pensieroso.
-Ma se io non dovrei conoscervi, voi come fate a sapere il mio nome?- appoggio le mani sul tavolo, respirando profondamente.
-Ce lo ha detto lui che saresti arrivata- il moro afferra una caraffa dal centro del tavolo, versando nella sua tazzina un'abbondante dose di tea ancora fumante.
-Lui chi?- chiedo stralunata, osservando il biondo imitare il fratello che, nel frattempo, aggiunge molto zucchero all'infuso nel suo bicchiere.
-Non possiamo dirtelo- afferma il biondo, mescolando con un cucchiaino il liquido.
-E perché?- chiedo ormai tranquillizzata dalla loro presenza.
Se ci sono loro due, anche se non si ricordano di me e si comportano in maniera strana, non rischio di morire di fame, freddo o sonno!
Spero solo che non mi abbandonino da qualche parte senza dirmi dove andare o cosa fare per tornare a casa. E poi non ho ancora capito dove diavolo siamo!!!
Uno strano trillo interruppe la loro conversazione, che non stavo ascoltando, persa nei miei pensieri.
Entrambi, come fossero uno l'ombra dell'altro, tirano fuori dalla tasca interna della giacca degli orologi da taschino che trillano, fermandosi solo quando entrambi premono un pulsante sulla sommità.
Non ricordavo che l'orologio da taschino di mio padre trillasse. Infatti quegli orologi non trillano o, almeno, non dovrebbero.
-Andiamo, è ora!- si sorridono, alzandosi di scatto e spostandosi alle mie spalle.
Non faccio in tempo ad articolare una sillaba che i due mi spostano la sedia, afferrandomi per le braccia e tirandomi via.
-Dove stiamo andando?- alzo un sopracciglio.
-Da lui- sorride Sabo alla mia sinistra, porgendomi il braccio da vero cavaliere.
-Deve dirti una cosa importante- aggiunge Ace alla mia destra, imitando il fratello.
-Andiamo a conoscere questo famoso “lui”- sorrido divertita, afferrando le loro braccia e ringraziandoli con un cenno del capo.
Non sono poi così male in versione cappellaio matto questi due!

 

 

 

 

 

 

-Gonbe, ti ho detto più volte di non allontanarti!- una voce maschile nascosta tra gli alberi attira la mia attenzione.
Sento una specie di squittio mentre i ragazzi ridono divertiti.
-Che succede?- domando stranita, cercando di vedere oltre le alte siepi di fiori davanti a noi.
-Starà di nuovo sgridando quel coniglio per essersi fatto beccare- commenta Ace, lasciandomi il braccio.
-Sì, sono certo che sia così- ridacchia il biondo, lasciando anche lui la presa.
Entrambi raggiungono il muro di foglie che abbiamo davanti e, mettendosi uno a destra e l'altro a sinistra, mi invitano ad entrare con un inchino.
-Ma dove dovrei passare? In mezzo alle foglie?- alzo un sopracciglio.
-Ovvio che no!- Ace allunga una mano, mentre un fiore, sotto le sue dita, si trasforma in una maniglia di ottone.
-Prego- dice Sabo, indicandomi la porta.
Il moro spalanca l'uscio ed io mi ritrovo costretta a chiudere gli occhi per la troppa luce. Mi porto una mano al viso, cercando di schermare alla meglio le pupille che, come carboni ardenti, mi bruciano sotto le palpebre.
Dopo qualche istante riesco a vedere nitidamente e spalanco gli occhi davanti a questo straordinario ed impossibile spettacolo: i fiori multicolori che ricoprono l'erba ed i bassi e scuri cespugli attorno a me sembrano danzare con vita propria, mentre gli alberi, alti e nodosi, scrollano le loro chiome lasciando cadere valanghe di foglie verde smeraldo.
-Razza di coniglio pestifero! Rispondimi quando ti parlo!- la stessa voce di prima mi fa voltare verso destra.
Vedo un ragazzo seduto sull'erba, con la schiena rivolta verso di me ed un cappello a cilindro verde petrolio che gli copre la testa.
-Scusa, scusa! Perdonami, io volevo solo vedere la ragazza!- una vocina stridula mi fa sollevare le sopracciglia, mentre mi dirigo furtiva alle spalle
del giovane.
Appena vedo un paio di orecchie blu, appoggio una mano sulla sua giacca verde scuro, sporgendomi verso il coniglio-puffo.
-Tu parli!!!- grido divertita e sconvolta al tempo stesso.
-Sì, c'è qualche problema?- arriccia il muso, incrociando le zampette anteriori sul petto.
-No, è solo che...-
-Togliti di dosso- sussurra glaciale una voce alla mia sinistra.
Mi volto, trovandomi a meno di un millimetro dal volto di Zoro. Scatto in piedi come una molla, sgranando gli occhi di fronte al suo completo verde
scuro con un papillon ed una camicia verde menta.
-ZORO?!?!?- urlo spaventata, cadendo all'indietro.
Cosa ci fa lui qui??
-Già, sono io- si alza con calma, spolverandosi i pantaloni eleganti e sistemandosi il farfallino.
I suoi capelli chiari sono nascosti dal cappello a tesa larga, mentre sul lobo sinistro sono perfettamente visibili i suoi tre pendenti.
Si toglie elegantemente il cappello, portandoselo al petto mentre si inchina, porgendomi una mano per aiutarmi. La afferro e mi solleva con facilità, strattonandomi poi verso il suo viso, facendo toccare le punte dei nostri nasi.
Il suo odore di menta mi punge le narici e le guance mi vanno in fiamme osservando le sue iridi nero carbone.
-Benvenuta, ragazzina- sussurra roco, piegando le labbra in un ghigno.
-Ehi, amico! Dov'è il nostro tea?!- domandano all'unisono Sabo ed Ace.
-Laggiù!- risponde lui, staccandosi da me.
Volto la testa nel punto che ha indicato e mi ritrovo a contemplare il tavolo che dovrebbe trovarsi in un altro punto del bosco. Eppure non faccio troppo caso ai due fratelli che, allegri, si accomodano a bere con eleganza i loro tea. Credo che nemmeno vedermi apparire davanti agli occhi un unicorno rosa dalle ali blu che sputa orsacchiotti gommosi ballerini potrebbe stupirmi.
-Cosa vuoi fare? Resti?- mi chiede Zoro di spalle, risistemandosi il cappello in testa.
-Non so dove andare o come tornare a casa- mi metto le mani sui fianchi, osservandomi le punte dei piedi che affondano tra l'erba.
-Ti va di diventare una dama?- si volta di tra quarti verso di me, dirigendosi verso un cespuglio di rose bianche.
-U-Una dama? Cosa intendi dire?- sollevo un sopracciglio, seguendo con gli occhi le sue mani che, con movimenti lenti e calcolati, colgono quattro rose.
Le stacca delicatamente e le tiene in una mano, ritornando verso di me.
-Potresti restare qui e diventare una delle quattro dame. Sta a te scegliere quale- abbassa la voce ed io sento un brivido percorrermi la schiena quando vedo le sue labbra piegarsi in un ghigno.
Perché riesce a farmi questo effetto? Non capisco come riesca, con un solo sguardo, a cancellare ogni mio pensiero e rendermi insicura di ogni cosa. Mi sento al sicuro con lui e mi fido tanto della sua sincerità che, se dicesse che la luna è al centro dell'intero universo, gli darei subito ragione.
-Osserva le rose- mi si avvicina di un passo ed ora ne mancano solo due per poter sentire il suo fiato sul mio viso.
Abbasso lo sguardo ed osservo, tra le sue mani, due rose nere e due rosse.
-Ma non erano bianche?- sussurro più a me stessa che a lui.
-Allora, regina di picche?- mi porge una rosa nera ed io la afferro senza esitazione, facendo attenzione alle spine.
Sento uno strano rumore ed osservo la rosa trasformarsi in polvere tra le mie dita, cadendo poi sull'erba verde e macchiandola. Non faccio in tempo
ad articolare una frase di senso compiuto che dal terreno attorno ai miei piedi si alza una valanga di polvere nera, che mi avvolge in una specie di ciclone.
Mi porto le mani a coprirmi il viso e, quando tutto cessa e riapro le palpebre, sento sulla pelle un tessuto delicato.
Abbasso lo sguardo al mio corpo, ora avvolto in un elegante abito nero con lo scollo a cuore e la gonna a sirena, con un generoso spacco sulla gamba sinistra che parte dalla coscia fino ai piedi. Al collo ho una collana di perle nera con il simbolo delle picche incastonato su ogni sfera, mentre ai lobi delle orecchie ho dei pendenti con lo stesso simbolo appeso ad una catenina d'argento, visibile dai capelli raccolti in uno chignon elegante.
- Sei bellissima!!!- mi urla Ace tra gli applausi e i fischi del fratello.
Arrossisco appena nel vedere negli occhi di Zoro uno sguardo quasi famelico, misto a qualcosa che sembra gelosia.
-Non ti sta molto bene- sussurra con una smorfia -Forse i quadri andranno meglio-
Afferro la rosa rossa che mi porge ed una marea di petali apparsi dal nulla ricoprono il mio corpo, lasciandomi con indosso un fine ed esagerato abito rosso di pizzo e tulle. Il corpetto monospalla è di fine pizzo con un motivo a quadri, mentre dalla vita fino a terra l'ampia gonna è un sovrapporsi di strati e strati di rosso scuro.
Mi tocco il bracciale con il simbolo rosso del seme dei quadri, mentre i capelli lasciati sciolti mi solleticano le spalle.
-Wow- Sabo ed Ace mi guardano inebediti.
-Allora? Che ne pensi?- mi chiede Zoro sorridendo.
-Beh, veramente mi sento soffocare- osservo le tulle, toccando la stoffa con la punta delle dita.
Provo a fare un passo in avanti, ma le ballerine che indosso restano bloccate nelle tulle e, quando cado all'indietro, annego letteralmente nella stoffa rossa.
-Ehi!- un paio di forti mani mi circondano la vita, sollevandomi con delicatezza.
Mi rialzo piano e Zoro mi accarezza un fianco, portando l'altra mano alla mia guancia in fiamme. Sto tremando per lo spavento di prima ma, sotto le sue dita che mi fanno accapponare la pelle, i battiti del mio cuore si regolarizzano.
-Grazie- appoggio il palmo sulla sua mano, sorridendogli appena.
-Credo che tu non sia portata per questi abiti e neanche per essere una dama- si stacca da me, voltandomi le spalle e stritolando nella mano le due rose rimaste.
L'abito che indosso scompare in una marea di petali rosso ciliegia che vengono portati via dal vento ed io mi ritrovo con indosso la mia camicia da notte bianco neve.
-Anche io penso di non essere adatta- annuisco convinta.
-Allora chi vuoi essere?!- si volta, allargando le braccia in un gesto di stizza.
-Non capisco...chi dovrei essere?!- rispondo a tono, fissando i suoi occhi iracondi.
-Se non sei venuta qui a trovare chi sei o a cambiare te stessa, cosa cazzo ci fai qui?!?- allarga ancor di più le braccia, indicando tutto ciò che lo circonda.
-Non so perché io sia qui!!! Vorrei andarmene ma non so come fare!!!- urlo con rabbia, stringendo i pugni lungo i fianchi.
-Nessuno viene qui senza un perché ed anche se non lo sai, sei qui per un motivo- addolcisce la voce, avvicinandosi di un paio di passi.
-Non lo so...non so cosa fare- mi porto le mani alla testa, incastrandole tra i miei capelli, fino quasi a strapparli.
-Nami, andrà tutto bene, non preoccuparti- mi appoggia le mani sulle spalle.
-Perché mi trovo qui?! Perché voi non vi ricordate di me?! Cosa devo fare?- parlo senza tregua, perdendomi tra le mie parole.
La presa sulle mie spalle aumenta e, quando alzo gli occhi dall'erba, le sue iridi nere mi avvolgono e sento la tensione scemare pian piano.
-Cosa hai perso Nami? Cosa sei?- mi sussurra piano, stregandomi con la sua voce.
-Non lo so- afferro i suoi polsi, aggrappandomi a lui con tutta la forza che mi è rimasta.
Mi sento stranamente confusa da tutta questa situazione priva di senso ma, al contempo, sento di aver trovato qualcosa nei suoi occhi. Solo sentirlo
vicino, con le mani sulla mia pelle ed il respiro sul mio viso, mi sento completa.
Come può farmi questo effetto? Il mio cuore accelera ed il respiro diventa irregolare, eppure quei battiti sembrano lontani, come se l'organo che dovrebbe battermi nel petto, si trovasse in un altro luogo.
Spalanco gli occhi, capendo il perché della mia presenza qui: ho perso il mio cuore.
-Brava, hai capito cosa cerchi- mi da una pacca sulla spalla, lasciandomi inebedita a guardarlo.
-E...cosa dovrei fare per ritrovarlo?!- gesticolo nervosamente, sollevando le sopracciglia in una muta domanda.
-Ragazzi, è ora!- si rivolge al moro e al biondo, che gli sorridono tranquilli.
-D'accordo!- rispondono all'unisono.Osservo miliardi di fiori illuminarsi di luce propria mentre una specie di energia elettrica invade l'aria.

 



[Say (All I need)-One Republic]


Una strana musica si diffonde nell'aria, facendomi alzare scettica le sopracciglia.
Mi volto per richiamare Zoro ma, quando lo faccio, osservo Ace schioccare due volte le dita ed il cielo oscurarsi improvvisamente, come se fosse notte fonda.
Delle luci rischiarano l'imprevista serata e, guardandole più da vicino, noto che sono delle campanule tinte di vari colori al cui interno vi è qualcosa di brillante che le ha trasformate in piccole lampadine colorate.
Sento qualcosa toccarmi il braccio e, quando mi volto, vedo una piccola lucciola passarmi accanto mentre la sua luce varia dal giallo al verde per poi andare sul rosso. Sorrido meravigliata, mentre tanti altri di questi piccoli insetti fanno capolino dalle foglie degli alberi e dei cespugli ed è come se ci trovassimo in mezzo a mille candele di diverse tonalità sospese a mezz'aria.

 

Do you know where your heart is?
Do you think you can find it?
Or did you trade it for something
Somewhere better just to have it?
Do you know where your love is?
Do you think that you lost it?
You felt it so strong, but
Nothing’s turned out how you wanted

 

Sento una voce e mi volto, vedendo Zoro accarezzare delle rose e cantare piano, come se non ci fosse nessuno ad ascoltarlo.
Lo guardo rapita mentre cammina con calma e, ascoltando le parole, capisco dove vuole andare a parare. La voce non mi sembra propriamente la sua ma qui, ormai, nulla mi può sorprendere!
Le luci proiettano delle strane ombre davanti a me e mi giro di scatto per vedere Ace e Sabo sedersi con calma su quelle magiche sedie, per poi piegare il capo in avanti e lasciar cadere le braccia lungo i fianchi, come se fossero privi di vita. Le tese dei cappelli coprono i loro visi e le lucciole che continuano a volare creano strani giochi di luce sui loro corpi e, ne sono certa, anche sul mio volto stupito.
Non so più davvero cosa pensare su di loro e su questo posto.

 

Well, bless my soul
You’re a lonely soul
Cause you won’t let go
Of anything you hold

Lo so di essere sempre stata sola e, guardando quei due incrociare le braccia al petto in un solitario abbraccio, sento un freddo possedere la mia anima.
La sua voce si fa più vicina e qualcosa mi accarezza il collo con delicatezza ma, quando mi volto, c'è solo il buio a rapire i miei occhi stupiti e sgranati.

 

Well, all I need
Is the air I breathe 
And a place to rest
My head

Si alzano di scatto, facendo un paio di passi per arrivare dietro le loro sedie. Si prendono la testa fra le mani ed appoggiano i gomiti sugli schienali, scuotendo il capo come se provassero dolore.
I loro corpi sono in perfetta sincronia e, quando le sedie scompaiono in un turbinio di foglie e petali di fiori, trattengo il fiato.

 

Do you know what your fate is?
And are you trying to shake it?
You’re doing your best and
Your best look
You’re praying that you make it

 

Non so se conosco o meno quello che mi accadrà e sono qui proprio per capire cosa fare riguardo al mio cuore.
Ace e Sabo stanno cadendo con il volto a terra ma, tendendo un braccio in avanti, atterrano sul palmo e sulle ginocchia, tenendo l'altra mano ferma tra i capelli.
Mi porto una mano al petto per regolarizzare il respiro e sento il suo fiato sul collo.

 

 

Well, bless my soul
You’re a lonely soul
Cause you won’t let go
Of anything you hold


La sensazione scompare e, osservando i due ballerini, li vedo sedersi sconsolati a terra con la testa tra le mani ed i gomiti poggiati sulle gambe piegate.
Appoggiano i palmi sul cuore, flettendo la schiena in avanti con un'espressione vuota e morta, come quella di chi soffre e prega che tutto finisca in fretta.
Cosa dovrei imparare da tutto questo? Che morire aiuta a guarire? Lo so...

 

 

 

Well, all I need
Is the air I breathe
And a place to rest
My head

 

Vedo le campanule nell'erba esplodere in mille bolle di sapone colorate che, attraendosi fra loro, si inglobano l'una nell'altra a mezz'aria.
Sgrano gli occhi nel vedere due mani fatte di bolle venir ricoperte di petali di rosa e poggiarsi una sulla spalla di Sabo ed una su quella di Ace che le afferrano saldamente, con espressioni di stupore e speranza in volto.
Alle loro spalle il sapone si mescola ai petali dei fiori, fino a formare due longilinee figure avvolte nel medesimo abito semplice ed elegante uno color cipria e l'altro ametista.

 

 

 

I said I all I need
Is the air I breathe
And a place to rest
My head

 

Sgrano gli occhi nel vedere i loro volti sorridenti e sereni.
Non ci credo! Non possono, Perona e Koala, essere qui!
I ragazzi accennano ad un sorriso ed una scintilla di vita cattura le loro iridi spente.
La voce di Zoro mi fa sussultare e, quando lo vedo alle spalle delle due ragazze, sorrido in un misto di stupore ed euforia.
Lui, semplicemente, ghigna, continuando a cantare.

 

 

 

Do you think you can find it?

I ragazzi scattano in piedi ed io sento un brivido attraversarmi la colonna vertebrale, congelandomi sul posto.

 

 

Do you think you can find it?

No, non so dove sia e non posso sorridere come fanno loro con gli occhi luminosi e pieni di sentimento.

 

 

Do you think you can find it?

Ace si mette di fronte a Perona, sorridendole semplicemente e facendola arrossire con un solo ed ammirato sguardo.

 

 

Better than you had it
Do you think you can find it?

Sabo cattura le mani di Koala, trasportandola in un passo a due fatto di sorrisi ed occhiate.
Sono in perfetta sincronia le due coppie, mentre le dame volteggiano fra le braccia dei propri cavalieri.

 

 

Do you think you can find it?

Una mano si poggia sulla mia schiena ed il suo volto ghignante riempie parte della mia visuale.

 

 

 

Do you think you can find it?
Yeah, better than you had it
Better than you had it

Continuo a non capire dove posso anche solo cercare quel maledetto cuore che ho perduto chissà quando e chissà come.
Zoro mi posa una mano sul fianco e nell'altra prende la mia, coinvolgendomi in una danza di cui non so i passi.

 

 

 

I said I all I need
Is the air I breathe
And a place to rest
My head

Le sue iridi mi rapiscono mentre sul suo volto le luci continuano a giocare con le ombre ed i colori.
Volto un poco la testa ed osservo i capelli sciolti di Perona ruotare assieme a lei in un paio di piroette per poi eseguire un perfetto casquè tra le braccia di un sorridente e vivo Ace.

 

 

I said I all I need
Is the air I breathe
And a place to rest
My head

 

Sabo intreccia le dita con quelle della mano destra di Koala, portandosela al cuore e sorridendole grato. Lei risponde al sorriso e si abbracciano, riprendendo poi a ballare e piroettare, mentre la sua lunga gonna si alza a formare una campana al ritmo delle sue giravolte.

 

 

Whenever the end is
Do you think you can see it?
Well, until you get there
Go on, go ahead and scream it
Just say it

Apro la bocca stupita mentre le due coppie, intente ancora a ballare, cominciano a dissolversi in una nuvola di polvere piena di colori. I loro piedi scompaiono e, pian piano, nulla resta di loro se non questo vento carico di polvere.
Concentro l'attenzione su Zoro e le sue parole, ma non capisco ancora dove io possa trovare questo dannato cuore che ho perso.
Gridare cosa? E a chi?
Si abbassa e mi sussurra l'ultima frase, ma non so cosa dire...

 

 

 

 

 

 

La musica sciama lentamente e tutto si spegne, lasciandomi al buio con le mani ancora intrecciate alle sue.
-Cosa succederà adesso?- domando impaurita da questo freddo che mi congela la pelle.
-Sta a te deciderlo- fa per lasciare la presa sulle mie dita ma io lo trattengo.
-No, non lasciarmi!- sento un paio di lacrime bagnarmi le guance mentre un suo dito, delicato, me le asciuga prontamente.
-Io non ti ho mai lasciato perché io non sono chi tu credi- mi sussurra all'orecchio, scaldandomi il collo col suo fiato.
-N-Non capisco- mi sento improvvisamente sola con me stessa, in questo buio senza linee.
-Tu sai dov'è il tuo cuore. Lo hai capito nell'istante in cui hai visto il mio viso ed ora, devi solo riprendertelo- mi spiega con calma.
>-E come faccio?- continuo a non capire cosa dovrei fare.
-Dillo- mi sussurra ancora, per poi lasciare le mie mani.
-No!- allungo le braccia nel buio, ma non sento più nulla sotto i miei piedi né attorno a me.
Dove sono? Cosa posso fare da sola?
-Io non voglio essere sola- mi abbraccio per riscaldarmi e, d'improvviso, sento il mio corpo farsi pesante e mi accascio a terra priva di coscienza.

 

 

 

 

 

 






 

 

 

Merda, merda e ancora merda!
Mi sono addormentata con le cuffie nelle orecchie ieri e quello strano sogno mi ha intontita! Dannazione, sono in ritardo e la professoressa Califa mi striglierà per bene, accidenti!
Sto correndo verso l'ingresso della scuola, dopo essere scesa con un balzo dall'autobus che, come al solito, è passato estremamente tardi.
Non ho smesso di pensare un attimo a quella foresta, ad Ace e Sabo che ballavano con Perona e Koala e poi...a quella canzone che mi rimbombava nelle cuffie e mi ha fatto fare tutto quello strano sogno. Ma non riesco a capire perché proprio quel buzzurro dovesse cantare quella canzone!
Ho perso il mio cuore? Ma non capisco dove io possa ritrovarlo!
-Ehi, mocciosa!- mi volto, osservando Zoro raggiungermi correndo. Parlando del diavolo...
-Cosa c'è adesso?!- ringhio idrofoba.
-Anche tu in ritardo- mi corre affianco, respirando a grandi boccate con la borsa che gli balla su un fianco.
-A quanto pare non sono l'unica- sospiro, tenendo la tracolla con una mano.
-Muoviamoci, altrimenti saranno cazzi amari- impallidisce, forse pensando alla punizione della prof.
-Sempre molto fine tu!- sorrido, asciugandomi il sudore dal collo.
Per fortuna che ho legato i capelli, altrimenti si sarebbero di certo inumiditi.
-Fermati!- mi dice perentorio, bloccandosi di scatto.
-Cosa succede?!- mi fermo anche io, posando le mani sulle ginocchia per riprendere aria.
-Non andiamo a scuola, così non ci potrà punire- ghigna, sicuro della sua teoria.
-Abbiamo anche il compito di chimica di Cesar!- gli ricordo, mettendo il broncio.
-Un motivo in più per bigiare!- allarga le braccia ed io mi fermo a pensare alla sua proposta.
Non mi va molto a genio di marinare la scuola, ma non ho nemmeno voglia di andarci! Ma dove potremmo andare?
-Dove andiamo?- gli chiedo preoccupata, facendomi aria con una mano.
-Conosco un posto, nel bosco! Vieni, prima che ci vedano!- mi prende la mano e riprendiamo a correre.
Le sue dita sono calde e rassicuranti attorno alla mia mano e, quando poso lo sguardo sulla sua schiena, mi viene da sorridere e mi si scalda il cuore. Sono anni che lo conosco, eppure non mi aveva mai fatto questo effetto la sua vicinanza e non capisco cosa possa essere.
-Eccoci- si ferma ed io mi guardo attorno a bocca aperta.
Siamo in un piccolo bosco non molto lontano dalla strada principale e gli alberi attorno a noi, creano una radura magnifica! Abbasso lo sguardo, osservando delle piccole campanule viola nascoste tra l'erba, mentre una farfalla si posa su di un cespuglio di rose poco più in là.
-È...È bellissimo!!!- saltello, felice come una bambina il giorno di natale.
-Davvero ti piace? Ho trovato questa radura un po' di giorni fa, girando nel bosco. Non ci troverà nessuno- si lascia cadere sull'erba, poggiando la borsa con i libri accanto a sé.
-Sì, mi piace un sacco!- mi accomodo accanto a lui e, guardandolo con gli occhi persi nel cielo, mi sembra di rivederlo con quel buffo completo verde indosso. Mi scappa una risata e lui abbassa le iridi nere su di me, alzando un sopracciglio.
-Che ti prende?- lo guardo negli occhi con le labbra ancora sorridenti.
Non mi ero accorta che fossimo così vicini, eppure solo pochi centimetri mi distanziano dal suo viso.
-Ecco io...- le parole mi muoiono i gola quando lo vedo avvicinarsi al mio volto con espressione trasognata.
Non mi rendo conto di nulla, fino a che le sue labbra non si posano sulle mie e la sua mano sul mio collo ancora sudato non mi spinge contro la sua bocca.
Appoggio le mani ai lati del suo viso, accarezzandogli la pelle con i pollici, mentre le sue dita si spostano tra i miei capelli, disfacendo la coda ed accarezzandomi i crini rossi.
Non capisco più nulla e non so nemmeno perché siamo qui, in questa radura, a baciarci come se non ci fosse un domani. Eppure non mi sono mai sentita meglio in vita mia, così completa e perfetta.
Ci stacchiamo per recuperare un po' d'ossigeno e lui mi guarda, mangiandomi con gli occhi.
-Era da tempo che volevo farlo- sussurra dopo qualche attimo di silenzio.
-Davvero?- osservo il suo capo piegarsi in un muto cenno d'assenso, per poi perdermi nelle sue iridi.
-Non so perché, ma con te mi sento bene- rivela ancora, passandomi un braccio attorno alle spalle.
-Anche io- arpiono la sua maglietta con una mano mentre la mia fronte si incastra nell'incavo tra gola e spalla.
Inspiro il suo profumo di menta, sudore e dopobarba e mi sembra di non aver mai sentito nulla di più buono.
Restiamo abbracciati per qualche minuto ed io, nel silenzio che ci circonda, riesco a sentire il suo cuore battere contro il mio petto, forte e fiero.
Alzo di scatto la testa, sgranando gli occhi.
Forse quel sogno mi ha solo rivelato ciò che sapevo da tempo. E se...se anche Zoro provasse quello che provo io? E se invece non fosse così?

Just say it”

Devo dirlo, è stato proprio lui a dirmi di urlarlo. Urlare ciò che provo.
-Cos'hai, Nami?- mi accarezza la schiena ed io lo guardo negli occhi.
-Ti amo- gli rispondo senza esitazione.
Lo sento trattenere il fiato con un'espressione stupita ed anche io mi trovo priva di respiro.
-Anche io ti amo- mi risponde dopo qualche attimo di silenzio, che a me sono parsi durare un'infinità.
-Perché ci abbiamo messo così tanto a capirlo?- gli chiedo stupita di me stessa.
-Non lo so- mi accarezza i fianchi, mentre le mie dita si incastrano nei suoi corti capelli verdi.
Mentre siamo qui, in un luogo di cui forse nessuno sa l'esistenza, intenti a mangiarci la pelle di baci e a ridere e amarci come bambini, ho finalmente ritrovato il mio cuore.
Perché il cuore è fatto solo per amare. Perché il mio cuore è chiuso nel suo petto ed io l'ho trovato, chiudendomi a mia volta nel suo sguardo, perso ed innamorato.

 

Perdo le iridi nei suoi occhi, così luminosi e pieni di vita ed è lì, che vedo la mia immagine riflessa ed osservo il mio cuore battere.

















 

 

Angolo dell'autrice
Buonsalve, cari lettori!
Vorrei premettere che io sono qui contro la mia volontà perché alcune mie amiche mi hanno costretta con minacce di morte gentilmente invitata a pubblicare questa song-fic ed io non ho avuto altra scelta sono stata felice di accettare ^^" Detto ciò volevo solo dirvi che sono al lavoro anche su altre storie, oltre al sequel di Anime Perdute che vi avevo promesso e non so quando tornerò a pubblicare delle long, dato che sto lavorando contemporaneamente su molte idee che si stanno praticamente scrivendo da sole, ma non così molto tempo da dedicare alla scrittura e spero in un aiuto divino con l'arrivo del Natale!
A proposito di Natale! Non sono certa di avere modo di pubblicare qualcosa prima delle feste e dunque vi auguro BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI VOI!!!<3 <3
Grazie a chiunque abbia letto questa piccola storia ed abbia avuto il coraggio di arrivare fin qui!
Alla prossima^-^
Star

 

 

  
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