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Autore: I_am_a_fangirl    16/12/2014    3 recensioni
Avete presente il Campo Mezzosangue, i semidei, gli Dei e quant'altro? Togliete tutto da mente.
La protagonista di questa fanfiction è Annabeth Chase, una ragazza molto forte e determinata, o almeno che cerca di esserlo agli occhi degli altri. Dovrebbe fare l'ultimo anno di superiori a San Francisco, ma improvvisamente arriva la notizia che più la sconvolge, ovvero che dovrà trasferirsi nella Grande Mela. Quando finalmente pensava di aver trovato delle persone di cui fidarsi, quando si era un po' abituata alla sua frenetica vita e alla sua "nuova famiglia" doveva mollare tutto e andarsene.
Annabeth era sempre stata una ragazza che non pensava alle cose futili e si concentrava più sui libri che sulle relazioni, se non qualche amicizia più stretta, ma incontrando Percy riuscirà a cambiare idea?
[Percabeth] [Thaluke] [Jasper/Jiper] SPOILER BOO [Solangelo] [accenni sulla Frazel]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Percy Jackson, Piper McLean, Talia Grace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornataaa. Allora, ci tengo a ringraziare tutte le persone che hanno letto il primo capitolo e soprattutto alle tre che hanno recensito la storia : melly_meli_fan di libri, Tributa e Giady_Delena, nella speranza che questo capitolo non le deluda e continuino a recensire. Non sono soddisfatta di questo capitolo, ma domani non posso aggiornare e ho preferito comunque postarlo. Spero che non ne sia uscita una schifezza, ma che sia presentabile. Comunque è ancora un periodo di transizione, nel quale Annabeth sta iniziando ad abituarsi a questa nuova vita. Fatemi sapere se vi piace e ricordatevi che si accettano sempre consigli. A presto.  



Annabeth si sentiva stranamente a suo agio con le due ragazze. 
Non le capitava spesso, soprattutto con persone appena incontrate, eppure era passata sì e no una mezz'oretta e sembrava già che ci fosse intesa tra loro. Erano due tipe a posto, molto espansive e a quanto pare senza peli sulla lingua. Ogni persona che incontravano nei corridoi riceveva un ampissimo commento, cosicché Annabeth si facesse già un’idea su di loro. Passò una ragazza chiaramente asiatica, con degli occhi marroni caldi, i capelli scuri che le ricadevano in boccoli sulle spalle, alta ed incredibilmente, forse un po’ troppo, formosa. Indossava semplicemente un jeans striminzito ed una t-shirt rosa e nonostante ciò appariva terribilmente glamour. Camminava a passo svelto e deciso, con la testa che sembrava guardare un po’ troppo in alto, come per darsi arie, e la trovò davvero patetica. Lo aveva borbottato senza rendersene conto, perciò questa si girò verso di lei e la sua faccia assunse un’espressione che le faceva ricordare il muso di un chihuahua. Non sapeva come descriverla, ma era decisamente una smorfia imbronciata che faceva fin troppo trapelare la sua arroganza. Talia, la ragazza mora alla sua destra, rise non appena questa le superò e si complimentò con Annabeth dandole il pugno: - L’hai vista quella? Si chiama Drew Tanaka ed è probabilmente la ragazza che odio di più sulla faccia della terra, dalle filo da torcere!-.
 –Non mi sorprende… - le rispose Annabeth alzando gli occhi al cielo subito seguita dall’intervento di Piper, l’altra ragazza: - Drew è… è… i-n-s-o-p-p-o-r-t-a-b-i-l-e! –
Talia prese subito la parola: - Dal momento che fino a due anni fa andavate d’amore e d’accordo, lo dici solo perché cerca in continuazione di aggiungere Jason alla lista dei ragazzi che si è portata a letto e, giusto per la cronaca Annabeth, sono davvero tanti. –
Annabeth ci rise su, ma non pensò assolutamente che stesse scherzando… effettivamente era plausibile.
-Chi è Jason? – domandò curiosa.
-Il futuro marito di Pips. Già hanno programmato quando convolare a nozze, dove vivranno, quanti bambini avranno e come si chiameranno. – rispose Talia ironicamente, ritrovandosi una Piper annoiata che non aveva intenzione di assecondare il suo tono scherzoso.
-È semplicemente un ragazzo che mi interessa, non darle conto. È quel ragazzo biondo con gli occhi azzurri che sembra un adone greco, sai quello che stava al terzo banco. –
-Quello in mezzo al ragazzo coi capelli corvini ed un altro biondo? – 
-Si, quello. Quei tre sono i ragazzi più belli della scuola… una ragazza su tre ha una cotta per loro. – aveva un’aria stralunata ed Annabeth per poco non scoppiò a ridere.
-Andiamo Piper, come sei esagerata. Adoni greci, pft… - la schernì Talia.
-Vorresti dire che tuo fratello e tuo cugino sono “normali”? Forse sei così abituata ad averli accanto che non ti accorgi nemmeno di quanto siano belli. Ah aspetta, dimenticavo, tu ci provi spudoratamente con Luke, hai occhi solo per lui. – detto questo Piper iniziò a correre e scese le scale precipitosamente lasciando Annabeth e Talia da sole.
-Corri, perché se ti dovessi prendere, ti dovresti ricostruire il setto nasale! – urlò la mora, che si irrigidì e strinse i pugni assumendo un colorito tra il rosso ed il viola.

Annabeth si domandò se nessuno nelle classi si accorgesse di tutto quel baccano, il che le sembrò improbabile, ma decise di non pensarci troppo. Quelle ragazze le piacevano e non aveva intenzione di far domande fuori luogo, poiché si vedeva lontano un miglio che a Talia, della confusione, non fregava un accidenti. Poi prese la parola, entrando per la prima volta in un campo mai solcato:
-Allora quel ragazzo con i capelli neri… è tuo cugino? –
-Chi Percy? Cugino di primo grado, anche se per me è come un fratello. Che ci vuoi fare, la bellezza è di famiglia. –  le disse dandole una spintarella ed ammiccando. Annabeth non ne dubitò minimamente. Talia era a tutti gli effetti una bellissima ragazza. I capelli erano corti e spettinati neri proprio come quelli di Percy; gli occhi di un blu elettrico ed Annabeth aveva notato che era l’unica cosa in comune col fratello Jason, per il resto infatti erano due persone completamente diverse. Indossava una giacca di pelle corta, con una canotta scura con la stampa della scritta “Pink Floyd”. Aveva un jeans, sempre di colore scuro, completamente stracciato e delle scarpe nere borchiate ai piedi. Era truccata con una spessissima striscia di eyeliner ed un marcato rossetto rosso mentre al polso aveva un polsino dei Green Day e dall’altro un bracciale borchiato. Era bassina, ma incredibilmente magra e senza forme, eppure era bella… nonostante fosse molto minuta. Lo stile punk-rock non era di certo uno dei preferiti di Annabeth, e soprattutto non riteneva che un abbigliamento del genere fosse consono a quell’ambiente, ma doveva ammettere che non riusciva a vedere Talia in delle vesti diverse; sembrava nata per avere quello stile. Camminarono per altre due ore, finchè quest’ultima decide di fermarsi  un po’ perché le gambe non la reggevano più, e così uscirono fuori nel cortile per sedersi sotto un salice. Era davvero una bella scuola, con un nonsoché di antico, che Annabeth aveva sempre apprezzato. Volendo fare l’architetto si soffermava sempre sulle strutture degli edifici, e quello lo trovava particolarmente… ineccepibile. Talia le scrollò la spalla e lei batté gli occhi un paio di volte per tornare alla realtà? -Hai detto qualcosa?- domandò abbozzando un sorriso. –Si, volevo sapere se stasera avevi impegni. Oh miei dei, sembrerà strano dato che ci conosciamo da manco tre ore, però di solito il venerdì sera andiamo tutti a berci qualcosa, e magari potresti unirti… no? Non credo che tu conosca qualcuno qui, magari sarebbe un modo per integrarti.- 

Annabeth era sorpresa. Non si considerava una ragazza particolarmente loquace, tantomeno in quel momento e soprattutto al contrario di Talia che si era rivelata straordinariamente logorroica, però nel tempo, pur non confrontandosi molto con gli altri, aveva imparato a riconoscere le persone false da quelle con buone intenzioni, e le sembrò che Talia la stesse invitando con sincerità. –Si, perché no! Chi sarebbero gli altri?- domandò.
-Beh, solitamente siamo parecchi di noi. Piper, Jason, Percy, Nico, Leo, Luke, Hazel, qualche volta Frank e di solito Rachel, ma dato che ha rotto da poco con Percy non penso si presenterà.-
-Perché hanno rotto? Cioè, so che dovrei farmi i fatti miei, ma sono curiosa…- disse con una sfumatura di incertezza. In verità non sapeva bene perché le importasse, ma in quel momento voleva assolutamente saperlo. 

-Non sei l’unica ad essere curiosa, bambola. Devi sapere che Percy è probabilmente il ragazzo più… come dire… desiderato dell’intero istituto. Credimi non lo dico perché gli voglio bene, e soprattutto non riferirgli mai che io abbia detto una cosa del genere, ma è una delle persone migliori che conosca. È sempre disponile, gentile, intelligente; ti mette a tuo agio e ha sempre la battuta pronta. È il ragazzo perfetto e, notizia che ti sconvolgerà, non se la crede nemmeno. Lui e Rachel sono stati insieme sette mesi. Anche Rachel è davvero gnocca, tanto per intenderci. Ha avuto una cotta per lui tipo dal terzo anno, fino a quando non si è unita al nostro gruppo ed anche Percy ha iniziato ad interessarsi. Una coppia bellissima, sempre azzeccati, fidanzati addirittura in casa. Solo che poi quell’idiota di Leo ha convinto Percy ad ubriacarsi e lui, per “sbaglio”, ha limonato con una ragazza in un locale e stava anche per farsela, se solo Piper non se ne fosse accorta e l’avesse allontanato dalla tipa. Rachel ovviamente lo è venuta a sapere ed è scoppiata in lacrime. Quello che vuoi tu, sarà anche una ragazza simpatica, solare, intelligente e roba varia, ma quando inizia a piangere e non ha intenzione di smetterla sono capace di mandarla a fanculo. Prende un brutto voto? Piange. Cade e si sbuccia il gomito? Ecco che le “sudano” gli occhi. Addirittura pianse quando morì Musafa nel Re Leone, e la cosa più sconvolgente è che successe solo qualche mese fa, quando lo stava guardando in streaming con sua cugina più piccola. Non ti dico quindi cosa abbia potuto combinare quando ha scoperto del “tradimento di Percy”. È andata a casa sua ed ha iniziato a lanciargli addosso tutto ciò che aveva a disposizione, tra cui anche la sua scarpa, e gli ha rivolto certi insulti in non so quale lingua perché l’aveva solo illusa. Il problema non è stato tanto quello, ma più che altro la reazione di Percy. Dimenticati la parte in cui l’ho definito intelligente, perché per fare ciò che ha fatto deve sicuramente possedere un unico neurone: si è messo a ridere. Ha iniziato a dirle che non la sopportava più già da un po’ e che aveva bisogno di qualcuno di più maturo con cui stare e dei suoi spazi; si era scocciato di lei e della sua infantilità e soprattutto del fatto che dovesse accompagnarla mano nella mano in tutto quello che facesse. Non era possibile che quella ragazza, un altro po’ maggiorenne, avesse bisogno di un accompagnatore per fare le cose più semplici. Così lei ha iniziato a correre verso di lui e gli ha dato uno schiaffo, per poi scappare di casa, e tutto questo non prima di aver creato un pozzo in camera sua. Il giorno dopo è venuta da noi, sempre piangendo tra l’altro, e ha iniziato a dirci che aveva esagerato. Lui era stato il suo primo vero ragazzo, quello con cui era andata a letto per la prima volta, quello con cui aveva dormito tutte le notti e non voleva lasciarlo e bla bla bla. Il resto è storia. La situazione è così più o meno da tre settimane.–

Annabeth aveva semplicemente chiesto il perché si fossero lasciati, non la storia della vita di Rachel, ma già aveva iniziato a trovarla irritante. Le persone deboli non le erano mai piaciute, e questa ragazza sicuramente non si poteva un cuor di leone. La trovava una situazione quasi comica, ciò non significa però che le sarebbe piaciuto avere le corna. Annabeth non aveva mai avuto una vera relazione, ma era certa che non gliel’avrebbe lasciata passare una cosa del genere, con una reazione molto più moderata di Rachel s’intende. Poi le sorse un dubbio:
-Talia, capisco che forse è una tua intima amica, ma tutti questi particolari tu come li sai?- chiese con un sorriso sghembo.
-Mio padre lavora in Europa e personalmente lo odio, quindi non ho contatti; mia madre è morta quando ero molto piccola in un incidente d’auto; anche il padre di Percy è morto quando era nato da poco, mentre la madre ora ha un nuovo compagno e viviamo tutti nella stessa villa, per cui si sentiva tutto tale e quale dal piano di sotto, anche se credo si sia sentito pure a diversi isolati.- spiegò lei con molta disinvoltura, che le sembrò quasi inadeguata per ciò che aveva appena detto; Annabeth non riusciva proprio a capire come mai Talia non arrivasse mai al punto. Non poteva semplicemente dirle che abitavano insieme? No, doveva prima fare tutto un giro di parole che portava Annabeth a sentirsi addirittura a disagio per la domanda posta. Annuì comunque e poi si prese un libro dallo zaino, aspettando insieme a Talia che quella prima giornata di scuola finisse, ma sperando che le altre non fossero così. Non che ad Annabeth dispiacesse oziare, altroché, però era l’ultimo anno e non aveva alcuna intenzione di mandarlo a farsi fottere passando giornate in totale riposo. Non seppe quanto tempo lesse, però dopo non molto suonò l’ultima campanella ed un’ondata di ragazzi si riversò fuori i cancelli. Arrivati anche gli altri, Talia la presentò, non prima di aver dato un’occhiataccia a Piper, la quale nel frattempo stava ancora ridacchiando:
-Lei è Annabeth. Annabeth, questi sono Luke, Nico, Leo, Will, Silena, Charlie, Percy, Piper già la conosci, Hazel, Jason e Frank.-
Appena però Talia presentò Percy, Annabeth si concentrò solo su di lui che, tanto per la cronaca, le stava di nuovo rivolgendo un sorriso a trentadue denti che la fece quasi sciogliere. Poi questo la riportò alla realtà: -Allora ragazzi, dobbiamo accogliere la nuova arrivata. Programmi per il pranzo?-

   
 
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